Edoardo Molinari, guadagna quattro posizioni nel terzo giro del 140° Open Championship, il terzo major stagionale che si conclude sul percorso del Royal St. George’s Golf Club, a Sandwich in Inghilterra.
Il nordirlandese Darren Clarke è rimasto da solo al comando con 205 colpi (68 68 69), cinque colpi sotto par, in un giornata che è andata migliorando solo verso sera, dopo aver costretto buona parte dei concorrenti a giocare con vento e pioggia.
Sono solamente altri cinque i giocatori sotto par: lo statunitense Dustin Johnson, secondo con 206 (70 68 68), il giovanissimo americano Rickie Fowler, risalito con un ottimo 68 (miglior score di giornata realizzato anche da Johnson), e il danese Thomas Bjorn, terzi con 208, lo spagnolo Miguel Angel Jimenez e l’altro statunitense Lucas Glover, che era in vetta con Clarke dopo due giri, quinti con 209.
Sebbene distanziati di cinque colpi, non sono tagliati fuori dalla lotta per i titolo i partecipanti al settimo posto con il 210 del par: il danese Anders Hansen, il sudafricano George Coetzee, il tedesco Martin Kaymer e gli americani Phil Mickelson, Anthony Kim e Davis Love III.
Potranno competere solo per migliorare la posizione l’australiano Adam Scott, 17° con 212, il sudafricano Charl Schwartzel, 22° con 213, lo spagnolo Sergio Garcia e il nordirlandese Rory McIlroy, 25.i con 214, il sudafricano Louis Oosthuizen, campione uscente, 37° con 216.
Da rilevare ancora una volta la bella prova del 62enne Tom Watson, che con un 72 ottenuto forse nel momento peggiore della giornata, è al 25° posto. Da ricordare la sua “hole in one” nel secondo giro quando ha centrato con un solo colpo la buca 6, par 3 di 178 yards. Stessa prodezza nel primo anche per Dustin Johnson a segno dal tee alla buca 16 (par 3, yards 163).
Edoardo Molinari non è stato fortunato, perché ha giocato nella mattinata in condizioni meteo a volte anche estreme e anche nei giri precedenti non gli era andata meglio con il tempo. Ha girato in 76 colpi con un birdie e sette bogey.
“Ho il rammarico – ha detto al termine – di aver segnato dalla buca 5 alla 10 quattro bogey che potevo evitare. Peccato perché con due o tre colpi in meno la classifica poteva essere veramente diversa. Mi sono espresso abbastanza bene da tee a green, però con il vento la cosa più difficile era puttare e sul green si sono concentrate tutte le difficoltà, ma indubbiamente ho sbagliato qualche putt di troppo. No, non sto avendo problemi di stanchezza.
E’ vero che ho disputato parecchi tornei, ma ho anche fatto le pause giuste. Domani dovrebbero esserci le stesse condizioni atmosferiche o quasi e mi auguro di poter concludere con uno score più basso. Comunque, risultati a parte, giocare su campi come questo è veramente stimolante”.
Sono usciti al taglio, caduto a 143, Matteo Manassero, 87° con 145 colpi (73 72), e Francesco Molinari, 110° con 148 (73 75). Hanno subito la stessa sorte Padraig Harrington, Lee Westwood e Hunter Mahan con 144, Graeme McDowell e Camilo Villegas con 145, Angel Cabrera e Luke Donald, numero uno mondiale, con 146, Ian Poulter ed Ernie Els con 148.