Golf e Ambiente, una “santa alleanza”in difesa della natura, dello sport all’aria aperta e della salute. La Federazione Italiana Golf e le principali Associazioni ecologiste hanno annunciato un Protocollo d’intesa con una serie di impegni reciproci, per aprire un tavolo di confronto e intensificare un’azione comune in favore dell’eco-golf. Al termine di una presentazione pubblica all’Hotel Parco dei Principi, a Roma, il testo è stato sottoscritto dal presidente della FIG, Franco Chimenti e dai presidenti di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza; del WWF Italia, Stefano Leoni; della Federparchi, Giampiero Sammuri e dalla responsabile Ufficio Ambiente e Paesaggio del FAI, Costanza Pratesi, ai quali s’è aggiunta nel corso del dibattito anche la presidente di MareVivo, Rosalba Giugni. Preceduto da una serie di incontri e riunioni preparatorie, il documento resta aperto ora a successive adesioni da parte di altri gruppi o associazioni impegnati nella tutela ambientale.
In linea con il programma internazionale GEO (Golf Environment Organization), a cui partecipano già diverse associazioni ecologiste di altri Paesi, il Protocollo individua e condivide innanzitutto “l’obiettivo primario di difendere il territorio, la natura e il paesaggio, come patrimonio dell’intera collettività e risorsa fondamentale anche per l’industria del turismo”. Da qui, una serie di impegni concreti che la FIG – nell’ambito dei compiti e delle responsabilità di una Federazione sportiva – intende promuovere presso i Circoli affiliati: dalla salvaguardia dell’assetto idrogeologico del territorio a quella degli aspetti paesaggistici, dalla riduzione al minimo nell’uso dei fertilizzanti e dei fitofarmaci alla tutela della biodiversità, dal risparmio di acqua a quello energetico.
Da parte loro, le Associazioni firmatarie del documento si dichiarano “disposte a un confronto propositivo, anche tramite le proprie organizzazioni territoriali, affinché venga avviata una riqualificazione ambientale degli impianti esistenti e l’eventuale creazione di nuovi impianti avvenga in base ai criteri di sostenibilità”. D’intesa con la Federgolf, verrà istituito inoltre un “tavolo tecnico di lavoro” per individuare i principi e le metodologie più idonei per realizzare questo programma. Le Associazioni ambientaliste, infine, si confronteranno con le (singole) Regioni per verificare che gli impianti golfistici che sono già in fase di realizzazione o hanno avviato gli iter autorizzativi, corrispondano alle linee-guida del Protocollo, in modo che ogni nuovo progetto venga “preventivamente sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica”.
A conclusione dell’incontro, il presidente Chimenti ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti per questo accordo che segna il punto di partenza, non il traguardo, di un lavoro comune. La nostra è una Federazione sportiva e in quanto tale non rilascia – com’è noto – licenze, concessioni o autorizzazioni amministrative. Ma il golf è, fra tutti gli sport, quello che ha il rapporto più diretto con il territorio, con l’ambiente e con il paesaggio. Nell’interesse dei nostri tesserati, dei giocatori e di tutti gli appassionati italiani, intendiamo perciò favorirne uno sviluppo sempre più eco-sostenibile”.