Protiviti, gruppo multinazionale di consulenza direzionale, ha condotto in collaborazione con la Federazione Italiana Golf la prima ricerca sul contesto golfistico italiano, al fine di fotografare le principali statistiche nonché gli aspetti di carattere economico, individuando gli indicatori che possano costituire un riferimento operativo ed economico per gli operatori del Golf.
La ricerca è stata presentata nel corso di una conferenza stampa presso la sede Protiviti a Milano, alla quale sono intervenuti Alessandro Cencioni, Managing Director Protiviti e coordinatore della ricerca, Franco Chimenti, presidente della Federazione Italiana Golf, Andrea Agnelli, Consigliere FIG, Carlo Borghi, presidente CR Lombardia FIG, e Stefano Manca, Segretario Generale FIG.
Dall’elaborato emerge uno spaccato delle 378 strutture dedicate alla pratica ed al gioco del golf, che oggi rappresentano un bacino di potenziale impiego per 4.000 persone ed alimentano un giro d’affari complessivo, escluso l’indotto, nell’ordine dei 350 milioni di euro.
In particolare, questa prima edizione della ricerca ha permesso di raccogliere alcuni dati interessanti:
· 125: nuove strutture nate negli ultimi 10 anni
· 1.800.000 Euro: ricavo medio annuo di una struttura golfistica a 18 buche (rappresentato in larga misura dalle quote sociali e dai green fee)
· 34: numero medio delle persone che prestano servizio all’interno della struttura (compresi i servizi esternalizzati)
· 46 anni: età media del golfista in Italia
“Obiettivo di Protiviti – sostiene Alessandro Cencioni – è stato quello di rappresentare il mondo del Golf attraverso i suoi numeri. La fotografia che ne deriva è quella di un business importante ed in costante ascesa. Le opportunità? Valorizzazione turistico/immobiliare, commerciale e sportiva”.
“Uno degli aspetti più interessanti emersi nel corso della ricerca- ha detto Franco Chimenti – è il dato relativo all’incremento dei tesserati negli ultimi cinque anni, che risulta del 33%. Molto significativa, inoltre, la crescita media annua del 12% del numero delle tessere dei giocatori juniores, perché strettamente legata alla politica promozionale della FIG”.