Come droppare e rimettere in gioco una palla non giocabile. Intanto, cosa significa droppare? La parola proviene dall’inglese “drop” ovvero lasciar cadere. Si tratta di un termine praticamente esclusivo del golf. Droppare è la procedura prevista per rimettere in gioco la palla finita in un luogo dove sarebbe troppo difficile se non addirittura impossibile proseguire in modo lineare con le regole del gioco. Dunque si può droppare la palla, ma per essere regolare l’azione deve avvenire secondo precise modalità. Innanzitutto, la postura. Per essere corretta deve essere eretta, con il braccio che tiene la palla verso l’esterno e all’altezza della spalla. A quel punto si lascia cadere la palla liberamente dalle mani. Ora, affinché l’azione sia valida, bisogna tener conto di queste considerazioni: prima di tutto, nel cadere la palla dovrà prima toccare il campo (quindi non le proprie scarpe o il ferro del giocatore). La palla non dovrà avvicinarsi alla buca, non dovrà mai allontanarsi più di due bastoni di lunghezza da dove è atterrata, e non dovrà entrare in ostacolo se droppata al suo esterno, e viceversa. Se una qualunque di queste prescrizioni dovesse accadere, non sarà considerata penalità, ma sarà necessario ripetere il droppaggio. Tale azione trova giustificazione con il fatto che la palla sia finita in luogo in cui è presente un’ostruzione inamovibile, un terreno in riparazione, un ostacolo d’acqua, o perché sia persa o fuori limite. Allora, nei primi due casi il droppaggio non prevede penalizzazioni, negli altri casi invece ci sarà un colpo di penalità. Questo perché l’ostruzione o il T.R. si trovano in zone del campo sacrificate da ciò che non avrebbe dovuto esserci, mentre negli altri casi è il giocatore che ha sbagliato il colpo. Dunque, la penalità. Il punto giusto in cui eseguire il droppaggio si calcola così: in caso di free drop, la distanza sarà di un bastone dal punto determinato, mentre nel caso in cui ci sia la penalità la distanza sarà di due bastoni.
Foto: Regolegolf