Nella rubrica di questa Domenica, ormai come è d’abitudine parliamo di regole, in particolare della regola 1.4:
“Se un qualsiasi caso in discussione non è contemplato dalle Regole, la decisione dovrebbe essere presa secondo equità”
Ora dato che la premessa è molto semplice, così come la sua fattispecie, quello che ha bisogno di essere contestualizzato è il tema sul quale va a concentrarsi la vera nozione della regola. Nei rari casi ( seppur possibili) in cui le regole non riuscissero a disciplinare una qualsiasi cosa accaduta mentre si gioca, si chiede al giocatore di valutare la situazione e procedere secondo equità. Chiaro è che pur essendo rivolto a tutti coloro che hanno una mazza in mano, la regola vale ancor di più per i giocatori professionisti. Mille concetti e modi diversi abbiamo per definire cosa si intenda per equità, dal mezzo latino che diceva che la “virtus” sia nel mezzo, alle più disparate tesi di stampo comunista o marxista. Lungi dal voler essere così pesante e petulante (anche perché oggi è Domenica), più semplicemente giudicare secondo equità nel golf vuol dire che un fatto, permettetemi l’uso della parola “anomalo”, va rilevato in modo che non gravi eccessivamente su nessuna dei due o più giocatori. Come potete notare amici, le regole del golf non ammettono scorciatoie.