Non so se alcuni di voi abbiano mai provato ad interrogarsi su questo quesito, il punto è che se qualcuno ci chiedesse di farlo, sapremmo rispondere motivando la nostra scelta?
Mi spiego meglio, perché giochiamo a golf e non a tennis (per esempio)? Pura passione, influenza culturale, sociale o c’è qualcosa di più profondo?
Molte domande, alcune anche pretenziose, ma credo che conveniate con me nell’optare riguardo a quest’ultima domanda sulla seconda ipotesi, dato che non può trattarsi di un’effimera passione o di un’abitudine irrinunciabile. Forse avrò torto, ma sono convinto che chi gioca a golf ha dei motivi ben più profondi alla base, motivi difficili da trasformare in una narrazione giornalistica adeguata, qualcosa di più complicato che solo l’amore riuscirebbe a giustificare. Un amore difficile da declinare, un amore che toglie il fiato, un amore che toglie le parole lasciando qualcosa di intrinsecamente indicibile nella quotidiana beatitudine personale delle nostre motivazioni.
Una famosa canzone, nota nell’immaginario collettivo, diceva:
“Parole, parole, parole… parole soltanto parole tra noi”
Credo che questa canzone sia la sintesi adatta della risposta che mi sono dato, una risposta chiaramente personale, ma che racchiude un sentimento generale di fondo, ovvero una chiave paradigmatica che racchiude l’essenza del nostro individuale rapporto con il mondo del golf; per chi ovviamente in quest’amore è disposto a scommetterci.