Gli ostacoli di acqua nelle regole del golf. Si tratta di ruscelli, stagni, laghi o scorci di mare che creano difficoltà sul percorso del giocatore.
Gli ostacoli di acqua nelle regole del golf. Certamente sono pittoreschi e aggiungono bellezza al percorso, ma il giocatore che cerca di realizzare uno score di successo non la pensa decisamente così. Si tratta di laghi, stagni, fiumi, tratti di mare, fossati (con acqua al loro interno) e si dividono in due categorie, nelle regole del golf: oltre al normale ostacolo di acqua segnalato dai paletti gialli, è previsto anche l’ostacolo di acqua laterale, che si distingue con i paletti rossi. Il giocatore che manda la palla dentro i limiti di un ostacolo di acqua potrebbe riuscire a giocarla dal suo interno, se ad esempio dovesse mancare l’acqua o se questa è di basso livello, oppure se si dovesse essere fermata sulla sponda senza caderci dentro. Il gioco potrebbe dunque rimanere possibile, anche per la facoltà di rimuovere i paletti che dovessero intralciare il tiro. Tuttavia, il gioco dall’ostacolo trova alcune prescrizioni, come quella di non toccare il terreno o l’acqua prima di effettuare il colpo. Il gioco si fa più difficile ma non si incorre nel colpo di penalità. Alle volte però la pallina finisce in acqua e non si vede più, dunque oltre al disagio di doversi accollare il colpo di penalità, il giocatore perderà anche la pallina. Ma “the show must go on”, e allora vediamo cosa succede in questo caso. Le possibilità sono due: si potrà ripetere il colpo da dove era stato fatto in precedenza, o si potrà scegliere di droppare una pallina dietro all’ostacolo, passando per il punto dove per ultimo la palla ha fatto ingresso nello stesso. A volte si crea confusione nella ricerca di questo punto, e poi qualcuno talvolta non ricorda che il droppaggio deve essere fatto dietro l’ostacolo, senza avanzare; e per finire non risulta semplice individuare il punto preciso dove disporsi per eseguire il drop. E se la palla finisse in un ruscello, e stesse muovendosi con la corrente? Beh, attendere che si depositi grazie a un colpo di vento o ad un sasso che la sposti, fermandola in una posizione favorevole al gioco, non è consentito. La regola dice che la situazione creatasi non deve ritardare l’esecuzione del colpo, per permettere che il vento o la corrente migliorino la posizione della palla (due colpi di penalità o la perdita della buca in match play). Quindi, lasciate che l’acqua scorra… cioè, la palla!
Foto: Venetouno