Droppare è un termine nato nell’ambiente del golf, mutuato dal verbo inglese “to drop” che significa “lasciar cadere”. La regola che prevede di droppare e ridroppare la palla è una delle più infrante, soprattutto dai dilettanti. É bene, quindi, rivedere quando e come applicare tale principio.
Droppare è la procedura prevista per rimettere in gioco la palla finita in un luogo non adatto al proseguimento secondo le regole previste, ed è legata a delle specifiche modalità. Innanzitutto la postura deve essere eretta con il braccio che tiene la palla verso l’esterno e all’altezza della spalla. A quel punto si lascia cadere la palla liberamente dalle mani. Nel cadere, però, la palla dovrà toccare per prima cosa il campo. Solo il campo, e non le scarpe del giocatore o il ferro. La palla nel cadere non dovrà avvicinarsi alla buca o allontanarsi più di due bastoni di lunghezza da dove è atterrata; ma deve essere il più possibile vicino a dove era posizionata in origine.
Di fronte a una situazione d’interferenza con un’ostruzione inamovibile si può procedere al droppaggio della palla senza penalità. La suddetta interferenza riguarda un’ostruzione fastidiosa per la posizione della palla, dei piedi o per l’area dello swing che si intende effettuare.
Inoltre, una palla droppata può essere ridroppata se essa:
- rotola e si ferma in un ostacolo
- rotola e si ferma fuori da un ostacolo
- rotola e si ferma su un putting green
- rotola e si ferma fuori limite
- rotola e si ferma a più di due bastoni di distanza da dove ha colpito per la prima volta una parte del campo
- rotola e si ferma più vicino alla buca