Se la scorsa settimana abbiamo affrontato la regola che determina la procedura per giocare correttamente una “gara a buche” (Match Play) (Regola 2), oggi analizziamo la terza regola del golf, che spiega come giocare una “gara a colpi”, detta Stroke Play, la modalità di gioco standard a livello professionistico.
La regola generale recita:
“Una gara Stroke Play prevede che i concorrenti completino ogni buca di uno o più giri convenzionali, conseguendo per ogni tiro uno score dove è segnato un punteggio lordo per ciascuna buca. Ogni concorrente gioca contro tutti gli altri. Il concorrente che gioca il giro convenzionale (o i giri convenzionali) nel minor numero di colpi è il vincitore”
Ciò significa, banalmente, che in una gara Stroke Play si conteggiano i colpi totali effettuati da un giocatore durante l’esecuzione di tutte le buche previste dal percorso, per poi confrontare il suo punteggio lordo con quello di tutti gli altri giocatori.
La sezione 3.2 specifica che se un giocatore non completa una buca prima di passare a giocare quella successiva (o non completa l’ultima buca prima di allontanarsi dal putting green), dev’essere squalificato.
La sezione 3.3 espone un’importante eccezione: solo nelle gare Stroke Play, quando un giocatore ha un dubbio sui suoi diritti o sulla corretta procedura, ha la facoltà di decidere di completare la buca usando due palle distinte. Il punteggio conteggiato nel totale sarà quello ottenuto con la palla giocata secondo la procedura corretta, la quale sarà verificata in un secondo momento sottoponendo il dubbio del giocatore al Comitato.
Infine, la sezione 3.5 prevede che la penalità per un’infrazione generale ad una regola in Stroke Play debba essere l’aggiunta di due colpi al punteggio globale.
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