Ogni golfista, almeno una volta, si è chiesto come mai la pallina abbia tutti quei “buchi”. Per quelli che non hanno ancora trovato la risposta, questo articolo chiarirà ogni dubbio.
Le cosiddette “fossette” non sono affatto un abbellimento estetico irrilevante ai fini del gioco, ma costituiscono uno stratagemma indispensabile per permettere alla palla di sfruttare l’aerodinamica: la scienza che studia la dinamica dell’aria ed il suo modo di interagire con i corpi solidi.
Una sfera liscia, a causa del maggiore attrito con l’aria, non potrebbe raggiungere le grandi distanze cui siamo abituati ad assistere durante le partite di golf, e la spiegazione scientifica di questo fenomeno è fornita dall’ “effetto Magnus”: quando si effettua uno swing, si colpisce la pallina sulla sua parte inferiore, e l’impatto fa sì che essa si alzi in volo roteando con un movimento denominato “backspin” (le molecole d’aria al di sopra della palla accelerano, quelle sottostanti decelerano); tale movimento crea una depressione (cioè una minor quantità di molecole d’aria) nella parte sopra la pallina e una concentrazione di molecole d’aria nella parte sottostante (un po’ come avviene per le ali di un aereo). Ciò consente alla sfera di “galleggiare” nell’aria per un tempo maggiore, contrastando temporaneamente la forza di gravità, quindi di percorrere distanze più grandi.
In passato si giocava a golf con palline totalmente lisce, e, come molte grandi scoperte, l’effetto Magnus è stato scoperto per caso, quando ci si rese conto che le palline ammaccate arrivavano più lontano rispetto a quelle sane.
Fonti: http: Perchè la pallina da golf ha i buchi? , Le palline da golf