Siamo giunti al penultimo appuntamento con i “fantastici 10” del golf mondiale. È il turno dell’attuale numero due al mondo, sempre secondo i parametri dell’Official World Golf Ranking: il nordirlandese Rory McIlroy, classe 1989.
Già da dilettante McIlroy colleziona successi: vince con la sua nazione la Junior Ryder Cup (cos’è la Junior Ryder Cup?) a squadre nel 2004 e domina la stagione dilettantistica irlandese nel 2005, vincendo sia il West of Ireland Championship sia l’Irish Close Championship.
Dopo aver raggiunto il vertice della classifica del World Amateur Golf Ranking, alla fine del 2007 consegue lo status di professionista, riuscendo nel poco tempo a disposizione ad ottenere l’accesso all’European tour della stagione successiva, grazie ad un ottimo terzo piazzamento all’Alfred Dunhill Links Championship.
Un anno dopo, è 35° nella Money List finale dell’European Tour 2008, e già tra i primi 50 golfisti del Ranking mondiale.
La prima vittoria da professionista arriva a inizio 2009: il trionfo al Dubai Desert Classic lo spinge fino al 16° posto del Ranking, e dopo un’altra annata di ottime prestazioni, il giovane campione, a soli vent’anni, è il 9° golfista migliore del mondo.
Entrato nel circuito statunitense del PGA Tour dal 2010, McIlroy inaugura la stagione americana con il primo posto al Quail Hollow Championship.
La vittoria della compagine europea alla Ryder Cup 2010 deve molto alla prestazione del nordirlandese, che ottiene per la squadra 2 dei 4 punti necessari al trionfo sul team statunitense.
È suo lo U.S. Open del 2011: batte l’attuale migliore del mondo, Jason Day, e infrange il record del minor numero di colpi nella storia del torneo, chiudendo con un punteggio di 268 (-16).
Nel 2012 supera ogni aspettativa, battendo anche Tiger Woods al The Honda Classic e portandosi temporaneamente al primo posto del World Golf Ranking.
Sembra non volersi più fermare quando trionfa anche al Pga Championship, al Deutsche Bank Championship e al BMW Championship; risultati che lo portano a concludere la stagione da campione sia nel circuito americano che in quello europeo.
Nel 2013 un inspiegabile calo: l’unica vittoria è quella di dicembre all’Australian Open.
Ma l’anno seguente il fenomeno apre in bellezza con il primo posto al BMW PGA Championship, e prosegue vincendo il British Open, il PGA Championship e il WGC-Bridgestone Invitational. Con questi risultati McIlroy ottiene il primo piazzamento finale anche all’European Tour del 2014.
I successi al Dubai Desert Classic, al WGC-Cadillac Match Play e al Quail Hollow Championship del 2015 consolidano la prima posizione nel Ranking, ma non abbastanza: un infortunio lo costringe a saltare alcuni importanti tornei, e l’irlandese scivola in terza posizione.
Non basta la vittoria al Dp World Championship di Dubai per recuperare la vetta della classifica mondiale, ma è sufficiente a garantirgli la seconda vittoria consecutiva dell’European Tour.
Nella stagione corrente ha provato a raggiungere l’australiano Jason Day al comando del Ranking, ma per adesso le vittorie all’Irish Open, al Deutsche Bank Championship e al Tour Championship sono bastate solo a superare Dustin Johnson per portarsi sul secondo gradino del podio, con una media punti di 10,2008 nei 42 tornei stagionali a cui ha preso parte.