Golf all over the world ogni settimana vi porta alla scoperta del golf praticato nei vari Paesi del mondo. Dopo essere sbarcati in India e aver proseguito a nord verso il Nepal, il nostro viaggio continua attraverso il Paese più popoloso del mondo, la Cina.
In Cina il golf è uno sport molto discusso. Mao Tse-tung, presidente del partito comunista fino alla sua morte nel 1976, lo aveva addirittura bandito dal partito in quanto “sport dei milionari” e quindi contrario agli ideali comunisti cinesi. Riammesso negli anni Ottanta, il golf è stato nuovamente vietato nell’Aprile del 2015 dal presidente Xi Jinping, per motivi legati alla corruzione di uomini d’affari e alti funzionari pubblici che pare utilizzassero il golf come mezzo per i loro traffici “poco trasparenti”. Finalmente nell’Ottobre scorso il golf è stato riammesso – “in fondo, è solo uno sport”, scrive il giornale ufficiale dell’anticorruzione cinese – e nessun funzionario pubblico deve più temere il carcere per poter giocare una partita, a patto che la paghi con i propri soldi.
Se non siete membri del partito comunista cinese, comunque, non dovreste avere troppi problemi a giocare di tanto in tanto sui campi da golf cinesi: alcuni sono tra i più belli del mondo, come il Mission Hills Shenzhen (tra Shenzhen e Dongguan), considerato anche il più grande golf course a livello globale, o il The Dunes at Shenzhou Peninsula (nell’isola di Hainan), costruito interamente su sabbia naturale (sconsigliato ai “deboli di bunker”). Se questi due non dovessero piacere, poi, in Cina si trovano tra i 600 e i 1000 altri club di golf, la maggior parte dei quali collocati nel Sud, poiché il Nord soffre molto la mancanza cronica di forniture d’acqua e non potrebbe garantirne l’irrigazione (giustamente, diremmo noi).
Partite in fretta quindi (prima che il golf venga nuovamente vietato, si potrebbe pensare) alla volta di questo enorme, affollato Paese. Vi aspettano enormi metropoli moderne, come Pechino e Shanghai, affascinanti opere storiche, tra cui la Città Proibita e l’esercito di terracotta, oppure meravigliose riserve naturali come la Valle del Jiuzhaigou, nota per le spettacolari cascate e i tanti laghi, e il Monte Emei, uno dei quattro moni sacri della tradizione cinese. Per la Grande Muraglia, poi, non serve fare grandi corse: è ferma da più di 2000 anni e non sembra essere particolarmente interessata a spostarsi.
Nota: se siete interessati a scoprire qualcosa in più riguardo al rapporto tra Cina e Golf, vi consigliamo di leggere “The forbidden game” di Dan Washburn, il più grande esperto mondiale su questo argomento.