Amritinder Singh costretto a togliersi il turbante a Malpensa

Amritinder Singh costretto a togliersi il turbante a Malpensa

Erano diretti al Sicilian Open. Ma a Malpensa, aereoporto di scalo, c’è stato un vero e proprio incidente diplomatico.

Secondo quanto riportato dal quotidiano The Times of India, l’allenatore di golf Amritinder Singh, giunto nello scalo italiano con il campione indiano Jeev Milkha Singh, è stato “costretto dagli agenti italiani a rimuovere il proprio turbante e a metterlo nel vassoio per sottoporlo allo screening di routine”.

Per gli appartenenti alla setta religiosa dei sikh il tradizionale copricapoè un simbolo religioso obbligatorio e la rimozione comporta un lungo rituale. “Per me è stata una vera e propria umiliazione, è come se mi fossi denudato davanti a centinaia di persone” ha affermato Singh, che ha accusato le autorità dell’aeroporto milanese di “vessazioni” non giustificate dalle norme di sicurezza.

Anche l’ambasciatore indiano in Italia è stato interpellato per derimere la questione. In realtà Sea ha fatto sapere che “per quello che riguarda i passeggeri di religione Sikh nei nostri aeroporti è previsto un controllo in un locale a parte, munito di specchio, ove viene chiesto cortesemente al passeggero di consegnare il turbante, che viene controllato e riconsegnato. Il tutto viene effettuato celermente e nel massimo rispetto dell’origine religiosa di questo copricapo. Queste procedure – si conclude – sono quelle indicate dalla Polizia di Frontiera di Malpensa che le ha stabilite in accordo con la comunità Sikh in Italia. Il controllo del turbante nel nostro Paese è comunque obbligatorio per accedere alle aree sterili”.

Per la foto si ringrazia www.flickr.com

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