Ma il golf è la domanda o la risposta?

Non so se alcuni di voi abbiano mai provato ad interrogarsi su questo quesito, il punto è che se qualcuno ci chiedesse di farlo, sapremmo rispondere motivando la nostra scelta? Mi spiego meglio, perché giochiamo a golf e non a tennis (per esempio)? Pura passione, influenza culturale, sociale o c’è qualcosa di più profondo? Molte domande, alcune anche pretenziose, ma credo che conveniate con me nell’optare riguardo a quest’ultima domanda sulla seconda ipotesi, dato che non può trattarsi di un’effimera passione o di un’abitudine irrinunciabile. Forse avrò torto, ma sono convinto che chi gioca a golf ha dei motivi ben più profondi alla base, motivi difficili da trasformare in una narrazione giornalistica adeguata, qualcosa di più complicato che solo l’amore riuscirebbe a giustificare. Un amore difficile da declinare, un amore che toglie il fiato, un amore che toglie le parole lasciando qualcosa di intrinsecamente indicibile nella quotidiana beatitudine personale delle nostre motivazioni. Una famosa canzone, nota nell’immaginario collettivo, diceva: “Parole, parole, parole… parole soltanto parole tra noi”  Credo che questa canzone sia la sintesi adatta della risposta che mi sono dato, una risposta chiaramente personale, ma che racchiude un sentimento generale di fondo, ovvero una chiave paradigmatica che racchiude l’essenza del nostro individuale rapporto con il mondo del golf; per chi ovviamente in quest’amore è disposto a scommetterci.

Gennaio 15, 2016 / Commenti disabilitati su Ma il golf è la domanda o la risposta?by / Tag:, ,
Il capolavoro di Francesco Molinari e Matteo Manassero

Partecipando al Sony Open in Hawaii (dal prossimo 14 gennaio) in programma sul percorso del Waialae CC a Honolulu, nelle Isole Hawaii, Francesco Molinari inizia la stagione sul PGA Tour di golf. Basandosi su quanto riportato sul sito dell'Ansa il torinese avrebbe come obiettivo primario quello di rientrare tra i primi 50 del world ranking (attualmente 67/o), da dove è uscito dopo la scarsa attività degli ultimi mesi. Difende il titolo Jimmy Walker. Montepremi di 5.800.000 dollari con prima moneta di 1.044.000 dollari. Un gran bell'inizio di stagione anche per Matteo Manassero che sempre a detta dell'Ansa, insieme a altri sei azzurri partecipa al Joburg Open (14-17 gennaio), torneo in combinata tra European Tour e Sunshine Tour, che si disputa sui due percorsi del Royal Johannesburg & Kensington GC (West Course ed East Course), a Johannesburg in Sudafrica. Montepremi di 915 mila euro. Non necessitano certo di elogi i due super campioni del golf contemporaneo, caratterizzati da un successo da far invidia, ricco di enormi soddisfazioni che sicuramente continueranno a crescere con il nuovo anno. Grande successo tutto italiano, che ha portato entrambi i campioni ad avere una posizione invidiabile non solo a livello nazionale, ma anche internazionale.

Gennaio 13, 2016 / Commenti disabilitati su Il capolavoro di Francesco Molinari e Matteo Manasseroby / Tag:, , ,
Dalla “Domenica sportiva” alla “Domenica Golfistica”

Avete presente il famoso programma che va in onda la Domenica sera, in cui vengono commentate le partite dei serie A di quella giornata? Nulla di tutto ciò, lo slancio progressista dalla Domenica pomeriggio (in pantofole sul divano) alla Dominica Golfistica (vale a dire la giornata tipo di un simpatizzante di questo sport, che purtroppo dati diversi fattori gioca a golf quasi ed esclusivamente la Domenica) richiede uno sforzo di gran lunga maggiore di quello di controllare se siano finite le birre in frigo. Comincia così:

  • Sveglia presto al mattino, seguita da una leggera colazione per non affaticarsi ed affrontare al meglio la giornata di golf al nostro cospetto
  • Trasferta in auto medio/lunga per raggiungere il club di golf a cui si è regolarmente iscritti
  • Controllo costante delle condizioni metereologiche, sfidando il freddo avverso che è caratteristico dei campi da golf
  • Pranzetto veloce, o perlomeno leggero, molto diverso dal pranzo della Domenica, in cui c’è il tempo necessario per sbizzarrirsi ai fornelli
  Molto diversa dalla cauta osservanza di un appassionato di serie A (ne immagino infatti i nasetti arricciati, con l’espressione disgustata, un po’ come a dire: ma chi ve lo fa fare?), sacrifici insomma che per amore dello sport, e più nel dettaglio del golf, siamo disposti a compiere.

Gennaio 12, 2016 / Commenti disabilitati su Dalla “Domenica sportiva” alla “Domenica Golfistica”by / Tag:, ,
Rubrica della Domenica: regole del golf- Il Vincitore

Per la rubrica di questa Domenica in cui trattiamo le regole del golf, troviamo la regola 3.1, quella in cui viene delineato chi è il vincitore di un incontro. La quale in calce afferma:

ll concorrente che gioca il giro convenzionale o i giri convenzionali nel minor numero di colpi è il vincitore. In una gara con handicap, il concorrente con il punteggio netto più basso per il giro convenzionale o i giri convenzionali è il vincitore.
Regola semplice, che però si accolla il peso di determinare chi è il diretto vincitore di una partita di golf, un accorpamento di norme che ha il compito infine di determinare chi salirà sul podio dei vincitori. Non importa il numero dei giocatori (comunque sempre maggiore di uno), o il tipo di gara disputata, la regola del golf numero 3.1 si occupa di disciplinare sia il tipo di gara a colpi che una gara più articolata con punteggio ad handicap.
Il vincitore viene determinato sempre, dalla squadra che nel calcio fa più goal in una partita a quello espresso  da questa regola nel golf, assicurando una reale partecipazione ai momenti decisionali, perseguendo attivamente obiettivi di equità  integrando le nuove forze che possono battere quel sistema corrotto che tanto offusca il mondo dello sport in generale.

Gennaio 10, 2016 / Commenti disabilitati su Rubrica della Domenica: regole del golf- Il Vincitoreby / Tag:, ,
Il golf acquatico: le nuove frontiere di questo sport

Il golf acquatico, dallo scenario verde dei prati a quello blu del mare. L'incarnazione un po' pretenziosa ma dal  risultato geniale, in quanto coniuga due scenari che per alcuni versi sono complementari, in un unico  connubio perfetto, un idillio degno di quella sfumatura malinconica da poter essere attribuito a Leopardi. A Napoli troviamo infatti “Approach Championship 2015, il golf a Santa Lucia”, un campo da golf in mare che si fonda attraverso l'utilizzo di due pedane galleggianti. Innumerevoli golfisti hanno provato la sensazione di tirare un colpo camminando sull'acqua. Il risultato è un mix di colori vaneggianti, dalle sfumature contrastanti. Un esperimento che già aveva preso piede nel territorio fiorentino, al "Ponte Vecchio Golf Challenge", su tre isole galleggianti ancorate sul fiume Arno. Una disciplina nuova, che si prende l'onere di mettere insieme tre elementi molto spesso dimenticati nel cassetto: lo sport, la disciplina, e l'amore pe la natura. Se fosse una canzone, la vedrei cantata da un bambino, non perché è frivola, ma per l'innocenza e la purezza che rappresenta; quella purezza appunto, che solo un fanciullo potrebbe descrivere. Un orizzonte nuovo quello del golf acquatico, forse un esperimento che rimarrà solo un dolce ricordo, ma almeno per quello che è stato, ne è valsa la pena raccontarlo Foto di cno-webtv

Gennaio 9, 2016 / Commenti disabilitati su Il golf acquatico: le nuove frontiere di questo sportby / Tag:,
Giocare a minigolf, stessa essenza con un’anima diversa

Figlio di uno spirito del tempo diverso da quello del golf tradizionale, il minigolf rappresenta quell'immagine distillata e pragmatica del suo ascendente; un evoluzione che compie un salto in avanti con confini che puntano ben oltre l'orizzonte. Se dovessimo definirli in termini musicali diremmo che il golf è rock, ma il minigolf è Tony Manero, un gioco con un'anima diversa ma con la stessa essenza. La mappa in linea generale non è poi così diversificata: stesso obiettivo, stessi attrezzi, location differente. Far buca con il minor numero di colpi possibili, questo deve tenere a mente chi gioca, una visione più semplice, molto rilassante, un gioco non difficile da imparare ma che richiede concentrazione e abilità come nel golf canonico. Un anima più libertina, che completa quella raccontata dai giochi digitali, arricchendosi a sua volta  con quel tocco in più che tanto fa piacere l giocatore . Il successo del minigolf evidenzia il cambiamento attraverso i sintomi di una mentalità avanzata, che vuole reperire il proprio passatempo in modo più agevole ed immediato. Non molto amato dai conservatori, da coloro che non sostituirebbero mai il golf vero e proprio con il minigolf, sarebbe come una sorta di sacrilegio, un oltraggio al sacro  che non tutti i golfisti sono disposti a compiere.   Foto di waymarking.com

Gennaio 8, 2016 / Commenti disabilitati su Giocare a minigolf, stessa essenza con un’anima diversaby / Tag:,
Rubrica del giovedì: uscire dal bunker [Video]

Ostacoli nel golf: il BUNKER

Uscire dal bunker delle volte può risultare veramente complicato, in quanto quando la palla finisce dentro questo ostacolo bisogna ricorrere a una speciale tecnica di non sempre facile esecuzione. Dato che le regole del golf prevedono che una palla finita in un bunker deve essere giocata all'interno del bunker, poiché esso è una parte integrante del campo di gioco dal quale non è consentito ovviare, risulta fondamentale conoscere la tecnica per superare questi ostacoli. Attraverso una video lezione del maestro di golf Andrea Zanardelli proveremo ad imparare i modi per uscire da questi ostacoli senza problemi. Buona visione.

Gennaio 7, 2016 / Commenti disabilitati su Rubrica del giovedì: uscire dal bunker [Video]by / Tag:, , ,
Giocare a golf con i videogiochi: il fenomeno sottovalutato

Con una digitalizzazione così imponente, non è da sottovalutare lo straordinario mezzo dell'informatica per coltivare la passione del golf. Sul mercato ci sono moltissimi mezzi e giochi, da quelli per le console più all'avanguardia a quelli per il computer con i quali tenersi in allenamento nei periodi in cui non si sta giocando a golf, o semplicemente divertirsi attraverso l'utilizzo di un videogioco che lasci più spazio all'individualità collettiva, cosa che spesso data l'enorme diffusione, non riesce facile all'ormai sdoganato videogioco del calcio. Stare a discutere delle differenze tra il mondo virtuale ed una vera partita di golf, risulterebbe noioso oltre che scontato. Le differenze ci sono, bisogna ammetterlo. Il punto cardine che rimane è quello della circostanza diversa attraverso il quale utilizziamo i due "strumenti": possiamo giocare ad un videogioco di golf in ogni momento, cosa che al contrario non viene fuori facilmente se parliamo di una partita con una mazza e una pallina vera. Bisogna convivere con l'idea che i videogiochi sono parte integrante della vita di adulti e bambini dalla metà degli anni ottanta, in pochi anni la loro globalizzazione è stata così ampia che negare la loro capacità comunicativa non sarebbe esattamente una politica di bilancio, l'unica cosa che ci rimane da fare è quella di fornire delle alternative come il golf al classico gioco di guerra.

Gennaio 4, 2016 / Commenti disabilitati su Giocare a golf con i videogiochi: il fenomeno sottovalutatoby / Tag:, ,
Rubrica della Domenica: regola 20.2

Sembrandomi sciocco iniziare il 2016 senza dedicare un qualcosa a tal proposito, senza spendere quelle due parole che almeno per tradizione ci siamo riservati, trattenendo a noi stessi l’onere di dirle, derogando ad un ormai diffusa sobrietà nel parlare, per questa rubrica della Domenica a cui ormai molti si stanno affezionando ho voluto forse un po’ “pasolinianamente” lanciare un nuovo proposito che prescinde dalle regole sportive del golf: “per quest’anno mi attengo a seguire le regole”.  Per seguire bene le regole, oggi vado a parlare di una norma che in particolare non mi è molto simpatica, ma credo che  non sia tanto raro trovare un golfista che abbia il mio stesso problema: la regola in questione è la numero 20.2 - Droppare la palla (Regola 20.2): "Il giocatore che droppa la palla deve stare in posizione eretta, tenere in mano la palla all’altezza delle spalle e alla distanza del braccio e lasciarla cadere. Inoltre la palla deve essere droppata esclusivamente dal giocatore stesso." A tutti credo che sia capitato almeno una volta di droppare una palla, e a tutti è capitato di non farlo sempre nel modo più corretto, utilizzando magari due bastoni invece che uno, per ricordare meglio basta pensare che se si droppa con una penalità, si droppa a due bastoni, mentre  se si ha diritto a un droppaggio senza penalità si ha diritto a un solo bastone. Una regola un po' complicata, ma che con un po' d'impregno riusciremo ad osservare al meglio. Fonti cusgenovagolf.it

Gennaio 3, 2016 / Commenti disabilitati su Rubrica della Domenica: regola 20.2by / Tag:, ,
Rubrica del giovedì: lezioni di golf putting sul green [Video]

Una video lezione per imparare a rendere un putting sul green un colpo davvero vincente insieme al maestro di golf Andrea Zanardelli, che ci illustra le tecnica da utilizzare per rendere il passaggio del putting sul green un'azione decisiva ed incisiva. Anche se a prima vista, la zona del putting sul green, caratterizzata dal tappeto erboso accuratamente rasato per permettere il rotolamento della palla, possa sembrare la più semplice, trae spesso in errore il giocatore che sottovaluta questo tipo di colpo. Andrea Zanardelli nel video spiega come evitare situazioni spiacevoli e portare a casa una buca. Parola al campione, buona visione.

Dicembre 31, 2015 / Commenti disabilitati su Rubrica del giovedì: lezioni di golf putting sul green [Video]by / Tag:,
Curarsi con il golf: la storia di un uomo che è guarito grazie al golf

Una storia che mi porto dietro da un po’, in questa storia c'è materia da sprofondare, che ho deciso di raccontare a voi un po’ per abitudine, un po’ perché ci stufa di usare parole astratte, e si sente il bisogno di toccare con mano. Immaginate una domenica pomeriggio a parco Sempione, un uomo che poi è diventato un amico, Riccardo. La storia di una vita normale, una storia che ha un orizzonte di atrocità da restare ammutoliti, la perdita due bambini. Proprio così, Riccardo perde due bambini, con la consapevolezza di non sapere che fine abbiano fatto. Il dolore è forte, a tratti opprimente. Alle spalle del Castello Sforzesco, Riccardo lascia libero sfogo alla sua anima, mi racconta di come abbia provato tutte le strade per curare la sua piaga, ha provato a fare un viaggio, a curarsi con l'ipnosi, a prendere farmaci, il tutto senza successo senza successo. Poi un giorno,  nel lontano Medio Oriente, tra la luna nel deserto, si è avvicinato al golf. Così, quasi per caso, o perché forse era quella la via che stava cercando per alleggerire il macigno, che si era già creato quando era rimasto vedovo, senza moglie e con due figli di tre e quattro anni. Fu così che Riccardo iniziò a giocare a golf, giorno dopo giorno, con costanza, spinto dal forte bisogno che aveva di cercare un'alternativa al dolore, una spinta al di là dei propri limiti, che da quello che  mi ha raccontato incarnava con l'orizzonte del campo da golf. So che suona banale, ma purtroppo questo è il dolore. Non c'è mai niente di troppo banale nel dolore, come al tempo stesso non c'è mai nulla di troppo complicato. Questo è Riccardo, e questa è la sua storia, la storia di un uomo che è riuscito a curarsi con il golf, attraverso la disciplina di questo sport ha alleggerito la sua sofferenza. Ho usato più di una volta il verbo "alleggerire", proprio perché il pilastro certo è che di macigni così grandi, non ti libererai mai.

Dicembre 30, 2015 / Commenti disabilitati su Curarsi con il golf: la storia di un uomo che è guarito grazie al golfby / Tag:, , , ,
La dieta di un golfista per restare in forma durante le festività

Durante le feste capita a tutti di esagerare, di lasciarsi andare con il panettone, ed è proprio lì che la confusione domina ed i problemi nascono spesso da una scarsa cultura in ambito alimentare, una cultura alla cui base ha delle linee guida chiare e facili da rispettare da tutti i golfisti. Secondo quanto riportato dai dottori Giorgio Pasetto (dottore in scienze motorie e osteopata) e Mauro Bertoni (preparatore atletico), con la consulenza scientifica del Prof. Ottavio Bosello (docente Università di Verona) la dieta di un golfista dovrebbe rispettare i punti seguenti: 1) Idratarsi bene e frequentemente con bevande ipotoniche; 2) Preferire i carboidrati a basso indice glicemico (verdura e legumi) e medio indice glicemico (frutta, pasta al dente*), anziché quelli ad alto indice glicemico (dolci e cibi industriali); 3) Preferire le fonti proteiche povere di grassi saturi; 4) Consumare carni bianche e pesce; 5) Evitare i grassi saturi e idrogenati; 6) Consumare quotidianamente grassi monoinsaturi (olio extravergine d’oliva) e polinsaturi (omega3 e omega 6); 7) Evitare gli alcolici (vino, birra e liquori); 8) Bere acqua, preferibilmente alcalina: ph maggiore di 7; 9) È consentito bere caffè (in quantità moderate) e tè Mantenere un giusto peso corporeo è molto importante sia per l'aspetto fisico, che per rimanere in ottima salute con il passare degli anni, bastano piccoli accorgimenti da adottare nella vita di tutti i giorni per migliorare anche le prestazioni sul campo da golf.           Foto di acentro.it

Dicembre 28, 2015 / Commenti disabilitati su La dieta di un golfista per restare in forma durante le festivitàby / Tag:,
Rubrica della Domenica: regola 6.3°-Orario di partenza

Quando il ritardo è un problema anche nel golf: la regola 6.3 del regolamento golfistico, magari farà sorridere qualcuno, ma va a disciplinare la partenza in ritardo. Fortunatamente non parliamo dei ritardi in macchina ad aspettare che la nostra ragazza/o finisca di prepararsi, ma del ritardo in una partita di golf. Cercando chiarimenti approfonditi, il sito web canegolf.it afferma: Il giocatore deve partire all’orario stabilito dal Comitato.  Se il giocatore non rispetta la data norma, generalmente incorre nella squalifica dalla gara; se però il giocatore arriva entro 5 minuti dopo il suo orario di partenza, la penalità per non essere partito in tempo è la perdita della prima buca in un Match play, in alternativa due colpi se si sta giocando in uno Stroke play. Regola dettagliata, che non lascia molto libero arbitrio al giocatore, si pone l’intento e quindi la funzione di prevedere possibili accordi o imbrogli prima dell’inizio della gara, o eventuali previsioni sulla performance del giocatore avversario basandosi sulla stima del suo primo tiro. Com’è risaputo nel golf, poco, quasi niente è lasciato all’improvvisazione. Tutto ha una sua regola, certo gli imbrogli, gli inganni sui colpi ci saranno sempre, ma se provassimo a ragionare in linea teorica, ci troveremmo davanti ad uno sport rigoroso, con norme ferree che tutelano, e delle volte ostacolano, ogni giocatore.

Dicembre 27, 2015 / Commenti disabilitati su Rubrica della Domenica: regola 6.3°-Orario di partenzaby /
Rubrica del giovedì: Giovanni Magni e Federica Fontana [Video]

Per il consueto appuntamento della rubrica del giovedì, ecco a voi uno straordinario video in cui Giovanni Magni con l'aiuto di Federica Fontana, ci spiega in pochi minuti quale mazza da golf utilizzare. Giovanni Magni- CT della Nazionale Maschile Golf, attraverso una comunicazione chiara, efficiente e mai banale ha il pregio di riuscire ad entrare in empatia con l'allievo, trasmettendo in modo facile e divertente i fondamentali del golf. Nel video viene chiarito, quando e dove utilizzare una determinata mazza, dal drive al bastone da utilizzare in prossimità del green, in modo che non vi sia più la possibilità di incappare in un errore. Buona visione.

Dicembre 24, 2015 / Commenti disabilitati su Rubrica del giovedì: Giovanni Magni e Federica Fontana [Video]by /
Riviera golf: appuntamenti mese di Febbraio

La gara della Riviera golf è organizzata ed incentivata dallo staff guidato dal presidente Gianluca Ghiglione, che ha giocato personalmente in una giornata che ha visto vincitore con 39 punti e primo premio netto, un nome che a molti amanti del golf è già noto: Domenico Parma. Una giornata del tutto soddisfacente dato il periodo dell'anno, le condizioni climatiche non avverse hanno senza ombra di dubbio fatto da "frame" (come  dicono gli inglesi, una sorta di cornice). Il circuito della Riviera Golf è in allestimento continuo, si aggiungeranno nuove tappe; nel frattempo,  secondo quanto riportato sul sito internet di ilmondodelgolf.it il calendario provvisorio con le date del mese di Febbrario 2016 è il seguente: -sabato 6 febbraio 2016         -Modena Golf & Country Club -domenica 7 febbraio 2016    - Golf Club Valdichiana - sabato 13 febbraio 2016        - Golf del Ducato, percorso La Rocca -domenica 21febbraio 2016    - Chervò Golf San Vigilio -domenica 21 febbraio 2016    - Reggio Emilia Golf Più di 80 golfisti amatoriali hanno partecipato 
al primo appuntamento  dell'evento,  che rappresenta  la grande novità dell’edizione 2016, destinata sicuramente ad arricchirsi, data la bell'atmosfera e la voglia di portare alla luce un mondo (quello del golf) che in Italia è ancora in panchina. Grande soddisfazione da parte di tutti, grandi ringraziamenti a tutto lo staff organizzativo e al presidente Gianluca Ghiglione.    

Dicembre 23, 2015 / Commenti disabilitati su Riviera golf: appuntamenti mese di Febbraioby /
Si dice che le prime palle da golf fossero fatte in legno

Sapevate che secondo una legenda metropolitana si direbbe che le prime palle da golf fossero fatte in legno? Mi ha incuriosito molto questa storia, tanto  da portami ad approfondire la questione, e sembra che la legenda non sia poi così singolare. Per capire bisogna indagarne le bene le cause, tornare agli arbori. Il golf è uno sport nato in Scozia, proprio quella Scozia che nel periodo del Medioevo era abitata soprattutto da pastori e allevatori (abbiamo già trattato di questo in articoli precedenti), quindi non ci stupisce più di tanto apprendere che le prime palle da golf fossero fatte in legno per due motivi principali:

  • il primo è che per i pastori il legno era banalmente il materiale più facile da reperire
  • il secondo è che i materiali con cui oggi è realizzata una pallina da golf, al tempo del Medioevo non erano ancora stati scoperti
Una legenda che trova fondamento, con radice profonde, radici che attraversano la storia nel tempo, capaci di promuovere ancora oggi una cultura moderna che dia frutto e vigore all'innovazione. Certo è che risulta difficile immaginarci a ridosso del 2016, a giocare su un campo da golf con una pallina di legno, sarebbe quantomeno bizzarro, ma la storia non è che un divenire continuo, un' evoluzione senza freni verso il progresso. E se tanti anni fa, in quel periodo che gli storici più pessimisti chiamano brutalmente "età buia", non si fosse usata quella pallina in legno, oggi non avremmo la fortuna di giocare a golf.

Dicembre 21, 2015 / Commenti disabilitati su Si dice che le prime palle da golf fossero fatte in legnoby /
Rubrica della domenica: regola 1.4

Nella rubrica di questa Domenica, ormai come è d'abitudine parliamo di regole, in particolare della regola 1.4: "Se un qualsiasi caso in discussione non è contemplato dalle Regole, la decisione dovrebbe essere presa secondo equità" Ora dato che la premessa è molto semplice, così come la sua fattispecie, quello che ha bisogno di essere contestualizzato è il tema sul quale va a concentrarsi la vera nozione della regola. Nei rari casi ( seppur possibili) in cui le regole non riuscissero a disciplinare una qualsiasi cosa accaduta mentre si gioca, si chiede al giocatore di valutare la situazione e procedere secondo equità. Chiaro è che pur essendo rivolto a tutti coloro che hanno una mazza in mano, la regola vale ancor di più per i giocatori professionisti. Mille concetti e modi diversi abbiamo per definire cosa si intenda per equità, dal mezzo latino che diceva che la "virtus" sia nel mezzo, alle più disparate tesi di stampo comunista o marxista. Lungi dal voler essere così pesante e petulante (anche perché oggi è Domenica), più semplicemente giudicare secondo equità nel golf vuol dire che un fatto, permettetemi l'uso della parola "anomalo", va rilevato in modo che non gravi eccessivamente su nessuna dei due o più giocatori. Come potete notare amici, le regole del golf non ammettono scorciatoie.

Dicembre 20, 2015 / Commenti disabilitati su Rubrica della domenica: regola 1.4by /
Lezione di golf: “Come si esegue un approccio” [Video]

Il maestro di golf Giacomo Dovetta spiega quali sono gli errori da evitare nell'approccio, breve lezione illustrata per non scivolare più su una buccia di banana. L'approccio è un colpo che si effettua quando si è nelle vicinanze del green, il suo fine è quello di far risparmiare un "putt". Notoriamente noto è che oltre ad una buona dose di tecnica, l'approccio richiede anche una quantità di sensibilità ed immaginazione nel prevedere i rimbalzi che farà la palla. Una tecnica che seppure possa sembrare banale, riserva delle volte sorprese inattese, che portano a modificare in modo ( anche decisivo) l'andamento di una partita. Il maestro di golf Giacomo Dovetta nel video più che illustrare la tecnica dell'approccio, va a disciplinare quelli che sono gli errori più comuni e le situazioni più difficili della tecnica dell'approccio, dando una serie di consigli per migliorarsi; a questo punto non mi resta che augurarvi buona visione.   Fonti Golfway

Dicembre 18, 2015 / Commenti disabilitati su Lezione di golf: “Come si esegue un approccio” [Video]by /
Ryder Cup 2022 a Roma. La notizia è: ce la farà Roma?

La notizia che Roma ospiterà la "Ryder Cup 2022" al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio è già nota da qualche giorno, anche se i giornali l'hanno quasi dimenticato, causa troppo impegnati (nelle prime venti pagine) a parlare di Banca Etruria e di salvataggi, che al contrario il Titanic ricordava un'isola felice; ma la questione che bisogna urgentemente mettere a fuoco è un'altra: apprendendo la questione, mi sono subito tornate in mente le parole che l'ex sindaco Ignazio Marino "twittò" a riguardo della vittoria del premio oscar da parte del film  "La Grande Bellezza": “Ho detto a Paolo che lo aspetto a Roma a braccia aperte per il prestigio che ha donato alla nostra città e al nostro paese”, tanto che a quel punto molti giornalisti come Marco Travaglio si sono domandati che film avesse visto l'allora sindaco di Roma. Tutta questa postilla per dire che la Ryder Cup è un torneo straordinario, la competizione di golf più importante al mondo, che però richiede un'organizzazione minuziosa, o quantomeno un organizzazione degna di nota, e non vorremmo mai che succeda come nel caso del film, che è stato capito in tutto il mondo, tranne che da noi. Due righe sulla disorganizzazione della città di Roma, e quindi sul timore che sottovaluti la portata di quest'evento però vanno spese. Roma, non per suo volere, viene da una situazione che chiamarla surreale è un po' un complimento. Anni di cattiva gestione si battono alle spalle, anni che non vanno scaricati tutti sul sindaco uscente Ignazio Marino, ma che affondano le loro radici molto più in profondità.  A campagna elettorale che ormai sembri essere alle porte, gli appelli che rivolgiamo congiuntamente al futuro sindaco (qualunque sia il suo colore) sono:

  • Che ami Roma, come la amano i cittadini romani.
  • Che non trascuri l'organizzazione della Ryder Cup
La domanda all'inizio dell'articolo è un po' retorica, forse volutamente provocatoria. Sappiamo che  Roma ce la farà. Roma saprà levare i trofei al cielo come ha sempre fatto, vittoriosa e prepotente, smart ma con quella vena di vintage che vanta da tanti anni.       Foto di R.I.C.

 

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Mazze da golf come regalo di natale, un’idea più gradita.

Questo Natale stupisci la persona che ami con un fantastico regalo: un set di mazze da golf. Un regalo originale, fuori dagli schemi, ma soprattutto che sarà apprezzato da chi lo riceve; sembra incredibile ma è vero, con poco più di cento euro potrai far felice la persona a cui vuoi bene, senza prosciugare il conto corrente ( ennesima dimostrazione che il golf non è poi così costoso). Ovvio è che con un prezzo limitato, parliamo di mazze ideate per un golfista principiante-regolare, con Handicap medio-alto che cerca tolleranza, distanza, sicurezza nell'address e buone sensazioni all'impatto. Ormai le si trovano in molte catene di negozi sportivi, e nonostante si è portati a pensare che siano di scarsa qualità, pacchiane, delle volte si può rimanere stupefatti. Anche per quanto riguarda il peso non siamo messi tanto male, lo shaft in grafite che pesa solo 60 grammi è ormai di serie in quasi tutte le mazze comprese in una fascia di prezzo medio-basso. Impugnatura ergonomica e pratica, più che sufficienti per un giocatore amatoriale, che non ha grosse pretese. Un piccolo consiglio per questo Natale, che spero vi sia utile. Foto di Decatholn  

Dicembre 14, 2015 / Commenti disabilitati su Mazze da golf come regalo di natale, un’idea più gradita.by /
Rubrica della domenica: regola 3.4-Rifiuto di attenersi alle regole.

"Se un concorrente rifiuta di attenersi ad una Regola inerente i diritti di un altro concorrente, egli è squalificato." Citata la fattispecie della regola 3.4 del golf, possiamo andare a discuterne i contenuti. Contenuti che dal punto di vista applicativo risultano banali, persino scontati; è rapportati alla pratica che però creano qualche problema. In primis chiariscono i concetti fondamentali di questo sport: se non sei incline al rispetto delle regole, puoi dedicarti ad altro. In secundis stabiliscono che il buon funzionamento di questo sport si basi sulle regole che gli uomini si sono dati per organizzare e far funzionare al meglio questo sport, regole comuni che hanno l'obiettivo di garantire pari condizioni a tutti i giocatori. Wikipedia a riguardo riporta una chiosa fondamentale, che ritengo sia doveroso citare: "Il rispetto delle regole è elemento basilare nel gioco del golf, che, basandosi quasi sempre sull'autocontrollo e sulla libera coscienza dei giocatori, vede spesso risultati falsati, consciamente a volte, ma spesso inconsciamente o per leggerezza, per l'inosservanza da parte di molti giocatori delle regole di gioco. In aggiunta alle regole, il golf aderisce a un codice di condotta, noto come etichetta, che generalmente significa giocare la partita con il dovuto rispetto per il campo da golf e altri giocatori. L'etichetta è una componente imprescindibile di questo sport." Non c'è cosa più significativa di questa, dal golf alla vita quotidiana, il rispetto delle regole riguarda tutti: pensatori, scrittori, credenti in fedi diverse, chiunque. In un famoso saggio dal titolo "Il diritto mite" di G. Zagrebelsky, è descritto come sia eccezionale il rispetto, la condivisione di una regola. Che se lealmente condivisa, renderebbe  inutili anche le sanzioni, in quanto nessuno sarebbe portato ad infrangerle. Mi rendo conto di aver portato il tema su terreni diversi, diversi ma simili, perché rappresentano il bene primario della nostra esistenza, in due parole rappresentano il nostro "pane quotidiano"  

Dicembre 13, 2015 / Commenti disabilitati su Rubrica della domenica: regola 3.4-Rifiuto di attenersi alle regole.by /
Ma come si usa un golf cart?

Il golf cart, il veicolo elettrico usato per spostarsi lungo i campi da golf. Ci sono tre capitoli da trattare: il primo innazitutto va a sottolineare l'avanguardia, oserei dire futurista di questo sport verso quel concetto, che dai più snob è chiamato "green energy", ovvero la scelta di un mezzo che abbia come fonte di alimentazione l'energia elettrica, anticipando di molti anni, forse decenni i prototipi di macchine ibride o le più recenti elettriche; il secondo punto che riguarda il tema dei golf cart o dei così chiamati golf buggy, è concerne la tecnica di guida estremamente individuale e personale, difficile da standardizzare e generalizzare per tutti i golf cart: alcuni hanno un raggio di sterzata tale che se non la si anticipa si rischia senza troppe esitazioni di finire in bunker, altri invece sono recettivi ai segnali, appena muovi il volante, curvi talmente bruscamente che a confronto i treni sulle vecchie rotaie erano culle per neonati. Il terzo capitolo, che ritengo sia quello più importante, è la condizione di labile equilibrio che si ha guidando questi mezzi, sembra sempre che possa ribaltarsi, condizione che si verifica non solo quando si effettua una svolta -ma vi invito a farci caso- anche nei tratti in cui vi sia anche una minima pendenza. In conclusione io direi almeno per i non professionisti, amici, è più facile che vi facciate del male con un golf cart (se non utilizzato in maniera prudente) che veniate colpiti da un fulmine sul campo mentre recuperate la palla (il vero incubo di tutti i simpatizzanti di questo sport), e quindi proporrei di porre fine a questo indugio, attenuando questa paura.               Foto di Wikipedia

Dicembre 11, 2015 / Commenti disabilitati su Ma come si usa un golf cart?by /
Rubrica del giovedì: Il tiro [Video]

Come ormai di consueto, il giovedì impariamo, attraverso un video, delle tecniche che abitualmente eseguiamo sul campo da golf. Oggi trattiamo il tiro: una video lezione per imparare correttamente insieme al maestro di golf Andrea Zanardelli la tecnica del tiro. Risulta ridondante sottolineare come da un corretto tiro dipenda in gran percentuale l’andamento dell’intera prestazione, con la conseguente riuscita o meno della buca. Andre  Zanardelli illustra nel video passo dopo passo, i consigli da seguire per eseguire un tiro efficace ed efficiente, che produca pienamente l'effetto richiesto o quantomeno desiderato. Inutile è dilungarsi attraverso le mie parole che mai potranno competere con quelle di Zanardelli. Buona visione

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Lutto nel mondo del golf: è morto Ettore Della Torre

Ieri, è venuto a mancare un uomo a cui il golf italiano deve molto: Ettore Della Torre.  Apprendiamo la notizia da Giacomo Milanesi e Maria Rosa Rondena, tramite un articolo sul sito web  ilmondodelgolf.com. Amara circostanza, che fa venire le lacrime agli occhi anche in quelli che non hanno avuto la possibilità di conoscere quest'uomo di straordinaria umiltà, che negli ultimi anni ha lavorato con grande dedizione ed attenzione al Green Club Lainate (quello in Via Manzoni), luogo in cui ho avuto l'opportunità di conoscerlo, fino ad un paio di mesi prima che la malattia avesse la meglio. Risalenti al 1970 i suoi più grandi successi, dall'esser diventato professionista, sino a laurearsi campione d’Italia e a giocare in America. Uno che sapeva il fatto suo: che di golf capiva praticamente tutto, un uomo che forse oggi ricordare con troppe parole, sarebbe un po' come una mancanza di rispetto alla sua sobrietà, al suo vero pragmatismo. Sentite condoglianze alla famiglia Della Torre, e un abbraccio lassù in cielo al grande maestro Ettore.

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Giurarsi amore eterno su un campo da golf

Sempre più numerose le star che decidono di coronare il loro sogno d'amore su un campo da gol; forse, in un certo qual senso, a ricordare che il verde è il colore della speranza. Chi più ne ha, più ne metta; l'obsolescenza di un mondo capace di sapersi opporre alle minusvalenze delle etichette d'ordinanza,  che imporrebbero la cerimonia del matrimonio in un castello, consapevoli del fatto che quello su cui si è chiamati a manifestare è l'affermazione della propria volontà, e magari anche il cliché, per alcuni ridondante, di giurarsi amore eterno su un campo da golf. Un fatto che può coinvolgere anche la gente comune, assuefatta ormai dall'idea che ogni essere umano è libero di esprimersi nelle declinazioni dei mille colori della vita. Un matrimonio in "verde", certamente non sappiamo se sia un matrimonio capace di durare per sempre, ma sicuramente è caratterizzato da una coppia capace di esprimere i bisogni personali,siano essi bizzarri o anche d'ordinanza (perché non è mica vero che la tradizione sia obsoleta), insomma una coppia che mette la celebrazione del proprio amore prima di chiese, amici e parenti; per promuovere una cultura moderna, dall'organizzazione virtuosa che oppone al ormai sdoganato "Beach Wedding", un matrimonio verde.               Foto di Elle.it

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