Jon Rahm vince e stupisce al Farmers Insurace Open, storico torneo targato PGA Tour al Torrey Pines GC di San Diego. Lo spagnolo è riuscito - a sorpresa - a espugnare l'impervio percorso 72 par, capace di mettere in difficoltà anche i nomi più blasonati. LA GIORNATA CONCLUSIVA Nella giornata di ieri lo spagnolo ha portato a termine un fantastico quarto round, chiudendo con 7 colpi sotto il par e con lo score di -13. Nonostante un inizio gara zoppicante a causa di un bogey alla 1° buca, Rahm è riuscito a ribaltare la situazione con 4 birdie alle buche 3, 5, 11 e 17 e due aegle alla 13 e alla 18. Alle sue spalle troviamo la coppia formata da Charles Howell III e Cheng Tsung Pan, a pari merito con 10 colpi sotto il par. Terza posizione per l'inglese Justin Rose, al comando durante la prima giornata, e gli americani Tony Finau, Patrick Rodgers, Pat Perez e Keegan Bradley (-9). Discreta rimonta per Francesco Molinari, che scivola in 14° posizione concludendo il torneo con 7 colpi sotto il par. Risultato analogo anche per il veterano Phil Mickelson. Performance da dimenticare, invece, per il giapponese Hideki Matsuyama che conclude il Farmers Insurace Open in 33° posizione. PROSSIMO APPUNTAMENTO PGA Allianz Championship dal 10 al 12 febbraio, Boca Raton, Florida. Foto
È stato scelto lo stage in cui si giocherà il 74° Open d’Italia, il maggiore dei due tornei dell’European Tour che si terranno sul nostro territorio in questa stagione 2017. La rinomata competizione italiana, che da quest’anno è stata inserita nelle prestigiose Rolex Series, cioè i 7 tornei che offrono un montepremi almeno pari a 7 milioni di dollari, sarà la 44a tappa della stagione e si giocherà tra il 12 e il 15 ottobre 2017. Il presidente di CONI Servizi e della Federazione Italiana Golf, Franco Chimenti, ha da poco annunciato che l’Open d’Italia numero 74 tornerà a svolgersi sui campi del Royal Park I Roveri, a Torino, dove si sono già disputate le edizioni 2009, 2010, 2011 e 2012, prima che la competizione venisse spostata al Circolo Golf Torino fino al 2014, e al Golf Club Milano di Monza per le ultime due edizioni. Il circolo piemontese, immerso nello splendido Parco della Mandria, lo scorso anno è stato premiato dalla World of Leading Golf come uno dei più prestigiosi d’Europa, e la direzione del Club si è detta ovviamente lieta di ospitare di nuovo l’Open: “Desidero ringraziare il professor Franco Chimenti e tutta la Federazione Italiana Golf per aver scelto il nostro Club quale sede dell’Open 2017. Il primo di una serie che posiziona il nostro Paese ai massimi livelli del golf mondiale” – è stato il commento a caldo della presidentessa del circolo, Donna Allegra Agnelli. Tutti gli appassionati avranno ancora impressa nella memoria la fresca vittoria di Francesco Molinari allo scorso Open d’Italia, il 73°, dominato con uno straordinario punteggio di 262 (-22), e come noi, probabilmente, sperano che l’impresa si ripeta anche quest’anno nello spettacolare scenario del Royal Park I Roveri.
La CareerBuilder Challenge si chiude con un colpo di scena: Hudson Swafford vince grazie ad un ultimo giro concluso in 67 colpi (-5), rimediando a un avvio di gara difficile caratterizzato da un bogey alla prima buca. Si tratta del suo primo titolo nel circuito PGA Tour sul percorso 72 par. Alle sue spalle si piazza il canadese Adam Hadwin che aveva sperato fino all'ultimo di poter vincere, ma i due bogey commessi nella fase conclusiva lo hanno irrimediabilmente allontanato dalla vittoria. Terzo gradino per il duo statunitense formato da Brian Harman e Bud Cauley (-18). Il rookie americano Dominic Bozzelli (-17), protagonista assoluto della prima giornata dopo una performance a dir poco sensazionale, non è riuscito a completare l'impresa, concludendo il torneo al sesto posto dopo tre bogey a fronte di quattro birdies. A seguire troviamo Brendan Steele e Chad Campbell (-16). Concludono la Top 10 Scott Stallings (-15) e il trio composto da Sean O'Hair, Martin Laird e Richy Werensky (-14). Dodicesima posizione per Francesco Molinari (-13) la cui ultima giornata è stata tutto sommato positiva, fatta eccezione per un bogey alla 16. Accanto all'italiano si piazzano gli americani Patrick Reed e Charles Howell III. Brutta performance invece per Jason Dufner - vincitore dell' edizione 2016 - che deve accontentarsi del 25°posto. Foto
Con questa nuova rubrica vogliamo dedicare, ogni venerdì, un approfondimento ad un grande golfista italiano, attuale o del passato. Si comincia con Francesco Molinari, attualmente il più forte giocatore italiano in circolazione, come testimonia la 31a posizione nella classifica dell’Official World Golf Ranking, e probabilmente uno dei migliori di sempre. “Chicco” Molinari nasce a Torino nel 1982; la sua è una famiglia di golfisti, perciò il piccolo Molinari comincia a praticare già all’età di 8 anni. La carriera amatoriale è fulminea e ricca di successi, nel 2004 il giovane torinese effettua il passaggio al golf professionistico e dà così l’avvio ad un percorso costellato di ottimi risultati. La prima grande soddisfazione arriva con la storica vittoria all’Open d’Italia del 2006 (dopo 26 anni dall’ultima vittoria azzurra del torneo). Tre anni dopo, insieme al fratello Edoardo (altro importante golfista azzurro che approfondiremo prossimamente), Francesco si aggiudica la World Cup of Golf: è la prima volta nella storia del torneo che una coppia italiana alza la coppa del mondo. I due talentuosi fratelli mettono a segno un altro colpo importantissimo con la partecipazione alla Ryder Cup del 2010, in Galles, in cui il team europeo conquista la vittoria anche grazie al loro fondamentale contributo. Molinari trionfa poi nello stesso anno al WGC-HSBC Champions, imponendosi sull’allora numero uno al mondo Lee Westwood. La vittoria lo fa schizzare temporaneamente al 14° posto del Ranking mondiale. Nel 2012, il campione è di nuovo nella squadra continentale che batte l’America alla 39a edizione della Ryder Cup, ed è proprio lui a chiudere la competizione con una memorabile sfida contro Tiger Woods, conclusasi in pareggio. Nell’anno del centenario del Reale Seguros Open de España è Molinari a vincere il torneo, rimontando nell’ultima giornata con uno spettacolare miglior giro del torneo (7 colpi sotto il par). Al termine della stagione 2012 dell’European Tour, il nostro Chicco è terzo nella Money List generale. L’ultimo grande successo del golfista italiano è la conquista del secondo Open d’Italia personale, nel settembre 2016. Per concludere, qualche curiosità sul campione: Francesco Molinari è sposato dal 2007 con l’avvocato Valentina Platini, che lo ha reso padre di Tommaso; è un amante dello snowboard ed un tifoso sfegatato dell’Inter.
É uno dei golfisti italiani più famosi di sempre, dal molti considerato il più forte italiano attualmente in attività. Ha costellato la sua carriera con numerosi premi e riconoscimenti internazionali e non sembra intenzionato a fermarsi. Vero gioiello della penisola, Francesco Molinari rappresenta l'orgoglio del "made in Italy" nel mondo del golf. Nato a Torino e proveniente da una famiglia di giocatori, entra a contatto con bastone e pallina all'età di 8 anni, al Circolo Golf Torino. Ventiduenne abbandona il gioco amatoriale per passare al professionismo e due anni più tardi conquista il primo trofeo professionale della sua carriera: l'Open d'Italia del 2006 (primo italiano dal 1980), che poi si riprenderà anche nel 2016. Nel 2009, insieme al fratello Edoardo, vince la coppa del mondo di golf e l'anno seguente la fortunata alchimia familiare si ripete, con la vittoria in terra gallese della Ryder Cup al Celtic Manor Resort. Nel Novembre del 2010 si aggiudica anche l'HSBC Champions (il suo primo torneo WGC), battendo l'allora numero uno del mondo Lee Westwood, grande favorito del torneo. Un'altra Ryder Cup, infine, viene vinta nel 2012 dal team europeo di cui fa parte Molinari; è proprio il campione torinese che ottiene il pareggio finale contro Tiger Woods che permetterà all'Europa di guadagnarsi il titolo. Nel mentre, una laurea in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Torino e un matrimonio con la reporter sportiva free-lance Valentina Platini (che lo rende padre di Tommaso) coronano il quadro di una vita privata, oltre che sportiva, ricca di soddisfazioni. Non servono commenti per elogiare l'operato di questo campione, perché i fatti e i risultati ottenuti parlano da soli: siamo davanti a una vera stella del golf internazionale, destinata a far parlare ancora lungo di sé e delle sue doti. Chapeau
Penultima giornata della ISPS Handa World Cup of Golf 2016 di Melbourne, i giochi sono quasi fatti e la coppia danese composta da Soren Kjeldsen e Thorbjorn Olesen aumenta il vantaggio sugli inseguitori con un punteggio odierno di 70 (due colpi sotto il par), portandosi così a 202 colpi totali (-14). A 4 punti di distanza gli Stati Uniti, che con Rickie Fowler e Jimmy Walker cercano la venticinquesima World Cup da inserire nell’albo storico, seguiti dal duo cinese Ashun Wu e Haotong Li, a +5 dalla testa della classifica. Ai piedi del podio con lo stesso punteggio (-7) si accalcano il Giappone, la Francia e la Spagna, che sperano in una rimonta nel giro finale di domani. Subito dopo gli azzurri, Francesco Molinari e Matteo Manassero, che perdono posizioni rispetto alle prime due giornate ma non si scoraggiano: con 210 colpi (-6) e quattro di distanza dalla seconda posizione è ancora possibile sperare in un recupero in extremis nell’ultima giornata. Il terzo giro, giocato nella formula “foursome” (i compagni di squadra si alternano nel giocare una stessa pallina durante ciascuna buca), ha presentato più difficoltà del previsto per gli italiani, che nelle prime buche hanno effettuato quattro bogey e un solo birdie, per poi ridurre il danno con due birdie nelle ultime buche, chiudendo con un +1 di giornata che lascia un po’ di amaro in bocca se si considera l’ottima partenza degli azzurri durante i primi due giri del torneo. I danesi nel frattempo si godono la vetta della classifica, che potrebbe assicurare alla nazione la prima World Cup dell’albo, ma non si fanno illusioni: “Dobbiamo continuare con la nostra condotta aggressiva, ma anche stare molto accorti. Non dovremo pensare a difendere il vantaggio ma mantenere la stessa mentalità dei primi tre giri e andare a caccia di birdie. Sono certo che domani qualcuno potrà ripetere il nostro 60 o andarci vicino”, ha commentato Kjeldsen.
Francesco Molinari sfrutta il periodo di forma e non si dà tregua. Dopo il sensazionale quarto posto nel DP World Tour Championship, gareggerà al fianco di Matteo Manassero nella 58a edizione della ISPS Handa World Cup of Golf. I campioni rappresenteranno l’Italia dal 24 al 27 novembre al Kingston Heath Golf Club di Melbourne in Australia, nel torneo a coppie in cui Molinari ha già trionfato nel 2009, insieme al fratello Edoardo. La struttura della competizione prevede che nella prima e terza giornata si giochi secondo la formula “foursome” (i compagni di squadra si alternano nel giocare una stessa pallina durante ciascuna buca), mentre nella seconda e quarta giornata si utilizzerà la formula “fourballs” (ognuno dei due golfisti della coppia gioca normalmente la sua buca, e il miglior punteggio tra i due sarà quello conteggiato ai fini della graduatoria). La scorsa edizione, giocata nel 2013, fu vinta dal duo australiano Adam Scott - Jason Day, ma quest’anno Scott non potrà contare sulla collaborazione del numero uno al mondo, assente per infortunio, e sarà affiancato da Marc Leishman nel tentativo di difendere il titolo dalle numerose coppie pericolose, nonostante le tante assenze dei giocatori importanti. Per gli Stati Uniti ci saranno Rickie Fowler e Jimmy Walker, per la Svezia Alex Noren e David Lingmerth, il Giappone schiera Hideki Matsuyama e Ryo Ishikawa, il Belgio Thomas Pieters e Nicolas Colsaerts; Rafael Cabrera Bello e Jon Rahm giocheranno per la Spagna e Chris Wood e Andy Sullivan per l’Inghilterra. Gli Stati Uniti dominano l’albo d’oro, essendosi aggiudicati 24 edizioni; Australia e Sudafrica seguono con 5 successi a testa. Difficile dire quale sia la nazione favorita di questa edizione, il che rende l’attesa del torneo ancora più avvincente, ma l’accoppiata azzurra ha ottime possibilità di risaltare nel panorama del golf internazionale.
La sfida conclusiva dell’ European Tour (il DP World Tour Championship), conclusasi domenica allo Jumeirah Golf Estates di Dubai, ha coronato lo svedese Henrik Stenson come giocatore più forte d‘Europa, seguito nella Money List generale dall’inglese Danny Willett e dall’altro svedese Alex Noren. Il campione scandinavo ha conservato la prima posizione nella classifica generale, sua già alla vigilia dell’ultima tappa del Tour, aggiudicandosi la nona posizione del torneo con 8 birdie e un bogey nell’ultima giornata, per un punteggio complessivo di 276 (-12). Stesso punteggio per l’irlandese Rory McIlroy, ma il suo nono posto ovviamente non è sufficiente per tornare a comandare la classifica dell’Official World Golf Ranking, come si era auspicato di fare. Brutte le prestazioni di Alex Noren, 23°, e Danny Willett, addirittura 50°, che però hanno mantenuto rispettivamente la terza e la seconda posizione nella Money List. Vincitore del DP World Tour Championship, a sorpresa, è stato il giovane inglese Matthew Fitzpatrick, 271 colpi (-17), che ha sorpassato all’ultima buca il connazionale Tyrrell Hatton. Terzo il sudafricano Charl Schwartzel, ma un encomio speciale deve andare all’azzurro Chicco Molinari, che ha condotto magistralmente un’altra gara, dimostrando un periodo di forma eccezionale e duraturo: per lui quarta posizione nell’ultimo torneo con 275 colpi (68, 67, 70, 70) e 19° posto nella Money List; sfiorato quindi l’obiettivo della 15a posizione, e replicato il quarto posto nel torneo conclusivo del Tour, raggiunto anche l’anno scorso. Un complimento speciale anche all’altro italiano, il diciannovenne Renato Paratore, che ha chiuso in 30a piazza con 282 punti, dimostrando di essere all’altezza di confrontarsi con molti dei migliori golfisti d’Europa e del mondo.
Al termine della giornata di ieri, la seconda del torneo di Dubai, il nostro Francesco Molinari ha chiuso in prima posizione con 135 colpi (68 giovedì e 67 ieri), a pari merito con il fenomeno spagnolo Sergio Garcia, surclassando tutti i super-favoriti che lottano per le prime posizioni della Money List. È l’ultima competizione dell’European Tour, e Molinari sta dando il meglio di sé per raggiungere almeno la quindicesima posizione nella classifica generale, i suoi 9 colpi al di sotto del par, scaturiti da 6 birdie e un bogey, sono un ulteriore dimostrazione dell’eccezionale periodo di forma che il torinese sta vivendo. Più in basso, con una prestazione discreta ma discontinua, l’altro italiano, Renato Paratore, che si trova 29° con 143 colpi (-1), alla pari con (pensate un po’) Rory McIlroy, il grande favorito che puntava a vincere il torneo per riappropriarsi della prima posizione dell’Official World Golf Ranking. Salvo coincidenze miracolose, per lui l’obiettivo è rimandato. Anche gli altri capolista del Tour si sono trovati in difficoltà durante le prime due giornate allo Jumeirah Golf Estates dell’emirato: lo svedese Henrik Stenson è solo 17° ma mantiene per il momento la prima posizione nella Money List perché Danny Willett, il suo più pericoloso inseguitore, ha messo a segno il medesimo punteggio; un colpo in meno (140) e 14a posizione per l’altro svedese, Alex Noren, terzo in classifica generale, che per superare il connazionale avrebbe bisogno di vincere il torneo. Deludono, quindi, i 4 big del tour europeo, e sorprendono invece gli inglesi Lee Westwood (terzo con 136 punti) e Tyrrell Hatton (quarto con 137). La seconda metà della competizione, che conferirà ufficialmente il titolo di migliore d’Europa, avrà luogo tra oggi e domani, sempre tra le 9.00 e le 13.00.
Il duello che decide il 3° Major stagionale.- Si è concluso il British Open. Il nuovo campione è Henrik Stenson che si aggiudica il 3° Major di stagione. Il campione svedese vince con una prestazione da record, al termine di un bellissimo duello con Phil Mickelson. Quarta giornata a dir poco entusiasmante al British Open 2016. Henrik Stenson inarrivabile: colleziona record. - Come avevamo accennato al termine della terza giornata, il torneo si è risolto in un duello tra due campioni. Staccati i concorrenti dopo tre giri si sono dati battaglia senza esclusione di colpi, hanno dato spettacolo. Henrik Stenson (68, 65, 68, 63) ha concluso con 264 colpi (-20) segnando il record assoluto del British Open. Fenomenale la quarta frazione in cui Stenson mette a segno 10 birdie e 2 bogey: 63 colpi (-8). Inarrivabile. Con il British Open Henrik Stenson diventa il primo atleta svedese a conquistare un Major. A 40 anni, dopo 9 European Tour, 3 PGA Tour, 1 WGC Tour e 1 Sunshine Tour, impreziosisce la sua bacheca personale anche con un Major. Phil Mickelson dà battaglia con colpi da campione. - Non è stato da meno Phil Mickelson che ha disputato un grande Major e non ha lasciato facile vittoria a Stenson. Mickelson (63, 69, 70, 65), dopo due giornate davanti, e sorpassato a una sola distanza da Stenson al terzo giro, ha dato fondo alla sua esperienza e capacità: 1 eagle, 4 birdie, nessun bogey. 267 colpi (-17) totali non sono bastati però al campione americano a conquistare il 6° Major di una carriera comunque stellare: 42 titoli totali per lui. Nei primi 10 posti. - La terza piazza è per J.B.Holmes che conclude con 278 colpi (-6) seguito da Steve Stricker, quarto con 279 colpi (-5). Quinti Sergio Garcia, Rory McIlroy e Tyrrell Hatton con 280 colpi. Bill Haas e Dustin Johnson si fermano al nono posto con 282 colpi. Il resto della classifica e Molinari. - Zach Johnson e Patrick Reed si fermano alla 12° posizione, Tony Finau e Charl Schwartzel calano fino al 18° posto. Jason Day compare solo al 22° posto con 285 colpi. Insieme a Day, Kevin Na, Brendt Snedeker e Justin Rose. Jordan Spieth conclude 30° con 286 colpi. Francesco Molinari (69, 71, 73, 74) termina il suo British Open al 36° posto con 287 colpi. Matteo Manassero e Stefano Mazzoli erano usciti al taglio. La foto è tratta da You Tube.
La notizia ufficiale è di ieri (ndr 11 luglio), riportata dal sito della federazione italiana. Alle Olimpiadi di Rio 2016 parteciperanno 4 atleti italiani: Molinari, Bertasio, Sergas e Molinaro. Il Golf, le Olimpiadi e il campo di Rio. - Il golf era assente dalle Olimpiadi da oltre un secolo, dopo essere apparso nella competizione a cinque cerchi solamente per due volte nel 1900 a Parigi e nel 1904 a St. Louis. Il torneo maschile si disputerà dal 11 al 14 agosto e quello femminile dal 17 al 20 agosto con formula stroke play, 72 buche. Per l'occasione il campo in Brasile è stato progettato da Gil Hanse, e realizzato dopo 20 mesi di lavoro e l'esborso di 25 milioni di dollari. Si estende per 6.720 metri, caratterizzato da ampi fairway, molteplici battitori, numerosi ed insidiosi bunker e dalla totale assenza di alberi, ma anche da larghi spazi intorno agli enormi green ondulati che offriranno molte possibilità di recupero. La squadra italiana. - Francesco Molinari è ormai un atleta noto. L'atleta torinese di 34 anni è diventato professionista nel 2004, dopo una splendida attività dilettantistica. Dopo ampie esperienze nell'European Tour e alla Ryder Cup quest'anno si è dedicato a tempo pieno al PGA Tour. Il suo maggior successo però rimane in Europa: il secondo posto all'Open De France. Nino Bertasio è un atleta di 28 anni, nato a Zurigo. Dal 2011 è diventato professionista e ha collezionato presenze all'Apls Tour e al Challenge Tour. Dal 2016 ha ottenuto l'accesso all'European Tour con buoni risultati. Giulia Sergas è un'atleta triestina nata nel 1979. Ottenuto un titolo europeo da dilettante nel 1998, è diventata professionista l'anno dopo. Per lei partecipazioni al Ladies European Tour, dove ha ottenuto il titolo di rookie of the year. Da diverse stagioni partecipa con ottimi risultati al LPGA Tour. Nel 2013 ha fatto parte della squadra europea della Solheim Cup. L'altra Giulia a partecipare alle Olimpiadi è Giulia Molinaro. La più giovante golfista italiana ad andare in Brasile, è nata nel 1990. Tra i professionisti dal 2013 quando ha partecipato al Symetra Tour. Diverse apparizioni anche al LPGA Tour per lei. La foto è tratta da wikipedia.
La favola e il primo titolo PGA - Billy Hurley III si aggiudica il Quicken Loans National al Congressional CC rimanendo in testa per ben tre giornate. Il primo titolo al PGA Tour per Billy Hurley (66, 65, 67, 69). Per il nuovo campione 267 colpi totali (-17) grazie a 4 birdie e 2 bogey all'ultimo giro che gli sono bastati a conservare la testa della corsa e portarsi a casa il suo primo titolo PGA. Billy Hurley trionfa non lontano dalla sua Annapolis, non lontano dalla United States Naval Accademy dove si è laureato nel 2004, non lontano da casa: "Couldn't be a better tournament to win from all the facets of it, from just being close to home, being close to the Academy, close to where I grew up. It's just perfect." Queste le parole del nuovo campione emozionato alla premiazione. Billy Hurley a 32 anni conquista così il suo primo titolo PGA Tour scrivendo e concludendo la sua personale favola. Dopo essere diventato un professionista nel 2006, attualmente è il numero 607 al mondo, e 70° nel rank della FedEx Cup. In 103 apparizioni al PGA Tour era riuscito per 8 volte a piazzarsi tra i primi 10 senza mai riuscire ad andare a podio. Podio che ha toccato allo Web.Com dove in 56 tornei giocati è arrivato per due volte secondo. Billy Hurley III completa una favola vincendo un torneo PGA Tour, vicino a casa e sollevando un trofeo alla premiazione davanti a Tiger Woods. Rimonta Molinari, ultimo giro da big - Bella favola anche per Francesco Molinari che conclude il suo Quicken Loans National all'ottavo posto. Molinari (69, 73, 69, 65) dopo aver rischiato il taglio alla seconda giornata si è rimesso in carreggiata e ha recuperato posizioni su posizioni fino allo strappo all'ultima giornata: 8 birdie e 2 bogey per una prestazione monstre. Peccato per il +2 della seconda giornata, la classifica avrebbe potuto essere ancora migliore. Il podio e i dintorni - Vijay Singh (68, 66, 71, 65) arriva secondo, a 3 distanze da Billy Hurley III, con 270 colpi (-14). Terzi Jon Rahm (64, 67, 70, 70) e Bill Haas (66, 69, 68, 68) con 271 colpi (-13). Ernie Els, secondo a inizio ultimo giro, non è riuscito a raggiungere la testa della corsa anzi, con 6 birdie, 5 bogey e 1 double-bogey segna il suo peggiore parziale al torneo finendo quinto con 272 colpi (-12); sesto Webb Simpson (-10), settimo Harnold Varner III (-9). Il resto della classifica: Reed e Fowler - Aaron Baddeley termina 12°, Derek Fathauer 19°, Jim Furyk 21°. Patrik Reed crolla al 39° posto con 282 colpi (-2), Rickie Fowler è solo 44° con 283 colpi (-1) con Kevin Chappel. Charley Hoffman è 57°, al 64° posto Chesson Hadley e Bryson DeChambeau. Penultimo Charles Howell III al 75° posto. La foto è tratta da You Tube.
Il primo della classe a inizio quarto giro - Terzo giro concluso al Congressional CC, Billy Hurley III mantiene la prima posizione al Quicken Loans National, Jon Rahm scivola e perde terreno. Billy Hurley (66, 65, 67) si è imposto come leader con 198 colpi (-15), con 4 birdie puliti, e alla partenza dell'ultimo giro è davanti a tutti, deve solo mantenere le 2 distanze ottenute su Ernie Els. Scivola Jon Rahm, Ernie Els comincia la caccia - Ernie Els (66, 69, 65) è balzato al secondo posto con la sua migliore prestazione in questo torneo: 4 birdie e 1 eagle alla buca 12 gli permettono di ottenere un gran -6 a fine terza giornata. In totale 200 colpi (-13) per lui a sole due distanze da Billy Hurley. Els sfrutta il rallentamento di Jon Rahm (64, 67, 70) che invece incappa nella sua prestazione meno brillante proprio al terzo giro, dove ottiene 5 birdie e 4 bogey: in totale 201 colpi (-12) e terzo posto per Rahm. Giù dal podio e Rickie Fowler - Dietro non mollano Bill Haas e Webb Simpson, entrambi quarti con 203 colpi (-10), anche se collezionano ben 5 distanze dalla testa della corsa. Al sesto posto Harold Varner III e Vijay Singh (-8) seguiti all'ottavo da Erik Compton e Robert Garrigus (-7). Aaron Baddeley è 10° (-6), Kevin Chappel al 14° posto con Patrik Reed (-5). Rickie Fowler, dopo i 73 colpi del terzo giro, scivola al 19° posto con 209 colpi totali (-4). Francesco Molinari e il resto della classifica - Francesco Molinari sale al 35° posto, dopo il rischio di uscire al taglio della seconda giornata infila alla terza 3 birdie, 3 bogey e 1 eagle alla buca 11. Molinari (69, 73, 69) totalizza finora 211 colpi (-2). Alla pari con l'atleta italiano Charley Hoffman e Kyle Reifers. Jim Furyk, Derek Fathauer, Bryson DeChambeau e Tony Finau solo al 46° posto (-1). Charley Howell III, Camilo Villegas e Jaime Lovemark sono tra i più in difficoltà a ridosso delle ultime postizioni: 69.i i primi due, 74° Lovemark. La foto è tratta da You Tube.
Il duo di testa - Jon Rahm mantiene la prima posizione anche a metà Quicken Loans National, ma è raggiunto da Billy Hurley III: il duo di testa guida la classifica con 131 colpi (-11). Jon Rahm (64, 67) mantiene un buon passo mettendo al secondo giro 6 birdie e 2 bogey. Billy Hurley III (66, 65) ha un'andatura ancora più costante e si migliora al secondo round: 7 birdie e un bogey. La classifica degli inseguitori - Al terzo posto Vijay Singh (68, 66) con 134 colpi (-8) a 3 distanze dal duo di testa. Subito dietro, al 4° posto Webb Simpson, Bill Haas, Harold Varner III ed Ernie Els con 135 colpi (-7). Rickie Fowler (68, 68) scala la classifica arrivando all'8° posto con 136 colpi (-6). Un po' più indietro Patrick Reed (68, 70): 12° con 138 colpi (-4), con Camilo Villegas e Keegan Bradley. Ultime chiamate per evitare il taglio - Kevin Chappel e Charley Hoffman sono al 25° posto (-3), Charles Howell III è 35° (-2). 47.i Derek Fathauer, Bryson DeChambeau, Jamie Lovemark e Jhonattan Vegas (-1). Alla pari col par Francesco Molinari (69, 73) che evita il taglio con l'ultimo posto disponibile, il 67°. 2 bogey, 2 birdie e 1 double-bogey alla buca 11 valgono un +2 al secondo giro. Con Molinari Chris Kirk e Tony Finau. Chi non ce la fa - Non superano il taglio e salutano il Congressional CC atleti importanti: Ben Crane, Stuart Appleby, Matt Jones, Peter Malnati, Rory Sabbatini, Carlos Ortiz e Carl Petterson.
Jon Rahm davanti al primo giro - Quicken Loans National partito e alla prima fermata la classifica recita Jon Rahm al primo posto. L'atleta spagnolo si è disimpegnato al primo giro con uno score da campione: 7 birdie puliti per lui. John Rahm, atleta spagnolo, è al suo secondo anno al PGA Tour, dove per ora è arrivato 2 volte tra i primi 10 classificati su un totale di 5 eventi a cui ha partecipato. Una sola volta uscito al taglio, non ha ancora vittorie all'attivo e non ha mai conquistato il podio. Gli inseguitori - Quasi come Jon Rahm, Jonatthan Vegas si piazza secondo: 7 birdie come Jon Rahm e un bogey a sottrargli la prima piazza. 65 colpi (-6) per Vegas. Al terzo posto ben 8 atleti con 66 colpi (-5) tra cui Bill Haas, Jamie Lovemark, Camilo Villegas ed Ernie Els. Charley Hoffman segue all'11° posto con 67 colpi (-4). Molinari, Reed e Fowler - Patrick Reed è 22° con 68 colpi (-3) insieme a Rickie Fowler. Francesco Molinari completa il primo giro con 3 birdie e un bogey (-2), con 69 colpi, che gli valgono la 35° posizione insieme a Tony Finau e Jim Herman. Buona partenza per Molinari, che non dovrebbe rischiare il taglio. Primo giro in ritardo - Partenza più difficoltosa per Kevin Chappel, Bryson DeChambeau e Keegan Bradley al 55° posto con 70 colpi (-1), ma soprattutto per Derek Fathauer a pari col par (71) al 72° posto. Negativa la partenza di Jim Furyk, 2° allo U.S. Open, 101° con Aarn Baddeley: 73 colpi (+2). Charles Howell III è 109° (+3), K.J.Choi è 114° (+4) La foto è tratta da You Tube.
Terminato il secondo Major della stagione vinto da Dustin Johnson (Clicca per visionare l'articolo dedicato), torna il PGA Tour con il Quicken Loans National (giovedì 23 - domenica 26, giugno), che si terrà per la settima volta al Blue Course (par 71) del Congressional Country Club di Bethesda, in Maryland. Il torneo è giunto alla sua 10° edizione. Inaugurato nel 2007 il Quicken Loans National ha conosciuto diversi campioni, in ordine:
- 2007: K.J.Choi trionfa davanti a Steve Striker con 271 colpi.
- 2008: Antony Kim conquista la seconda edizione con 268 colpi davanti a Freddie Jacobson.
- 2009: Tiger Woods fa suo anche il Quicken Loans National tra tante vittorie con 267 colpi (record del Blue Course).
- 2010: Justin Rose vince il torneo con 270 colpi superando Ryan Moore.
- 2011: Nick Watney trionfa cion 267 colpi impedendo a K.J.Choi, secondo, di ripetersi.
- 2012: Tiger Woods è il primo ad aggiudicarsi il secondo Quicken Loans National.
- 2013: Bill Haas supera con 272 colpi Roberto Castro
- 2014: Justin Rose raggiunge Tiger woods con 2 Quicken Loans National, vincendo con 280 colpi.
- 2015: Tony Merritt conquista il titolo con un punteggio record al Robert Trent Jones GC: 266 colpi.
La cavalcata di Daniel Berger - Daniel Berger vince il FedEx St.Jude Classic a Memphis al termine di una cavalcata lunga tre giorni iniziata venerdì (ndr 10 giugno) al termine della seconda giornata. L'atleta americano è infatti rimasto in testa dalla fine della seconda giornata, rimanendo primo in classifica fino alla vittoria finale. Daniel Berger (67, 64, 69, 67) ha gestito il suo vantaggio sugli avversari conquistando così il suo primo titolo PGA Tour con 267 colpi (-13). Neanche il maltempo che ha costretto il torneo a una sospensione lo ha distratto. Berger ha potuto giocare il suo ultimo giro senza soste mettendo a segno 5 birdie e 2 bogey, che bastano per portare a casa la vittoria e 1. 116. 000 dollari, oltre che il 29° posto nell'Official World Golf Ranking. La classifica da Mickelson a Seung-Yul Noh - Rimangono secondi, a 3 distanze dal nuovo campione Daniel Berger, Phil Mickelson, Brooks Koepka e Steve Stiker con 270 colpi (-10). Al quinto posto Dustin Johnson con 271 colpi (-9) davanti a Brian Gay sesto con 272 colpi (-8). Russell Henley e Seung-Yul Noh arrivano settimi con 273 colpi (-8). Tra questi atleti, molti erano candidati al titolo finale alla vigilia del torneo , ma nessuno ha saputo opporsi alla cavalcata di Berger che non ha mai concesso nulla. I delusi a Memphis - Colt Knost con D.A.Points arriva al 18° posto, al 26° Harris English. Francesco Molinari scivola invece al 34° posto. L'atleta italiano (68, 70, 70, 72) colleziona 4 bogey e 2 birdie all'ultimo giro, ottenendo il suo peggiore score del torneo (+2); conclude con 280 colpi a pari col par. Justin Leonard, due volte campione al FedEx St.Jude Classic, arriva solo 52°. Stuart Appleby e Henrik Norlander giungono 62.i, Carl Patterson 70°, ed ultimo Brian Stuard, 73°. La foto è tratta da YOU TUBE.
La vigilia del giro finale mostra un Daniel Berger per ora dominatore del FedEx St. Jude Classic al TPC Southwind a Memphis. Phil Mickelson scala la classifica ed insegue Berger. 18° Francesco Molinari.
Daniel Berger tiene stretta la prima posizione e sembra non volerla cedere, sembra forte la sua candidatura alla vittoria finale al FedEx St. Jude Classic a fine terzo giro. Daniel Berger (67, 64, 69) con 200 colpi (-10) mantiene tre distanze di vantaggio dagli inseguitori; vantaggio da amministrare bene all'ultimo giro. FedEx St. Jude Classic sempre più nel nome di Daniel Berger in attesa dei risultati finali. All'inseguimento Phil Mickelson che guadagna una posizione assieme a Steve Striker e D.A. Points con 203 colpi (-7). A 4 distanze da Daniel Berger troviamo Brooks Keopka, Colt Knost e Seung-Yul Noh con 204 colpi (-6). Boo Weekley, John Merrick, Harris English e Brett Stegmaier sono ottavi, con 205 colpi (-5). Tutti potenzialmente in corsa per il titolo, ma gli ultimi atleti citati avranno un gran da fare per recuperare le 5 distanze che li separano da un Daniel Berger feroce in questa tappa del PGA Tour. Francesco Molinari (68, 70, 70) con 208 colpi (-2) è risalito al 18° posto dopo il 24° posto ottenuto a metà gara. Molinari ha ottenuto 3 birdie e 3 bogey viaggiando a pari con il par per la seconda giornata consecutiva, non riuscendo a replicare o migliorare la sua prestazione della prima giornata (68 colpi, -2).Al comando dopo un giro - Tom Hodge, Shawn Stefani e Seung-Yul Noh si aggiudicano la prima piazza dopo un giro a Memphis, Al TPC Southwind è iniziato il FedEx St. Jude Classic. Seung-Yul Noh piazza 6 birdie e un bogey, Hodge 5 birdie puliti, e Stefani, con uno score pieno di alti e bassi, 6 birdie, 3 bogey e 1 eagle alla buca 9. 65 colpi (-5) per loro. La classifica corta, 36 atleti vicini - 6 atleti al 4° posto con 66 colpi (-4): Brian Gay, Jamie Donaldson, Steve Striker, Colt Knost, Miguel Angel Caraballo e Dustin Johnson, indicato tra i favoriti al titolo alla vigilia (Clicca per l'articolo dedicato). Sono 8 invece i professionisti al 10° posto con 67 colpi (-3), tra cui troviamo Brian Stuard, Daniel Berger, lo svedese Henrik Norlander e Justin Leonard, detentore di 2 edizioni di questa tappa del PGA Tour. Poco più in ritardo Francesco Molinari, 18° con altri 7 atleti; 68 colpi (-2) per lui. Molinari ha messo a segno 3 birdie e un solo bogey. Un buon inizio per l'atleta italiano, ma nelle prossime giornate dovrà forse rischiare di più. Insieme a Molinari anche Ben Crane e Stuart Appleby. Ben 14 gli atleti al 26° posto in una classifica che appare cortissima, con 36 atleti a massimo 4 distanze dal trio di testa. Harris English si piazza 26° dopo la prima giornata con 69 colpi (-1). Tanti atleti famosi al 40° posto a pari col par: Phil Mickelson, Ernie Els, Ken Duke, Aaron Baddeley e Fabian Gomez, il campione in carica. Falsa partenza: chi è in zona taglio? - Scendendo sempre più in classifica troviamo Derek Fathauer con Chad Collins, Steve Marino, Charles Howell III e Freddie Jacobson al 91° posto; Graeme McDowell al 115° con Camilo Villegas e Andres Romero. 127° Carlos Ortiz e 151° Padraig Harrington. La foto è tratta da You Tube.
Arriva a Memphis nel Tennessee il PGA Tour, sul TPC Southwind, al FedEx St. Jude Classic ed è tempo di previsioni. I partecipanti - Rappresenterà l'Italia Francesco Molinari. Non mancano gli argentini Andres Romero, Fabian Gomez e Miguel Angel Carballo e gli australiani Aaron Baddeley e Stuart Appleby, ma si nota l'assenza di atleti del calibro di Adam Scott e del numero 1 al mondo Jason Day. All'appello mancano anche i numeri 2 e 3, rispettivamente Jordan Spieth e Rory McIlroy. Mancheranno anche Bubba Watson, numero 4 al mondo, e Rickie Fowler, numero 5. Presenti invece Phil Mickelson, Justin Leonard, Dustin Johnson, Derek Fathauer, Charles Howell III e Steve Marino. Freddie Jacobson, Henrik Norlander e Carl Petterson rappresenteranno la Svezia, manca il numero 7 al mondo Henrik Stenson. Campioni e previsioni - Il FedEx St. Jude Classic (9 -12 giugno) prevede un montepremi di 6. 200. 000 dollari totali, prima moneta: 1. 116. 000. In palio anche 500 punti validi per la FedEx Cup. Gli ultimi ad aggiudicarsi il titolo sono stati: Fabian Gomez nel 2015, Ben Crane nel 2014, Harris English nel 2013 e Dustin Johnson nel 2012. Ben Crane e Harris English giocheranno assieme a Ernie Els domani. L'argentino campione in carica scenderà in campo subito dopo con Steve Stiker e Brooks Koepka. Tutti con un FedEx St. Jude Classic all'attivo si giocheranno la vittoria finale. Altro specialista del torneo di Memphis è Justin Leonard, detentore di 2 FedEx St. Jude Classic nel 2005 e nel 2008. Difficili le previsioni per un torneo che si presenta senza eclatanti favoriti al via. Nel video, maggiori curiosità, meravigliosi scorci del TPC Southwind e dati sulle maggiori insidie che riserva. Si scaldano i motori al PGA Tour. La foto è tratta da You Tube.
Al The Players Championship l’australiano Jason Day, numero uno mondiale, ha dominato con 273 - 63 66 73 71, -15. Il torneo in questione è equiparato quasi a un major, ed è stato disputato allo Stadium Course (par 72) del TPC Sawgrass, a Ponte Vedra Beach in Florida. Day è rimasto in vetta sin dal primo giro, in cui ha eguagliato il record del campo (63, -9). Soddisfazioni anche da parte italiana, dove Francesco Molinari ha offerto un’ottima prestazione, arrivato settimo con 279 colpi (66 69 72 72, -9) dopo essere stato sempre in alta classifica. Day ha lasciato agli avversari solo la possibilità di competere per la seconda posizione conquistata con pieno merito da Kevin Chappell con 277 (-11), che ha relegato in terza Matt Kuchar, Justin Thomas, Colt Knost e Ken Duke (278, -10). Molinari, dal canto suo, negli ultimi due giri ha assommato lo stesso 144 (par) di Day, ha poi concluso la sua grande prova con il 72 del par dopo quattro birdie, due bogey e, purtroppo, con un doppio bogey alla buca 14. È stato affiancato dal giapponese Hideki Matsuyama, mentre il nordirlandese Graeme McDowell ha guadagnato il nono posto (280, -8) dopo un avvio sotto tono. Ha lasciato l’impressione di essere un po’ distratto anche Rory McIlroy, numero tre del world ranking, mai pienamente concentrato e molto altalenante. Anche nel quarto giro, come già nel terzo, Jason Day ha iniziato male, con due bogey sulle prime nove buche. I danni, tutto sommato, non sono stati rilevanti perché gli avversari più pericolosi, ossia quelli che lo seguono nel ranking, o erano lontani o, addirittura, già a casa. Dalla buca dieci ha ripreso la sua marcia e con tre birdie e alcuni colpi veramente da fuoriclasse, ha rimesso le cose a posto (71, -1). Ora Jason, 29 anni, ha dieci titoli nel PGA Tour, comprensivi di un major (PGA Championship, 2015) e di due WGC. E’ il settimo successo negli ultimi 17 tornei disputati ed è il terzo giocatore ad essersi imposto nel The Players Championship da leader mondiale dopo Greg Norman e Tiger Woods. Immagine da FederGolf
La fuga del numero 1 - Tenta la fuga Jason Day, dopo l'ottima partenza di ieri (clicca per l'articolo), ma la sua gara, e tutto il secondo round è sospeso, riprenderà sabato (ndr 14 maggio) alle 9.15 di mattina. Bloccato alla 15° buca, il numero 1 al mondo viaggiava con 5 birdie all'attivo senza nemmeno un bogey, con una prestazione pulitissima. Attualmente è primo, in solitaria, con un passo che appare più rapido di quello della truppa che lo insegue; 14 tocchi sotto il par per ora. Bel passo Molinari e ripresa MCIlroy - Al secondo posto, con un secondo giro concluso, Shane Lowry (65, 68) con 133 tocchi (-11), al 3° Jonas Blix, Alex Cejka e Cameron Tringale (-10). Insegue, mantenendo una buona andatura nonostante la fuga di Day, Francesco Molinari (66, 69) con 135 tocchi (-9). Per lui 5 birdie e 2 bogey. Al 12° posto troviamo un Rory McIlroy (72, 64) in vertiginosa ripresa, che si avvicina molto al record del circuito; con 7 birdie, 2 bogey e un eagle, va 8 tocchi sotto al par, compiendo una notevole rimonta in una sola giornata, in attesa che questa si concluda. chi scende e chi sale - In ripresa anche Sergio Garcia, Adam Scott e Kevin Chappell al 22° posto (-6) con Bill Haas che invece perde terreno. Anche Louis Oosthuizen migliora notevolmente la sua classifica con Keegan Bradley risalendo fino al 33° posto (-5); con loro c'è Hideki Matsuyama che invece perde posizioni con Justin Rose. Altro atleta che peggiora la sua classifica è Bubba Watson, 48° (-4) con Dustin Johnson e Ian Poulter. Il taglio - Imminente il taglio si avvicina per diversi atleti. Kevin Na, 75° (-1), nonostante un buon secondo giro è il primo possibile escluso, dipenderà da come si concluderà questo secondo giro. Con lui Patrik Reed, Danny Willett e Rickie Fowler rischiano l'esclusione. Phil Mickelson, fermo alla 16° buca in questo momento sarebbe tra i tagliati, gli serve un birdie almeno. Anche Jordan Spieth si trova nella stessa situazione, ma, bloccato alla 14° buca ne ha 2 in più da giocarsi. Padraig Harrington (110°), Charles Howell III, Graham DeLaet, Tony Finau e Brendt Snedeker (117°) con Chesson Hadley (128°), Henrik Stenson (133°) e Jimmy Walker penultimo sono virtualmente eliminati. La diretta tv - ll The Players Championship viene teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: sabato 14 maggio e domenica 15, dalle ore 20 alle ore 1 (Sky Sport 3 HD). Commento di Alessandro Lupi, Silvio Grappasonni, Roberto Zappa e di Donato Di Ponziano. La foto appartiene alla Federazione Italiana Golf.