Rory McIlroy vive un incubo: ma riuscirò a rifarmi

Forse non sono bastati due giorni, forse non basteranno nemmeno due anni per smaltire lo psicodramma vissuto domenica dal giovane Rory McIlroy, passato letteralmente dalle stelle di un Masters praticamente in tasca, alle stalle di un deludentissimo 15° posto, almeno per come si erano messe le cose dopo i primi tre giorni di gara.

Tutto inizia alla buca 10 dell’ultimo giro: primo tiro, par potente e pallina decolla ad altissima velocità, ma impatta in un albero e schizza cinquanta metri a sinistra; da lì in poi il calvario. La scena del ragazzo che gioca in mezzo agli chalet mai inquadrati dalla tv è destinata a rimanere nella storia del Masters.

McIlroy chiuderà la maledetta buca 10 con un doppio bogey che lo costringe ad abbandonare qualsiasi velleità di vittoria; ma ci sono ancora otto buche da giocare e il dramma del nordirlandese è appena cominciato; chiuderà 15° sorpassato anche dal nostro Edoardo Molinari, che contrariamente a Rory havissuto quattro giorni di rimonta pur non avvicinandosi mai alla vittoria.

Rory conclude il suo strazio e cerca di mantenere un contegno: “Per ragioni che non riesco a spiegare ho colpito un po’ troppo a sinistra rispetto a quanto volevo, ho preso quell’albero e credo che nessuno prima di me sia finito a giocare vicino a quelle casette.

È stata una di quelle giornate che formano il carattere, mettiamola così. La prossima volta saprò cosa fare qui“. Il problema è che lo sapeva benissimo anche nei giorni scorsi; si era dimenticato solo quanto può mordere quella bestia chiamata Masters.

Aprile 12, 2011 / by

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