Matteo Manassero e i suoi primi 18 anni

Matteo Manassero oggi compie 18 anni. Il talento veronese fresco vincitore del Maybank Malaysian Open non poteva festeggiare il modo migliore il raggiungimento della maggiore età: secondo torneo vinto dell’European Tour, circuito mondiale di golf a dispetto del nome e 33° posto nel ranking mondiale.

E’ quasi stupito di sè stesso Matteo Manassero, che l’anno scorso con il primo successo nel Castellò Masters, aveva battuto il record di precocità per questo sport: “Sta andando bene, sta andando come lo scorso anno, sopra le mie aspettative – ha dichiarato Matteo subito dopo la magnifica vittoria in Malesia – Il mio obiettivo era quello di entrare nei primi 50 al mondo ad inizio anno, adesso, invece, sono dentro i primi 35.

Sono tutti obiettivi che sto guadagnando con degli ottimi risultati e sono contentissimo. Cercherò ogni anno e ad ogni gara di migliorare, per vincere sempre di più”. Parole da veterano per un giovane campione che, a dispetto dei diciotto anni appena compiuti dimostra una maturità ed un equilibrio che lo ha portato a dare filo da torcere ai top player del circuito.

In terra malese, Manassero ha preceduto il francese Gregory Bourdy e il nordilrlandese Rory McIlroy per il quale il campione italiano nutre una vera e propria ammirazione considerandolo, per il momento, inarrivabile: “In questo caso sono stato io, ma è da qualche anno che McIlroy sta giocando sempre ad altissimi livelli. Lo reputo il giocatore con maggiore talento nel tour europeo. Siamo molto amici, ci rispettiamo molto, in questo caso ho vinto io, ma sappiamo di valere molto, perché possiamo fare molto bene”.

Anche Giorgia Meloni, ministro dell gioventù, si complimenta con l’astro nascente del golf italiano, considerandolo un modello da seguire per tutti i giovane del nostro paese: “Sono contenta per il grande traguardo tagliato alla vigilia dei suoi 18 anni: questo trofeo è uno splendido regalo di compleanno per sé, e per tutti quei giovani italiani che fanno grandi cose a dispetto della giovane età e di chi, proprio per questioni anagrafiche, non crede in loro.

La storia di Matteo, infatti, così come quelle di tanti altri ragazzi che raggiungono l’eccellenza nello sport, il lavoro, l’arte, la creatività o il volontariato, dimostra che non è necessario avere i capelli bianchi per poter essere grandi davvero”.

Aprile 19, 2011 / by

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