US Open: declino a stelle e strisce, manca la personalità
tiger_woods

Il golf made in USA è in crisi e sembra andare di pari passo con le gesta della propria punta di diamante, ovvero quel Tiger Woods fermo ai box da troppo tempo e lontano dalla ribalta internazionale che lo avevano portato ai vertici del golf mondiale.

E non è caso che, da quando il campione statunitense è stato investito dagli scandali riguardanti la sua vita privata essendo costretto a lasciare l’attività per circa due anni, nessun altro golfista americano è riuscito ad imporsi prendendo il suo posto.

Perciò il declino del golf a stelle e strisce, definito così dal New York Times, viene sottolineato anche dal Washington Post che si sofferma più che altro sulla mancanza di leaders a livello mondiale chiedendosi provocatoriamente se la gente qui a Bethesda riuscirà a identificare i top 15 della classifica mondiale, che, a parte alcune eccezioni, sono sconosciuti alla massa dei tifosi.

Il numero 2 del ranking mondiale Lee Westwood è uno dei favoriti ma non è mai riuscito un major; il golfista inglese sembra non possedere quella personalità che occorre assieme alle indiscutibili doti tecniche per rappresentare l’icona di vero e proprio campione.

A testimoniare questa tendenza è il primo degli americani in classifica generale, Steve Stricker, numero 4 del ranking che afferma: “Io una star? Ma dai. Sappiamo chi sono i veri fuoriclasse: è che adesso non stanno giocando benissimo“. Insomma nessuno vuole recitare il ruolo da protagonista anche se un protagonista, alla fine di questo US Open ci sarà. Chissà che non tocchi all’ennesimo sconosciuto colmare quel vuoto di potere che oggi è impossibile ignorare.

Giugno 16, 2011 / by

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.