Si preannuncia come una battaglia alla Davide e Golia la pubblica inchiesta che si è aperta ieri ad Aberdeen, Scozia, tra Donald Trump e la commissione di pianificatori e ambientalisti.
Pomo della discordia il progetto di un campo da golf, ideato da Trump, da costruire nel Menie Estate, area protetta d’interesse scientifico nell’Aberdeenshire.
Lo riporta il quotidiano inglese “The Guardian”.
Trump ha pronto da tempo il progetto per quello che definisce “il campo da golf più bello del mondo” e che dovrebbe essere anche il più grande del mondo: oltre al percorso, nel progetto rientrano cinque hotel di lusso, chalet esclusivi, una golf academy, appartamenti e il Trump Boulevard per un valore di circa due milioni di dollari.
Contro questa proposta sono scesi in campo gruppi di ambientalisti e gli abitanti del Menie Estate che hanno rifiutato qualsiasi offerta da parte del miliardario.
Per cercare di blandire i suoi oppositori, Trump ha dapprima fatto leva sulle sue origini scozzesi, facendosi fotografare sulla porta della casa della nonna a Tong, sull’isola di Lewis, gioiello delle Ebridi Esterne.
Alle accuse di voler deturpare e rovinare uno dei luoghi più belli del mondo, riserva faunistica protetta dalle rigide leggi scozzesi, ha poi risposto definendosi un ambientalista “nel vero senso della parola”.
Contro di lui le leggi sulla conservazione e tutela del patrimonio naturale scozzese, che non lasciano scampo, a suo favore la passione, non solo degli scozzesi, per il golf.
Chi la spunterà tra i milioni di dollari e gli eredi di Williams Wallace?
l.c.
per la foto www.flickr.com/photos/malloryneelyhouse/121787921/