Sono partiti ieri i Campionati Nazionali Mid Amateur sul percorso del Barlassina Country Club, a Birago di Camnago, in provincia di Monza e Brianza, e si terranno dal 8 al 10 luglio. I due tornei sono dedicati a due grandi del giornalismo golfistico, purtroppo scomparsi, Mario Camicia e Maria Pia Gennaro Nel torneo maschile, il Trofeo Mario Camicia, vediamo difendere il titolo Gianluca Bolla, del Golf Club Modena, anche se di fatto sarebbero molti altri i giocatori che hanno le qualità per vincere. Tra i quali possiamo citare Marco De Rossi (Golf Club Milano), campione Seniores in carica, Matteo Natoli (Golf Club Parco di Roma), Franz Pfoestl (Golf Club Eppan), Giorgio Beroldi (Golf Club Vigevano), Niccolò De Lucis (Golf Club San Vito) e Franco Tosi (Golf Club La Pinetina), per citarne solo alcuni. Nella gara femminile, il Trofeo Maria Pia Gennaro, troviamo in prima linea tra le iscritte Tullia Calzavara (Golf Club Villa Condulmer), che è la campionessa uscente e vanta un passato da proette. Tra le altre invece citiamo Giuliana Colavito e Silvia Valli (golf Club Monticello), Barbara Arlati (golf Club Villa d’Este) e Camilla Dettori (Golf Club Castelconturbia): tutte loro saranno certamente in grado di imporsi. Entrambi i campionati si disputano sulla distanza di 54 buche. Immagine da Federgolf
Il campo di gioco è l’area all’interno della quale si sviluppa il percorso. Questo generalmente è formato da 18 buche ma in alcuni casi potranno essere 9 da ripetere. La buca Ogni buca si sviluppa partendo da un battitore di partenza attraverso la pista e i vari ostacoli che la delimitano per giungere sul green, la superficie più rasata del percorso nella quale è posizionata la buca. Il battitore L'area di partenza è la zona del campo da dove ha inizio il gioco di una buca. Generalmente in ciascuna buca vi sono i due battitori principali (per gli uomini e per le donne, che iniziano la buca con un leggero vantaggio), ma si possono trovare fino a 4-5 battitori destinati ad altre categorie di giocatori. Il battitore è generalmente rialzato rispetto al resto della buca e l'erba è molto rasata, quasi come quella del fairway. I due indicatori (tee-marker) che si trovano sul battitore indicano la linea entro la quale il giocatore deve posizionare la propria pallina. Il colore degli indicatori differenzia i vari battitori: il bianco è generalmente destinato ai professionisti, il giallo agli uomini, il blu alle proette e il rosso alle donne. Appena fuori dal battitore viene posizionato un cartello che illustra la buca che ci si appresta a giocare. Il fairway E' l'area del campo che collega il battitore al green, la zona di arrivo. L'erba del fairway è rasata e molto curata, per garantire un gioco agevole al giocatore che è stato preciso. Il green E' la zona di arrivo, dove è collocata la buca all'interno della quale bisogna mandare la pallina. Questa superficie è assolutamente la più curata del percorso e spesso presenta delle lievi pendenze per rendere più difficile il compito di mandare la pallina nella buca. Il bunker Sono delle buche scavate nel terreno, di larghezza e profondità variabile, riempite di sabbia finissima. Questi ostacoli vengono utilizzati dai designer di campi da golf allo scopo di punire i colpi imprecisi. I bunker collocati di lato al fairway (cross bunker) sono generalmente meno profondi di quelli posizionati a difesa del green (deep bunker). Il rough E' l'erba più alta e incolta che circonda la buca. L'erba alta ed intrecciata assume un aspetto simile alle onde del mare agitato: da qui il termine rough. La maggiore difficoltà che si incontra nell'esecuzione di un colpo dal rough è determinata principalmente dal fatto che l'erba alta che si interpone tra la faccia del bastone e la pallina all'impatto, rallenta il bastone e riduce la potenza del tiro.
Regola 15. Un giocatore deve imbucare con la palla giocata dall’area di partenza a meno che la palla sia persa, fuori limite oppure il giocatore la sostituisca con un’altra palla, sia che la sostituzione sia permessa oppure no. SOSTITUZIONE DELLA PALLA Un giocatore può sostituire una palla quando procede secondo una Regola che permette al giocatore di giocare, droppare o piazzare un’altra palla per completare il gioco di una buca. La palla sostitutiva diventa la palla in gioco. Se un giocatore sostituisce una palla quando non gli è permesso farlo secondo le Regole, la palla sostitutiva non è una palla sbagliata: essa diventa la palla in gioco. Se l’errore non è corretto e il giocatore fa un colpo con una palla che ha sostituito la palla originaria quando ciò non era permesso, egli incorre nella penalità prescritta dalla Regola applicabile e, in gioco a colpi [stroke play], deve finire la buca con la palla sostitutiva. PALLA SBAGLIATA Match Play Se un giocatore fa un colpo con una palla sbagliata, che non si trova in un ostacolo, perde la buca. Non c’è penalità se un giocatore esegue un colpo con una palla sbagliata in un ostacolo. Qualsiasi colpo fatto con una palla sbagliata in un ostacolo non conta per il punteggio del giocatore. Se la palla sbagliata appartiene ad un altro giocatore, il suo proprietario deve piazzare una palla nel punto dal qual è stato giocato il primo colpo con la palla sbagliata. Se il giocatore e l’avversario si scambiano le palle durante il gioco di una buca, il primo ad aver fatto un colpo con una palla sbagliata che non si trova in un ostacolo perde la buca; quando ciò non può essere stabilito, la buca deve essere completata con le palle scambiate. Gioco a Colpi Se un concorrente fa un colpo o dei colpi con una palla sbagliata che non è in un ostacolo, egli incorre nella penalità di due colpi. Non c’è penalità se un concorrente fa un colpo con una palla sbagliata in un ostacolo. Qualsiasi colpo fatto con una palla sbagliata in un ostacolo non conta per il punteggio del concorrente. Il concorrente deve correggere il proprio errore giocando la palla giusta oppure o procedendo secondo le Regole. Se non corregge il proprio errore prima di fare un colpo dall’area di partenza successiva o, nel caso dell’ultima buca del giro, non dichiara la sua intenzione di correggere il proprio errore prima di lasciare il putting green, egli è squalificato. I colpi fatti da un concorrente con una palla sbagliata non contano per il suo punteggio. Se la palla sbagliata appartiene ad un altro concorrente, il suo proprietario deve piazzare una palla nel punto dal quale è stato giocato il primo colpo con la palla sbagliata.
Lo snow golf è uno sport basato sul golf ma giocato sulla neve o sul ghiaccio. I green sono chiamati white e sono delle superfici di neve o ghiaccio permanenti. Il golf sulla neve e in generale il golf deriva dall'antico gioco olandese "Kolf", giocato sin dal Medioevo. Prove dirette del gioco del Kolf sulla neve si possono trovare in numerose opere d'arte del 17esimo secolo. Inoltre, ci sono prove che il golf venisse praticato sulla neve e sul ghiaccio in Scozia. Tina Blomme è colei che ha deciso di rendere lo snow golf uno sport ufficiale e che sta attualmente organizzando lo Snow Golf Global Tour del 2020. In questo video possiamo vedere alcuni sketch divertenti e interessanti dello snow golf delle origini giocato in Scozia. Buona visione!
Quando vediamo i grandi personaggi del golf eseguire con estrema facilità colpi fantastici, ci viene da pensare che questo sia un gioco semplice, che non comporta sforzo alcuno. In realtà è difficile comprendere fino in fondo quanto lavoro si celi dietro le performance di questi grandi campioni. Giocare a golf significa essenzialmente essere capaci di eseguire gesti tecnici di grande precisione che richiedono forza, flessibilità, coordinazione e concentrazione per colpire la palla. La programmazione individuale dell'allenamento dovrebbe esser tale da garantire lo sviluppo armonico ed equilibrato di tutte le principali qualità fisico-atletiche: dalla resistenza alla forza, dalla velocità d'esecuzione del gesto alla flessibilità. Dovrebbe prevedere il bilanciato e moderato sviluppo di tutta la muscolatura, anche perché un lavoro troppo incentrato su forza e ipertrofia potrebbe risultare controproducente: lo sviluppo di grandi masse muscolari, soprattutto nella "parte alta" del corpo, può andare a discapito dell'efficacia del gesto, della flessibilità e della sensibilità nelle rotazioni del corpo. La muscolatura addominale è fondamentale per dare luogo alle torsioni del busto. Il tricipite e i muscoli dell'avambraccio sono decisivi nel garantire solidità e controllo per colpire la palla. Trapezio, deltoidi e romboidi sono chiamati in causa nel gesto di portare il bastone verso l'alto. Per ottenere uno swing efficace e preciso, gli arti inferiori dovranno essere mantenuti tonici ed in particolare gastrocnemio, soleo, quadricipite e muscoli posteriori della coscia vanno tonificati e potenziati. Fondamentali i muscoli intrarotatori ed extrarotatori, indispensabili nella stabilità del colpo e della posizione. La flessibilità è sicuramente la qualità più importante per un giocatore di golf: la componente asimmetrica del gioco e la natura ripetitiva del gesto rischiano col tempo di usurare tendini, articolazioni e muscolatura. Per questo il mantenimento del tono muscolare e di una buona flessibilità può prevenire eventuali fenomeni di usura. La regolare pratica di esercizi di stretching e di mobilità articolare, oltre a prevenire gli infortuni, può agevolare un incremento della performance, grazie soprattutto a maggiori ampiezza e fluidità del gesto atletico. Nei giovani, in particolare nei bambini, la preparazione atletica sarà incentrata sul lavoro di base generale, con un occhio di riguardo per le capacità coordinative, che si sviluppano mediamente dai 4 agli 11 anni d'età; negli anziani invece ci si concentrerà sulla ricerca di una maggiore flessibilità, proprio per evitare traumi e fastidiose contratture. In ogni caso anche il giocatore di golf a livello amatoriale dovrebbe dedicare al miglioramento della condizione fisica almeno tre o quattro giorni alla settimana, attraverso l'utilizzo di pesi liberi ed elastici a discapito delle macchine da palestra, ricordandosi sempre di effettuare un buon riscaldamento prime di iniziare a giocare ed a praticare.
Si sono conclusi ieri i Campionati Nazionali Baby, che hanno visto la vittoria di Flavio Michetti (Golf Club Conero) e Charlotte Cattaneo (Golf Club Milano). I Campionati si sono disputati sul percorso del Miglianico Golf & Country Club (par 72). Il torneo ha avuto grande successo, con la partecipazione di ben 106 concorrenti Under 12 (76 ragazzi e 30 ragazze), tutti pieni d’entusiasmo e passione, che hanno dato vita a due belle giornate in cui lo sport è stato anche motivo di aggregazione e di festa comune nella quale, alla fine, tutti sono risultati vincitori, anche se poi le classifiche ne hanno indicati due soli. Nel torneo maschile Flavio Michetti (146 – 71 75, +2), leader dopo il primo giro, ha allungato nel secondo lasciando a quattro colpi Matteo Santopadre (150, +6) del Marco Simone. Al terzo posto con 152 (+8) Pietro Guido Fenoglio (Torino), al quarto con 154 (+10) Filippo Ponzano (Torino), al quinto con 155 (+11) Luca Memeo (St. Anna), al sesto con 156 (+12) Filippo Valzorio (Cavaglià) e al settimo con 157 (+13) Tommaso Rossin (Torino). Lo scorso anno Flavio Michetti, dodicenne di Ascoli Piceno, era giunto secondo nella medesima gara. Nel campionato femminile la graduatoria aveva già preso fisionomia nel primo turno, poiché nel secondo le posizioni non sono cambiate. Charlotte Cattaneo ha prevalso con 155 colpi (75 79, +11) precedendo Giulia Bellini (162, +18 – Padova), Francesca Fiorellini (165, +21 – Castelgandolfo) e Carolina Fallotico (170, +26 – Molinetto). In quinta posizione con 171 (+27) Roberta Rovatti (Modena) e in sesta con 173 (+29) Elena Curatolo (Parco di Roma) e Beatrice Galli (Castelconturbia). Charlotte Cattaneo, 12enne milanese, lo scorso anno si è classificata terza nello stesso campionato. In questa stagione ha ottenuto un secondo posto nel Rovere d’Oro. Immagine da Federgolf
Cristiano Terragni, 25 anni, è il professionista milanese che ad aprile di quest'anno ha dominato la scena al Campionato Nazionale Open 2016, svoltosi nel bolognese. Scopriamo qui in breve qualcosa di più sul campione. Nato a Milano il 2 settembre 1990, Cristiano inizia a giocare a golf a dieci anni. Tesserato per il Golf & Sporting Club Verbania, guadagna un paio di vittorie tra il 2004 e il 2008 e giunge secondo nel Campionato Cadetti (2005) e nel tricolore Medal (2008). Vanta numerose vittorie in importanti gare nazionali. Ha partecipato a parecchie competizioni internazionali con la maglia azzurra, classificandosi nel 2008 11° nell’Europeo individuale. Alla fine del 2010 passa al professionismo dopo aver preso la ‘carta’ per l’Alps Tour con il quarto posto alla Qualifying School, svoltasi a Riva dei Tessali. Nel 2011 Cristiano Terragni ha fatto il suo ingresso nell’Alps Tour vincendo quasi subito il Feudo di Asti Open, a cui sono seguiti altri 7 premi: 6° nell’Open de la Mirabelle d’Or, 7° nel Sardinia Open, 30° nel Le Fonti Open, 31° nel Masters 13, 32° nello Slovenian Open, 34° nell’Open de St. François e nel Peugeot Tour Alps de España. E’ terminato 16° nell’ordine di merito. Fuori circuito: 43° nel Campionato Open. Nel 2013 ha disputato quindici tornei nell’Alps Tour andando a premio solo nel Red Sea Little Venice Open (29°), nell’Open International de Rebetz (29°), nell’Asiago Open (42°) e nel Masters 13 (43°). Nel 2014 le prestazioni di Cristiano Terragni sono state alquanto discutibili, ma comunque con piazzamenti su 8 dei diciassette tornei disputati ha conservato la ‘carta’ per l’Alps Tour. Ha tenuto un buon passo nel Flory Van Donck Open (7°) e nell’Alps de Andalucia (12°) ed è terminato 26° nell’Abruzzo Open, 28° nell’Alps de Las Castillas, 33° nell’Alps Tour Colli Berici, 36° nel Red Sea Little Venice Open, 41° nel Servizitalia Open e 45° nel Peugeot Open. Fuori tour si è piazzato 18° nel Campionato Nazionale Open. Nel 2015 ha mantenuto un’andatura abbastanza regolare conservando la ‘carta’ per l’Alps Topur. In 17 tornei nel circuito si è classificato tre volte tra i top 10 e ha fatto money list in altri 8: 11° Gosser Open, 14° Red Sea Little Venice Open, 15° Colli Berici Open, 28° Open International de Marcilly, 33° Alps Tour Mont Garni, 35° Red Sea El Ein Bay Open, 37° Open St. François Region Guadeloupe e 48° Israel Masters. Fuori tour ha offerto un’ottima prestazione con il secondo posto nel Campionato PGAI ed è giunto 27° nel Campionato Open. Si è classificato 24° nella money list italiana e settimo in quella dell’Italian Pro Tour.
Dal 30 giugno al 2 luglio l’Italian Pro Tour ripartirà dal Frassanelle Open presented by Lyoness, che è il decimo torneo stagionale dell’Alps Tour nonché il quinto evento del Progetto Ryder Cup. La gara è in programma sul percorso padovano del Golf Club Frassanelle. La manifestazione vedrà la partecipazione dei più forti giocatori dell’Alps Tour, circuito internazionale che mette in vetrina i giovani talenti europei. Giunto alla seconda edizione consecutiva nel circolo veneto, il torneo Frassanelle Open si svilupperà su tre giornate sulla distanza di 54 buche, suddivise in tre giri da 18. Al termine del secondo round accederanno alle 18 buche finali soltanto i primi classificati e i pari merito. In palio un montepremi da 40 mila euro, dei quali 5.800 andranno al vincitore. I partecipanti saranno 138, fra i quali svetta l’inglese Matt Wallace, leader dell’ordine di merito grazie a un avvio di stagione dirompente, caratterizzato da quattro successi consecutivi (record dell’Alps Tour). Mentre fra gli azzurri troviamo Enrico Di Nitto (terzo nell’ordine di merito), che ha sicuramente i mezzi per inserirsi nella lotta al titolo e proseguire la sua scalata verso il Challenge Tour. In ottima forma Aron Zemmer, reduce dal terzo posto in Francia nell’Open International de la Mirabelle d’Or che gli ha permesso di raggiungere l’ottavo posto nella money list. Attraversa un buon momento anche Stefano Pitoni, nono in Francia sulla scia del successo a La Pinetina Golf Club nel Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon Benfield. Ben fornita anche la rappresentanza di giovani amateur, fra i quali Michele Cea (messosi in luce in questa stagione nel Montecchia Open presented by Lyoness, tappa del Challenge Tour) ed Edoardo Raffaelle Lipparelli, premiato come miglior dilettante nell’Open d’Italia del 2014. Piccola curiosità aggiuntiva: il Comitato Organizzatore Open Professionistici di Golf, coordinato da Alessandro Rogato (Presidente) e Barbara Zonchello (Direttore) aderisce al progetto “contro il fumo” lanciato dall’Alps Tour. Durante il torneo sarà quindi vietato fumare (comprese sigarette elettroniche e tabacco) sul percorso e nelle aree del driving range, del putting green e del chipping green. Immagine da Federgolf
Regola 20 del Golf - Alzare, Droppare e Piazzare ALZARE Una palla può essere alzata secondo le Regole dal giocatore o da un’altra persona da lui autorizzata. In ogni caso il giocatore è responsabile di eventuali infrazioni alle Regole. Prima di alzare la palla bisogna marcarne la posizione, in caso contrario il giocatore incorre nella penalità di un colpo. Se la palla o il marca-palla vengono accidentalmente mossi devono essere ripiazzati ma non c’è penalità. DROPPARE La palla deve essere droppata dal giocatore che deve stare in posizione eretta, tenere la palla in mano all’altezza delle spalle con il braccio teso e lasciarla cadere. Se la palla viene droppata da qualcun’altro, o diversamente dalle modalità stabilite dalle Regole, il giocatore incorre nella penalità di un colpo. PIAZZARE La palla deve essere piazzata dal giocatore o dal suo partner. Se la palla viene droppata da qualcun’altro, o diversamente dalle modalità stabilite dalle Regole, il giocatore incorre nella penalità di un colpo. GIOCARE DA UN POSTO SBAGLIATO Una palla è giocata da un posto sbagliato se il giocatore la colpisce su una parte del campo dove non è permesso giocare oppure quando le Regole prescrivono che la palla venga ridroppata o ripiazzata. In match play se il giocatore fa un colpo da un posto sbagliato perde la buca, in stroke play incorre nella penalità di due colpi.
Come si sa, durante un campionato del PGA Tour può succedere veramente di tutto, e questo video ne è la dimostrazione. Tra anatre, iguane, tartarughe e uccelli di vario genere, sembra proprio che i nostri campioni non debbano solo fronteggiare la difficoltà del campo da golf in sé, ma anche vedersela con beste e animali d'ogni tipo. Tutto questo a dimostrazione che, come si sa, quando scendi in campo da golf ti puoi aspettare veramente di tutto. Il segreto è prenderla con filosofia, farsi una risata (come la maggior parte dei giocatori in questo video fa) e ritornare concentrati dopo lo "scampato pericolo". Buon divertimento a tutti i lettori con questa Top 10 degli "intrusi" sul campo del PGA Tour. Video dal canale Youtube di PGA Tour
Il caddie è una persona che assiste il giocatore in conformità con le Regole del Golf. Il suo ruolo prevede di trasportare o di occuparsi dei bastoni del giocatore durante lo svolgersi il gioco. Quando un caddie è impiegato da più di un giocatore, egli è sempre considerato il caddie del giocatore che ha deciso in prima battuta di condividerlo, la cui palla (o la palla del suo partner) e l’equipaggiamento da lui trasportato sono considerati di proprietà del giocatore suddetto. Questo eccetto quando egli agisce dietro specifiche istruzioni di un altro giocatore (o del partner di un altro giocatore) che condivide il caddie, in questo caso egli sarà considerato il caddie di quest’ultimo. LE ORIGINI Nel 1754 la fondazione in Scozia della Society of St.Andrews Golfers vide la ristesura formale delle Regole del Golf ufficiali. La Society più tardi divenne la Royal and Ancient Golf Club of St.Andrews. Ancora oggi quest’ultima redige le regole del gioco per l’Europa. Le prime partite di golf non venivano giocate su veri e propri percorsi, bensì su parchi pubblici nei quali i giocatori di golf si mischiavano a persone impegnate in altre attività. La figura del caddie in questo contesto nasceva proprio in funzione dell’esigenza di creare “varchi” ai giocatori e garantire la sicurezza necessaria. Tuttavia ben presto, con la diffusione del gioco promossa dalla casa reale, i giocatori di golf trovarono aree più idonee alla pratica del gioco: i campi in uso tutt’oggi. IL RUOLO DEL CADDIE AI GIORNI NOSTRI In molti nel corso degli anni hanno messo in discussione questa figura, spesso associata semplicemente a “colui che si occupa di trasportare e pulire le mazze”. Ma, di fatto, c’è molto di più. Il caddie partecipa alle scelte di gioco, contribuisce alle decisioni strategiche e alla selezione del bastone da utilizzare. Egli deve saper trovare le parole per recuperare il morale del giocatore nei momenti di difficoltà o per controllare allo stesso tempo l’eccessiva euforia di quest’ultimo. Deve saper capire, nel momento di tensione, ciò che il giocatore non riesce a cogliere, trovando la giusta sensibilità o il coraggio di esprimerlo. Come, a volte, è altrettanto fondamentale sapere quando è il caso di tacere. Ecco perché la simbiosi tra caddie e giocatore diventa fattore fondamentale e per nulla scontato: più essa è forte tanto più la qualità della performance migliorerà.
Sono iniziati oggi i Campionati Mondiali Universitari in Francia. Per il torneo maschile gli italiani già si distinguono: Alessandro Cornelio è al terzo posto con 74 (+2) colpi e Francesco Donaggio al sesto con 75 (+3). I due tornei si stanno svolgendo contemporaneamente sul tracciato del Golf De Planchetorte (par 72), a Brive La Gaillarde in Francia. Oltre agli italiani, hanno preso il largo con 70 (-2) colpi l’irlandese Eugene Smith e lo svizzero André Draslar, mentre Cornelio ha la compagnia del francese François Lagraulet e del taiwanese Huo Chen e Donaggio è affiancato dal cinese Xuewem Luo, dal sudafricano Luke Jerlin e dall’altro taiwanese Yu-chen Yeh. E al 26° posto con 82 (+10) il terzo italiano in gara, Federico Rovegno. Nel torneo femminile le italiane sono a metà classifica: Barbara Borin (nella foto) 20ª con 80 (+8), Giorgia Carletti 22ª con 81 (+9) e Alice Barbieri 25ª con 82 (+10). Sono in vetta con 72 (par) Mimi Ho di Hong Kong e la ceca Karolina Vlckova, quindi due statunitensi, Sarah Burnhan al terzo posto con 73 (+1) e Stephanie Lau al quarto con 74 (+2). Nella classifica a squadre maschile è al comando con 147 (+3) l’Irlanda davanti all’Italia e al Taiwan, che si trovano seconde con 149 (+5). Al quarto posto con 150 (+6) la Francia e al quinto con 151 (+7) il Sudafrica. Nella graduatoria dei team femminili, invece, l’Italia è nona con 161 (+17) colpi. Al vertice la compagine degli Stati Uniti con 147 (+3) che precede Repubblica Ceca e Hong Kong (149, +5), Francia (151, +7), Taiwan e Regno Unito (152, +8). Entrambi i tornei si dipanano sulla distanza di 72 buche, con classifiche a squadre e individuale, e vi prendono parte atleti in rappresentanza di 21 nazioni. Immagine da Federgolf
Non tutti i golfisti, perfino coloro i quali giocano da diverso tempo, conoscono realmente le differenze tra ostacoli d’acqua e ostacoli d’acqua laterali e le relative opzioni per ovviare nelle varie circostanze. Riprendiamo velocemente la definizione istituzionale di ostacolo d’acqua laterale: “un ostacolo d’acqua laterale è un ostacolo d’acqua o quella parte di ostacolo d’acqua situato in modo che non sia possibile, o sia ritenuto impraticabile da parte del Comitato, droppare una palla dietro l’ostacolo d’acqua”. Ma perché esistono due tipi di ostacoli d’acqua? Secondo David Rickman, Direttore esecutivo delle Regole e degli Standard dell’Equipaggiamento del R&A, l’uso dei segni di identificazione rossi e gialli e l’esistenza nel gioco di due tipi di ostacoli d’acqua è una questione che è stata oggetto di ampie discussioni nel corso degli anni. In sostanza, solitamente l’ostacolo di colore giallo si utilizza per le buche nelle quali attraversare un ostacolo d’acqua ha un significato strategico per il gioco di quella buca. Come esempi famosi a questo proposito è opportuno citare in primo luogo la prima buca del campo di St. Andrews, dove il giocatore ha necessità di superare lo Swilcan Burn di fronte al green, e in secondo luogo la dodicesima buca del campo di Augusta, dove il giocatore ha da attraversare il Rae’s Creek. In entrambi i casi si può dire che la sfida principale della buca è quella di superare quell’ostacolo d’acqua di fronte al green e, pertanto, qualsiasi opzione che consentirebbe al giocatore in certe circostanze di droppare sul lato green dell’ostacolo deve essere evitata. Stando a quanto emerge, ci sono dunque buone ragioni per mantenere questi due tipi di ostacoli d’acqua. In modo particolare, nel gioco d’elite, l’uso di ostacoli gialli è altamente appropriato, ma accetterei certamente che a livello ricreativo e a livelli di competizione inferiori del gioco un uso più generale di ostacoli rossi sia più comune e più sensato, in quanto può aiutare i giocatori a giocare più velocemente in tali circostanze.
L’incontro Match Play viene giocato buca per buca tra due avversari singoli o tra due coppie di giocatori. Le gare più famose che si giocano con questa formula sono il World Match Play Championship e la Ryder Cup. Nel match play con handicap la buca viene vinta da chi ottiene il punteggio netto più basso. Si dice buca pareggiata se essa viene conclusa da entrambe le parti con lo stesso numero di colpi. Un incontro è vinto quando una parte si trova in vantaggio per un numero di buche superiore rispetto a quelle che restano da giocare. Nel caso le due parti si trovassero in parità, il Comitato decide di estendere il giro convenzionale al numero di buche che occorrono per fare in modo che una delle due parti possa vincere l’incontro. Le regole fondamentali del Match Play si possono riassumere così:
- Si gioca per vincere più buche dell’avversario, non per fare di per sé pochi colpi.
- In qualunque momento del gioco si può concedere all’avversario il colpo successivo, la buca che si sta giocando o il match.
- Quando si commette un’infrazione ad una Regola si perde la buca che si stava giocando al momento dell’infrazione.
- Il turno di gioco è fondamentale, sia dal punto di vista strategico che delle regole.
Il Four Winds Invitational, evento del Symetra Tour, è terminato con il successo della statunitense Jackie Stoelting (209 – 70 72 67, -7). Il torneo è il secondo circuito femminile statunitense ed è stato disputato sul tracciato del Blackthorn Golf Club (par 72), a South Bend nell’Indiana. Per la concorrente italiana Silvia Cavalleri, invece, il risultato è stato il 32° posto con 219 colpi (72 74 73, +3). L'azzurra ha guadagnato una posizione nel giro finale con un birdie e due bogey per il 73 (+1). Jackie ha ottenuto il secondo successo consecutivo e il quarto in carriera. La campionessa con un parziale di 67 (-5) ha lasciato a un colpo Ally McDonald (210, -6). Al terzo posto con 211 (-5) Marina Choi e al quarto con 213 (-3) Catherine O’Donnell, Marissa Steen, Erica Popson, Nelly Korda e la danese Therese O’Hara. Solo undicesima con 215 (-1) Emily Tubert, leader dopo due turni e messa fuori gioco da un 78 (+6), e 20ª posizione con 217 (+1) per la svedese Madelene Sagstrom, che ha dominato nella prima parte della stagione con due successi, altrettanti secondi posti, un terzo e un quinto assicurandosi praticamente la ‘carta’ per il LPGA Tour 2017. Jackie Stoelting ha segnato sette birdie, l’ultimo decisivo alla buca 17, a fronte di due bogey, evitando l’aggancio di Ally McDonald che ha viaggiato con lo stesso 67 frutto di cinque birdie. Alla Stoelting è andato un assegno di 22.500 dollari su un montepremi di 150.000 dollari. Immagine da Federgolf
Regola 18: Palla Ferma che viene mossa... Da un Agente Estraneo Se una palla ferma è mossa da un agente estraneo, non c’è penalità e la palla deve essere ripiazzata. Dal Giocatore, dal Partner, dal Caddie o dall’Equipaggiamento Eccetto come permesso dalle Regole, quando la palla di un giocatore è in gioco, se: ° il giocatore, il suo partner o uno dei loro caddies: ° alza o muove la palla, ° la tocca intenzionalmente (eccetto con un bastone mentre addressa la palla) o ° provoca il movimento della palla ° l'equipaggiamento del giocatore o del suo partner provoca il movimento della palla, il giocatore incorre in un colpo di penalità. Se la palla si è mossa, deve essere ripiazzata, a meno che si sia mossa dopo che il giocatore abbia iniziato il colpo o il movimento indietro con il bastone per effettuare il colpo ed il colpo sia stato fatto. Dall’Avversario, dal Caddie o dall’Equipaggiamento in Match Play a. Durante la Ricerca Se, durante la ricerca di una palla di un giocatore, un avversario, il suo caddie o il suo equipaggiamento muove la palla, la tocca o ne provoca il movimento, non c’è penalità. Se la palla è mossa, deve essere ripiazzata. b. Al di Fuori della Ricerca Se, al di fuori della ricerca di una palla di un giocatore, un avversario, il suo caddie o il suo equipaggiamento muove la palla, la tocca intenzionalmente oppure ne provoca lo spostamento, eccetto quando altrimenti previsto dalle Regole, l’avversario incorre in un colpo di penalità. Se la palla è mossa, deve essere ripiazzata. Dal Compagno di gioco, dal Caddie o dall’Equipaggiamento in Gioco a colpi [stroke play] Se un compagno di gioco, il suo caddie o il suo equipaggiamento muove la palla del giocatore, la tocca o ne provoca il movimento, non c’è penalità. Se la palla è mossa deve essere ripiazzata. Da un’Altra Palla Se una palla in gioco ferma è mossa da un’altra palla che è in movimento a seguito di un colpo, la palla mossa deve essere ripiazzata. Palla Mossa nel misurare Se una palla o un marca-palla sono mossi nel misurare mentre si procede secondo una Regola o mentre si definisce l’applicazione di una Regola, la palla o il marca-palla devono essere ripiazzati. Non c’è penalità, a condizione che il movimento della palla o del marca-palla sia direttamente attribuibile allo specifico atto del misurare.
Tra i colpi più amati nel golf, soprattutto tra i dilettanti, c'e il cosiddetto drive, il colpo lungo. A chiunque piacerebbe iniziare una buca con un primo colpo lungo e ben piazzato. Quando non avviene è perchè il giocatore non ha le idee ben chiare su come si ottiene un colpo preciso e potente. Vediamo di seguito i principi fondamentali per eseguire un buon tee-shot. ATTREZZATURA Scegliere il materiale giusto è fondamentale. L'errore più comune è quello di credere alla leggenda secondo la quale uno shaft più duro e un loft più chiuso ti aiutano a tirare più lungo. Questo non è assolutamente vero: cercate di farvi consigliare l'attrezzatura più adatta a voi, tenendo in considerazione la vostra velocità, i vostri errori e la frequenza della pratica. Per esempio, se il vostro difetto è lo slice, scegliete uno shaft più morbido che vi smusserà l'effetto a destra. Ricordatevi che la palla deve volare, e prima di passare da loft 12°/11° con uno shaft regular, ad uno 9.5° stiff assicuratevi di avere veramente una velocità molto elevata. POSIZIONE Una buon drive nasce da una posizione corretta. Iniziate dunque ad allargare leggermente la distanza tra i piedi in modo da avere una buona base, che dia solidità ma che permetta la mobilità e la destrezza. La palla va posizionata sul tallone sinistro, in modo da essere colpita nella fase ascendente dell'arco dello swing. Attenzione: spostare la palla sul sinistro porta spesso i giocatori a ritrovarsi con la spalla destra avanzata rispetto alla sinistra, cercate di tenere la spalla destra lievemente più arretrata della sinistra, la testa ben dietro alla palla e guardate la palla "da dietro" durante lo swing. Cercate una posizione col peso sugli avanpiedi, le braccia morbide e il busto non troppo flesso. Non pensate che essendo un colpo lungo dobbiate fare fatica, sono le leve che devono lavorare; irrigidendovi diminuite solo la velocità della testa del bastone, perdendo quindi distanza. SWING Una volta presa la posizione corretta e l'atteggiamento muscolare idoneo, il grosso del lavoro è fatto. Nell'eseguire lo swing non pensate di dover fare molte modifiche, il movimento rimane sostanzialmente lo stesso. Il problema è che alcuni errori vengono perdonati con i ferri e un po' meno passando al drive. Soprattutto i giocatori alti di handicap si ritroveranno a giocare un ferro 5 o un legno 7 e notare una lieve curva a destra, che giocando un drive si trasformerà in uno slice.
E' di ieri la notizia che dopo il primo incontro di match play sono usciti tutti e quattro gli italiani che avevano superato la qualificazione su 36 buche medal nel 121° Amateur Championship che si sta disputando in Galles. I nostri azzurri, accompagnati dal direttore tecnico Alberto Binaghi e dagli allenatori Gianluca Baruffaldi e Marco Soffietti, hanno ceduto contro tre inglesi, Stefano Mazzoli (5/4 da Enefer William), Luca Cianchetti (4/3 da Harry Hall) e Francesco Donaggio (3/2 da Adam Chapman), mentre il tedesco Alexander Matlari ha messo fuori gioco Giulio Castagnara (2/1). Francesco Donaggio è terminato 23° con 144 (73 71, +2) e con uno score di 145 (+1) Luca Cianchetti (74 71) ha chiuso al 43° posto, Stefano Mazzoli (73 72) al 44° e Giulio Castagnara (70 75) al 46°. La fase match play del torneo, alla quale sono stati ammessi 79 concorrenti, si sta svolgendo sul percorso del Royal Porthcawl Golf Club (par 71), a Porthcawl, mentre i 288 giocatori che hanno preso il via si sono alternati nella qualifica anche sul tracciato del Pyle & Kenfig Golf Club (par 71), a Bridgend. Nelle 36 buche medal si sono posti per il momento in evidenza due scozzesi, Connor Syme, leader con 136 colpi (68 68, -6), e Alasdair McDougall, secondo con 138 (-4). In terza posizione con 140 (-2) troviamo invece il francese Antoine Rozner e l’inglese Harry Hall e in quinta con 141 (-1) l’altro inglese Andrew Wilson. Non hanno superato il taglio, caduto a 147 (+5) i seguenti giocatori: Andrea Saracino 81° con 148 (75 73, +6), Philip Geerts 92° con 149 (73 76, +7), Michele Cea (72 78), Gianmaria Rean Trinchero (70 80), Edoardo Raffaele Lipparelli (74 76) e Federico Zucchetti (75 75) 111.i con 150 (+8), Lorenzo Scalise 135° con 151 (73 78, +9), Filippo Campigli 150° con 152 (74 78, +10), Takayuki Matsui 170° con 153 (77 76, +11), Guido Migliozzi (76 78) e Jacopo Vecchi Fossa (80 74) 190.i con 154 (+12), Tomaso Zannin 220° con 156 (76 80, +14) e Giacomo Fortini 269° con 162 (77 85, +20). Si è ritirato Federico Zuckermann. L'Amateur Championship è una gara considerata a tutti gli effetti un major per dilettanti. Nel 2009 era stata vinta da Matteo Manassero.
Il Beach Golf, in italiano "golf sulla sabbia", è una variante del golf classico che si pratica su sabbia, nelle normali spiagge. Il Beach Golf è stato inventato in Italia nel 1999, a Pescara, dal giovane manager Mauro De Marco. La disciplina si disputa nei mesi estivi, sulle spiagge affollate, tra gli ombrelloni e i bagnanti, che rappresentano gli ostacoli naturali del gioco. Le regole fanno in modo che gli spettatori siano parte integrante del gioco, per un grande coinvolgimento e divertimento. Lo sport è stato promosso dalla BGSA (Beach Golf Sport Association) ed è riconosciuto dal Centro Sportivo Educativo Nazionale, e dal CONI. Nell'estate 2014, a Montesilvano, si è svolta la prima edizione del Beach Golf European Contest, manifestazione internazionale a cui hanno preso parte 90 atleti in rappresentanza di 18 nazioni europee. Una gara della durata di 7 giorni ha visto trionfare l'irlandese Robert Cast, che si è portato a casa il primo titolo continentale. Tra gli altri numerosi eventi organizzati, va sottolineata la Jeckerson Cup del 2005, un'ulteriore variante su strada del golf disputata in Piazza del Campo, Siena, per una competizione di 40 coppie di partecipanti, provenienti da diversi stati del Mondo in una gara di “We Golf”, seguita da una folla di 80000 persone. Negli anni seguenti sono stati organizzati tour estivi lungo le coste del litorale nazionale, come quello del 2006 partito da Napoli,che ha toccato anche la Calabria e la Sardegna o il tour del 2010, in collaborazione con l'Università di Urbino, per 30 giorni consecutivi lungo il Mar Adriatico ogni giorno in una località differente. Altri eventi di beach golf si sono visti a Forte dei Marmi nel 2013 e a Riccione nel 2015. Il gioco si snoda lungo un percorso di circa 2 km sui quali i giocatori, in numero di 2 per squadra (un professionista ed un principiante), con il minor numero di colpi possibile, devono raggiungere la buca finale, colpendo con un classico bastone da golf, una pallina di morbido poliuretano espanso. L'handicap di squadra viene calcolato dalla media degli handicap dei due giocatori arrotondata per difetto all'intero inferiore. Il tragitto non è delimitato da nessun tipo di confine prestabilito quindi può svolgersi anche tra i bagnanti e le strutture balneari che costituiscono così ostacoli "naturali". Il primo tiro viene effettuato dal giocatore con handicap più basso dall'area di partenza, un tappeto in materiale sintetico. La partita è giocata con una sola pallina battuta a turni rigorosamente alterni: non è ammesso che all'uno si sostituisca l'altro. Ogni squadra parte tre minuti dopo quella che la precede. Il ritardo consentito è di dieci minuti che trascorsi inutilmente vedranno la partenza della squadra successiva. La squadra ritardataria parte per ultima con una penalità di cinque colpi. I giudici di gara sono le cosiddette Caddy Girl. Esse fanno in modo che il gioco si svolga in maniera corretta e sicura, sorreggendo una fascia di protezione che delimita l'area d'azione del golfista consentendo così di giocare in tutta tranquillità in mezzo ai bagnanti, sdraio e ombrelloni. Immagine da Wikipedia
Daniel Berger è il campione statunitense che recentemente ha conquistato la vittoria al FedEx St.Jude Classic, la sua prima al PGA Tour. Daniel Berger nacque il 7 aprile 1993 a Plantation, in Florida, da Nadia e Jay Berger, un ex professionista di tennis, coach e capo della sezione uomini alla United States Tennis Association. Daniel visse a Miami per circa dieci anni prima di spostarsi insieme alla sua famiglia a Jupiter, dove iniziò a prendere seriamente il gioco del golf. Si diplomò alla William T. Dwyer High School nel 2011 e gioco a livello accademico alla Florida State University a Tallahassee, dove arrivò secondo alla NCAA championships nel 2013 come dilettante. In seguito passò al gioco professionistico all'età di 20 anni. Nel tardo 2013, Berger si qualificò per il Web.com Tour e ne giocò quattro eventi. L'anno successivo, finì T2 al TPC Stonebrae Championship e salì al 15esimo posto nella classifica stagionale del Web.com Tour, la quale gli permise di guadagnare una promozione per la stagione 2014-15 del PGA Tour. Nel marzo 2015, Daniel fece un 6-under-par 64 nel round finale dell'Honda Classic ed entrò ai playoff, dove però perse contro Pádraig Harrington. Se Daniel avesse vinto, sarebbe stato il secondo più lungo round finale in tutta la storia del PGA Tour; egli iniziò il round finale con nove colpi di svantaggio sul leader delle 54 buche Ian Poulter. Tre settimane più tardi all'Arnold Palmer Invitational, Daniel Berger fece un doppio eagle alla sesta buca del par-5 durante il terzo round. Nel corso della stagione 2015, egli passò al taglio in ben 17 su 31 eventi, finì sei volte nella top-10, incluse le due volte secondo, e fu l'unico giocatore a farsi il campo del Tour Championship a fine settembre. Nello stesso anno, ebbe l'undicesimo posto nella classifica FedEx Cup, 25esimo nella money list, e fu nominato giocatore dell'anno. A giugno 2016 Daniel Berger ottenne finalmente la sua prima vittoria PGA Tour al FedEx St. Jude Classic vicino a Memphis, che lo portò al 29esimo posto nella Official World Golf Ranking.
Con la Pro Am entra nel vivo il Memorial Giorgio Bordoni, ottavo torneo stagionale dell’Alps Tour e quarto appuntamento dell’Italian Pro Tour 2016, che verrà disputato a partire da domani, 15 giugno, fino al 17 giugno. Il torneo si terrà sul percorso comasco de La Pinetina Golf Club (par 70). Attraverso questa terza edizione della manifestazione, la Federazione Italiana Golf e il Comitato Organizzatore Open Professionistici di golf della FIG vogliono ricordare Giorgio Bordoni, tecnico federale scomparso nel 2013 a 48 anni. Bordoni dal 1997 al 2005 ha accompagnato la crescita di numerosi azzurri, dando un prezioso apporto per tante vittorie internazionali di prestigio. Le 30 squadre formate da un professionista e tre dilettanti inizieranno la competizione alle ore 12 con partenza shotgun (il primo colpo avverrà simultaneamente, ma da diversi tee). Tra i professionisti scenderanno in campo, Edoardo Molinari (nel cui palmares spiccano una Ryder Cup, una World Cup e due titoli sull’European Tour) e Filippo Bergamaschi, vincitore del Campionato Nazionale Open. E grazie alla formula “use your pro” ciascun dilettante potrà chiedere al professionista del team di tirare un colpo al suo posto (una volta durante le 18 buche). Per la classifica finale, varrà il criterio “par is your friend”: saranno conteggiati dunque soltanto birdie, eagle ed eventuali albatross. Il torneo si giocherà sulla distanza di 54 buche e al termine del secondo round continueranno la gara solo i primi 40 in graduatoria e i pari merito. In palio un montepremi di 40.000 euro, dei quali 5.800 andranno al vincitore. Il percorso, immerso nei settanta ettari di verde del Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate, offre scorci panoramici del Monte Rosa, delle Prealpi lombarde e, nelle giornate più limpide, anche degli Appennini. La sua configurazione ondulata stimola la fantasia dei giocatori, chiamandoli ad attingere a tutto il repertorio tecnico. L’Italian Pro Tour avrà il supporto dei seguenti sponsor: Konica Minolta; Franco Bosi Argenti; Frosecchi; Legea; ActionAid (charity partner); Sky Sport (media partner). Il Memorial Giorgio Bordoni presented by Aon Benfield, oltre al contributo di Aon Benfield, si avvarrà del sostegno dei seguenti sponsor: Tonino Lamborghini, Cargo Nord, Pic, Peviani. Immagine da Federgolf
Asta della Bandiera Custodita, Rimossa o Alzata Prima di fare un colpo da qualsiasi punto del campo, il giocatore può avere l’asta della bandiera custodita, rimossa o alzata per indicare la posizione della buca. Se l’asta della bandiera non è custodita, rimossa o alzata prima che il giocatore faccia un colpo, essa non deve essere custodita, rimossa o alzata durante il colpo o mentre la palla del giocatore è in movimento, se ciò potrebbe influenzare il movimento della palla. - Se l’asta della bandiera è nella buca e qualcuno sta vicino ad essa mentre viene fatto un colpo, si ritiene che egli stia custodendo l’asta della bandiera. - Se, prima del colpo, l’asta della bandiera è custodita, rimossa o alzata da chiunque con la consapevolezza del giocatore e quest’ultimo non fa alcuna obiezione, si ritiene che il giocatore abbia dato l’autorizzazione a farlo. - Se qualcuno custodisce, o alza l’asta della bandiera mentre si sta giocando un colpo, si ritiene che stia custodendo l’asta della bandiera fino a quando si ferma la palla. Asta della bandiera custodita senza autorizzazione Se un avversario o il suo caddie in match play oppure un compagno di gioco o il suo caddie in gioco a colpi [stroke play], custodisce, rimuove o alza l’asta della bandiera, senza autorizzazione o senza previa consapevolezza da parte del giocatore, durante il colpo, o mentre la palla è in movimento e l’azione potrebbe influenzare il movimento della palla, l’avversario o il compagno di gioco incorrono nella penalità applicabile. Palla che Colpisce l’Asta della Bandiera o Chi la Custodisce La palla del giocatore non deve colpire: a. L’asta della bandiera quando è custodita, rimossa o alzata; b. La persona che custodisce o alza l’asta della bandiera c. L’asta della bandiera nella buca, non custodita, quando il colpo è stato fatto dal putting green. Palla che si ferma Contro l’Asta della Bandiera Quando l’asta della bandiera è nella buca e una palla del giocatore, non imbucata, si ferma contro l’asta, il giocatore o un’altra persona da lui autorizzata può muovere o rimuovere l’asta della bandiera e se la palla cade nella buca, si ritiene che il giocatore abbia imbucato con il suo ultimo colpo; altrimenti la palla, se mossa, deve essere piazzata sul bordo della buca, senza penalità.
Oltre a tecnica è regole, come ogni buon golfista sa, quando si tratta di giocare a golf è importante anche conoscere bene gli step di routine psicologici e mentali da effettuare nel corso della partita. In questo video l'istruttore e mental coach inglese Lee Crombleholme, che è l'European Tour Mind Coach ufficiale, spiega l'importanza della routine, dell'autostima, della fiducia nelle nostre capacità e della nostra concentrazione nel gioco del golf. Lee analizza la routine mentale durante i t-shot, il post tiro, il gioco corto e il putting. Il tutto soffermandosi su ogni singolo step e illustrando il mental training corretto. Il video è preso da canale Youtube di Legagolf.it
Ci sono molti vantaggi che si possono guadagnare tramite il gioco del golf, la leadership può essere considerata uno di essi. Il desiderio di cambiare, ispirare, e appassionare può farci conseguire risultati incredibili. Quando leadership e passione sono parte del nostro DNA, è impossibile arrendersi: non c'è scelta se non quella di perseverare e continuare ad imparare dalle sfide. Di seguito una serie di lezioni di vita che ogni buon golfista dovrebbe tenere come mantra. 1. Quando si tratta di leadership, qualche volta bisogna assumersi dei rischi. Uno shot sicuro verso la landing area potrebbe mantenerti in gioco, ma un colpo rischioso potrebbe farti ottenere molto di più. 2. Un leader forte sa che ci sono volte il cui un lay up è il colpo migliore che si possa fare. Quando l'equazione rischio/ricompensa non mostra alcun beneficio, allora dovrai accettare che il centro del green è un buon posto dove rimanere, e il par è sempre un buon punteggio. 3. Una buona parte dell'essere leader è l'istinto. Quando sei sul campo e ti concentri sul gioco non puoi pensare di aggiustare il tuo swing sul momento. Se sei un leader, nel bel mezzo del gioco agirai secondo l'istinto e l'esperienza. 4. Come leader, non farti illudere dall'idea che le piccole cose non contano. Quando pratichi le piccole cose nel modo giusto, gran parte delle cose più grandi diventa più chiara e va dritta al suo posto. Mentre un buon gioco e dei buoni colpi ti aiutano ad ottenere un gioco migliore in generale, se devi però scegliere l'uno o l'altro, assicurati prima di aver fatto le cose più piccole nel modo giusto. 5. Il fallimento fa parte di ogni buon leader. Sul campo da golf i colpi brutti capitano. Ma la domanda è: finirai per eseguire l'ennesimo brutto colpo solo perchè sei impegnato a pensare al colpo precedente? Nella leadership il discorso è lo stesso: devi imparare velocemente dai tuoi fallimenti e lasciarteli alle spalle. Se non lo farai, gli errori diverranno esponenziali e potrebbero costarti parecchio. 6. Molti golfisti possono raccontare sia dei loro momenti no che dei loro "hole in one". Nella leadership questo accade quando le carte cadono nel verso giusto e il successo arriva di conseguenza. Nel golf è facile poter avere il proprio meglio e il proprio peggio in maniera consecutiva. I buoni risultati non sono mai garantiti, e qualche volta una buona dose di fortuna potrà fare la differenza. 7. Né il golf né la leadership stessa possono essere massimizzati. Possiamo impegnarci per auto migliorarci tramite la pratica, l'azione e l'esperienza, ma l'dea di arrivare ad imparare tutto ciò che c'è da sapere è futile. Anche quando raggiungi la vetta sia in golf che in leadership ci sarà sempre un nuovo livello da raggiungere, se scegli di continuare il tuo viaggio.
Il giovane dilettante italiano Riccardo Roberto ha vinto la categoria “Boys 12” nel prestigioso U.S. Kids Golf European Championship con l’eccellente punteggio di 213 colpi (71 72 70, -3). Questa manifestazione giovanile è di alto contenuto e valore promozionale ed è stata disputata sui sei percorsi dell’East Lothian nella Scotland Golf Coast Road. Al torneo hanno partecipato 620 ragazzi provenienti da tutto il mondo di età compresa tra i 5 e i 18 anni. Di questi 620 ragazzi, le 32 promesse italiane scese in campo hanno confermato che il movimento giovanile nazionale gode di ottima salute e fa ben sperare anche sul loro futuro professionistico. Infatti, oltre al successo di Riccardo Roberto, hanno fornito ottime prestazioni anche Pietro Pontiggia, quarto con 226 (73 79 74), Giovanni Binaghi, quinto con 232 (75 80 77), e Matilde Modesti, quinta con 119 (37-39-43). Le top 5 nelle rispettive categorie di gioco danno dunque prova del livello di competitività dei nostri ragazzi in tutte le fasce d’età. PRIMA GIORNATA Gli italiani si sono portati subito in alta classifica nelle rispettive categorie di gioco. Notevoli le prestazioni di Pietro Pontiggia (73, +1), Flavio Michetti (70, -2), Filippo Valzorio (71, -1), Riccardo Roberto (71), Matteo Santopadre (74, +2), Giovanni Binaghi (75, +3), Paolo Perrino (75), Paris Appendino (71), Emma Manzini (73), Matilde Modesti (37). SECONDA GIORNATA Il vento e i green veloci hanno rappresentato una notevole insidia, ma gli azzurri si sono difesi, facendo ricorso alla tecnica e dando spazio alla creatività. Ottimi gli score di Matilde Modesti (39) e Riccardo Roberto (73) che si sono portati in vetta nelle classifiche delle rispettive categorie. TERZA GIORNATA Emessi i verdetti finali dell’European Championship, confermando l’ottima tenuta psico-fisica dei concorrenti italiani. Aldilà dei risultati, conforta vedere così tanti ragazzi desiderosi di misurarsi ad alti livelli, denotando passione ed entusiasmo verso il golf. Lo spettacolo del grande golf giovanile si è chiuso con la Van Horn Cup, che ha messo di fronte i più promettenti giocatori del Western Europe contro i più forti esponenti del resto del mondo.