I 5 metodi basilari per una buona presa sulla mazza da golf

Ci sono molti modi per impugnare una mazza da golf. La tecnica che scegliete dovrebbe sembrarvi naturale. Una presa solida vi permetterà di colpire la palla diritta e di aumentare la distanza dei vostri colpi. Seguite questi 5 metodi per imparare come eseguire una buona impugnatura. 1) Impugnate la mazza delicatamente ma con fermezza. La leggenda del golf Sam Snead ha detto che un giocatore dovrebbe impugnare la mazza da golf nello stesso modo in cui terresti tra le mani un uccellino:

  • Mantenete la stessa pressione per tutto lo swing.
  • Non stringete di più la presa quando dovete fare dei salvataggi dal bunker.
  • Assicuratevi che i palmi siano rivolti verso l'interno, uno verso l'altro.
2) Le prese più usate. La maggior parte dei professionisti del PGA Tour usa la presa sovrapposta Vardon, che aiuta i giocatori ad aumentare la distanza dei colpi ed è particolarmente adatta a chi ha le mani grandi.
  • Impugnate la mazza con la mano sinistra, come se doveste stringerle la mano.
  • Afferrate la mazza con la mano destra sotto la sinistra. Dovrà essere più vicina alla punta del bastone.
  • Da questa posizione, spostate il mignolo della mano destra sopra la mano sinistra, tra le dita indice e medio.
  • Spostate leggermente la mano destra verso la sinistra in modo che non ci sia distanza tra le due.
3) La presa intrecciata. E' stata usata da due dei più grandi golfisti di tutti i tempi: Jack Nicklaus e Tiger Woods. Questo metodo bilancia il controllo della mazza e una buona distanza dei colpi ed è ideale per chi ha le mani di medie dimensioni. E' molto simile alla presa Vardon, ma invece di posare il mignolo sopra le dita medio e indice della mano sinistra, dovrete intrecciarlo con esse. 4) La presa a 10 dita. Questo metodo sarà familiare a tutti quelli che hanno impugnato una mazza da baseball. E' più adatto ai principianti, ai giocatori con le mani piccole e ai golfisti con l'artrite.
  • Tenete la mazza come fareste con una mazza da baseball, con la mano sinistra sopra la destra.
  • Assicuratevi che il mignolo della mano destra tocchi l'indice della sinistra. Non dovrebbe esserci spazio tra le mani.
5) Eliminate la tendenza a tagliare i colpi. Con delle piccole modifiche alla vostra presa, potete migliorare la precisione dei tuoi colpi a lunga gittata.

Giugno 9, 2016 / Commenti disabilitati su I 5 metodi basilari per una buona presa sulla mazza da golfby / Tag:, , , ,
Champions Biographies – Rickie Fowler, un curriculum di successi

Rickie Fowler naque il 13 dicembre 1988 ad Anaheim, in California e cominciò a giocare a golf a 3 anni. Durante il suo primo anno di scuola superiore vinse il California state championship. Nel 2007 Rickie cominciò a giocare al college all'Oklahoma State University, dove divenne il primo dilettante mai premiato al NCAA Player of the Year. Rickie Fowler entrò in competizione internazionale nello stesso anno, giocando per gli Stati Uniti nella Walker Cup. L'anno successivo si qualificò al U.S. Open. Tra il 2007 e il 2008 Rickie divenne per qualche tempo il n.1 nella classifica mondiale dilettanti. Dopo la stagione golfistica trascorsa al college, conclusa a metà 2009, Fowler giocò un'altra volta la Walker Cup per poi effettuare finalmente il passaggio professionistico, all'età di 20 anni. Il suo debutto da professionista avvenne al Nationwide Tour Albertsons Boise Open, dove purtroppo non passò il taglio. Maggior fortuna ebbe al Nationwide Children's Hospital Invitational, in cui giocò il playoff per poi finire secondo. Sempre nel 2009 Rickie Fowler ricevette uno sponsor per partecipare al PGA Tour Frys.com Open in cui diede il suo massimo, finendo però nuovamente secondo dopo il playoff. Lo stesso risultato non del tutto soddisfacente lo ottenne al 2010 PGA Tour Waste Management Phoenix Open del 2010. La sua prima vittoria da professionista arrivò finalmente nel 2011 al OneAsia Tour del Korea Open. In seguito, nel 2012, Rickie ottenne la sua prima vittoria PGA Tour al Wells Fargo Championship. Durante questa gara memorabile vinse contro D.A. Points e Rory McIlroy. Ma la più grande vittoria di Rickie Fowler avvenne tre anni più tardi, quando si guadagnò il primo posto al TPC Sawgrass vincendo la Players Championship. Nel 2016 Rickie ottenne un'altra vittoria al Abu Dhabi HSBC Golf Championship all'European Tour. Due settimane più tardi un'altra vittoria era all'orizzonte ma perse contro il giapponese Hideki Matsuyama nel playoff al Waste Management Phoenix Open. Il 7 marzo ebbe una performance fantastica in un duello col compagno Luke Donald vincendo 1 milione di dollari per la causa Ernie Els' charity, Els for Autism.

Giugno 8, 2016 / Commenti disabilitati su Champions Biographies – Rickie Fowler, un curriculum di successiby / Tag:, , , , , ,
Il Putting Green (Regola 16 del Golf)

La linea del putting green non deve essere toccata ad eccezione dei casi in cui il giocatore può rimuovere impedimenti sciolti, a condizione che non schiacci niente; nell’addressare la palla, il giocatore può appoggiare il bastone davanti alla palla, a condizione che non schiacci niente; nel misurare; nell’alzare la palla; nello schiacciare un marca-palla; nel riparare i tamponi delle vecchie buche o i segni lasciati dall’impatto di una palla sul putt; e nel rimuovere ostruzioni movibili. Sul putting green si può alzare e, se necessario, pulire la palla ma se ne deve prima marcare la posizione e la palla deve essere ripiazzata. Al giocatore è permesso riparare il tampone di una vecchia buca o l’impronta di una palla sul indipendentemente dal fatto che la palla si trovi sul putting green o meno. Se una palla o un marca-palla è accidentalmente mosso durante la riparazione, la palla o il marca-palla deve essere ripiazzato. Non c’è penalità a condizione che il movimento della palla sia direttamente attribuibile allo specifico atto di riparare un tampone di una vecchia buca o un danno al putting green causato dall’impatto di una palla. Altrimenti, il giocatore incorre in un colpo di penalità. Qualsiasi altro danno non deve essere riparato se può aiutare il giocatore nel suo proseguimento del gioco della buca. In un giro convenzionale non si deve provare la superficie del putting green, esclusi, tra una buca e l’altra, quelli di prova e quello dell’ultima buca giocata. Il giocatore non deve colpire una palla sul putting green stando a cavalcioni della linea del putt oppure toccandola con un piede. Il giocatore non deve fare un colpo mentre un’altra palla è in movimento per effetto di un colpo giocato dal putting green, eccetto che, se lo fa quando era il suo turno di gioco, non c’è penalità.

Giugno 6, 2016 / Commenti disabilitati su Il Putting Green (Regola 16 del Golf)by / Tag:, , , ,
La routine di riscaldamento prima del gioco [Video]

Vi serve qualche consiglio rapido di riscaldamento prima di iniziare una partita o una semplice esercitazione? In questo breve video il golfista spagnolo Miguel Angel Jimenez, che ha partecipato a diversi PGA Tour e Ryder Cup, ci spiega come effettuare un riscaldamento semplice e veloce prima di cominciare a giocare. Si va dallo stretching dei polsi con movimenti circolari allo sciogliere la schiena, i muscoli del torace e delle braccia (specialmente i tricipiti). Tutto questo tenendo conto anche delle gambe, che hanno parte fondamentale nel gioco, e devono essere ben riscaldate per non rischiare di trovarsi intorpiditi e lenti nei movimenti. Anche le ginocchia non vanno date per scontate, e necessitano anch'esse di movimenti circolari. Video dal canale Youtube di Golf Monthly

Giugno 5, 2016 / Commenti disabilitati su La routine di riscaldamento prima del gioco [Video]by / Tag:, , , , ,
Curiosità del golf – Origini e formula della Ryder Cup

La Ryder Cup, nota ufficialmente come The Ryder Cup Matches, prende il nome dal trofeo donato dall'inglese Samuel Ryder (1858 – 1936) alla federazione americana nel 1924, ed è co-gestita dallo European Tour e dalla PGA of America. La competizione prese il via a seguito di un match d'esibizione nel 1926, tra un gruppo di professionisti americani contro uno analogo tratto dal British PGA, in Inghilterra, presso il Wentworth Club di Virginia Water, nel Surrey. La prima gara ebbe luogo nel 1927. Da allora la Ryder Cup si disputa ogni due anni, alternativamente negli Stati Uniti o in Europa ed è amministrata dal PGA of America e dal PGA European Tour e mette a confronto i più grandi giocatori del panorama golfistico statunitense e di quello europeo. Gli incontri di Ryder Cup prevedono vari tipi di match play tra i giocatori scelti tra le 2 squadre giocati ciascuno su 18 buche. La competizione prevede otto sfide foursomes, otto fourball e dodici incontri individuali. Il vincitore o la coppia vincitrice di ogni sfida ottiene un punto per la propria squadra, in caso di pareggio entrambe le squadre ottengono mezzo punto. Un incontro foursome è una partita tra due coppie di golfisti. Il fourball è sempre una partita tra due coppie, ma ogni giocatore conclude la propria buca in autonomia, scegliendo il risultato migliore della coppia, e confrontandolo con quello degli avversari. Una sfida individuale è infine una partita tra due golfisti in cui ognuno finisce la propria buca e confronta il suo risultato con quello dell'avversario. In tutti e tre i casi ciascuna buca viene vinta dalla squadra o dal singolo con il numero minore di colpi, e chi vince più buche si aggiudica l'incontro. Le sfide si svolgono nell'arco di tre giorni: da venerdì a domenica, per un totale di 28 incontri. Il venerdì si giocano quattro fourball al mattino e quattro foursome al pomeriggio (o viceversa). Il sabato si gioca nuovamente secondo lo stesso schema. La domenica si svolgono 12 sfide individuali: scendono in campo tutti e dodici i giocatori delle due squadre. Alla fine delle tre giornate risulta vincitrice la squadra che ha ottenuto il maggior numero di punti. La squadra campione in carica mantiene la coppa in caso di pareggio (14 punti), la squadra sfidante deve quindi realizzarne almeno 14 e ½ per ottenere la vittoria. Nel corso degli anni la formula ha subito vari cambiamenti. Dalla prima edizione fino a quella del 1959 la Ryder Cup si disputava in due soli giorni. Nel 1961 la distanza delle sfide fu ridotta a 18 buche, raddoppiandone però il numero. Nel 1963 si passò alla formula che prevede tre giorni di gara, aggiungendo otto fourball. Tale formula rimase immutata fino al 1977, quando il numero delle sfide fu ridotto a 20. Nel 1979, primo anno in cui parteciparono anche i giocatori dell'Europa continentale, la formula venne ancora cambiata adottando quella delle 28 sfide in uso oggi.

Giugno 4, 2016 / Commenti disabilitati su Curiosità del golf – Origini e formula della Ryder Cupby / Tag:, , , , ,
Evian Chiampionship Qualifier: le azzurre non superano la qualifica

All’Evian Championship Qualifier della zona europea si sono classificate in cima alla classifica la golfista russa Maria Verchenova, che ha vinto con 141 colpi (72 69, -1) e la danese Nanna Koerstz Madsen, arrivata seconda con 143 (72 71, +1). Le due giocatrici si sono assicurate i due posti a disposizione nel field dell’Evian Championship, che, come si sa, è il quinto major femminile stagionale. La gara si svolgerà all’Evian Resort Golf Club (par 71) di Evian-les-Bains in Francia dal 15 al 18 settembre. Sullo stesso tracciato dell'Evian Resort Golf Club si è tenuta dunque la qualifica che ha visto terminare in terza posizione con 144 (+2) le francesi Ariane Provot e Valentine Derrey, l’olandese Anne Van Dam e la gallese Amy Boulden, in vetta dopo il primo dei due giri di 18 buche in cui si è articolata la gara. Le uniche due azzurre in campo non sono purtroppo riuscite a qualificarsi. Si tratta di Stefania Avanzo, arrivata ottava con 147 (75 72, +5), che ha provato a rimontare con molta generosità, e Sophie Sandolo, 21ª con 151 (78 73, +9). La prima classificata Maria Verchenova si trovava inizialmente al quarto posto, ma è risalita grazie a un parziale di 69 (-2) dovuto a cinque birdie e a tre bogey ed è stata una delle due giocatrici capaci di scendere sotto i 70 colpi. L’altra è stata la scozzese Pamela Pretswell, che non ha tratto giovamento dalla prodezza (11ª con 148, +6). Stefania Avanzo ha segnato 72 (+1) colpi con quattro birdie e cinque bogey e Sophie Sandolo 73 (+2) con due birdie e quattro bogey. Vi saranno altre due qualifiche, una in Corea (una ammessa) e l’altra negli Stati Uniti (due posti). Immagine da Federgolf

Giugno 3, 2016 / Commenti disabilitati su Evian Chiampionship Qualifier: le azzurre non superano la qualificaby / Tag:, , , , ,
I 5 errori più comuni per un golfista

Vi siete mai chiesti quali sono i più grandi errori che che un golfista dilettante o professionista possa fare? Vediamone oggi brevemente alcuni. 1. Una torsione esagerata: la maggioranza dei golfisti dilettanti crede, sbagliando, che più esasperato è il backswing, più distanza riuscirà a fare la pallina. In realtà, per acquisire distanza devi trovare la posizione perfetta che ti permetta di effettuare uno swing fluido e che assicuri un contatto solido con la palla. Al contrario, se esageri la torsione nel backswing andrai fuori dal piano dello swing ideale, e da qui avrai bisogno di un bel po' di compensazione per colpire la palla correttamente. 2. Mancare la linea ideale del putt: il segreto per un buon putt sta nel riuscire a visualizzare la linea tra la palla e la buca. In ogni caso però uno degli errori più comuni sta nell'iniziare ad analizzare la traiettoria “potenziale” iniziando dalla buca a ritroso fino alla palla ferma davanti a voi: è un errore. Dovete fare esattamente il contrario, cioè visualizzare mentalmente la traiettoria ideale della palla dalla sua posizione verso la buca (perché alla fine sarà questa la vera traiettoria della palla stessa...) 3. Idee sbagliate sullo swing: molti dilettanti spendono molto tempo e denaro nel cercare di migliorare il proprio swing con la convinzione che il backswing non sia lineare, il piano dello swing poco solido, il finale non abbastanza ampio e alto. Tutte buone ragioni, di sicuro. In ogni caso, quasi il 100% degli swing potrebbero essere corretti semplicemente migliorando solo i primi 3 punti nella sequenza dello swing stesso. - Il grip: il giusto posizionamento di palmo sinistro e destro delle mani è fondamentale per uno swing corretto. Fai in modo che la tua impugnatura sia leggera ma solida. - La faccia del bastone è posizionata in modo esatto rispetto alla palla: inizia con addressarti a una distanza che è data dal giusto allineamento della faccia del bastone nei confronti della palla, verso l'obiettivo. - Assumi la postura corretta: non troppo incurvato, non troppo eretto.   4. Mancanza di accelerazione: è fondamentale accelerare il bastone attraverso la palla. Molti dilettanti fanno l'errore di decelerare nello swing, cercando alla fine di scucchiaiare la palla. Al contrario, devi imparare ad accelerare attraverso e sotto la palla. 5. Gambe in movimento (nel gioco corto): ricorda sempre questa lezione-chiave, lo swing nel gioco corto è dominato solo dal movimento della parte superiore del corpo. Dovresti assumere lo stance corretto e usare “potenza e controllo” delle mani (un po') e delle braccia (molto).  

Giugno 2, 2016 / Commenti disabilitati su I 5 errori più comuni per un golfistaby / Tag:, , , , , ,
Champions Biographies – Jordan Spieth, un campione da record

Jordan Spieth nasce nel 1993 e cresce giocando a golf sin da subito, grazie alla sua famiglia. Grazie all'influenza di suo padre Shawn, il baseball fu la prima passione di Jordan. Dai 12 anni in poi Jordan si concentra solo sul golf e diviene uno dei junior più premiati della sua generazione. Vinse due U.S. Junior Amateur Championships, e fu per tre volte nella prima squadra All-American dell'American Junior Golf Association (AJGA). A 16 anni venne invitato a partecipare al suo primo evento PGA Tour, il HP Byron Nelson Championship, e guadagnò molta visibilità finendo 16esimo in classifica. L'anno successivo Jordan venne selezionato per la squadra che ebbe la vittoria nella Walker Cup 2011, dove segnò un insuperabile record. Nel 2013 Jordan Spieth decise di diventare professionista e giocò per un altro PGA Tour con buoni risultati. Nello stesso anno, egli vinse il suo primo torneo da professionista, il John Deere Classic, divenendo il più giovane vincitore PGA Tour degli ultimi 82 anni. Alla fine di quell'anno Jordan venne nominato Capitano della squadra United States Presidents Cup, divenendo il più giovane giocatore di quell'evento. Compiuti i 20 anni, Spieth seguì con costanza e grande prestazione il suo primo anno al PGA Tour. Entrò otto volte nella top 10, e due volte finì secondo. Ottenne inoltre un posto nella squadra United States Ryder Cup. Concluse quell'anno con un'impressionante serie di vittorie consecutive, divenendo tra l'altro il più giovane giocatore a vincere il Emirates Australian Open negli ultimi 20 anni. Il 2015 di Jordan Spieth fu probabilmente una delle migliori stagioni mai giocate da lui grazie a cinque vittorie e 15 top ten totali. In quell'anno egli segnò un record con la sua prima vittoria major al Masters Tournament del 2015. Spieth è di fatto il secondo giocatore più giovane a vincere la giacca verde dei Masters insieme a Tiger Woods. In seguito segnò un altro record vincendo l'U.S. Open Championship a Chambers Bay. Nello stesso anno vinse nuovamente il John Deere Classic, e si guadagnò la quinta vittoria del 2015 al TOUR Championship. Jordan chiuse la stagione 2015 come numero uno dell'Official World Golf Rankings e fu nominato giocatore dell'anno. Spieth inizò il 2016 con la vittoria del Hyundai Tournament of Champions. Il suo punteggio di −30 fu uno dei migliori mai ottenuti in questo tipo di torneo. Nell'aprile 2016, al Masters, Spieth durante il giro finale ebbe uno dei collassi nella storia dei Masters, finendo secondo contro Danny Willett. A maggio di quest'anno Jordan tornò tra i vincitori grazie alla vittoria del Dean & DeLuca Invitational.

Giugno 1, 2016 / Commenti disabilitati su Champions Biographies – Jordan Spieth, un campione da recordby / Tag:, , , , ,
Vittoria per il duo Vecchi Fossa-Ricolfi ai Nazionali Stroke Play

Jacopo Vecchi Fossa e Carlotta Ricolfi hanno vinto i Campionati Nazionali Stroke Play maschili e femminili, tenutisi sui percorsi del Circolo Golf Torino e del Golf Club La Margherita. I due campioni provengono rispettivamente dal GC Modena e dal GC Sanremo. Nel torneo maschile, il Trofeo Franco Bevione, si è giocato anche nel ricordo di Teodoro Soldati, il giovanissimo campione scomparso la scorsa estate poco dopo aver vinto questa gara. Jacopo Vecchi Fossa (284 – 70 70 71 73, -4) e Filippo Campigli (284 – 72 68 71 73), tesserato per il circolo di Torino, hanno condotto insieme gli ultimi tre giri e sono inevitabilmente finiti al playoff dove Vecchi Fossa ha prevalso. Per il resto della classifica maschile troviamo in terza posizione con 288 (par) Federico Zucchetti (Castelconturbia) che nel finale ha tolto il podio a Gianmaria Rean Trinchero (Monticello) in quarta con 289 (+1). In quinta con 291 (+3) Lorenzo Scalise (Milano), Andrea Saracino (Parco di Roma) e Francesco Donaggio (Modena), in ottava con 293 (+5) Luigi Botta (Torino) e in nona con 297 (+7) Giovanni Dassù (Villa Condulmer). Mai in partita Luca Cianchetti (Modena), 10° con 296 (+8), e Stefano Mazzoli (Monticello), campione europeo in carica, 21° con 300 (+12). Jacopo ha 22 anni e da molto tempo gioca in nazionale, ma questo è il suo primo titolo tricolore. Quest’anno in maglia azzurra ha vinto il Pals Winter Camp in Spagna, e ha fatto parte della compagine italiana che ha conquistato il successo a squadre nella stessa manifestazione. Tra i suoi migliori risultati una vittoria nel G.P. Monticello (2015), i secondi posti nel Turkish Amateur (2014) e nell’Argentine Amateur (2013) e il terzo nella Quercia d’Oro (2012). Nel campionato femminile, il Trofeo Isa Goldschmid, Carlotta Ricolfi (284 – 73 72 70 69, -4), grazie a un gran parziale di 69 (-3) ha superato nelle ultime battute Caterina Don (287 – 69 71 73 74, -1), portacolori del circolo di casa e giovane emergente che era stata in vetta sin dall’inizio. Al terzo e al quarto posto troviamo le due ragazze di Villa Condulmer, Tasa Torbica (291, +3) e Bianca Maria Fabrizio (293, +5). Al quinto con 294 (+6) Alessia Nobilio (Ambrosiano), al sesto con 295 (+7) Sharon Rossini (Olgiata) e al settimo con 296 (+8) Lucrezia Colombotto Rosso (Torino), campionessa uscente. A ridosso Letizia Bagnoli (Firenze) e Alessandra Fanali (Marco Simone), ottave con 297 (+9), Martina Flori (Montelupo) ed Emilie Alba Paltrinieri (Villa Condulmer), decime con 298 (+10), e più lontane Ludovica Farina (Siracusa), 20ª con 305 (+17), e Roberta Liti (La Bagnaia), 23ª con 307 (+19). Carlotta Ricolfi farà 19 anni a settembre, ed è ormai al terzo titolo dopo aver conquistato il Ragazze Medal e il Nazionale Match Play (2014). Anche lei da diversi anni veste la maglia azzurra e in campo internazionale si è imposta per due volte nel The Duke of York Young Champions (2015-2015) e per altrettante volte ha fatto parte del team italiano secondo ai Campionati Europei Girls (2014-2015). Con la compagine di Sanremo ha vinto il Campionato Ragazze Under 18 (2013) e, individualmente, il Trofeo Sanremo (2015). Immagine da Federgolf

Maggio 31, 2016 / Commenti disabilitati su Vittoria per il duo Vecchi Fossa-Ricolfi ai Nazionali Stroke Playby / Tag:, , , , , , ,
Regola 21 del Golf – Pulire la Palla

Regola 21 del Golf Una palla che giace sul putting green può essere pulita quando è alzata secondo la Regola 16-1b. Altrove, una palla può essere pulita quando è alzata. Questo ad eccezione di quando è stata alzata: a. Per determinare se sia inservibile al gioco (Regola 5-3); b. Per identificarla (Regola 12-2), nel qual caso può essere pulita soltanto quanto necessario per identificarla; c. Perché aiuta o interferisce con il gioco (vedi articolo su Regola 22). Se un giocatore pulisce la propria palla durante il gioco di una buca, eccetto come previsto in questa Regola, egli incorre nella penalità di un colpo e la palla, se alzata, deve essere ripiazzata. Se un giocatore che deve ripiazzare una palla manca di farlo, incorre nella penalità per infrazione alla Regola 20-3a, ma non c’è penalità aggiuntiva secondo la Regola 21. Eccezione: Se un giocatore incorre in una penalità per non aver agito in accordo con la Regola 5-3, 12-2 o 22, non c’è penalità aggiuntiva secondo la Regola 21.

Maggio 30, 2016 / Commenti disabilitati su Regola 21 del Golf – Pulire la Pallaby / Tag:, , , , ,
Medal al GC Torino e alla Margherita. Emergono i primi leader

Sono iniziati ieri i Campionati Nazionali Stroke Play (medal) maschili e femminili. I due tornei si terranno rispettivamente sui percorsi del Circolo Golf Torino e del Golf Club La Margherita e sono intitolati a due grandissimi nomi del golf Italiano, Franco Bevione e Isa Goldschmid. Il medal maschile, Trofeo Franco Bevione, che si terrà al CG Torino (par 72), si gioca anche nel ricordo di Teodoro Soldati, il giovanissimo campione scomparso la scorsa estate poco dopo aver vinto questa gara. Dal lato maschile guidano la fila dei 129 concorrenti con 69 (-3) colpi Carlo Casalegno (Royal Park I Roveri) e Andrea Saracino (Parco di Roma) con una lunghezza di vantaggio su Luigi Botta (Torino), Jacopo Vecchi Fossa e Luca Cianchetti, entrambi del Modena G&CC (70, -2). In sesta posizione con 71 (-1) Gianmaria Rean Trinchero (Monticello), Andrea Grasso (Biella), Federico Zucchetti (Castelconturbia) e Daniele Bomarsi (Golf Nazionale) e in decima con 72 (par) Gregorio Alibrandi (Olgiata), Nicolò Barollo (Padova), Paolo Ferraris e Filippo Campigli (Torino). Un po’ in ritardo Riccardo Leo (Royal Park I Roveri) e Massimiliano Campigli (Torino), 19.i con 74 (+2), e Andrea Romano (Olgiata), 28° con 75 (+3). Dal lato femminile, invece, si gioca il Trofeo Isa Goldschmid, al GC La Margherita (par 72). Caterina Don si sta già imponendo con un parziale di 69 (-3). Caterina non sta solo mettendo in gioco le proprie qualità, già messe in evidenza da qualche tempo, ma anche la sua perfetta conoscenza del percorso di casa. Le seguono comunque Alessia Nobilio (Ambrosiano) con 70 (-2), Alessandra Fanali (Marco Simone) e Asia Cavallo (Savigliano) con 71 (-1), Sharon Rossini (Olgiata) e Bianca Maria Fabrizio (Villa Condulmer) con 72 (par). Delle altre azzurre, che come la Fabrizio studiano nei College statunitensi, Martina Flori (Montelupo) è al settimo posto con 73 (+1) insieme a Tasa Torbica (Villa Condulmer), Carlotta Ricolfi (Sanremo) e a Virginia Bossi (Monticello), Ludovica Farina è al 18° con 76 (+4) alla pari con Lucrezia Colombotto Rosso (Torino), campionessa uscente (nella foto), e Roberta Liti è al 31° con 78 (+6). Hanno preso il via 68 concorrenti. Stessa formula per entrambi i Campionati Nazionali Stroke Play che si dipanano su 72 medal. Dopo 54 i primi sessanta classificati e i pari merito al 60° posto avranno accesso al turno conclusivo. Immagine da Federgolf

Maggio 27, 2016 / Commenti disabilitati su Medal al GC Torino e alla Margherita. Emergono i primi leaderby / Tag:, ,
Champions Biographies – Sergio Garcia, “El Nino” del PGA Tour

Sergio Garcia, detto "El Nino", nasce a Borriol, sulla costa est della Spagna, il 9 gennaio 1980. Inizia a giocare a golf da bambino e sin da subito mostra grande talento. A soli 3 anni entra nel suo primo club, seguito dal padre, che gli faceva da coach, e dalla madre, anche lei coinvolta negli affari del Club Campo del Mediterraneo. A 15 anni passa il taglio ad un evento dell'Eurotour e solo tre anni dopo diventa professionista. Sergio Garcia inizia a farsi un nome a livello mondiale quando solo dopo pochi mesi di gara si qualifica per la Ryder Cup 1999. Nello stesso anno, durante il PGA Tour, Sergio compie il colpo che rimane tutt'ora nella memoria di tutti: essendo dietro Tiger Woods per solo un colpo, Sergio colpisce la palla da una terribile angolatura dietro un albero alla sedicesima buca e riesce a riportarla sul green. Da quel momento, la sua carriera diventa brillante. Per più di dieci anni rimane nella top 10 del OWGR, vincendo tornei ovunque nel mondo. Sergio vive per la Ryder Cup ed è stato membro della squadra European Ryder Cup dal 1999 al 2012, mantenendo un record pazzesco. Nel gennaio 2014, Sergio Garcia vince il Commercial Bank Qatar Masters, che lo riporta nella top 10 mondiale. Dopo un 2015 piuttosto mediocre, all'Honda Classic 2016, perde il round finale con Adam Scott per solo un colpo di differenza. A maggio di quest'anno vince per la seconda volta il campionato AT&T Byron Nelson, la sua prima vittoria al PGA Tour dal 2012 e la nona della sua intera carriera. Oltre al golf, Sergio ama il tennis e il calcio, essendo grande fan del Real Madrid. Questa passione lo porta a ricoprire il doppio ruolo di Presidente e giocatore del Borriol CF, una Terza Divisione del calcio spagnolo.

Maggio 26, 2016 / Commenti disabilitati su Champions Biographies – Sergio Garcia, “El Nino” del PGA Tourby / Tag:, , , ,
Virginia Elena Carta, orgoglio italiano al NCAA (Stati Uniti)

La giocatrice italiana Virginia Elena Carta ha appena riempito di orgoglio l'intera nazione vincendo il NCAA Womens Medal Championship. Virginia ha letteralmente dominato in quello che è considerato il più importante evento statunitense a livello di College, una gara che per importanza praticamente viene solo dopo l’US Womens Amateur. Nel campionato, tenutosi sul percorso dell’Eugene Country Club, a Eugene nell’Oregon, la giovane e intraprendente golfista azzurra, che porta i colori della Duke University di Durham (North Carolina), ha concluso con 272 colpi (69 68 66 69, -16) ben otto di vantaggio sulle due statunitensi Haley Moore (Arizona University) e Dewi Weber (Miami). Al quarto posto troviamo altre due americane con 282 (-6) Cheyenne Knight (Alabama) e Anna Newell (Tennessee) e al sesto con 283 (-5) Lilia Vu (Ucla), Casey Danielson (Stanford) e Jennifer Kupcho (Wake Forest). Virginia Elena Carta, 20 anni, nata a Milano e tesserata per il Golf Club Udine, ha portato a casa un successo veramente strepitoso e quasi inaspettato. Iniziato il giro finale con sei colpi di margine su Cheyenne Knight, Dewi Weber e Jennifer Kupcho, ha tolto loro ogni possibilità di recupero con quattro birdie sulle prime nove buche e poi si è limitata a controllare la situazione nel rientro dove ha segnato l’unico bogey terminando con un parziale di 69 (-3). La Federazione Italiana Golf riporta queste parole di Virginia: “Questo successo significa molto per me. Non avrei mai creduto di vincere il torneo, essendo peraltro una matricola. E’ stato un grande anno. Ho lavorato molto duramente insieme a tutta la squadra e sono contenta di averne ricevuto i frutti. Ho giocato bene su tutto il campo, ma in particolare ho avuto un ottimo feeling con il putter”. Che altro potremmo dire, se non che questa ragazza è sicuramente grande motivo di orgoglio per tutta Italia? Immagine da Federgolf

Maggio 24, 2016 / Commenti disabilitati su Virginia Elena Carta, orgoglio italiano al NCAA (Stati Uniti)by / Tag:, , ,
Regola 22 – Palla che aiuta o interferisce con il gioco

Regola 22 del Golf 1) PALLA CHE AIUTA IL GIOCO Eccetto quando una palla è in movimento, se un giocatore ritiene che una palla possa essere d'aiuto a qualsiasi altro giocatore, egli può: a. alzare la palla se è la sua b. far alzare qualsiasi altra palla, se è di un altro. Se un giocatore ritiene che una palla ferma possa interferire con il proprio gioco, ha il diritto di farla alzare. Una palla alzata secondo questa Regola deve essere ripiazzata. Inoltre la palla non deve essere pulita a meno che non si trovi sul putting green. Nel gioco a colpi (stroke play), un giocatore al quale venga richiesto di alzare la propria palla può giocare per primo invece di alzarla. Nel gioco a colpi (stroke play), inoltre, se il Comitato stabilisce che i concorrenti si siano messi d'accordo per non alzare una palla che avrebbe potuto favorire qualsiasi altro giocatore, essi sono squalificati. 2) PALLA CHE INTERFERISCE CON IL GIOCO Eccetto quando una palla è in movimento, se un giocatore ritiene che la palla di un altro giocatore possa interferire con il proprio gioco, ha diritto ad averla alzata. Una palla alzata secondo questa Regola deve essere ripiazzata. Inoltre la palla non deve essere pulita, a meno che si trovi sul putting green. Nel gioco a colpi (stroke play), un giocatore al quale venga richiesto di alzare la propria palla può giocare per primo invece di alzarla. Nota bene: Eccetto che sul putting green, un giocatore non può alzare la propria palla solo perché ritiene che potrebbe interferire con il gioco di un altro giocatore. Se un giocatore alza la propria palla senza che gli venga chiesto di farlo, egli incorre nella penalità di un colpo per infrazione alla Regola 18-2a, ma non c’è penalità aggiuntiva secondo la Regola 22. Immagine di Dotgolf.it

Maggio 23, 2016 / Commenti disabilitati su Regola 22 – Palla che aiuta o interferisce con il giocoby / Tag:, , ,
Mike Malaska: come fare degli ottimi colpi stando sotto pressione

Tutti i golfisti, professionisti o dilettanti, sanno cosa significa trovarsi sotto pressione prima di un performance golfistica. Solo alcuni sanno che quest'agitazione può essere sfruttata e ribaltata a proprio favore, per permetterci di mantenere la concentrazione ancora più ferma e portarci a giocare bene. In questo video il grande coach Mike Malaska, uno dei migliori istruttori di golf del momento, ci insegna come dominare la pressione pre-partita e come giocarla a proprio favore. In particolare si sofferma sul controllo del corpo e dei suoi movimenti e su come collegarli alla giusta impostazione mentale. Lo scopo non è solo fare una buona performance, ma imparare a gestire le proprie emozioni e, soprattutto, a divertirsi. Il video viene dal canale Youtube di Malaska Golf

Maggio 22, 2016 / Commenti disabilitati su Mike Malaska: come fare degli ottimi colpi stando sotto pressioneby / Tag:, , , , , ,
Cinque motivi per cui il gioco del golf fa bene alla salute

Giocare a golf è un modo per rimanere in buona salute, fare esercizio fisico, divertirsi e stare in mezzo alla natura, tutto allo stesso tempo. Sul campo, in mezzo al verde, otteniamo molti benefici per la nostra mente, per il nostro corpo e per la nostra creatività. Vediamo insieme i 5 benefici maggiori del gioco del golf. LE ENDORFINE Durante una partita di golf il corpo rilascia nel flusso sanguigno una sostanza potente, naturale, migliore dei farmaci chiamata endorfine.Le endorfine sono sostanze chimiche prodotte dal sistema nervoso centrale e dotate di una potente attività analgesica ed eccitante, fungono quindi da “anestetico naturale”. Sono anche definite l’ "ormone della felicità" in quanto bloccano il dolore e danno euforia, felicità e senso di benessere. L’ESERCIZIO FISICO Per il golfista medio nel golf c’è molto da camminare: si cammina mediamente dai 6 ai 10 km e questo è molto positivo per il cuore ed i polmoni. Qualsiasi attività che ti lascia un po’ a corto di fiato e ti fa sudare leggermente è perfetta per il sistema cardiovascolare. Permette di ridurre il dannoso colesterolo e accelerare il metabolismo, rendendo più facile la perdita di peso. SALUTE PER LA STRUTTURA OSSEA Esercizi regolari di peso-cuscinetto sono fantastici per le ossa. Esercizi di sostenimento del proprio peso effettuati due o tre volte alla settimana possono creare massa muscolare magra, che aiuta a sostenere l’apparato scheletrico. Questo tipo di esercitazione può anche aiutare a prevenire la degenerazione ossea, tra cui l’osteoporosi. RIDUZIONE DELLO STRESS E DEL COLESTEROLO Il Golf riduce lo stress ed il colesterolo, due cose che tutti hanno bisogno di ridurre. Una singola partita di golf può bruciare fino a un migliaio di calorie, che è un ottimo modo per rimanere in forma, in salute e bruciare il grasso in eccesso. Una partita di golf permette al sangue di scorrere più velocemente aumentare la frequenza cardiaca, rendendo il golf un meraviglioso esercizio cardio-vascolare. IL POTERE DEL CERVELLO Una partita di golf aiuta ad aumentare la potenza cerebrale. Vengono create nuove cellule cerebrali e più ossigeno viene pompato al cervello quando si è attivi con qualsiasi esercizio aerobico. Oltre a buona nutrizione e l’esercizio fisico, stimolazioni mentali del cervello potrebbero aiutare a prevenire l’Alzheimer, stimolando la circolazione sanguigna e migliorando le connessioni neurali.

Maggio 21, 2016 / Commenti disabilitati su Cinque motivi per cui il gioco del golf fa bene alla saluteby / Tag:, , , ,
Molinaro e Sergas a rilento al Kingsmill Championship (LPGA Tour)

Partenza lenta per Giulia Molinaro e Giulia Sergas al Kingsmill Championship (LPGA Tour), iniziato sul percorso del River Course al Kingsmill Resort (par 71), a Williamsburg in Virginia (USA). La Molinaro si trova 65ª con 72 (+1) colpi ed è a metà classifica, mentre Giulia Sergas, 140ª con 79 (+8), rischia a questo punto l’uscita anticipata. La giapponese Mika Miyazato, 27 anni, sta dominando la scena con 65 (-6), anche se non le hanno concesso tanto spazio Brittany Lincicome e l’australiana Minjee Lee, seconde con 66 (-5) e tra le candidate al titolo. Seguono in classifica al quarto posto con 67 (-4) altre giocatrici di qualità quali Gerina Piller, Jennifer Song, la coreana Sei Young Kim, le thailandesi Moriya Jutanugarn e Pornanong Phatlum, le tedesche Caroline Masson e Sandra Gal e l’israeliana Laetitia Beck. Un po’ defilate, ma in via di recupero la quarta e la quinta del World Ranking Stacy Lewis e la canadese Brooke Henderson. Mentre sono 31.i con 70 (-1), e piuttosto indietro le prime della classe, Lexi Thompson, numero tre, 65ª come la Molinaro, la neozelandese Lydia Ko, numero uno, 81ª con 73 (+2) insieme all’australiana Karrie Webb, e la coreana Inbee Park, numero due, 99ª con 74 (+3). Mika Miyazato é una 27enne di Okinawa, ha un titolo nel circuito e due nel Japan LPGA Tour. Finora ha realizzato sette birdie, di cui quattro consecutivi, e un bogey. Giulia Molinaro ha assemblato due birdie, un bogey e un doppio bogey e Giulia Sergas ha segnato cinque bogey e un triplo bogey. Il Kingsmill Championship ha un montepremi di 1.300.000 dollari. Immagine da FederGolf

Maggio 20, 2016 / Commenti disabilitati su Molinaro e Sergas a rilento al Kingsmill Championship (LPGA Tour)by / Tag:, , , , ,
I grandi giocatori del passato: quando lo stile diventa leggenda

Chi siano i più grandi di tutti i tempi è un interrogativo che si pongono tutti gli appassionati di sport ed il golf non fa certamente eccezione. La difficoltà maggiore nel dare una risposta, è data soprattutto dall’evoluzione dei metodi di preparazione psicofisica e di allenamento. Al di là delle vittorie, la grandezza di un atleta è sicuramente determinata dalla sua personalità, dal suo carisma e dal desiderio di emulazione che egli ispira negli altri giocatori. In questo articolo cercheremo di indicare quelli che possono essere i più grandi golfisti del passato. Jack Nicklaus (USA) Ha vinto 18 major tra il 1962 e il 1986. Vince l’US Open 1962 all’età di 22 anni in un play-off con Arnold Palmer. E' stato riconosciuto come il più grande giocatore di putter. Il totale di sei Masters, quattro US Open, e le vittorie sul PGA statunitense sembrò un limite insuperabile fino all’arrivo sulla scena golfistica di Tiger Woods. Gary Player (USA) Ha vinto nove major, 1959-1978 Un golfista dal talento naturale, il suo segreto è una incredibile voglia di vincere, la dedizione e soprattutto nervi di acciaio . E’ l’unico giocatore ad alzare la Open in tre decenni diversi e nel 1965 è diventato il terzo giocatore a vincere il Grande Slam. Sam Snead (USA) Ha vinto sette major, 1942-1954 Il suo swing estremamente fluido ha dato alla sua carriera una longevità incredibile. Al PGA del 1974, all’età di 62 anni, era ancora talmente competitivo da arrivare terzo. All’età di 28 anni aveva già vinto l’Open a St Andrews. Ben Hogan (USA) Ha vinto nove major, 1946-1953. Ha faticato nell’oscurità per anni, per poi riscrivere il libro dei record. Hogan ha costruito e poi perfezionato uno swing che lo ha portato quasi alla massima perfezione. Walter Hagen (USA) Ha vinto 11 major, 1914-1929 Giocatore di matchplay per eccellenza, era anche un maestro della psicologia nel gioco. Hagen ha lasciato il segno in numerosi major, per un totale record di cinque vittorie PGA, quattro Open e due US Open. Era incredibilmente fiducioso nelle sue capacità e possedeva un eccellente gioco corto. Tom Watson (USA) Ha vinto otto major, 1975-1983 Per sempre legato a Nicklaus per il loro famoso “duello al sole” a Turnberry nel 1977, dove Watson conquistò la prima delle sue cinque vittorie in un Open, in quella gara epica lo consacrò come uno dei più grandi di tutti i tempi. Riuscì nuovamente a vincere su Nicklaus il suo unico US Open a Pebble Beach nel 1982. Watson spesso surclassava i rivali e non sembrava mai perdere la sua compostezza. Arnold Palmer (USA) Ha vinto sette major, 1958-1964 Palmer divenne leggenda, nel suo ultimo giro della finale del 65° US Open del 1960, quando riuscì a vincere iniziando con sette colpi di svantaggio. Aveva uno stile tutto suo, la forza del suo gioco era data da un incredibile fiducia in se stesso. Byron Nelson (USA) Ha vinto cinque major, 1937-1945 Nelson ha un incredibile record di 11 vittorie consecutive nel suo anno d’oro il 1945 e continua ad essere paragonato a Tiger dai commentatori ogni volta che Woods inizia una striscia vincente. Lo swing di Nelson era considerato rivoluzionario e copiato da milioni di persone. Harry Vardon (ENG) Ha vinto sette major, 1896-1914 L’impugnatura e la “Harry Vardon Trophy “sono solo due dei lasciti di un uomo che porta il titolo di più grande giocatore di golf della Gran Bretagna. Lo swing di Vardon aveva una fluidità ed una grazia che i giocatori americani non avevano mai visto prima. Immagine da PGATour

Maggio 19, 2016 / Commenti disabilitati su I grandi giocatori del passato: quando lo stile diventa leggendaby / Tag:, , , ,
Champions Biographies – Jason Day, una carriera da numero uno

Jason Day, il campione che questa settimana ha vinto il The Players Championship, è il numero uno nel World Golf Ranking. Andiamo insieme a fare un focus sulla sua carriera e sui successi che l'hanno portato ad essere il miglior golfista professionista sulla scena attuale. Jason Day nasce il 12 novembre 1987 a Beaudesert, in Australia. Inizia a giocare a golf all'età di 6 anni e continua a coltivare questa passione alla scuola superiore e all'università, l'Hills International College. La sua prima grossa vittoria fu a 13 anni, ad un evento junior dell'Australian Masters nel 2000, dove fece un punteggio di 87, 78, 76 e 76. Come dilettante, Jason vinse l'Australian Boys' Amateur nel 2004 e, nello stesso anno, la divisione Ragazzi 15–17 al Callaway World Junior Championship negli USA. Jason Day divenne professionista nel luglio 2006 dopo aver vinto la Green Jacket al NEC Master of the Amateurs. Un anno dopo vinse il suo primo evento Nationwide Tour, divenendo il più giovane giocatore a vincere tutti e tre i tornei del PGA Tour. Dopo un paio di anni di carriera piuttosto mediocre, nel maggio 2010 divenne il più giovane australiano a vincere un evento PGA Tour al HP Byron Nelson Championship. Al Masters Tournament del 2011, arrivò secondo con Adam Scott a segnò il record per il punteggio più basso come giocatore di prima volta. Per tutto il 2011, sull'onda della sua corsa di successo al Masters, Day raggiunse una serie di secondi posti in classifica nei majors. Grazie a questi successi entrò nella top 10 dell'Official World Golf Ranking. Nel febbraio 2014, Day vinse il suo primo evento World Golf Championship, il WGC-Accenture Match Play Championship. Questa vincita lo portò al quarto posto del world rankings. Nel febbraio 2015, Jason vinse il suo terzo evento PGA Tour e il suo settimo titolo da professionista, vincendo il Farmers Insurance Open  con un punteggio di 279 (−9). Dopo un momento difficile vissuto durante l'U.S. Open 2015, dovuto a problemi di salute, Jason vinse il RBC Canadian Open. Al major successivo, il PGA Championship al Whistling Straits, Day impedì la vittoria a Jordan Spieth e segnò allo stesso tempo un nuovo record come primo giocatore a finire a 20-under-par in un major. Nel settembre di quell'anno arrivò il tanto sudato primo posto nel World Ranking grazie alla vittoria BMW Championship (FedEx Cup playoff). Il 2016 iniziò con la vincita dell'Arnold Palmer Invitational al PGA Tour. Subito dopo si aggiudicò anche la vittoria del WGC-Dell Match Play, per poi continuare con il suo ultimo successo al Players Championship, che lo conferma ancora una volta numero uno nel World Ranking.

Maggio 18, 2016 / Commenti disabilitati su Champions Biographies – Jason Day, una carriera da numero unoby / Tag:, , , ,
Jason Day vince il The Players Championship. Molinari settimo

Al The Players Championship l’australiano Jason Day, numero uno mondiale, ha dominato con 273 - 63 66 73 71, -15. Il torneo in questione è equiparato quasi a un major, ed è stato disputato allo Stadium Course (par 72) del TPC Sawgrass, a Ponte Vedra Beach in Florida. Day è rimasto in vetta sin dal primo giro, in cui ha eguagliato il record del campo (63, -9). Soddisfazioni anche da parte italiana, dove Francesco Molinari ha offerto un’ottima prestazione, arrivato settimo con 279 colpi (66 69 72 72, -9) dopo essere stato sempre in alta classifica. Day ha lasciato agli avversari solo la possibilità di competere per la seconda posizione conquistata con pieno merito da Kevin Chappell con 277 (-11), che ha relegato in terza Matt Kuchar, Justin Thomas, Colt Knost e Ken Duke (278, -10). Molinari, dal canto suo, negli ultimi due giri ha assommato lo stesso 144 (par) di Day, ha poi concluso la sua grande prova con il 72 del par dopo quattro birdie, due bogey e, purtroppo, con un doppio bogey alla buca 14. È stato affiancato dal giapponese Hideki Matsuyama, mentre il nordirlandese Graeme McDowell ha guadagnato il nono posto (280, -8) dopo un avvio sotto tono. Ha lasciato l’impressione di essere un po’ distratto anche Rory McIlroy, numero tre del world ranking, mai pienamente concentrato e molto altalenante. Anche nel quarto giro, come già nel terzo, Jason Day ha iniziato male, con due bogey sulle prime nove buche. I danni, tutto sommato, non sono stati rilevanti perché gli avversari più pericolosi, ossia quelli che lo seguono nel ranking, o erano lontani o, addirittura, già a casa. Dalla buca dieci ha ripreso la sua marcia e con tre birdie e alcuni colpi veramente da fuoriclasse, ha rimesso le cose a posto (71, -1). Ora Jason, 29 anni, ha dieci titoli nel PGA Tour, comprensivi di un major (PGA Championship, 2015) e di due WGC. E’ il settimo successo negli ultimi 17 tornei disputati ed è il terzo giocatore ad essersi imposto nel The Players Championship da leader mondiale dopo Greg Norman e Tiger Woods. Immagine da FederGolf

Maggio 17, 2016 / Commenti disabilitati su Jason Day vince il The Players Championship. Molinari settimoby / Tag:, , ,
Threesomes & Foursomes in Match Play e Stroke Play (Regola 29)

Regola 29 del Golf 29.1) REGOLA GENERALE In una threesome o una foursome, durante qualsiasi giro convenzionale i partners devono giocare alternandosi dall’area di partenza ed alternandosi durante il gioco di ciascuna buca. Gli eventuali colpi di penalità non alterano l'ordine di gioco. 29.2) MATCH PLAY In match play se un giocatore gioca quando avrebbe dovuto giocare il suo partner, la sua parte perde la buca. 29.3) GIOCO A COLPI (STROKE PLAY) In stoke play, se i partners fanno uno o più colpi fuori turno, quel colpo o quei colpi sono annullati e la parte incorre nella penalità di due colpi. La parte deve correggere l'errore giocando una palla nel giusto ordine il più vicino possibile al punto dal quale ha giocato fuori turno per la prima volta. Se la parte fa un colpo dall’area di partenza successiva senza prima correggere l’errore o, nel caso dell'ultima buca del giro, lascia il putting green senza dichiarare la propria intenzione di correggere l'errore, la parte è squalificata.

Maggio 16, 2016 / Commenti disabilitati su Threesomes & Foursomes in Match Play e Stroke Play (Regola 29)by / Tag:, , , , , ,
LPGA Tour – I colpi della vittoria di Ariya Jutanugarn [Video]

Ariya Jutanugarn è la campionessa che la scorsa settimana ha conquistato la sua prima vittoria LPGA Tour. Nata il 23 novembre 1995 a Bangkok, in Tailandia (qui l'articolo dedicato alla sua carriera pregressa), Ariya Jutanugarn si è guadagnata il suo primo successo al LPGA Tour nello Yokohama Tire Classic al RTJ Golf Trail (par 72) di Prattville in Alabama. Ariya ha avuto qualche difficoltà nel giro finale, condotto in 72 (par) colpi, ma è riuscita a cogliere la vittoria con un totale di 274 (70 69 63 72, -14). In questo breve video rivediamo i colpi che l'hanno portata a raggiungere la più sudata e la più ambita vittoria della sua carriera golfistica. Da lei possiamo imparare la virtù della concentrazione e della perseveranza, cose che si possono ben notare dalle immagini che andiamo a mostrarvi. Video dal canale Youtube di APress

Maggio 15, 2016 / Commenti disabilitati su LPGA Tour – I colpi della vittoria di Ariya Jutanugarn [Video]by / Tag:, , ,
Il passaggio al golf professionistico: tempi e modalità

Le modalità di passaggio da giocatore dilettante a professionista costituiscono un argomento che spesso viene dato per scontato, ma di fatto si tratta di uno dei primi quesiti che qualunque persona si pone nel momento in cui inizia ad interessarsi al golf. Tutti i grandi campioni di golf, da Arnold Palmer a Tiger Woods, nei primi anni della loro vita sportiva sono stati dei giocatori dilettanti che a un certo punto sono diventati dei professionisti, arrivando a scrivere la storia di questo gioco. Ma che cosa comporta il cambio di status? Innanzitutto, da professionista decade definitivamente il concetto di handicap e la modalità di gioco sarà sempre medal scratch (ovvero si gioca sempre conteggiando il numero di colpi per concludere le buche e con punteggio effettivo lordo). Inoltre, lo status di professionista dà due ulteriori prerogative (che sono poi le cosiddette "opportunità di carriera"): giocare a golf per concorrere a vincere premi in denaro, e il diritto di insegnare il gioco del golf. Vediamo ora quali sono le modalità di passaggio di status attualmente attive in Italia: - Conquistare da dilettante la carta (ovvero il diritto di gioco) per un circuito professionistico. Per acquisire il diritto di gioco in un circuito di golf professionistico esiste una fitta rete di pre-qualifiche a cui possono prendere parte anche i giocatori dilettanti, partendo dalla primissime eliminatorie, purchè abbiano un handicap di gioco inferiore a 3 (varia da qualifica a qualifica) e/o che siano classificati nel ranking nazionale dilettanti. I tre circuiti a cui si avrà accesso una volta ottenuta la carta sono quelli dell'European Tour, del Challenge Tour e dell'Alps Tour. Essi equivalgono rispettivamente alle serie A, B e C. - Partecipare con successo al torneo di preselezione che ogni anno si svolge presso il Golf Nazionale. Per iscriversi è necessario avere un handicap inferiore a 4,4 e il successo è riservato a un numero chiuso di pochi giocatori (solitamente massimo 8) che devono contemporaneamente realizzare un risultato di gioco inferiore ad un punteggio limite di riferimento. Questo tipo di strada è più adatta a quei giocatori che desiderano intraprendere una carriera da maestro ufficiale. La Federazione Italiana Golf si riserva comunque il diritto di poter promuovere direttamente allo status di professionista quel giocatore che abbia dimostrato meriti sul campo adeguati ma che non abbia completato nessuna delle due strade precedentemente descritte. Per concludere, una piccola nota: il passaggio da dilettante a professionista non è un obbligo al raggiungimento di un livello di gioco di estrema abilità. E' un'opportunità subordinata alla volontà diretta del giocatore. Immagine da Dotgolf.it

Maggio 14, 2016 / Commenti disabilitati su Il passaggio al golf professionistico: tempi e modalitàby / Tag:, , , , , ,
Italian Open for Disabled: Bjorkman porta a casa la vittoria

Si è concluso ieri con un leggero anticipo la  16ª edizione dell’Italian Open for Disabled, causa maltempo che non ha permesso il regolare svolgimento della seconda giornata. Sul percorso del Circolo Golf e Tennis Rapallo, la gara cominciata il 10 maggio, ai fini della classifica si è chiusa ieri con i risultati conseguiti dopo le 18 buche d’apertura, considerati in questo caso definitivi. I concorrenti di prima e seconda categoria in questa gara hanno costituito una graduatoria unica. Il vincitore Joakim Bjorkman ha duplicato il successo ottenuto già lo scorso anno sul percorso del Miglianico G&CC. Lo svedese ha concluso con 72 colpi, cinque di vantaggio sui francesi Mathieu Cauneau e Philippe Pee, nell’ordine sul podio. Bjorkman ha fatto doppietta, perché ha anche ricevuto il premio netto (69 colpi). Per le categorie successive, invece, sono state costituite graduatorie a sé stanti. In terza categoria hanno dominato i francesi con ai primi tre posti Etienne Colbert (85), Mathieu Lebon (89) e Alexia Girault (90) e con José Bagnarelli (73) primo netto e con Alexia Girault (90) prima lady. Nella quarta categoria, giocata con formula stableford, ha prevalso lo spagnolo Sebastian Lorente (36), seguito dal ceco Jakub Kovarik (35). L'italiano Edoardo Biagi è arrivato invece terzo con 33. Contemporaneamente si è disputato il Campionato Italiano che Pierfederico Rocchetti ha aggiunto alla sua lunga collezione di titoli tricolori con 77 colpi. Nella categoria pareggiata vittoria di Pietro Andrini (74). All’evento hanno preso parte 48 atleti diversamente abili provenienti da Turchia, Francia, Portogallo, Germania, Repubblica Ceca, Irlanda, Spagna, Svezia e naturalmente Italia. Il Circolo Golf & Tennis Rapallo è il primo club nazionale certificato per giocatori diversamente abili. L'evento è un esempio di come si possa travalicare i confini sportivi per esprimere alti contenuti sociali. Ancora una volta, quindi, il golf si è dimostrato “sport accessibile a tutti e aperto anche a tante persone di diverse disabilità a cui questa disciplina può dare molte risposte”, ha detto il direttore Fabrizio Pagliettini, che alla conclusione ha aggiunto: “Dopo anni di assenza è tornata sul nostro circolo una gara per giocatori disabili. E’ una sensazione particolare, che non si riesce a spiegare. In realtà dopo aver organizzato una torneo di tal genere senti il bisogno di riaverlo nel club per rivivere le tante intense e indimenticabili emozioni che sa darti”.

Maggio 12, 2016 / Commenti disabilitati su Italian Open for Disabled: Bjorkman porta a casa la vittoriaby / Tag:, ,
Champions Biographies – Ariya Jutanugarn, un esempio di perseveranza

Ariya Jutanugarn è la campionessa che questa settimana ha conquistato la sua prima vittoria LPGA Tour nello Yokohama Tire Classic. Ariya Jutanugarn è nata il 23 novembre 1995 a Bangkok, in Tailandia. All'età di soli 11 anni si qualifica all'Honda LPGA Thailand nel 2007, divenendo la più giovane giocatrice mai qualificatasi ad un evento LPGA. Come dilettante, nel 2011 vince l'US Girls Junior e nel 2012 il Canadian Women's Amateur. Nello stesso anno, vince per due volte consecutive consecutiva il titolo Giocatrice dell'Anno all'American Junior Golf Association (AFGA). Alla fine del 2012 diviene giocatrice professionista e l'anno successivo partecipa al Ladies European Tour. Solo nell'anno 2013 gioca in ben tre tornei LPGA e quattro tornei Ladies European Tour (LET) e si classifica quattro volte nella top 4. Lo stile di gioco di Ariya è rimasto negli anni piuttosto aggressivo e audace. All'Honda LPGA 2013 in Tailandia, arriva all'ultima buca e perde per un solo colpo di spareggio contro la coreana Inbee Park. Una settimana dopo si qualifica al quarto posto al HSBC Women's Champions a Singapore. Nello stesso periodo vince il suo primo torneo come professionista al LET's Lalla Meryem Cup in Marocco. Questa vincita la porta in cima all'Ordine di Merito (money list) del LET. A maggio del 2013 partecipa anche al Kingsmill Championship a Williamsburg in Virginia, tenendo il comando per tutte le prime due giornate. Durante il giro di prova al Wegmans LPGA Championship nel 2013, Ariya si ferisce un ginocchio inciampando su una pendenza. L'incidente la costringe a sottoporsi alla chirurgia correttiva. Ariya Jutanugarn si guadagna la sua tour card per il 2015 finendo T-3 al Torneo di Qualificazione Finale LPGA. Nel 2015 si classifica sesta alla gara Louise Suggs Rolex Rookie of the Year. Quest'anno, all'ANA Inspiration, guadagna il quarto posto dopo tre bogey all'ultima buca. Ottiene poi la sua prima vincita al LPGA Tour al Yokohama Tire Classic ed è tutt'ora la prima vincitrice tailandese del LPGA. La giovane campionessa tailandese può essere vista come un esempio di perseveranza e impegno: negli anni è letteralmente sbocciata ottenendo successi invidiabili. Speriamo di vederla crescere sempre di più.

Maggio 11, 2016 / Commenti disabilitati su Champions Biographies – Ariya Jutanugarn, un esempio di perseveranzaby / Tag:, , , ,