Danny Willett: il nuovo campione Masters, il primo inglese dopo Sir Nick a conquistare la Giacca Verde e il primo europeo ad imporsi ad Augusta dal lontano 1999. Con la vittoria ad Augusta Danny Willett è salito al numero 9 del World Ranking dalla 12esima posizione: si tratta del suo secondo successo stagionale dopo l’Omega Dubai Desert Classic di inizio anno. Facciamo oggi un piccolo focus sulla sua vita e sui suoi successi. Nato il 3 ottobre 1987 a Sheffield, South Yorkshire, in Inghilterra, si distingue già da dilettante vincendo nel 2007 l’English Amateur e giocando lo stesso anno la Walker Cup al Royal County Down. L’anno successivo a marzo diventa il numero uno al mondo dell’Amateur Ranking. Passa professionista nel maggio del 2008 e si conquista la carta per l’European Tour attraverso la Qualifying School di quell’anno. Il 2009 lo vede confermarsi sul circuito europeo grazie al 58° posto nell’Ordine di Merito della Race to Dubai con otto top 10 in stagione ed entra per la prima volta nei primi 100 giocatori del World Ranking. Nel 2010 chiude la stagione europea 23° ma il primo successo arriva solo nel 2012 al BMW International Open a Colonia dove sconfigge Marcus Fraser al termine di quattro buche di play off. Lo scorso anno il terzo posto ottennuto al WGC – Cadillac Match Play gli permette di giocare sul PGA Tour il resto della stagione. Il miglior risultato in un major lo ottiene all’Open Championship a St Andrews lo scorso luglio, quando nella parte centrale del torneo prende addirittura la testa, prima di finire poi ottimo sesto. Sempre lo stesso mese conquista il suo terzo titolo dell’European Tour a Crans Montana superando di un colpo Matthew Fitzpatrick all’Omega European Masters. Sebbene avesse conquistato di diritto la possibilità di giocare sul circuito americano, il PGA Tour, Willet ha deciso di rinunciare alla carta americana per questa stagione rimanendo sull’European Tour. Il successo nel Masters viene alla seconda partecipazione di Willett al major americano, esattamente come capitato a Jordan Spieth lo scorso anno. Nel 2015 Willett chiuse al 38° posto; erano vent’anni che un inglese non si imponeva al Masters (Nick Faldo nel 1996 conquistò la sua terza Giacca Verde) e ben 17 dall’ultimo successo di un europeo, José Maria Olazabal (1999). Immagine di ABS-CBN
Domani, 13 aprile, cominceranno i Campionati Nazionali Ragazzi e Ragazze Match Play, disputati sul percorso dell’Acaya Golf & Country Club, a Vernole (LE). Le gare si protrarrano fino al 17 aprile e vedranno la partecipazione complessiva di 108 giovani golfisti dilettanti. TORNEO MASCHILE I cadidati al titolo per il torneo maschile, il "Trofeo Andrea Brotto", sono numerosi, tra i quali sembra opportuno citare (con rispettivi Golf Club di appartenenza): Andrea Romano e Gregorio Alibrandi (Olgiata), Riccardo Leo (Royal Park I Roveri), Jacopo Albertoni (Marco Simone), Julien Paltrinieri (Asolo), Leonardo Bellini (Padova), Davide Longhini (Asiago), Leonardo Novella (Verona) e Dylan De Prosperis (Parco di Roma). Il numero massimo degli ammessi per questa gara è stato fissato a 87+9 e il limite handicap è di 6. TORNEO FEMMINILE Per il campionato femminile, invece, il "Trofeo Roberta Bertotto", molte speranze sono nutrite nei confronti di Greta Minetto (del Golf Club Milano) che dovrà difendere il titolo battendosi con numerose agguerrite avversarie: la compagna di club Karla Camila Vigliotta, Alessandra Fanali (Marco Simone), Alessia Nobilio e Clara Manzalini (Ambrosiano), Emilie Alba Paltrinieri (Villa Condulmer), Caterina Don (La Margherita), Carolina Caminoli e Maria Vittoria Corbi (Castelgandolfo) e Benedetta Moresco (Padova). Il limite ammesse fissato per la gara femminile è, diversamente da quello maschile, 42+6, mentre il limite handicap è di 9,4. La formula è semplice e comune ad entrambe le gare: qualificazione su 36 buche medal e seconda fase match play riservata ai primi 32 classificati nel torneo maschile e alle prime 16 in graduatoria in quello femminile. Presiedono il comitato di gara Carlo Santini, Marco Antonangeli, Fernando Casini, Ezio Castaldo, Paolo Giovinazzi e Domenico Rocco. Immagine dal sito di JSH Hotels
La Regola 30 riprende tutte le norme specifiche che si applicano agli incontri di Three-Ball, Best-Ball e Four-Ball. Le Regole del Golf sono valide nella misura in cui non entrano in contrasto con le seguenti regole. MATCH PLAY THREE-BALL
- Palla ferma mossa da un avversario: se la palla viene mossa da un avversario, dal suo caddie o dal suo equipaggiamento (salvo che durante la ricerca, si applica la Regola 18-3b), l’avversario incorre nella penalità di un colpo solo nell’incontro con il giocatore ma non nell’incontro con l’altro avversario.
- Palla accidentalmente deviata o fermata da un avversario: se la palla viene accidentalmente deviata o fermata da un avversario, dal suo caddie o dal suo equipaggiamento, non c’è penalità. Durante l’incontro con quell’avversario e senza penalità il giocatore può annullare il colpo e giocare una palla il più vicino possibile al punto in cui la palla originaria è stata giocata l’ultima volta oppure può giocare la palla così come si trova. Nel suo incontro con l'altro avversario, la palla deve essere giocata come si trova.
- Un partner può rappresentare una parte per tutto l’incontro o per una sua parte. Un partner assente si può unire al gioco tra una buca e l’altra.
- La parte è penalizzata per un' infrazione di uno qualsiasi dei partners (nello specifico vedi Regola 4-3a e 4-4)
- L’ordine di gioco delle palle che appartengono ad una parte può essere deciso dalla parte stessa.
- Un giocatore che gioca con un palla sbagliata è squalificato per la buca che sta giocando ma il suo partner non incorre in alcuna penalità. Il proprietario della palla sbagliata deve giocare un colpo dal punto in cui la palla sbagliata è stata giocata per la prima volta.
Filippo Bergamaschi ha vinto il Campionato Nazionale Open, gara inaugurale dell’Italian Pro Tour 2016, disputata sul percorso bolognese del Golf Club Le Fonti. Il successo di Bergamaschi (25enne di Treviglio con “carta” per il Challenge Tour) è arrivato al termine di un appassionante confronto con Francesco Laporta, che ha chiuso in seconda posizione. Anche il terzo classificato Nino Bertasio è stato un altro grande protagonista del torneo, lottando per la vittoria fino all’ultima buca. In quarta posizione vediamo Cristiano Terragni (il quale si trovava in testa fino al secondo giro) e in quinta Matteo Delpodio. Sesto posto per Lorenzo Gagli, seguito da Enrico Di Nitto, settimo. In questo breve video ripercorriamo tutti i momenti cruciali del giro finale del Campionato. Come si può vedere, decisiva è stata la 17esima buca, che ha portato Bergamaschi alla vittoria e la classifica finale a prendere forma. Video dal canale You Tube di Federazione Golf Immagine da Sport Face
Cristiano Terragni, 25 anni, è il professionista milanese che sta attualmente dominando i giochi al Campionato Nazionale Open 2016 che si sta svolgendo nel bolognese. Scopriamo qui in breve qualcosa di più sul campione. Nato a Milano il 2 settembre 1990, inizia a giocare a golf a dieci anni. Tesserato per il Golf & Sporting Club Verbania, guadagna un paio di vittorie tra il 2004 e il 2008 e giunge secondo nel Campionato Cadetti (2005) e nel tricolore Medal (2008). Vanta numerose vittorie in importanti gare nazionali. Ha partecipato a parecchie competizioni internazionali con la maglia azzurra, classificandosi nel 2008 11° nell’Europeo individuale. Alla fine del 2010 passa al professionismo dopo aver preso la ‘carta’ per l’Alps Tour con il quarto posto alla Qualifying School, svoltasi a Riva dei Tessali. Nel 2011 Cristiano Terragni ha fatto il suo ingresso nell’Alps Tour vincendo quasi subito il Feudo di Asti Open, a cui sono seguiti altri 7 premi: 6° nell’Open de la Mirabelle d’Or, 7° nel Sardinia Open, 30° nel Le Fonti Open, 31° nel Masters 13, 32° nello Slovenian Open, 34° nell’Open de St. François e nel Peugeot Tour Alps de España. E’ terminato 16° nell’ordine di merito. Fuori circuito: 43° nel Campionato Open. Nel 2013 ha disputato quindici tornei nell’Alps Tour andando a premio solo nel Red Sea Little Venice Open (29°), nell’Open International de Rebetz (29°), nell’Asiago Open (42°) e nel Masters 13 (43°). Nel 2014 le sue prestazioni sono state alquanto discutibili, ma comunque con piazzamenti su 8 dei diciassette tornei disputati ha conservato la ‘carta’ per l’Alps Tour. Ha tenuto un buon passo nel Flory Van Donck Open (7°) e nell’Alps de Andalucia (12°) ed è terminato 26° nell’Abruzzo Open, 28° nell’Alps de Las Castillas, 33° nell’Alps Tour Colli Berici, 36° nel Red Sea Little Venice Open, 41° nel Servizitalia Open e 45° nel Peugeot Open. Fuori tour si è piazzato 18° nel Campionato Nazionale Open. Nel 2015 ha mantenuto un’andatura abbastanza regolare conservando la ‘carta’ per l’Alps Topur. In 17 tornei nel circuito si è classificato tre volte tra i top 10 e ha fatto money list in altri 8: 11° Gosser Open, 14° Red Sea Little Venice Open, 15° Colli Berici Open, 28° Open International de Marcilly, 33° Alps Tour Mont Garni, 35° Red Sea El Ein Bay Open, 37° Open St. François Region Guadeloupe e 48° Israel Masters. Fuori tour ha offerto un’ottima prestazione con il secondo posto nel Campionato PGAI ed è giunto 27° nel Campionato Open. Si è classificato 24° nella money list italiana e settimo in quella dell’Italian Pro Tour. Immagine da Golf Today
Il secondo giro del Campionato Nazionale Open si è concluso questa mattina, e già si possono emettere i primi verdetti. Sul percorso bolognese del Golf Club Le Fonti (par 72) a Castel San Pietro Terme, la gara è ormai contesa tra Cristiano Terragni, rigorosamente al comando con 132 colpi (66 66, - 12), e Francesco Laporta, che segue Cristiano a ruota in seconda posizione con 133 (64 69, -11). Vediamo invece terzi con 134 colpi (-10) Nino Bertasio (68 66) e il giocatore dilettante Guido Migliozzi (67 67). Intanto Matteo Manassero, uno dei protagonisti più attesi di questa edizione, è salito al 20° posto con 139 (-5). Il fuoriclasse veronese ha recuperato 12 posizioni e nei due giri finali si farà forza per guadagnare ulteriore terreno e dunque risalire la classifica. Per quanto riguarda invece il campione in carica Alessandro Tadini, 50esimo con 145 (+1), egli è riuscito ad evitare il taglio (caduto a +2) ed ora avrà la possibilità di affrontare le prossime 36 buche con meno pressione. Fra i giocatori eliminati, invece, sembra opportuno citare Nunzio Lombardi, 61° con 147 (+3) e Marco Bernardini (vincitore del Campionato Nazionale Open 2008), 83° con 151 (+7). La formula di gioco prevede ancora due giri da 18 buche prima di poter decretare il vincitore della 77esima edizione di quello che è il torneo più longevo della Federazione Italiana Golf. Il montepremi è di 50.000 euro con prima moneta di 7,250 euro. L’ingresso è gratuito per tutta la durata della manifestazione, primo evento italiano nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2022. Immagine presa dal sito Quotidiano.net
Emilie Alba Paltrinieri, attualmente una delle più giovani giocatrici dilettanti in Italia, lo scorso mese ha partecipato al French International Lady Juniors Amateur Championship (qui l'articolo dedicato) aggiudicandosi la tredicesima posizione. Emilie Paltrinieri è nata il primo ottobre del 2001 (ha quindi attualmente 14 anni) a Parigi, risiede a Casier in provincia di Treviso, in cui frequenta il Liceo Scientifico Internazionale Pio X. Inizia a giocare a golf a soli cinque anni, e indossa la maglia della nazionale italiana per la prima volta nel 2013, in Belgio. Grazie a questo giovanissimo esordio, la Paltrinieri già dal 2010 ha iniziato a portare a casa vittorie, per citarne alcune: Doral Junior Publix U9 nel 2010, US Kids Europe U9&U10, US Kids World U9&U11 e il Campionato Italiano Baby tra il 2010 e il 2012, il Campionato Italiano Pulcine e l'English Girls Open U13 nel 2014. La giovane giocatrice appartiene al Golf Club di Asolo, si allena tre volte a settimana seguita dal suo maestro Matteo Zaretti. Come hobby sportivo porta avanti anche un ruolo nel Campionato di Calcio esordienti. I suoi modelli in fatto di golf sono Matteo Manassero e Stefania Croce. Il suo sogno sarebbe riuscire a partecipare alle olimpiadi. Nel 2014 la Paltrinieri era riuscita a dominare, oltre che all'English Girls Open, anche al Gran Premio Vecchio Monastero, in cui aveva guadagnato la quarta posizione. Altri successi recenti e degni di nota sono: il Mattone d'Oro Femminile (settima posizione), il LXIV Gran Premio Città di Milano "Gianni Albertini" (sesta posizione), il Campionato Nazionale Femminile (quinta posizione) nel 2015; il 86° Portuguese International Ladies Amateur Championship (sesta posizione) e il già citato Internationaux de France (tredicesima posizione) nel 2016. Nel 2015 Emilie ha partecipato anche all'ANNIKA Invitational e all'Evian Championship, senza però riuscire a brillare particolarmente; nel 2016 invece l'abbiamo vista anche allo Spanish Ladies Amateur Championship, dal quale era uscita diciassettesima. A soli 14 anni, la determinata Emilie Alba Paltrinieri promette un futuro golfistico più che radioso. Speriamo riesca a coronare presto il suo sogno olimpico. Immagine dal sito Golf Today
Sono trascorsi ormai dieci anni dall'inaugurazione del Museo privato Bisagno, che ha sede alla Genovesa a Verona, ed è l'unico museo privato sulla storia del golf esistente in Europa. E' stato realizzato dall'avvocato Marco Bisagno nel 2006, con l'intento di dare memoria al figlio Davide Bisagno, morto prematuramente a trent'anni (nel 1999) in un incidente stradale. L'idea del museo è stata generata a partire da una collezione comprendente migliaia più di ottomila palline da golf, tutte usate, una diversa dall’altra, e una nutrita serie di bastoni, circa 1.500, tra ferri, legni e putter, dal 1930 in poi, tra cui pezzi unici e introvabili come un bastone di Tom Morris, leggendario costruttore scozzese di ferri e a sua volta golfista vissuto da ’800 e ’900, oppure alcuni dei bastoni adoperati da Jack Nicklaus, e numerosissimi altri oggetti golfistici. In generale, al museo è possibile rivivere la storia del golf dal 1450 ad oggi. Autore di due libri sul golf, l'avvocato Bisagno ha collezionato anche una serie di riconoscimenti internazionali per il suo giacimento culturale, tra cui quello del prestigioso Museo del Golf di Saint Andrews, in Scozia, uno dei «santuari» mondiali dei golfisti. Il museo privato Bisagno ha richiesto ben otto anni di lavoro per la raccolta, il restauro, la catalogazione e la sistemazione dei singoli oggetti. Soprattutto perchè alcuni pezzi, soprattutto quelli antichi, si identificano solo grazie a segni piccolissimi e richiedono dunque grande pazienza a chi è esperto di clubmaking. Recentemente il museo Bisagno ha ricevuto in donazione l'intera biblioteca del giornalista Marco Mascardi, scomparso ad agosto dell'anno scorso all'età di 89 anni. Mascardi, appassionato golfista, aveva dedicato a questo sport una parte considerevole della sua attività giornalistica e grazie a questa sua passione nel corso del tempo era arrivato ad essere proprietario di una delle più importanti biblioteche sui costumi e la storia del golf. Mascardi, tra l'altro, nel 2011, era già stato insignito del premio "Museo Privato Bisagno della storia e dell'Antiquariato del Golf", prestigioso premio che viene assegnato alla figura che più di tutte incarna i valori e lo spirito legati alla tradizione sportiva del golf. L'anno successivo, questo premio era stato assegnato a Franco Chimienti, presidente della Federazione Italiana Golf. Immagine da Wikipedia
ANA Inspiration, CALIFORNIA - 03 aprile 2016 L' ANA Inspiration, iniziato il 31 marzo e conclusosi il 3 aprile (qui l'articolo dedicato alle campionesse che hanno partecipato quest'anno), ha visto la vittoria indiscussa della golfista neozelandese Lydia Ko, 19 anni, la numero uno del Ranking mondiale, che si è imposta con 276 colpi (70 68 69 69, -12). Ricordiamo che questo torneo è il primo dei cinque major stagionali femminili del LPGA tour, disputato in California, sul Dinah Shore Tournament Course (par 72) del Mission Hills Country Club, e non prevede la partecipazione di giocatrici italiane. La Ko è rimasta sempre sul pezzo per tutta la durata del gioco, rimanendo fissa nelle prime posizioni sin dai primi giri. Nei due giri finali l'attenzione e la concentrazione sono addirittura aumentate, permettendole di arrivare alla vittoria senza sbavature, in maniera quasi naturale. Al secondo posto la coreana In Gee Chun, 22 anni, che alle ultime tre buche è riuscita a prevalere sulla thailandese Ariya Jutanugarn, 20 anni, che dopo undici buche perfette è scivolata in quarta posizione; mentre il terzo posto è stato guadagnato dall'inglese Charley Hull, 20 anni. Lexi Thompson, invece, la grande campionessa numero 3 del Rolex Ranking su cui molti avevano riposto le proprie speranze (vedi qui un video che mostra la sua vittoria all'ultimo Honda LPGA in Tailandia), è scivolata in quinta posizione 279 (-9) dopo tre turni. Lexi aveva già vinto questa gara nel 2014: per lei poteva essere effettivamente la seconda vittoria major nella sua carriera. Per quanto riguarda la rivale storica di Lydia Ko, la coreana Inbee Park, numero due nel ranking mondiale, essa si è aggiudicata il sesto posto con 280 (-8), seguita a ruota da Gerina Piller, Caroline Masson e Sung Hyun Park. Lydia Ko ha dunque firmato così il suo secondo major in carriera (l'anno scorso si era aggiudicata la vittoria dell'Evian Championship), divenendo la giocatrice più giovane ad aver guadagnato due di queste vittorie, e portandosi a casa un assegno di 390.000 dollari su un montepremi di 2.600.000 dollari.
Approfondiamo oggi la Regola 25, che si riferisce alle condizioni anormali del terreno da gioco. INTERFERENZA Si ha una condizione di interferenza quando una palla giace o tocca una condizione anormale oppure la condizione anormale interferisce con lo stance (la posizione dei piedi) del giocatore o con l’area dello swing che egli intende effettuare. Sul putting green c’è interferenza anche quando la condizione anormale si colloca sulla linea del putt. Non c'è interferenza se la condizione anormale è sulla linea di gioco, cioè nella traiettoria che il giocatore vorrebbe far percorrere alla sua palla. Per OVVIARE all'interferenza... Se il giocatore incontra una condizione anormale sul percorso può alzare la palla e dropparla senza penalità entro la distanza di un bastone dal punto più vicino dove ovviare all’interferenza purchè non si avvicini alla buca. Se la palla è in un bunker il giocatore deve alzare e droppare la palla. In questa situazione non viene attuata penalità se il giocatore lo fa all’interno del bunker, mentre sussiste la penalità di un colpo nel caso in cui la palla venga droppata fuori dal bunker ma senza alcun limite di distanza dietro al bunker stesso. Sul putting green il giocatore può alzare e piazzare la palla senza penalità nel punto più vicino dove ovviare senza avvicinarsi alla buca. Se la palla si trova sull’area di partenza il giocatore deve alzare la palla e dropparla. Una palla che viene alzata secondo questa regola può essere pulita. PALLA INFOSSATA Se una palla si infossa nel suo pinch-mark nel terreno in qualsiasi parte rasata del campo, essa può essere alzata, pulita e droppata nel punto più vicino possibile a dove si trovava infossata, ma non più vicino alla buca. PUTTING GREEN SBAGLIATO Se la palla si trova sul putting green sbagliato il giocatore non deve giocare la palla così come essa si trova, ma è tenuto ad ovviare, senza penalità, alzando la palla e droppandola entro la distanza di un bastone dal punto più vicino dove ovviare senza che sia in ostacolo oppure vicino alla buca. Immagine dal sito Veneto Uno
LEXI THOMPSON, Tailandia - LPGA Tournament 2016 Lexi Thompson, 21 anni, la campionessa mondiale del LPGA Tour e tra le prime classificate del Rolex Ranking (terza posizione), appare in questo breve video che riporta una carrellata dei migliori colpi da lei eseguiti all'Honda LPGA Thailand 2016. Nel video sono mostrati i migliori colpi che la portano ad aggiudicarsi la prima vincita golfistica americana della stagione 2016, con una vittoria di 6 colpi al round finale 68, guadagnandosi così la sua posizione attuale nel Rolex Ranking. Si tratta questa della settima vittoria al LPGA per la Thompson. Immagine presa dal sito USA Today Video di LPGA
Quanti appassionati di golf, praticanti o meno, sapevano che anche le star del colossal cinematografico Harry Potter giocano a questo sport? Sembra infatti che Rupert Grint, James Phelps e Oliver Phelps (che nel film interpretano rispettivamente i ruoli di Ron, Fred e George Weasley) siano assidui giocatori di golf sin dalla più giovane età. Rupert è sempre stato un avido golfista. Ha iniziato grazie alla spinta di suo nonno, suo padre e alcuni suoi amici, che l'hanno incoraggiato ad intraprendere questo sport, permettendogli di iniziare ad amarlo. Dopo soli 2 anni di gioco, il suo handicap di golf è arrivato a 15 (non male!). Per lui questo sport è un modo per rilassarsi e staccare dalla vita frenetica imposta dalla carriera di attore. Inoltre, Rupert ha partecipato come giocatore a numerosi eventi di beneficenza a sfondo golfistico. Anche James e Oliver Phelps giocano a golf sin da giovani, e anch'essi non lo fanno solo per passatempo, ma soprattutto per beneficenza. Tra gli altri eventi, James e Oliver nel 2011 sono stati alla testa del corso di golf tenutosi a Virginia Water nel Regno Unito, nel corso del quale hanno potuto partecipare attivamente al FitFlop Shooting Stars Benefit, presentato dall'attore Samuel L. Jackson, e i cui ricavati sono stati devoluti alla Make-a-Wish Foundation (qui il sito italiano del progetto). L'anno prima, tra l'altro, le star avevano partecipato allo stesso evento tenutosi però in Svizzera, insieme al collega Rupert Grint. Infine, tra gli eventi golfistici a cui i tre hanno preso parte assieme, si può citare nel 2009 l'EA Sports Tiger Wood PGA 2009, tenutosi al The Grove Golf Club nell'Hertfordshire. Immagine presa dal sito Fanpop
E' iniziato ieri l'ANA Inspiration, il primo dei cinque major stagionali femminili in cui non saranno presenti proettes italiane. Evento facente parte del noto LPGA Tour, il nome ANA deriva dall'attuale sponsor All Nippon Airways, compagnia aerea giapponese. La location è come di consueto il Mission Hills Country Club, sul Dinah Shore Tournament Course, a Rancho Mirage in California. Il torneo si protrarrà fino al 3 aprile. Tra le migliori giocatrici a presentarsi al torneo quest'anno c'è la numero uno mondiale, la neozelandese Lydia Ko, che ha recentemente dominato la scena battendosi brillantemente al Kia Classic, e la sua rivale coreana Inbee Park, la numero due mondiale. Insieme a loro, le altre otto giocatrici che seguono direttamente nel Rolex Ranking: Lexi Thompson, Stacy Lewis, Sei Young Kim e Ha-Na Yang (entrambe coreane), Brooke M. Henderson (canadese), sulla quale sembra che molti abbiamo puntato la loro attenzione, altre due coreane Amy Yang e In Gee Chun, e infine Shanshan Feng (cinese). Degne di nota sono anche le giocatrici Paula Creamer, Michelle Wie, Suzann Pettersen (norvegese), Anna Nordqvist (norvegese), Karrie Webb (australiana), Haru Nomura (giapponese), e le altre due coreane Na Yeon Choi e So Yeon Ryu. La somma del montepremi ammonta a 2.600.000 dollari. Immagine proveniente da Gulf Times
Lucrezia Colombotto Rosso è la giovane giocatrice dilettante che nell'ultimo campionato dilettantistico tenutosi in Francia, il French International Lady Juniors Amateur Championship (qui l'articolo dedicato), si è battuta con grinta e fermezza rimanendo leader indiscussa del gioco fino al secondo giro, quando purtroppo è stata eliminata da Gioia Carpinelli. Lucrezia è nata nel 1996, ha 20 anni, è classificata tredicesima all'European Golf Ranking, 60esima al World Amateur Golf Ranking, ed è stata membro del circolo golfistico di Sanremo. Ha iniziato a giocare a 12 anni e nel 2013 è entrata in squadra nazionale. Tra le sue grandi vittorie del passato è opportuno citare il GGL International Junior Open nel 2012 e il Trofeo Sanremo 2013, nelle quali è sempre stata accompagnata dal suo maestro Stefano Soffietti. Questa giovane promessa si allena duramente 6 volte a settimana, tra cui 3 in campo e 3 in palestra: cerca, infatti, di dare sempre il massimo in vista del suo grande sogno di diventare giocatrice professionista. Nel tempo libero si dedica alla sua seconda grande passione, lo studio delle lingue straniere. L'anno scorso Lucrezia, dopo essersi aggiudicata il Campionato Nazionale Medal Assoluto, ha guadagnato altre due vittorie locali come rappresentante del Circolo Golf Torino La Mandria: a maggio 2015 la gara nazionale LXIV Città di Milano "Trofeo Gianni Albertini", a giugno dello stesso anno il Campionato Nazionale Match Play Femminile "Trofeo Giuseppe Silva", battendo il record stabilito 26 anni fa da Stefania Croce vincendo due campionati nello stesso anno (l'Assoluto e il Match Play). A livello internazionale, Lucrezia nel 2016 ha partecipato al Portuguese International Ladies Amateur, in cui ha giocato molto bene fino al quarto giro; allo Spanish Ladies Amateur "Copa S. M. La Reina", nel quale è uscita dopo il secondo giro; e infine, come già citato sopra, il French International Lady Juniors, in cui è uscita al secondo giro. In totale, Lucrezia Colombotto Rosso, ha finora partecipato a 9 tornei amatoriali internazionali. Facciamo il tifo per lei perché riesca ad entrare presto nel golf professionistico. Immagine proveniente dal sito di Golf Today
Non tutti i golfisti, perfino coloro i quali giocano da diverso tempo, conoscono realmente le differenze tra ostacoli d'acqua e ostacoli d'acqua laterali e le relative opzioni per ovviare nelle varie circostanze. Riprendiamo velocemente la definizione istituzionale di ostacolo d'acqua laterale: "un ostacolo d’acqua laterale è un ostacolo d’acqua o quella parte di ostacolo d’acqua situato in modo che non sia possibile, o sia ritenuto impraticabile da parte del Comitato, droppare una palla dietro l’ostacolo d’acqua". Ma perché esistono due tipi di ostacoli d’acqua? Secondo David Rickman, Direttore esecutivo delle Regole e degli Standard dell’Equipaggiamento del R&A, l’uso dei segni di identificazione rossi e gialli e l’esistenza nel gioco di due tipi di ostacoli d’acqua è una questione che è stata oggetto di ampie discussioni nel corso degli anni. In sostanza, solitamente l’ostacolo di colore giallo si utilizza per le buche nelle quali attraversare un ostacolo d’acqua ha un significato strategico per il gioco di quella buca. Come esempi famosi a questo proposito è opportuno citare in primo luogo la prima buca del campo di St. Andrews, dove il giocatore ha necessità di superare lo Swilcan Burn di fronte al green, e in secondo luogo la dodicesima buca del campo di Augusta, dove il giocatore ha da attraversare il Rae’s Creek. In entrambi i casi si può dire che la sfida principale della buca è quella di superare quell’ostacolo d’acqua di fronte al green e, pertanto, qualsiasi opzione che consentirebbe al giocatore in certe circostanze di droppare sul lato green dell’ostacolo deve essere evitata. Stando a quanto emerge, ci sono dunque buone ragioni per mantenere questi due tipi di ostacoli d’acqua. In modo particolare, nel gioco d’elite, l’uso di ostacoli gialli è altamente appropriato, ma accetterei certamente che a livello ricreativo e a livelli di competizione inferiori del gioco un uso più generale di ostacoli rossi sia più comune e più sensato, in quanto può aiutare i giocatori a giocare più velocemente in tali circostanze.
Dopo aver scoperto alcune curiosità sul film "Tin Cup", ci sembrava d'obbligo riprendere con questo video l'epica scena finale in cui il protagonista, Roy McAvoy, manda l'ultima palla in buca con un solo colpo. E' interessante in questo caso osservare come il carattere impulsivo del personaggio lo porti alla fine a realizzare un colpo che finirà per rimanere nella memoria di tutti, pur non essendo riuscito ad aggiudicarsi la vittoria del torneo. Tin Cup è un giocatore molto testardo, non si arrende facilmente, ma non gli è sempre facile mantenere la concentrazione, anzi, si fa spesso prendere dall'ansia e dalle insicurezze. Nel momento più importante però, raccoglie tutta la forza d'animo che gli è rimasta e la usa a suo favore, entrando nella storia. Tin Cup è un film che insegna moltissimo non solo sul golf in sé, ma soprattutto sulla psicologia e la gestione delle emozioni da parte del giocatore.
Tutti i golfisti del mondo, professionisti e non, conoscono e amano lo storico film della Warner Bros, Tin Cup. Girato negli Stati Uniti nel 1996, vede come protagonista Kevin Costner nei panni di Roy McAvoy, soprannominato "Tin Cup", il quale è un ex giocatore di golf, che per guadagnarsi da vivere dà lezioni in un club in una cittadina del Texas. Tra gli allievi di Roy c'è anche Molly Griswold (Rene Russo), psicologa e fidanzata col suo rivale di sempre, David Simms, campione di golf di fama mondiale. Roy si innamora di lei, e per conquistarla decide di cercare di vincere l'US Open: comincia quindi il lungo iter delle qualificazioni. Tin Cup riesce a qualificarsi per l'Open, ma il suo inizio di torneo è pessimo. Nelle giornate successive Roy recupera il distacco in classifica ed arriva all'ultima buca del torneo con la possibilità di vincerlo, ma il suo carattere impulsivo lo porta a cercare di realizzare un colpo impossibile. Roy lo fallisce varie volte, compromettendo la sua classifica, ma all'ultimo tentativo manda la palla in buca da grande distanza. Il torneo è perduto, ma Molly gli fa capire che tra cinque anni questo US. Open sarà stato dimentica, mentre tutti continueranno a parlare di quel meraviglioso colpo finito diritto in buca, che rimarrà per sempre nella storia. Ma quanti veri appassionati conoscono la verità sul campo adoperato per le riprese? Nel film, il campo è allestito in North Carolina, ma in realtà, per gran parte delle riprese è stato utilizzato il Kingwood Country Club in Texas, comprensivo di cinque campi (Island, Lake, Marsh, Forest e Deerwood). Le scene di "Tin Cup" sono state girate nel campo Forest e nel Deerwood. La famosa scena finale del film - il par-5 18esima buca allo U.S. Open -- è in realtà la quarta buca del par-4 a Deerwood. "Il par-4 è incredibilmente impegnativo", ha detto Darrel Fuston, il direttore del Golf for Kingwood Country Club. "Il vento dominante normalmente soffia contrario rispetto a te quindi colpire il fairway diventa molto difficile. Se manchi il fairway ti scatta un lay up in automatico. E' una delle migliori buche da golf in Texas”. Chi ha voglia di fare un salto in Texas a provare il par-4?
Giacomo Fortini ha diciotto anni, è di Ferrara e si dice che sia approdato quasi per caso al golf. Jack per gli amici, ha scoperto il golf a sette anni, frequentando il campus estivo del Cus di Ferrara. Negli impianti universitari ha potuto provare gli sport più disparati, ma Carla Cotelli, responsabile giovanile del Centro sportivo, si è presto accorta che questo ragazzo possiede grandi potenzialità. Dopo aver partecipato alla coppa "El Rey" al Real Club de Golf a Siviglia, senza però riuscire ad accedere ai match play, Giacomo Fortini si è recentemente distinto ai Campionati Internazionali d’Italia disputati sui percorsi del Circolo Golf Is Molas (par 72) e del Golf Club Garlenda (par 72), con 71 68 73 68 punti. In passato Giacomo aveva vinto il primo premio al Trofeo Città di Mogliano Veneto a settembre 2015, chiudendo i tre giri con ben 9 colpi complessivi sotto il par del campo (70-66-68 tot 204). Tra l'altro, quest'ultima vittoria per lui è stata una replica del già conquistato trionfo al Premio Città di Mogliano nel 2013. Per citare altri successi passati, Giacomo nel luglio 2015 ha vinto le gare nazionali a Cervia valide per la Coppa Italia, a maggio 2014 stabilisce il nuovo record del campo alla gara nazionale "Segafredo Zanetti" al Cus Ferrara Golf e aggiudicandosi il podio. Insomma, sembrerebbe proprio che il giovane Giacomo Fortini abbia tutte le carte in regola per diventare un futuro professionista. Noi, intanto, facciamo il tifo per lui!
Ebbene sì, dopo più di un secolo il golf si ripresenterà alle Olimpiadi 2016. Le ultime apparizioni furono a Saint Louis nel 1904 e a Parigi nel 1900. Le competizioni di golf si svolgeranno dal 6 al 15 agosto presso il campo da golf della Reserva de Marapendi, nella zona Barra da Tijuca a Rio de Janeiro. Sono previsti sia il torneo maschile (dal 12 al 15 agosto), sia quello femminile (dal 6 al 9 agosto).
I partecipanti saranno 60 per ciascun torneo, e come riferimento verranno utilizzate rispettivamente l'Official World Golf Rankings e la Women's World Golf Rankings all'11 luglio 2016. I primi 15 golfisti e le prime 15 golfiste saranno automaticamente qualificati, con il limite di 4 per nazione.
A seguire, i posti rimanenti verranno occupati a scalare secondo l'ordine di classifica, fino a un massimo di due atleti per nazione, purché la nazione non disponga già di due o più atleti nei top 15. Sono qualificati di diritto anche un golfista e una golfista brasiliani, in quanto rappresentanti della nazione ospitante.
Da regolamento, alle Olimpiadi 2016 per ciascun torneo verranno giocate 72 buche, con la formula dello stroke play. In caso di parità in uno dei primi tre posti, verrà disputato uno spareggio di tre buche.
Per quanto riguarda il dream team dei giocatori, in campo maschile, se il numero 48 al mondo Francesco Molinari è praticamente certo del posto, per l'altro posto sarà battaglia. Il giovane astro nascente Renato Paratore, 18 anni, sta accumulando punti: in nove mesi ha scalato 1000 posizioni in graduatoria. Ora è 450esimo e si sta avvicinando rapidamente ai più titolati Edoardo Molinari (242 del ranking) e Matteo Manassero (432 al mondo). Tra le donne, Giulia Sergas è 274esima e dovrà vedersela soprattutto con Diana Luna (306), Giulia Molinaro (323) e Margherita Rigon (371).
Il golf a cinque cerchi ha già regalato soddisfazioni all’Italia. È accaduto lo scorso anno alle Olimpiadi giovanili di Nanchino, dove Renato Paratore ha vinto l’oro nell’individuale maschile e un bronzo con Virginia Carta nella gara a squadre, prova che non sarà presente in Brasile. A Rio, nei Giochi veri e propri, il primo obiettivo per la pattuglia azzurra sarà ben figurare. In questo sport però la testa conta almeno quanto la tecnica: su un palcoscenico così importante la pressione per tutti sarà altissima e le sorprese saranno sicuramente dietro l’angolo.
L’incontro Match Play viene giocato buca per buca tra due avversari singoli o tra due coppie di giocatori. Le gare più famose che si giocano con questa formula sono il World Matchplay Championship e la Ryder Cup. Nel match play con handicap la buca viene vinta da chi ottiene il punteggio netto più basso. Si dice buca pareggiata se essa viene conclusa da entrambe le parti con lo stesso numero di colpi. Un incontro è vinto quando una parte si trova in vantaggio per un numero di buche superiore rispetto a quelle che restano da giocare. Nel caso le due parti si trovassero in parità, il Comitato decide di estendere il giro convenzionale al numero di buche che occorrono per fare in modo che una delle due parti possa vincere l’incontro. Le regole fondamentali del Match Play si possono riassumere così:
- Si gioca per vincere più buche dell’avversario, non per fare di per sé pochi colpi.
- In qualunque momento del gioco si può concedere all’avversario il colpo successivo, la buca che si sta giocando o il match.
- Quando si commette un’infrazione ad una Regola si perde la buca che si stava giocando al momento dell’infrazione.
- Il turno di gioco è fondamentale, sia dal punto di vista strategico che delle regole.
Il punteggio si tiene considerando le buche vinte, perse e pareggiate in rapporto a quelle che rimangono da giocare. Il match va avanti sino a quando un giocatore non è in vantaggio di un numero di buche superiore a quelle rimanenti da giocare, infatti anche se il giocatore in svantaggio vincesse tutte le buche rimanenti non sarebbe possibile recuperare. Si dice che un giocatore è "dormie" quando è in vantaggio di un numero di buche pari a quelle rimanenti da giocare, ovvero non può perdere (se non al playoff se previsto).
In questo breve video, sono stati selezionati i 10 miglior colpi affettuati da Tiger Woods nel corso dei PGA Tours degli anni passati, ad esclusione dei major. Impressionante di sicuro l'assoluta perfezione nei putt collezionati dal golfista. La decisione con cui Woods colpisce la palla e la lentezza con cui quest'ultima, centimetro dopo centimetro, entra nella buca crea un momento di suspance assolutamente indescrivibile. Da notare anche la reazione di questo grande campione a seguito di ogni colpo: una scarica di tensione e di gioia nel realizzare di aver dato veramente il meglio, di aver ottenuto il “colpo perfetto” che gli fa ottenere delle standing ovation invidiabili volta dopo volta.
La Federazione Italiana Golf ha preso parte quest'anno alla 18esima edizione della fiera Rhein Golf, che dal 2013 si tiene a Düsseldorf, in Germania, inserita nell'affascinante cornicie dell’Areal Bohler, precedentemente zona industriale ristrutturata, adibita ad ospitare eventi grazie agli 8.500 metri quadrati di spazi. I visitatori sono stati circa dodicimila, principalmente nelle giornate di sabato e domenica, in linea con gli anni passati ed in rappresentanza di un target molto ben definito, sicuramente tutti golfisti dal potere d’acquisto piuttosto elevato. Anche in questa occasione la partecipazione della Federazione Italiana Golf è avvenuta all’interno del Progetto Italy Golf & More, a cui aderiscono buona parte delle regioni italiane, e che quest’anno era Partner Country della Rhein Golf 2016. Questa partnership ha consentito all’offerta golfistico-turistica italiana un' importante visibilità, che ha compreso la presenza in copertina, su una pagina pubblicitaria e su tre pagine redazionali del Rhein Golf Magazine, e la messa in luce della presenza italiana tramite newsletter, social media e comunicati stampa. Erano presenti circa 250 espositori, un nuovo record rispetto all'anno scorso (230 espositori), provenienti da Spagna, Austria, Turchia, Germania, Irlanda, Francia, Mauritius, Grecia, Scozia, Cipro, Repubblica Domenicana, Tunisia, Bulgaria e South Carolina. L’Italia era rappresentata, oltre che dalle otto Regioni del Progetto Italy Golf & More e dalla Federazione Italiana Golf, anche dal consorzio Play Golf in Tuscany, da Golf Region Lake Garda, da Andreus Golf & Spa Resort, dalla Fattoria La Vialla, dal Ristorante La Terrazza, da Golf Padova Guesthouse e dalla Maserati. Nello stand italiano sono stati posti quattro banner riportanti il nuovo logo della Ryder Cup 2022 abbinato al logo della Federazione Italiana Golf e il logo di Italy Golf & More abbinato all’immagine colorata simbolo del progetto Il Rhein Golf costituisce di sicuro un momento propizio per promuovere i campi italiani anche all'estero: l’Italia non è mai stata così richiesta dai golfisti individuali e dai Tour Operator internazionali. Nei quattro giorni di fiera è stato distribuito il catalogo di Italy Golf & More, che grazie alla presenza nel progetto della Federazione Italiana Golf, illustra l’intera offerta golfistico – turistica italiana con l’elenco dei 138 campi con almeno 18 buche abbinati alle principali attrazioni turistiche della nostra nazione.
La Federazione Italiana Golf Disabili (FIGD) nasce nel 2004 dalla precedente Associazione Golfisti Italiani Disabili (AGID), nata nel 1998. E' affiliata alla Federazione Italiana Golf, al Comitato Italiano Paralimpico e, per gli aspetti più medici e sportivi, all'European Disabled Golf Association (EDGA). Ha sede principale a Milano, ma si è negli anni diffusa in quasi tutta italia con 11 delegazioni regionali. Obiettivo della Federazione: promuovere il gioco del golf in Italia come l'unica disciplina sportiva che permette ad atleti con disabilità e atleti normodotati di competere fianco a fianco nello stesso team, sugli stessi campi e con il medesimo regolamento.
Ma quali sono le sue caratteristiche? Fatta eccezione per gli strumenti di deambulazione, non ci sono sostanziali differenze rispetto al golf per normodotati. L'aspetto interessante, è che questo sport offre la possibilità di formare team di gioco in cui persone con disabilità e normodotati sono accomunati nel divertimento e nella competizione, incoraggiando opportunità di comunicazione e socializzazione e consentendo all’atleta disabile la piena consapevolezza delle proprie potenzialità fisiche, che sono quasi sempre maggiori di quanto si possa pensare.
Per quanto riguarda le categorie, ne sono state individuate sostanzialmente 5: i giocatori ciechi, i giocatori amputati e con protesi, i giocatori che necessitano di bastoni o stampelle, i giocatori che necessitano di sedia a rotelle e i giocatori mentalmente disabili. I giocatori ciechi, secondo quanto prevede il Regolamento del Golf adattato ai disabili, fissato dall’Antico Golf Club Reale scozzese di St. Andrews, che ha valenza quadriennale, possono avvalersi del supporto di un coach e di un portabastoni. Questa categoria ha sempre più facilmente la facoltà di praticare lo sport grazie alla messa a disposizione di specifiche mappe tattili e programmi personalizzati. Per i soggetti con difficoltà di deambulazione l’accessibilità al percorso di gioco è resa invece possibile da apposite sedie a rotelle, già ampiamente sperimentate, accettate sui percorsi di gioco e progettate specificatamente secondo quanto stabilito dal documento Americans with Disabilities Act del 1990. A vantaggio di questo tipo di soggetti si può sottolineare la sempre più frequente realizzazione di campi pratica e di interi percorsi privi barriere.
Lo sport, in particolare il golf, è bello proprio perché permette a chiunque di mettersi in gioco, contro se stessi e contro gli altri, andando verso un'importante crescita mentale e personale.