Kaufman: vittoria a sorpresa allo Shriners Hospital

Stanotte, l’ americano Smylie Kaufman si è aggiudicato la sua prima vittoria in carriera dello Shriners Hospitals for Children Open, secondo torneo del PGA Tour 2015/16, sul percorso del TPC Summerlin (par 71), a Las Vegas, in Nevada. Lo statunitense quindi ha terminato il suo torneo in rimonta e cancellando un ritardo di 7 colpi in 11 buche, nei confronti del precedente leader della classifica provvisoria Stregmaier che è stato al vertice negli ultimi due giorni. Lo statunitense ha sbaragliato la concorrenza mettendo in fila cinque birdie ed un eagle, andandosi ad imporre, con un solo colpo di vantaggio, sui connazionali Patton Kizzire, Cameron Tringale, Jason Bohn, Kevin Na, Brett Stegmaier ed anche sul tedesco Alex Cejka. Hanno concluso il quarto ed ultimo giorno di torneo al 25° posto, con 275 colpi (-9) i favoriti della vigilia Rickie Fowler e Ben Martin, rispettivamente secondo e campione uscente dello scorso anno, che non sono mai riusciti nelle quattro giornate ad essere tra i primi e lottare seriamente per un posto al vertice. Ovviamente questa vittoria da grande lustro alla carriera di questo giocatore, al suo primo successo in carriera. Ricordiamo che Kaufman aveva partecipato alle fasi finali delle Web.com series durante la scorsa stagione, terminando il suo torneo con un sesto posto, risultato che gli aveva fatto staccare il pass e quindi conseguire la card per accedere al torneo Shriners Hospitals for Children Open. Durante le interviste di rito ai media locali  Smylie Kaufman, a caldo, ha confessato che era ancora un po’ incredulo all’impresa che era riuscito a compiere. Un risultato abbastanza inaspettato quindi anche perché nessuno avrebbe mai puntato un euro sull’incredibile rimonta che lo ha portato a mettere le mani sul trofeo. Dalla redazione vanno i più sentiti complimenti al giocatore e che questo sia un punto di partenza per successi futuri.

Foto di PGA Tuor.

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Shriners Hospitals Open: ora conduce Stregmaier

Alla seconda giornata dello Shriners Hospitals for Children Open si sono registrati diversi cambiamenti rispetto alla giornata di ieri: il trentaduenne golfista americano, Brett Stegmaier, infatti, si guadagna la testa della classifica provvisoria, mettendo a segno cinque birdie e un eagle prima che il gioco fosse ancora sospeso per il buio, come il giorno prima, durante il Friday night. Nel corso delle sue interviste rilasciate ai media locali, Stregmaier ha ammesso (con grande modestia) che è stato facile arrivare fino a li con quel punteggio, anche se i terreni, a suo dire, erano abbastanza accidentati. Ovviamente, concludendo, ha detto che egli spera di andare così anche al mattino seguente, con i terreni per lui più favorevoli. Ricordiamo che questo giocatore si è qualificato al torneo conseguendo il punteggio necessario, soltanto, nelle fasi finali del Web.com Tour Finals series e non era neanche certo della conferma. A cercare di mettere pressione a Stregmaier sono gli inseguitori Morgan Hoffman e Tyler Aldridge, il primo di questi un pò più in forma del conservatore Aldridge. Entrambi hanno giocato bene e potrebbero mettere in difficoltà l'attuale leader della gara. Uno dei giocatori più attesi del torneo invece, Rickie Fowler, ha ottenuto soltanto un 65 per raggiungere i 5 colpi sotto, dopo una prova tutto sommato aggressiva ma altalenante nei punti chiave. Il campione uscente Ben Martin ha ottenuto il risultato di 4 sotto dopo un 68. Infine, per l'Argentina, Emiliano Grillo, uno dei giocatori promettenti della vigilia, ha mancato il taglio con turni di 74 e 70. Domani sarà tempo di tirare le somme e di vedere chi si porterà a casa la vittoria ed alzerà il trofeo a Las Vegas. Ivan Ferrara

Ottobre 25, 2015 / Commenti disabilitati su Shriners Hospitals Open: ora conduce Stregmaierby / Tag:, , , , ,
PGA Tour: Las Vegas riparte col golf

Ieri, come i nostri lettori certamente sapranno, avevavamo raccontato dell’imminente inizio di un’altra tappa giocata del PGA Tour: stiamo ovviamente parlando dello Shriners Hospitals for Children Open, uno dei classici tornei che si svolgono a Las Vegas, in Nevada, che oggi ha dato inizio al primo round e che già ha prodotto i primi colpi di scena. Sul percorso del TPC Summerlin, il più atteso, nonché detentore del titolo in carica, Ben Martin (70, -1), si è ritrovato impantanato al 79° posto, mentre altri due grandi giocatori Rickie Fowler e Keegan Bradley (72, +1) si trovano entrambi al 113° posto. Non un grande risultato se guardiamo i pronostici della vigilia. Ma un altro evento ha caratterizzato la prima giornata di questo ambito torneo: la luce del sole, infatti, non è bastata a tutti i giocatori per concludere la prima giornata del torneo ed anzi ha lasciato a bocca asciutta tredici partecipanti impazienti di far volare la loro pallina il più lontano possibile. La seconda gara della stagione 2015/16 del PGA Tour, quindi, oscurità a parte, registra in vetta alla classifica provvisoria con 64 colpi (-7) il canadese David Hearn e gli statunitensi, che rappresentano la nazione sempre in numero considerevole in questo torneo, Michael Thompson, Mark Hubbard e Tyler Aldridge il quale, a differenza degli altri precedentemente citati, ha ancora due buche da giocare per terminare completamente il suo giro. Il resoconto quindi è che il recupero della prima giornata potrebbe ancora mostrare qualche sorpresa interessante aspettando ovviamente la prosecuzione delle ulteriori giornate. Non c’è allora altro da fare signori, domani, che prendere il pc, il tablet o il vostro smartphone, scrivere su google dotgolf.it e leggere le nostre notizie non solo sul torneo di Las Vegas ma su tutto il golf, dove volete e quando volete.

Classifiche su PGA Tour.

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PGA Tour: a Las Vegas la palla ricomincia a rotolare

Finalmente domani, come ormai accade dal 1983 (allora si chiamava Panasonic Las Vegas Pro-Celebrity Classic) partirà la 34esima edizione dello Shriners Hospital for Children Open, altra tappa del PGA Tour la quale avrà termine il 26 Ottobre. Il torneo si disputerà, come sappiamo a Las Vegas, Nevada, sui percorsi del TPC at Summerlin (quello che è considerato il circolo principale) par 72 di 7.243 yards con 100 bunkers e 4 difficili ostacoli d’acqua costruito da Bobby Weed e Fuzzy Zoeller nel 1992 e il TPC at The Canyons, par 71 disegnato da Bobby Weed fra canyons e dirupi. Il record generale del torneo appartiene a Stuart Appleby e Scott McCarron che nell'edizione del 2003 terminarono tutto il percorso, che a quel tempo era definito entro le 90 buche regolamentari, in 328 colpi, 31 sotto al par del campo. Il record del torneo, invece, sulla distanza classica di 72 buche, ovvero il percorso attuale, è di 260 colpi stabilito da Ryan Moore nell'edizione del 2012 a pari merito con Webb Simpson che raggiunse il medesimo risultato nell'edizione del 2013. Il montepremi in palio del torneo quest’anno è di 6,4 milioni di dollari e al vincitore andrà la bellezza di 1.152.000$. A sfidare lo statunitense Ben Martin, che si aggiudicò l'edizione del 2014 precedendo di 2 colpi Kevin Streelman (anch’egli in gara quest’anno) e conquistando la sua prima vittoria in carriera nel Tour Americano, ci saranno giocatori di altissimo calibro come gli statunitensi Rickie Fowler, Jimmy Wallker e Jonathan Bird, lo scozzese Russel Knox e il colombiano Camillo Villegas, oltre a tantissimi altri grandi campioni. Le premesse, dunque, sono delle migliori come spesso succede quando ci sono grandi campioni e non dobbiamo far altro che aspettare queste ultime ore per goderci un po’ di sano ed appassionante golf e se proprio non potete seguirlo in tv o in streaming, potrete leggere le migliori notizie sulle giornate trascorse sempre qui, sempre su dotgolf.it.

Ottobre 22, 2015 / Commenti disabilitati su PGA Tour: a Las Vegas la palla ricomincia a rotolareby / Tag:, , ,
Matteo Manassero: una promessa da rilanciare

Molti ragazzi alla giovane età di soli 22 anni, quando ancora non è ben chiaro nella testa il proprio futuro, vorrebbero trovarsi negli invidiabili panni di Matteo Manassero: attualmente il più giovane detentore del titolo dello European Tour e del BMW PGA Championship. Nato a Negrar, in provincia di Verona, il 19 aprile 1993, è seguito al momento dal suo maestro Alberto Biraghi e rappresenta il club della Gardagolf. I bene informati del settore lo conoscono perfettamente, da quando aveva sedici anni, nel momento in cui inizia la sua ascesa e raggiunge ben presto grandi traguardi, vincendo molto e subito: vince il British Amateur Championship nel 2009, nello stesso anno si aggiudica la Silver Medal ovvero il premio assegnato al miglior dilettante in gara durante l'Open Championship a Turnberry, dove Matteo si piazza al 13º posto, a pari merito con Francesco Molinari. Poi altre soddisfazioni in tornei internazionali seguite però, purtroppo, da un calo che lo sta portando ancora oggi indietro nel ranking mondiale (questa settimana 516°). Ovviamente non tutta la colpa è sua: per sua stessa ammissione ha dovuto far fronte ad un cambio di natura tecnica, apportando delle modifiche al suo swing, per allungare la gittata dei suoi tiri, non ancora assimilate bene. Poi ovviamente questo ha inciso inevitabilmente sull’umore del giocatore e un calo fisiologico, dovuto alla giovane età e ai diversi anni ad altissimi livelli hanno fatto il resto. La sua integrità morale, però, quella è rimasta sempre la stessa: al 72° Open D’Italia dove partecipò alla fine del Settembre scorso, il giovane veronese si autoinflisse una penalità per aver erroneamente spostato di qualche millimetro la pallina, appena appoggiata la testa del bastone a terra prima di un tiro. Gesto di grande sportività il suo. Ovviamente un ragazzo così giovane si può concedere anche un periodo di relativa tranquillità, lontano dalla pressione dei successi, magari rafforzando il lato psicologico del giocatore, anch’esso molto importante. La tappa fondamentale della sua carriera ora sarà trovare la giusta strada per uscire dal circolo negativo di tutti questi tagli consecutivi e deleteri per i numeri della sua carriera. Ovviamente le qualità tecniche di Manassero ci sono ed anzi rimarranno indiscutibili. Il ragazzo per tornare a giocare ad alti livelli ha soltanto bisogno di fiducia nei propri mezzi e nel suo staff così da riprendere il suo percorso verso l’Olimpo dei più forti.

Ivan Ferrara

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I buoni propositi di Antonio Bovari: spazio ai giovani

Come sappiamo, ormai da qualche giorno i vertici del Pgai hanno subito importanti rinnovamenti nelle figure chiave: come spesso accade nel mondo dello sport, in seguito alle dimissioni di alcuni Consiglieri come Iurilli ed anche alla scomparsa di due figure di spicco ovvero Giorgio Bordoni e Renzo Trentin, il precedente numero uno della Professional Golfers’ Association, Costantino Rocca, ha ritenuto doveroso porre fine al suo mandato anticipatamente, consegnando una lettera a tutti gli associati e valutando il Consiglio non più rappresentativo, lasciando quindi spazio ad una nuova figura per il vertice. Così l’Assemblea della Pgai, tenutasi il 12 ottobre scorso, presso il palazzo del Coni di Milano, ha eletto, con 280 preferenze su 399 votanti, il quarantanovenne milanese Antonio Bovari, già membro del Consiglio dal 2012. Insegnante presso il Golf Club Ambrosiano da 17 anni ormai, Bovari appena insediatosi ha dichiarato fin da subito di volersi occupare di varie questioni che interessano il mondo golfistico: primo fra tutti la formazione professionale dei giovani professionisti, affinché le cosiddette “nuove leve” possano rappresentare una valido ricambio generazionale all’interno di questo magnifico sport. In secondo luogo il nuovo presidente ha ritenuto opportuno affrontare la proposta di stesura di una sorta di contratto collettivo a tutela del posto di lavoro vista la difficile situazione, non solo nel golf, ma in tutti i tipi di professione. Come ultimo punto infine, ma non meno importante, si è parlato di redigere un codice deontologico ai quali tutti gli associati dovranno attenersi per tutelare, non solo gli spettatori, ma anche gli stessi professionisti e giocatori.

Ovviamente, insieme con Bovari si è eletto anche il nuovo Consiglio che avrà il compito di affiancare il Presidente e di traghettare in modo adeguato la Pgai nei prossimi quattro anni: a completare quindi il quadro direttivo vi sono Filippo Barbè (187 voti), Marco Luzzi (167), Gianluca Baruffaldi (163), Antonio Iurilli (151), Enrico Biffi (137), Federica Dassù (131), Gaetano Macciocchi (131), Marco Maria Berio (118), Alfredo Da Corte (101).

Come testata esperta del settore ci auguriamo che le novità apportate facciano bene a lungo termine e che il nuovo Consiglio guidato da Bovari lavori egregiamente portando una ventata di buoni propositi da trasformare in opere concrete affinchè non i soli vertici, ma nella sua totalità, il mondo del golf professionistico e non, ne possa trarre vantaggio.

Ottobre 20, 2015 / Commenti disabilitati su I buoni propositi di Antonio Bovari: spazio ai giovaniby / Tag:, , ,