Chi pensa che il compito del caddy, o caddie, sia banalmente quello di trasportare la sacca dei giocatori sui campi da golf si sbaglia di grosso. Quello del caddy è in realtà un ruolo di fondamentale importanza, soprattutto a livello professionistico, che richiede l’instaurazione di una solida relazione professionale con il giocatore: egli è addetto alla preparazione e al trasporto della sacca con le mazze, ma è suo compito anche consigliare il giocatore sulla migliore strategia da seguire in ogni situazione. Un buon caddy, innanzitutto, deve conoscere alla perfezione il percorso che dovrà affrontare insieme al suo assistito, le distanze e le mappe di ogni buca, ma deve anche saper valutare le condizioni atmosferiche e quelle del campo di gioco, per poter fornire il massimo supporto in caso di necessità. Egli conosce il golfista che accompagna, i suoi bisogni e i suoi punti deboli, sa sempre cosa gli serve ed è sua responsabilità non fargli mai mancare nulla, compreso il supporto morale nei momenti di difficoltà. Ha un’ottima conoscenza delle regole e una buona familiarità con il gioco, perciò può permettersi di suggerire al giocatore il bastone da utilizzare o l’angolo di tiro migliore. Naturalmente, uno dei suoi compiti principali è la preparazione della sacca da golf, che deve contenere, oltre ai bastoni preferiti del giocatore, numerosi altri oggetti che non possono mancare durante un match: palline, guanti di scorta, asciugamani, un misuratore di distanze, le mappe delle buche, il kit di pronto soccorso ed eventualmente un ombrello, la protezione solare e uno spray repellente per gli insetti. Secondo il regolamento, ogni giocatore professionista può avere un solo caddy, che retribuirà di propria tasca in base ad una percentuale sui premi vinti: generalmente, questa percentuale è del 5% se il giocatore ha superato il taglio in un torneo, del 7% per un piazzamento tra i primi 10, e del 10% in caso di vittoria della competizione. Naturalmente il caddy percepisce anche uno stipendio autonomo indipendente dalle prestazioni del suo assistito.
Il giocatore e il suo caddie devono dimostrare di conoscere tutte le regole riguardanti il golf. Se il caddie infrange una qualsiasi regola, sarà il giocatore a essere penalizzato per tale infrazione. HANDICAP E PENALITÀ Prima di iniziare un incontro in una gara a handicap, i giocatori dovrebbero comunicarsi i rispettivi handicaps. Se un giocatore dichiara un handicap superiore a quello di cui ha diritto, modificando così il numero di colpi dati o ricevuti, egli è squalificato. Il golfista deve sempre giocare con l'handicap dichiarato. In ogni giro di gara a handicap, il giocatore deve assicurarsi che l'handicap sia segnato nello score consegnato al Comitato. Se nello score non viene segnato handicap o ne è segnalato uno superiore a quello assegnato al concorrente, quest'ultimo viene squalificato dalla gara. ORARIO DI PARTENZA E PENALITÀ Se il giocatore arriva nel punto in cui deve partire, pronto per giocare, entro 5 minuti dopo il suo orario di partenza, la penalità inflitta sarà la perdita della buca in Match Play o due colpi alla prima buca in Stroke Play. Nel peggiore dei casi la penalità può tradursi in una squalifica. Tuttavia c'è un'eccezione: se il Comitato ritiene che circostante eccezionali hanno provocato il ritardo nella partenza, non c'è penalità. CADDIE Il giocatore deve essere assistito da un solo caddie alla volta. In una gara il Comitato può decidere se proibire l'uso dei caddies o se limitarne la scelta ai principianti in gara. link della foto
Il caddie è una persona che assiste il giocatore in conformità con le Regole del Golf. Il suo ruolo prevede di trasportare o di occuparsi dei bastoni del giocatore durante lo svolgersi il gioco. Quando un caddie è impiegato da più di un giocatore, egli è sempre considerato il caddie del giocatore che ha deciso in prima battuta di condividerlo, la cui palla (o la palla del suo partner) e l'equipaggiamento da lui trasportato sono considerati di proprietà del giocatore suddetto. Questo eccetto quando il caddie agisce dietro specifiche istruzioni di un altro giocatore (o del partner di un altro giocatore) che condivide il caddie, in questo caso egli sarà considerato il caddie di quest'ultimo. CENNI STORICI Nel 1754 la fondazione in Scozia della Society of St.Andrews Golfers vide la ristesura formale delle Regole del Golf ufficiali. La Society più tardi divenne la Royal and Ancient Golf Club of St.Andrews. Ancora oggi quest’ultima redige le regole del gioco per l’Europa. Le prime partite di golf non venivano giocate su veri e propri percorsi, bensì su parchi pubblici nei quali i giocatori di golf si mischiavano a persone impegnate in altre attività. La figura del caddie in questo contesto nasceva proprio in funzione dell'esigenza di creare "varchi" ai giocatori e garantire la sicurezza necessaria. Tuttavia ben presto, con la diffusione del gioco promossa dalla casa reale, i giocatori di golf trovarono aree più idonee alla pratica del gioco: i campi in uso tutt'oggi. L'IMPORTANZA DEL RUOLO In molti nel corso degli anni hanno messo in discussione questa figura, spesso associata semplicemente a "colui che si occupa di trasportare e pulire le mazze". Ma, di fatto, c'è molto di più. Il caddie partecipa alle scelte di gioco, contribuisce alle decisioni strategiche e alla selezione del bastone da utilizzare. Egli deve saper trovare le parole per recuperare il morale del giocatore nei momenti di difficoltà o per controllare allo stesso tempo l’eccessiva euforia di quest'ultimo. Deve saper capire, nel momento di tensione, ciò che il giocatore non riesce a cogliere, trovando la giusta sensibilità o il coraggio di esprimerlo. Come, a volte, è altrettanto fondamentale sapere quando è il caso di tacere. Ecco perché la simbiosi tra caddie e giocatore diventa fattore fondamentale e per nulla scontato: più essa è forte tanto più la qualità della performance migliorerà. Immagine da Maderas Golf Club
Un robot si aggira sul vostro campo da golf preferito? Non meravigliatevi, la tecnologia sta facendo passi da giganti nello sport e anche il golf non è esente da novità hi-tech. Il vostro caddie non la smette mai di parlare o ha lanciato qualche sguardo di troppo a vostra figlia? Sostituitelo con un robot. Il robot caddie porta le vostre mazze e vi segue in modo intelligente, senza invadere il vostro spazio "vitale" e senza ostacolare i vostri swing grazie al sistema bluetooth. Sul mercato sono già disponibili diversi modelli, con costi che si aggirano sui 2 mila euro. Un prezzo più che onesto per ritrovare la serenità e salvare l'onore della vostra diletta. Per migliorare il vostro swing, invece, è possibile affidarsi a RoboGolfPro. Un dispositivo in grado di aiutare tanto i neofiti che i golfisti più esperti a correggere lo swing, eliminando le cattive abitudini quando si ripresentano, suggerendone di nuove e più corrette. Il dispositivo, inoltre, ha la capacità memorizzare diversi profili su cui registra i dati di ogni singolo giocatore. Se la scienza è stata in grado di insegnare a delle macchine a giocare a schacchi, perché non provare con il golf? A questa domanda hanno provato a rispondere diversi scienziati di alcune aziende specializzate in robotica e androidi. Possono tuttavia tirare un sospiro di sollievo i pro di tutto il mondo: i modelli come il Nao Robot prodotto da Aldebaran Robotics o Qrio della Sony sono ancora lontani dallo scalare le classifiche del PGA o dell'European Tour. Anche se... Nel 2013 proprio l'European Tour ha pubblicato sul suo profilo Youtube un video in cui Rory McIlory veniva sfidato in una gara di precisione da un avvenieristico cognegno, il Golf Laboratory Computer Controlled Hitting Machine. Non mancarono le sorprese.
foto da greenpassgolf.net