Nel secondo round del Franklin Templeton Shootout, gara del PGA Tour che si gioca attualmente al Tiburon Golf Club di Naples in Florida, Cameron Tringale dal tee-shot del par3 della buca 12, ha colpito in modo impeccabile la pallina che è rotolata lambendo la buca dando successivamente l'opportunità, al suo compagno di squadra Camilo Villegas, di ottenere un birdie con un corto putt. L'evento, dal montepremi di oltre 3.000.000 di $, si disputa da squadre composte di due giocatori con la formula dello scramble, del colpo alternato e della miglior palla su tre giornate. Dodici le coppie presenti. Attualmente al vertice della classifica con -20 Daniel Berger & Charley Hoffman, seguita a 1 colpo parimerito dalle coppie formate da Jason Dufner & Brandt Snedeker e Harris English & Matt Kuchar. La gara si concluderà oggi.
Tutti gli appassionati del Golf, sicuramente non potranno fare a meno di comprare la nuovissima versione di Tiger Woods PGA TOUR 12, probabilmente uno dei migliori giochi che simulano realmente il gioco del Golf grazie al Touch Screen che permette di immergersi in un'atmosfera decisamente realistica. Ottima grafica, non facilissimo capire il funzionamento, ma con un po' di allenamento anche i meno esperti potranno divertirsi e giocare nel migliore dei modi. Interessante la modalità che permette di giocare in 4 giocatori, un bel "Multiplayer locale" che permette di sfidare gli avversari tramite Wi-Fi o Bluetooth e molto ampia la scelta dei golfisti. Infatti possiamo scegliere di giocare con o contro: Tiger Woods, Anthony Kim, Paula Creamer, Natalie Gulbis, Paul Casey, Jim Furyk, Zach Johnson, Camilo Villegas. Potevano mancare i prestigiosi campi? Ovviamente no. Infatti possiamo decidere di iniziare i nostri tornei in meravigliosi tracciati come il Pebble Beach, St. Andrews, TPC Sawgrass, Hazeltine, Doral, TPC Boston e Greenbrier.
Falsa partenza per i protagonisti più attesi, Tiger Woods, Phil Mickelson e Lee Westwood al Wells Fargo Championship, PGA , che si sta svolgendo sul difficile percorso del Quail Hollow Club (par 72), nel North Carolina. I tre protagonisti più attesi si trovano in 56° posizione con 71 (-1), in compagnia di Jim Furyk, del colombiano Camilo Villegas e dell'argentino Angel Cabrera. Al comando troviamo un curioso "trittico", composto da Ryan Moore, Stewart Cink e Webb Simpson con 65 (-7) .
Primo titolo nell’US PGA Tour per Scott Stallings che si è imposto con 270 colpi (70 65 66 69), dieci sotto par, nel The Greenbrier Classic sul percorso dell’Old White TPC (par 70) a White Sulphur Springs, in Virginia. Il 26enne di Worcester, nel Maryland, ha concluso il torneo alla pari con Bill Haas (71 67 65 67) e con Bob Estes (69 72 65 64) e poi li ha superati con un birdie alla prima buca supplementare. Sono terminati al quarto posto con 271 (-9) Cameron Tringale, Jimmy Walker, Gary Woodland, l’argentino Andres Romero e Brendon de Jonge dello Zimbabwe. Ha ceduto nettamente Anthony Kim, leader dopo tre giri e scivolato al 14° posto con 274 (-6) dopo un 74, mentre hanno offerto una prestazione anonima lo spagnolo Sergio Garcia, 39° con 278 (-2), e il colombiano Camilo Villegas, 71° con 285 (+5). Sono usciti al taglio, caduto a 141, Phil Mickelson con 143 (+3) e il sudafricano Retief Goosen con 147 (+7).
Nick Watney non si ferma più. Il golfista californiano ha vinto con 267 colpi (70 69 62 66), tredici sotto par, l’AT&T National (US PGA Tour), disputato all’Aronimink Golf Club di Newtown Square in Pennsylvania. Il 30enne di Sacramento ha ottenuto il secondo titolo stagionale, dopo essersi imposto nel WGC Cadillac Championship, e il quarto in carriera superando il coreano K.J. Choi. Al terzo posto con 271 Charles Howell III, Jeff Overton e l’australiano Adam Scott, al sesto con 272 Chris Stroud e l’australiano Robert Allenby. Ha ceduto nettamente Rickie Fowler, leader insieme a Watney dopo tre giri e finito al 13° posto con 275 dopo un 74. E’ stato costretto al ritiro Vijay Singh, che era 13° dopo 36 buche, e sono usciti al taglio, caduto a 143, il colombiano Camilo Villegas e Jim Furyk. Watney ha percepito un assegno di 1.116.000 dollari, su un montepremi di 6,2 milioni di dollari che gli ha permesso di insediarsi in vetta alla money list statunitense con un guadagno di 4.189.233 dollari.
Hunter Haas e l’australiano Adam Scott guidano con 66 colpi, quattro sotto par, la classifica dell’AT&T National, torneo del PGA Tour che si sta svolgendo all’Aronimink Golf Club di Newton Squadre in Pennsylvania. La coppia di testa precede di un colpo Dean Wilson, Joe Ogilvie, Kyle Stanley e il venezuelano Jhonattan Vegas. Tra i dieci concorrenti al settimo posto con 68 si trovano Rickie Fowler, Justin Leonard e il fijano Vijay Singh, e sono al 29° con 70 Nick Watney, al 92° con 74 il colombiano Camilo Villegas e al 112° con 77 Jim Furyk.
Quasi tutti i giocatori più forti dell’US PGA Tour diserteranno l’AT&T National che si svolgerà all’Aronimink Golf Club di Newton Squadre in Pennsylvania dal 30 giugno al 3 luglio. Comunque, oltre alla presenza di Tiger Woods in veste di sostenitore del torneo non mancheranno buone giocate per la presenza di Jim Furyk, Hunter Mahan, Nick Watney, degli australiani Adam Scott e Geoff Ogilvy, del colombiano Camilo Villegas e del fijano Vijay Singh.
David Mathis, 27enne di Winston Salem nel North Carolina con due titoli nel Nationwide Tour, è il leader a sorpresa con 65 colpi, cinque sotto par, del FedEx St. Jude Classic, che si sta disputando al TPC di Southwind a Memphis nel Tennessee. Mathis precede John Merrick, Kris Blanks, Kevin Kisner, Colt Knost e lo svedese Robert Karlsson, secondi con 66, e Keegan Bradley e l’argentino Fabian Gomez, settimi con 67. Al nono posto con 68 il sudafricano Retief Goosen, al 20° con 69 l’inglese Lee Westwood, campione uscente, e il colombiano Camilo Villegas, al 33° con 70 l’irlandese Padraig Harrington, e solo al 149° con 78 lo spagnolo Sergio Garcia.
Edoardo Molinari torna in campo dopo alcuni mesi di pausa e lo fa nel Wells Fargo Championship, torneo del US PGA Tour in programma dal 5 all'8 maggio al Quail Hollow Club a Charlotte, nel North Carolina. Come la maggior parte dei tornei del circuito americano, il livello tecnico si prospetta molto alto per la presenza degli statunitensi Phil Mickelson, Jim Furyk, Anthony Kim, Bubba Watson, vincitore domneica scorsa nello Zurich Classic, Nick Watney e Rickie Fowler, del fijano Vijay Singh, del colombiano Camilo Villegas e dell’argentino Angel Cabrera. Di qualità anche la partecipazione europea: oltre a Molinari, infatti, vi saranno il tedesco Martin Kaymer, l’inglese Paul Casey, l’irlandese Padraig Harrington, lo spagnolo Sergio Garcia e il nordirlandese Rory McIlroy. Saranno due mesi molto impegnativi per il golfista piemontese che, dopo questo torneo parteciperà al The Players Championship (12-15 maggio), poi tornerà in Europa per il BMW PGA Championship (26-29 maggio), quindi sarà nuovamente in America per il Memorial Tournament (2-5 giugno) e per l’US Open (16-19 giugno).
Luke Donald, dopo la beffa subita nel The Heritage dove nello spareggio ha perso il titolo per mano di Brandt Snedeker oltre alla leadership mondiale, torna un campo nello Zurich Classic of New Orleans quanto mai motivato e in forma per cercare il quarto titolo nel PGA Tour. Sul percorso del TPC, ad Avondale in Louisiana, sono assenti molti bigs, ma avrà avversari di tutto rispetto come gli statunitensi Steve Stricker, Rickie Fowler, David Toms, Nick Watney e Bubba Watson, il colombiano Camilo Villegas, il fijano Vijay Singh e il nordirlandese Graeme McDowell. Difende il titolo Jason Bohn. Il montepremni è di 6,4 milioni di dollari con prima moneta di 1.152.000 dollari.
E' un Francesco Molinari con più ombre che luci quello della prima giornata al The Heritage. Il golfista piemontese si trova al 71esimo posto dopo il primo giro del torneo che si sta svolgendo sul tracciato dell’Harbour Town Golf Links (par 71), a Hilton Head Island nel South Carolina. I 72 colpi con i quali Francesco ha concluso la prima giornata (uno sopra il par) non sono molto incoraggianti per il proseguo del torneo nonostante il percorso piaccia molto al torinese. Giorno di gloria per Garrett Willis, 38enne di Charlotte nel North Carolina la cui unica vittoria risale al 2001 (Tucson Open), che si è portato al comando con 64 colpi, sette sotto par, mettendo insieme nove birdie, dei quali sei consecutivi, e due bogey. Inseguono con 65 Chad Campbell, Tim Herron, Matt Bettencourt e Arjun Atwal, primo indiano a entrare nel circuito statunitense, e con 66 Mark Wilson, Brian Gay e il colombiano Camilo Villegas. L’inglese Luke Donald è nono con 67 e sono subito dietro, altri tre dei favoriti, Jim Furyk, campione uscente, Matt Kuchar e il nordirlandese Graeme Mc Dowell. L’inglese Ian Poulter è 28° con 69, Ricky Barnes 57° con 71, mentre sono state più ombre che luci per Zach Johnson, 90° con 73, Richie Fowler, 101° con 74, e per il sudafricano Ernie Els, 110° con 75, che non accenna a ritrovare il feeling con il suo gioco. Non hanno completato il percorso 18 giocatori, fermati dall’oscurità, ma al termine del turno non apporteranno sostanziali variazioni alla classifica. Francesco Molinari, partito dalla buca uno insieme a Robert Garrigus e a Brian Gay, è stato subito penalizzato da un bogey alla buca 4, ma ha rimediato con birdie alla 5 e alla 9, completando metà percorso in 35 colpi, uno sotto par. Molte difficoltà nel rientro sottolineate da due bogey consecutivi (14 e 15) e ancora da qualche incomprensione con il putter. Nel secondo turno il torinese, che è appena oltre il limite del taglio, avrà gli stessi compagni e inizierà dalla buca 10 (ore 13,10 locali).
Domani Francesco Molinari sarà nel via al The Heritage, torneo in calendario del PGA Tour che si disputa sul tracciato dell’Harbour Town Golf Links, a Hilton Head Island nel South Carolina. Il golfista piemontese torna in campo due settimane dopo aver partecipato al Masters di Augusta. Nel field vi sono Matt Kuchar, vincitore della money list americana 2010, Jim Furyk, Zach Johnson, Ricky Barnes, il giovane talento Rickie Fowler, il sudafricano Ernie Els , il colombiano Camilo Villegas, gli inglesi Luke Donald e Ian Poulter e il nordirlandese Graeme McDowell. Molinari tra febbraio e marzo ha disputato tre sole gare, peraltro fornendo un’ottima prestazione con il terzo posto nel WGC Cadillac Championship. Ha ripreso con lo Houston Open, dove negli ultimi due giri è scivolato in bassa classifica, e nel successivo major è uscito al taglio pagando in parte la lunga pausa e in parte alcune sbavature con il putter, sul quale ha focalizzato gli ultimi allenamenti. Nel The Heritage chiederà evidentemente risposte sul suo grado di forma, ma dovrà anche cercare di tornare in alta classifica per recuperare qualche posizione nel world ranking (19°) dove in questo periodo ne ha perse quattro. Nel primo giro Molinari, che partirà dalla buca 1 alle ore 8,30 locali, sarà in terza con Robert Garrigus e Brian Gay.
Nella prima giornata dell'attesissimo Masters di Augusta deludono tutti i big e a sorpresa, guidano la classifica l'irlandese Rory McIlroy e lo spagnolo Alvaro Qiuros con 65 colpi, sette sotto il par. Giornata difficile per i Francesco Molinari e per il fratello Edoardo, entrambi in bassa classifica: Eil primo è 75° con 75 mentre Edoardo 64° con 74. I due giocatori europei precedono i coreani Y.E. Yang eY.E. Yang, terzi con 67, e gli statunitensi Matt Kuchar e Ricky Barnes, quinti con 68. Sono al settimo posto con 69 Brandt Snedeker, Gary Woodland, l'inglese Ross Fisher, lo spagnolo Ross Fisher, i sudafricani Charl Schwartzel e Trevor Immelman e l'australiano Geoff Ogilvy. Avrebbe potuto essere con questo gruppetto anche Phil Mickelson, che però ha commesso un errore sull'ultima buca, dopo tre birdie, ed è sceso al 14° posto con 70 in compagnia del sudafricano Retief Goosen, partito forte e poi un difficoltà dopo metà giro, del colombiano Camilo Villegas e dell'inglese Paul Casey. Tiger Woods fatica ed è 24° con 71 colpi (tre birdie, due bogey) e con il rammarico di aver mancato almeno tre putt abbastanza abbordabili nel finale. Più indietro Jim Furyk, Steve Stricker, Nick Watney, l'australiano Adam Scott e gli inglesi Lee Westwood e Luke Donald, 31.i con 72, mentre insieme a Edoardo Molinari si trovano l'irlandese Graeme McDowell e l'inglese Ian Poulter e sono con Francesco Molinari il sudafricano Ernie Els ed Hunter Mahan. Giornata nera per il fijiano Vijay Singh, 87° con 76, per l'irlandese Padraig Harrington, 91° con 77, e per il tedesco Martin Kaymer, numero uno mondiale, 93° (su 99 concorrenti) con un 78. Il quasi 22enne McIlroy, che vanta un titolo nell'European Tour (Dubai Desert Classic, 2009), ha offerto un giro da manuale con gran varietà di ottimi colpi e un putter particolarmente ispirato: nello score sette birdie, quattro in uscita e tre nel rientro, senza bogey. Per il 28enne Quiros, cinque titoli nel circuito continentale, uno sbandamento vistoso alla buca 14, quando ha mandato la palla tra gli alberi, colpendo poi un fusto con il secondo colpo. Se l'è cavata a buon mercato con un bogey, visto come si erano messe le cose, grazie anche a un lungo putt. Nelle prime 13 buche aveva segnato cinque birdie, poi ne ha realizzati altri tre nelle ultime quattro buche e ha agganciato McIlroy proprio in extremis. Edoardo Molinari ha iniziato con un birdie alla buca 2 e ha terminato in 36 colpi le prime nove per un bogey alla buca 7. Nel rientro birdie alla 10, doppio bogey alla 14, ritorno in par con un birdie alla 15 e doppio bogey alla 18 che gli ha fatto perdere più di 30 posizioni. Francesco Molinari è andato in altalena per nove buche, che però ha chiuso in 35, un colpo sotto par, con bogey in avvio, due birdie e altrettanti bogey di fila e ancora due birdie consecutivi alle buche 7 e 8. Tanti problemi invece sulle seconde nove con un doppio bogey alla 11 e due bogey in chiusura. “Lo score - ha detto Rory McIlroy - non indica che abbia capito tutto del campo. Ci vogliono anni per arrivare a questo e a volte non bastano, perché comunque subisce sempre delle modifiche: direi che mi ci sono trovato meglio rispetto al passato. E ho anche giocato veramente bene. Ho avuto il pieno controllo della palla che mi ha permesso di procurarmi numerose occasioni da birdie. Dopo il secondo giro dell’anno scorso e il taglio subito avevo bisogno di ritrovare piena fiducia e sarà bello affrontare i prossimi tre turni con serenità”. Quanto mai tranquillo Tiger Woods: “Mi sono trovato bene con il putter, anche se ho sbagliato qualcosa. Realisticamente il mio punteggio poteva essere di 68 o 69 colpi. Ho fiducia nel mio gioco e nelle mie possibilità: in definitiva sono solo sei colpi dietro al leader”. Raggiante Alvaro Quiros: “Sono al terzo Masters e il 65 è il miglior punteggio che ho ottenuto in questa gara. Sono stato un po’ fortunato alla buca 17, ma senza la buona sorte è difficile realizzare uno score così. Non avevo buone sensazioni alla vigilia e non so se questo risultato sia solo l’effetto di una giornata particolare. Sarà importante il primo colpo di domani. Arrivare ai due giri finali? Sarebbe veramente fantastico”. Infine Phil Mickelson: “Ho commesso alcuni errori dal tee, ma fortunatamente la palla è finita sempre in luoghi da cui ho potuto recuperare. Il gioco corto è andato a meraviglia, anche se ho perso alcune occasioni da birdie. Il punteggio è buono, ma domani voglio scendere ancora. Ho rinunciato a portare due driver per avere un ferro tre: ero sicuro che mi sarebbe servito nelle buche 4 e 15 per via del vento a favore. La scelta l’ho fatta all’ultimo momento ed è stata giusta”. Nella seconda giornata Edoardo partirà alle ore 9,57 locali con Paul Casey e con Bubba Watson, mentre Francesco Molinari sarà in campo alle ore 13.37 con Ernie Els e Hunter Mahan.
Edoardo Molinari si trova in 66esima posizione dopo due giri nel torneo dell’US PGA Tour che si sta disputando al PGA National Champion Course di Palm Beach Gardens in Florida. Edoardo ha superato il taglio con l'ultimo punteggio.

Edoardo Molinari, rimasto negli Stati Uniti dopo il CA Championship, prende parte all’Arnold Palmer Invitational (25-25 marzo) in preparazione al Masters che avrà luogo ad Augusta tra due settimane (8-11 aprile). E’ uno dei tornei più prestigiosi dell’US PGA Tour che vedrà sul tee di partenza, tra gli altri, Phil Mickelson, Jim Furyk, Steve Stricker, Kenny Perry, David Toms, i sudafricani Retief Goosen, Ernie Els e Charl Schwartzel, il colombiano Camilo Villegs, il canadese Mike Weir e il giapponese Ryo Ishikawa. In palio 5,8 milioni di dollari con primo premio di 1.044.000 dollari.
fonte federgolf.it

Camilo Villegas è la dimostrazione vivente che per essere forti e vincere non è necessario giocare un drive con basso loft. Il colombiano infatti ha vinto il The Honda Classic usando un Cobra S9-1 Pro S con loft di 10.5 gradi. Il loft, molto comune negli amateur che stentano ad alzare la palla, è perfetto per lo swing di Villegas che con i suoi ottimi drive si è pian piano guadagnato la leadership. Il drive è solo uno dei nove bastoni marchiati Cobra, suo sponsor tecnico, insieme ai ferri, dei Cobra Pro CB Forged ed i legni, i Cobra Speed LD FST. Molto particolare la scelta di tenere in sacca 2 wedge con solo 2 gradi di differenza, il 58 ed il 60 gradi.
Ecco cosa aveva Camilo Villegas nella sacca al The Honda Classic:
Driver: Cobra S9-1 Pro S, 10.5° con shaft Matrix Ozik TP7
Legno 3: Cobra Speed LD FST, 15° con shaft Grafalloy Polite X
Legno 5: Cobra Speed LD FST, 18° con shaft Grafalloy Polite X
Ibrido: Titleist 909H, 24° con shaft True Temper Project X HC1
Ferri: Cobra Pro CB Forged dal 5 al PW ° con shaft Project X 7.0
Wedge: Titleist Vokey Spin Milled 54, 58, 60 gradi di loft con shaft Project X 7.0
Putter: Scotty Cameron Circa 62 No. 6 Prototype
Palline:Titleist Pro V1

Durante una golf clinic riservata ai bambini in Colombia, Camilo Villegas ha dato spazio ai suoi piccoli fan per domande e curiosità. Un ragazzino di 8 anni gli ha chiesto: “come ci si sente ad essere il secondo golfista più bravo al mondo?” Camilo Villegas ha sorriso e ha spiegato che lui non si sente secondo a nessuno. Il giorno dopo all’Honda Classic ha dimostrato la sua affermazione. Dalla prima all’ultima giornata ha girato con un’intensità incredibile chiudendo il torneo 13 sotto il par del difficile Champion Course del PGA National Resort and Spa di Palm Beach. I suoi score parlano chiaro, 66, 66, 67, 68 per un totale di 267 colpi, 5 in meno di Anthony Kim, secondo classificato grazie ad un buon ultimo giro in 67 colpi. La prestazione di Villegas è oltremodo stupefacente in quanto l’anno scorso sempre sullo stesso campo Y.E. Yang aveva chiuso per la vittoria con 271 colpi, 4 in più rispetto a Villegas quest’anno. A 6 colpi dal colombiano in terza posizione Justin Rose, seguito dal connazionale inglese Paul Casey ad 1 colpo insieme a Vijay Sing, unico a poter impensierire Villegas in questo torneo ma sfortunato nell’ultima giornata.

Il colombiano Camilo Villegas, smaltita la delusione della scorsa settimana in cui ha ceduto nei due giri finali dopo essere stato leader per 36 buche, prova nuovamente a conquistare quel terzo titolo in carriera che gli sta sfuggendo da tempo. Nel secondo turno dell’Honda Classic (US PGA Tour), sul Champion Course del PGA National Resort & Spa a Palm Beach Gardens in Florida, Villegas guida la graduatoria con 132 colpi (66 66) alla pari con lo statunitense Anthony Kim (68 64), ma è risalito anche il fijano Vijay Singh terzo con 133. In quarta posizione con 134 Jerry Kelly e in quinta con 135 un altro candidato al successo, il canadese Mike Weir, insieme a Matt Every, Chez Reavie, all’irlandese Graeme McDowell e all’australiano Nathan Green. In media classifica l’inglese Lee Westwood e l’irlandese Rory McIlroy, 29.i con 149, in bassa l’altro irlandese Padraig Harrington, 44° con 142, e l’argentino Angel Cabrera, il sudafricano Ernie Els e lo spagnolo Sergio Garcia, 61.i con 143. Out il coreano Y.E. Yang, campione uscente, 119° con 149. Il montepremi è di 5,6 milioni di dollari dei quali 1.008.000 andranno al vincitore.
Fonte federgolf.it
Camilo Villegas
Anthony Kim

Il ventinovenne del Tennessee Brandt Snedeker ha conquistato con un buon 66 la leadership del Waste Management Phoenix Open. Grazie ad un putt per il birdie alla 17, sesto di giornata, l’americano chiude 14 sotto par il terzo round del torneo valido per il PGA Tour che si sta disputando a Scottsdale, Arizona. Tra le 121 mila persone presenti a supportare i giocatori, gran parte di queste erano alla buca 16 dove come ogni anni si allestisce una grandissima tribuna a forma di stadio per permettere alla grande massa di spettatori di seguire il torneo. Dietro a Snedeker staccato di un colpo Scott Piercy seguito dal duetto americano Matt Every-Rickie Fowler. Camilo Villegas, leader nei primi due giri si è staccato un po’ dalla vetta ed è ora in quinta posizione a 3 colpi dalla testa della classifica. Terza giornata disastro per Phil Mickelson, che con un giro in par è precipitato al 54esimo posto insieme a J.B. Holmes e Anthony Kim, il quale è stato protagonista di un imbarazzante 76.
Nel video la presentazione del torneo fatta dal PGA Tour che mostra la quantità di pubblico presente e lo “stadio” della 16.
Brandt Snedeker

Dopo una prima giornata solitaria in testa per Camilo Villegas, si prospetta un terzo giro molto aperto in quanto nelle seconde 18 l’enorme distacco ottenuto dal colombiano con il suo 62 di apertura è stato riempito da molti giocatori. Uno fra tutti Mark Wilson, attualmente co-leader con Villegas, che ha girato in 65 colpi al primo giro e si è riconfermato con un 66 nel secondo approfittando così del brutto 69 del colombiano e sedendosi così sul suo trono. Secondi a meno 10 ci sono Anthony Kim, Ryan Moore e Rickie Fowler, finalmente in alta classifica quest’anno. A -9 un folto gruppo composto da Alvaro Quiros, Brandt Snedeker, Pat Perez, Mathew Goggin, Chris Couch e Tom Lehman. Tra i big Allenby è dodicesimo a -8, Ian Poulter sedicesimo a -7 e Phil Mickelson, al suo ritorno dalla vacanza con la moglie, è ventiquattresimo a -6 con ancora molte chance di vittoria.
Il co-leader di classifica: Camilo Villegas
Phil Mickelson dal tee
Anthony Kim esce dal rough

Nelle 36 buche di finale è Ian Poulter a spuntarla. L’inglese vince così il suo primo WGC, conquistando allo stesso tempo la prima vittoria sul PGA Tour. Poulter batte 4 e 2 il connazionale Paul Casey, colpevole di non aver saputo approfittare dei pochi errori di Poulter verso le buche finali del secondo giro. Nella finale di consolazione per il terzo posto è Villegas a spuntarla con un 5 e 4 su Sergio Garcia.
Finale:
Ian Poulter contro Paul Casey: Sabato pomeriggio Ian Poulter scriveva su Twitter: “non posso credere che Villegas e Casey siano ancora in campo 3 ore dopo che io ho finito, sto facendo una seduta di massaggi”. Questa frase è perfettamente descrittiva della giornata delle semifinali, in cui Poulter, dominando il match contro Garcia ha potuto saltare le ultime 6 buche di giornata riposandosi per la finale. Non è stato così per il rivale Casey, che ha dovuto sostenere ben 6 buche di spareggio ed è sceso in campo per concludere la sua semifinale all’alba della domenica, prima di partire per la finale. Casey sfrutta immediatamente il bogey di Villegas alla ventiquattresima buca di spareggio e passa in finale chiudendo in par. Ad attenderlo c’è un Ian Poulter che fresco come una rosa ha tutte le intenzioni di vincere il torneo. Parte molto bene Casey, che con uno strepitoso eagle alla 2 si porta in vantaggio per poi essere recuperato dal trentaseienne connazionale alla 3. Dopo qualche buca di sostanziale parità Poulter attacca ed alla 9 si trova 2 up con Casey che sta ancora studiando l’avversario. In un fantastico botta e risposta i due continuano con la loro gara, con Casey che risponde agli attacchi di Poulter il quale continua a fare birdie continuando la sua marcia inarrestabile. Dopo essere sceso 4 down Casey chiude la 18 recuperando 2 buche ed il primo giro di finale si conclude con Poulter in vantaggio di 2. Nella ripresa subito lo schiacciasassi Poulter prende il largo, 2 birdie nelle prime 2 buche per tornare 4 up, immediata risposta di Casey alla 3 e contro risposta di Poulter alla 4, stessa storia nelle buche successive fino alla 10, quando Casey riesce a tornare 2 down ed a riaprire il match. 4 buche in parità portano verso la vittoria Ian Poulter, che chiude la 33esima buca in dormie 3 up e non lascia scampo al rivale chiudendo in par anche la 34 con il tabellone che segna 4 e 2 da giocare.
Ian Poulter guadagna così il suo primo titolo in un evento WGC, conquistando anche il suo primo successo sul PGA Tour e portando a casa quasi un milione e mezzo di dollari.
Ian Poulter stringe la mano a Paul Casey dopo averlo battuto
Ian Poulter riceve il trofeo del WGC Accenture Match Play da Tim Finchem, commissioner del PGA Tour
Finale per il terzo posto:
Camilo Villegas contro Sergio Garcia. Nella finale di consolazione è Villegas ad avere la meglio su un Sergio Garcia in affanno. Il colombiano non lascia spazio allo spagnolo e chiude restando dalla prima all’ultima buca in vantaggio. In apertura Sergio Garcia chiude la uno con un bruttissimo double bogey per poi concludere una bruttissima domenica senza segnare nessun birdie lasciando così la strada spianata alla vittoria di Villegas.
Le front nine sono tutte del colombiano, pochi errori e score che alla 9 segna 4 up. È sufficiente un birdie alla 11 e 3 buche in parità per concludere questo breve match che posiziona Camilo Villegas al terzo posto, relegando un distratto Sergio Garcia al quarto.

In una interminabile quarta giornata del WGC Accenture Match Play ci sono state molte sorprese e molti match che definire spettacolari è dire poco. I pro hanno disputato 36 buche per scegliere i migliori due che domani si contenderanno la vittoria.
Per quanto riguarda i quarti di finale Thongchai Jaidee è stato battuto da Ian Poulter alla 18 1 up, Villegas ha avuto vita facile con Retief Goosen chiudento 4 e 3 come anche nel match tra Sergio Garcia e Oliver Wilson. Infine Paul Casey ha battuto 5 e 4 Stewart Cink.
Quarti di Finale:
Thongchai Jaidee contro Ian Poulter: La sfida tra il thailandese e l’inglese è tutto un susseguirsi di vantaggi e parità, distacchi e recuperi che rendono la gare emozionante e bella da seguire. Per la maggior parte del match il risultato è in parità, con i giocatori che si combattono a suon di birdie e sbagliano molto poco. Alla fine la spunta Ian Poulter che approfitta di un bogey di Jaidee alla 17 per andare one up e restarci fino alla 18 dove si conclude il match.
Sergio Garcia contro Oliver Wilson: Garcia è in forma e lo si vede fin da subito quando alla 2 recupera con un fantastico eagle il brutto bogey fatto segnare alla 1. Lo spagnolo passa rapidamente 3 up con Wilson che insegue e lo recupera portandosi 1 down alla 9. Nelle back nine però si vede solo Garcia. Par alla 10 per andare 2 up, birdie alla 13 ed alla 14 per andare in dormie 4up e chiudere il match con un par alla 15 che distrugge i sogni di gloria di Oliver Wilson.
Retief Goosen contro Camilo Villegas: Il sud africano subisce molto la pressione che Villegas gli mette addosso. Il colombiano, lento nel gioco tenta di far perdere la concentrazione all’avversario e riesce nella sua impresa chiudento le prime 9 4 up. Alla 10 un errore di Villegas riporta Goosen 3 down con 8 buche da giocare. Villegas però è bravissimo a non sbagliare quasi nulla e a portare il match fino alla buca 15 dove Goosen si vede costretto a concedere buca e match.
Stewart Cink contro Paul Casey: La fortuna che Cink aveva nelle prime 3 giornate se n’è andata. Per l’americano sembrava impossibile imbucare, moltissimi putt sbordati di pochissimo e match che non ha mai volto a suo favore. Per Casey è vita facile, alla 9 è già 4 up e gli bastano 15 buche per chiudere 5 up e 4 da giocare.
Dopo le 18 buche dei quarti di finale i vincitori dei 4 match hanno dovuto affrontare altre 18 buche di semifinale. Nella giornata caratterizzata dalla pioggia e dalle condizioni meteo avverse si è visto un golf spettacolare e degno di un World Golf Championship. Il campo l’ha fatta da padrone con colpi perfetti che battevano a 3 metri dalla buca e prendevano pendenze impossibili arrivano anche a 15 metri dall’asta.
La vittoria in sole 12 buche di Poulter lo avvantaggia moltissimo per la finale in quanto il suo rivale, che non è ancora stato scelto, non è riuscito a chiudere il match nella quarta giornata e dovrà portare ad oltranza il match nelle prime ore del mattino della domenica americana.
Semifinali:
Ian Poulter contro Sergio Garcia: Lo spagnolo ha subito moltissimo il freddo e la pioggia abbondante caduta nel secondo turno di giornata, si è distratto ed ha sbagliato moltissimo, complice la tensione. In un paio di tee shot ha anche fatto degli slice incredibili per un professionista, in uno dei quali è anche finito in mezzo ad un lago 30 metri a destra del fairway dove nelle precedenti giornate nessun giocatore era finito.
L’inglese però è a suo agio ed i green bagnati e la pioggia gli ricordano le condizioni meteorologiche della sua Gran Bretagna. In un match a senso unico ci si ritrova alla 10 con Poulter 6 up e con solo 2 timidi tentativi di risposta di Garcia alla 2 ed alla 7. Il match si chiude alla 12 con Poulter che vince 7 up con 6 buche da giocare.
Camilo Villegas contro Paul Casey: Il colombiano parte fortissimo, andando 2 up già alla terza buca per poi controllare il match fino alla 12, con un unico errore che lo porta 1 up alla 7. Casey si sveglia alla tredicesima buca riportando il match in parità e passando in vantaggio alla 15. Solo un errore alla 18 non gli permette di vincere l’incontro e lo porta ad un estenuante spareggio. Il match continua fino alla 23esima buca in parità assoluta, con colpi impossibili ed errori incredibili da parte di entrambi. Villegas alla 23 ha un putt facilissimo che sbaglia clamorosamente e rinvia lo spareggio a domani alle 7 di mattina ora locale, prima della finale. Il rinvio è stato reso necessario dalla lunghezza della gara che non ha potuto essere terminata a causa della scarsa luce del tramonto dell’Arizona.

Dopo le prime due giornate, caratterizzate da sorprese e colpi di scena, la terza giornata riporta tutto alla normalità. I big vincono quasi tutti e mandano a casa la maggior parte dei debuttanti ad un WGC. Unico debuttante rimasto nel tabellone è Thongchai Jaidee che battendo l’altro nuovo acquisto del WGC Ryo Ishikawa passa alla quarta giornata.
Ma ora analizziamo un match alla volta.
Ben Hogan Bracket:
Sergio Garcia contro Tim Clark: Per la prima volta in nove partenze ad un WGC Match Play Sergio Garcia passa ad un quarto di finale. Dopo i primi due giorni in cui Garcia non si riconosceva pienamente nel suo gioco, nella terza giornata è riuscito a giocare meglio il suo golf. Match dominato nelle prime nove da Garcia con tardiva risposta di Clark alla 11 ed alla 12 dove con un birdie ed un par riporta la sfida All Square. 13 in parità e stoccata decisiva di Garcia alla 13 che grazie ad un birdie ripassa 1 up per poi chiudere la gara con un altro birdie alla 17 che gli consente di passare il turno.
Vince Garcia 2 e 1
Oliver Wilson contro Luke Donald: Dopo le regolari 18 è iniziato il vero spettacolo. Alla 19 Wilson mette la palla con un approccio stratosferico a circa mezzo metro dall’asta. Donald è a più di 15 metri dalla buca con il suo approccio in green. La linea di putt di Luke Donald è tuttaltro che dritta, piena di salite, discese pendenze a destra ed a sinistra, in un green intricatissimo. Tranquillo come se fosse un putt di allenamento da 1 metro l’inglese ha colpito la palla che è rotolata dritta dritta, si fa per dire visto le slope del green, in buca. Pareggio e si va alla 20esima buca. Immediata la risposta di Wilson al par 4 della 9 che imbuca un incredibile birdie-putt da 12 metri con la vittoria che sembrava già in tasca a Donald il quale fallisce il suo tentativo di birdie da 3 metri e torna a casa. Wilson alla fine ha commentato: “penso che sia stato divertentissimo da vedere in tv ma vi posso assicurare che io alla 18 non ero così divertito.”
Vince Wilson alla seconda buca di spareggio.
Sam Snead Bracket:
Paul Casey contro Brian Gay: Un Casey in gran forma impone il suo ritmo e Brian Gay non riesce a seguirlo. Dopo le prime due buche di studio in cui prima Casey va 1 up, poi Gay lo recupera e lo supera per poi essere riagguantato da Casey alla 4. Dalla 7 in poi però non c’è più storia, si vede solo Paul Casey che in 6 buche arriva a 4 up, per poi pareggiare la 13 e chiudere i giochi alla 15 quando il suo avversario fa bogey.
Vince Casey 5 e 4
Stewart Cink contro Charl Schwartzel: La fortuna di Stewie Cink va a braccetto con la sua bravura. L’americano riesce sempre a salvarsi ed a recuperare lo svantaggio con Schwartzel. Match in dubbio durante tutte le 18 buche con i due che si scambiano la leadership in continuazione, per poi arrivare alla 15 in All Square e chiudere le 18 regolamentari in parità. Alla 19esima buca però è Cink a prevalere passando alla terza giornata.
Vince Cink alla prima buca di spareggio.
Bobby Jones Bracket:
Ian Poulter contro Jeev Milkha Singh: Dopo I primi due giri difficili e che hanno fatto faticare Poulter , la terza giornata è un po’ in discesa. Match dominato fin dalla prima buca da parte di Ian Poulter con un Jeev Milkha Singh che non riesce a stare a dietro allo scatenato inglese. L’unica buca che Poulter perde è per colpa sua e non per merito di Singh in quanto il bogey alla 7 è l’unica pecca di una eccezionale giornata.
Vince Poulter 5 e 4.
Thongchai Jaidee contro Ryo Ishikawa: Il gruppo di Bobby Jones è stato il più veloce a chiudere, non per differenze abissali nella bravura dei contendenti ma per straordinari colpi inventati dai 2 che hanno passato il turno. La storia tra Jaidee e Ishikawa è molto simile a quella di Poulter contro Singh. Il thailandese è sempre in vantaggio, dall’inizio alla fine con 2 timide risposte di Ishikawa alla 6 ed alla 13 che però non impensieriscono minimamente Thongchai Jaidee.
Vince Jaidee 5 e 4.
Gary Player Bracket:
Camilo Villegas contro Ben Crane: Grazie ad un paio di birdie Villegas si trova subito in vantaggio, per poi essere recuperato da Crane alla 8 e sorpassato alla 9. Nelle back nine però il colombiano prende il largo con Crane che sbaglia parecchio e match che finisce alla buca 16.
Vince Villegas 3 e 2.
Retief Goosen contro Nick Watney: Goosen si scatena nelle prime 3 buche e va subito 3 up. Risposta di Watney alla 4 per andare 2 down e parità assoluta fino alla 9. Le back nine sono le più emozionanti delle 3 giornate di gara. I due si alternano al comando con un botta e risposta degno di essere ricordato. Qualche bogey di troppo per Watney non gli consentono di andare allo spareggio, facendo passare il turno ad un ottimo Goosen.
Vince Goosen 1 up alla 18.
Gli accoppiamenti della quarta giornata:
Time | Players | |
7:10 am | Jaidee, Thongchai | Poulter, Ian |
7:22 am | Garcia, Sergio | Wilson, Oliver |
7:34 am | Goosen, Retief | Villegas, Camilo |
7:46 am | Cink, Stewart | Casey, Paul |