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Bart Simpson, ascolta sempre i consigli dell'esperto! Una lezione di golf con Bart Simpson, dalla celebre serie di cartoni animati.

Bart Simpson, ascolta sempre i consigli dell'esperto! Qualcuno considera il golf uno sport noioso, come Bart Simpson in questo video tratto da un episodio della famosa serie "I Simpson", amata e seguita in tutto il mondo. Bart desiderava in regalo un altro videogioco, e scoprendo che quello datogli in dono dalla madre non è quello che voleva ne rimane visibilmente deluso; ma per farla contenta ci gioca ugualmente, almeno per poco. Nel video, il tutor Lee Carvello consiglia la mazza da usare per il tiro, nonché la potenza. Ma come si evince dalla vicenda, Bart disilluso preferisce auto-sabotare il gioco, ignorando i consigli dell'insegnante. Il risultato? La palla finisce nel parcheggio. Ecco le indicazioni di Carvello nel video, qui tradotte in quanto in inglese. "Benvenuti al Lee Carvello putting Challenge. Io sono Carvello. Ora scegli una mazza. Hai scelto un legno 3. Posso suggerirti un putter? Hai scelto un legno 3. Ora seleziona la potenza del tuo swing, suggerisco un tocco leggero. Hai selezionato massima potenza di tiro". - A questo punto, Bart Simpson esegue il tiro e la pallina finisce nel parcheggio. - "Vuoi giocare di nuovo? Hai selezionato no". Chiaramente, di base deve esserci la volontà di eseguire un buon gioco, e questo senza dubbio non è il caso di Bart Simpson. Ma ascoltare i consigli di chi è più esperto di noi, e può darci delle indicazioni utili per eseguire un buon tiro, sia esso dal tee di partenza che durante il percorso, può fare la differenza tra un gioco mediocre e una partita ben riuscita. La tecnica è importante quanto lo è l'esperienza, e conoscere le regole non basta. Non per niente, i professionisti usualmente visitano il campo designato per la gara con almeno un giorno di anticipo. Buona lezione di golf, Bart Simpson!

https://youtu.be/ac9Z6CN14Gs

Come sappiamo, ormai da qualche giorno i vertici del Pgai hanno subito importanti rinnovamenti nelle figure chiave: come spesso accade nel mondo dello sport, in seguito alle dimissioni di alcuni Consiglieri come Iurilli ed anche alla scomparsa di due figure di spicco ovvero Giorgio Bordoni e Renzo Trentin, il precedente numero uno della Professional Golfers’ Association, Costantino Rocca, ha ritenuto doveroso porre fine al suo mandato anticipatamente, consegnando una lettera a tutti gli associati e valutando il Consiglio non più rappresentativo, lasciando quindi spazio ad una nuova figura per il vertice. Così l’Assemblea della Pgai, tenutasi il 12 ottobre scorso, presso il palazzo del Coni di Milano, ha eletto, con 280 preferenze su 399 votanti, il quarantanovenne milanese Antonio Bovari, già membro del Consiglio dal 2012. Insegnante presso il Golf Club Ambrosiano da 17 anni ormai, Bovari appena insediatosi ha dichiarato fin da subito di volersi occupare di varie questioni che interessano il mondo golfistico: primo fra tutti la formazione professionale dei giovani professionisti, affinché le cosiddette “nuove leve” possano rappresentare una valido ricambio generazionale all’interno di questo magnifico sport. In secondo luogo il nuovo presidente ha ritenuto opportuno affrontare la proposta di stesura di una sorta di contratto collettivo a tutela del posto di lavoro vista la difficile situazione, non solo nel golf, ma in tutti i tipi di professione. Come ultimo punto infine, ma non meno importante, si è parlato di redigere un codice deontologico ai quali tutti gli associati dovranno attenersi per tutelare, non solo gli spettatori, ma anche gli stessi professionisti e giocatori.

Ovviamente, insieme con Bovari si è eletto anche il nuovo Consiglio che avrà il compito di affiancare il Presidente e di traghettare in modo adeguato la Pgai nei prossimi quattro anni: a completare quindi il quadro direttivo vi sono Filippo Barbè (187 voti), Marco Luzzi (167), Gianluca Baruffaldi (163), Antonio Iurilli (151), Enrico Biffi (137), Federica Dassù (131), Gaetano Macciocchi (131), Marco Maria Berio (118), Alfredo Da Corte (101).

Come testata esperta del settore ci auguriamo che le novità apportate facciano bene a lungo termine e che il nuovo Consiglio guidato da Bovari lavori egregiamente portando una ventata di buoni propositi da trasformare in opere concrete affinchè non i soli vertici, ma nella sua totalità, il mondo del golf professionistico e non, ne possa trarre vantaggio.