Golf all over the world ogni settimana vi porta alla scoperta del golf praticato nei vari Paesi del mondo. Il nostro viaggio attraverso l'Asia continua, e dopo India, Nepal e Cina arriviamo in Mongolia, il paese meno popolato del mondo. La Mongolia è una terra gelida situata nel bel mezzo del continente asiatico, stretta tra Russia e Cina. Il territorio è in gran parte coperto da montagne e dal deserto del Gobi. La popolazione, poverissima, è prevalentemente nomade e si concentra intorno alla capitale, Ulaanbaatar (in Italiano Ulan Bator), affrontando una temperatura media annua di -1,3 °C In questo territorio così ostile - ci si chiede - è possibile giocare a golf? Eccome! Bisogna però sapersi adattare al clima, possibilmente viaggiando d'estate, quando le temperature raggiungono i 18-20° e si evitano le tempeste di neve improvvise. Agosto-Settembre i mesi più quotati. Il golf in Mongolia si è sviluppato recentemente, grazie all'impresa dell'americano Andre Tolme, che fu il primo golfista in assoluto a giocare a golf nel territorio mongolo. In mancanza di un campo, Tolme decise di trasformare l'intera Mongolia in un perfetto golf course a 18 buche, ognuna distante più di 100 chilometri dalle altre. Partendo da Choybalsan nella Mongolia orientale e finendo a Dund-Us nell'estremo ovest attraversò tutto il paese in 90 giorni e 12 170 colpi, attraendo l'attenzione della stampa nazionale e internazionale e dando vita al fenomeno del golf nel Paese. Al tempo di Andre Tolme non c'era nessun golf club in Mongolia, adesso ce ne sono molti dislocati tra le montagne e il deserto. Uno solo però rispetta gli standard internazionali, il Mt. Bodg Golf Course, situato appena fuori Ulaanbaatar. É un campo davvero particolare questo, per fare un esempio al posto del golf cart i giocatori sono accompagnati da un caddy a cavallo che segnala il punto dove è caduta la palla con una freccia. Innovativo, no? Avendo una storia così breve, il turismo golfistico in mongolia non può ancora vantare dei veri e propri "tour organizzati" come ce ne sono in India o in Nepal. Il consiglio per chiunque volesse addentrarsi in questo complesso paradiso terrestre quindi è quello di organizzare un viaggio nella capitale e (possibilmente prima di partire) mettersi direttamente in contatto con il Mt. Bodg Golf Course. Altrimenti, per chiunque avesse tre mesi a disposizione e un grande, enorme spirito d'avventura, si può sempre utilizzare l'intera Mongolia come uno spettacolare campo da golf. In fondo, perché no?
Golf by the rules ogni settimana analizza una regola del Regolamento ufficiale del golf. La settimana scorsa abbiamo trattato la numero 2 - il Match Play - oggi parliamo dello Stroke Play. In uno Stroke Play ogni giocatore gareggia singolarmente, sfidando tutti gli altri concorrenti. Lo scopo della gara è quello di completare ogni buca di un giro convenzionale nel minor numero possibile di colpi. Il concorrente che alla fine del giro consegna lo score col punteggio lordo (che quindi non tiene conto dell'handicap, altrimenti sarebbe netto) più basso vince. Tutto facile sembra, certo, però la pelle dev'essere imbucata. Chiunque supera una buca senza concluderla e gioca la palla dalla successiva area di partenza, o lascia il putting green nel caso dell'ultima buca, viene immediatamente squalificato dal gioco. Siamo capaci tutti a superare le buche in un sol colpo, se non dobbiamo imbucare la palla. Potrebbe capitare invece che qualcuno imbuchi due palle per una sola buca. É il caso di un concorrente che, indeciso sulla corretta procedura di un colpo, decide di completare la buca con due palle, senza incorrere in penalità. Il giocatore prima di compiere ulteriori azioni (altrimenti gli verrà contato solo il colpo con la palla originale, ma comunque senza penalità per averne giocate due) deve comunicare le sue intenzioni al marcatore o a un compagno di gioco e deve indicare quale delle due palle vorrebbe che venisse contata se le Regole lo consentissero. Prima di consegnare il proprio score riferirà i fatti al Comitato (o rischia la squalifica) che prenderà una decisione sul suo punteggio. Nota: In uno Stroke Play un'infrazione costa generalmente due punti di penalità, e un giocatore che si rifiuta dichiaratamente di rispettare una Regola inerente ai diritti di un concorrente subisce la squalifica dal gioco. Questa era, in breve, la terza Regola del Regolamento ufficiale del golf. Appuntamento a settimana prossima per discutere di cosa si può o non si può fare con i bastoni!
Quando a parlare è uno sportivo, un intellettuale o un attore, la citazione diventa subito storica. Scopriamo le più belle e divertenti frasi sul golf.
"Quello che altri trovano nella poesia o nell'arte, io lo trovo in un bel drive" Arnold Palmer "Il buon golf si gioca in un campo di 14 cm: lo spazio tra due orecchie" Bobby Jones "Chi segue uno sport si diverte, chi lo pratica si svaga, chi si applica davvero gioca a golf" Bob Hope, attore "Il golf è un gioco il cui obiettivo consiste nel lanciare una palla minuscola in un una buca ancor più minuscola, con attrezzi singolarmente mal progettati a tale scopo" Sir Winston Churchill "Il golf è uno sport in cui forza d'animo, determinazione incrollabile e cieca devozione non vi procureranno altro che un'ulcera" Tommy Bolt "Fare dello spirito su un campo da golf? Scherzerei sulla malattia cardiaca della madre del mio migliore amico?" Phil Silvers, attore "Senza dubbio, il sommo piacere del golf è che sul fairway, lontani da tutte le pressioni di rapporti sociali e delle razionalità, ci si può sentire immortali per qualche ora" Colman McCarthy, giornalista "Il golf è come una storia d'amore: se non la prendi sul serio non è divertente; se la prendi sul serio ti spezza il cuore" Arnold Daly, attore "Il golf e il sesso sono le uniche attività che ti puoi godere anche senza essere molto pratico" Jimmy Demaret "Se vieni sorpreso dalla tempesta su un campo da golf e hai paura dei fulmini, prendi un ferro n.1. Nemmeno Dio può colpire un ferro n.1" Lee Trevino "Se volete nascondere il vostro carattere, non giocate a golf" Percy Boomer, maestro di golf " Il golf è il sistema migliore per rovinare una bella passeggiata nei prati" Oscar WildeFoto
Luke Campbell Donald è nato ad Hemel Hempstead nell'Hertfordshire, Inghilterra, il 7 dicembre 1977. Si auto-definisce "mezzo scozzese" in onore del padre, Colin Donald, originario di Stranraer, città nel Sud della Scozia. Primi anni: Luke inizia a giocare a golf molto giovane e all'età di soli 15 anni comincia a vincere i primi tornei amatoriali. Presto abbandona l'Inghilterra verso l'America per completare gli studi universitari, prima al College Prospects of America e in seguito alla Northwestern University di Evanston, nell'Illinois, dove studia arte e raffina il suo golf sotto la guida del coach Pat Goss. Nel 1999 vince il titolo singolo della NCAA Division battendo il record precedentemente appartenuto a Tiger Woods. Tra i professionisti: nel 2001, all'età di 24 anni, entra nel circuito del golf professionale. Come professionista ottiene una serie di successi e soddisfazioni che culmineranno, nel 2011, con il raggiungimento della prima posizione del ranking mondiale (mantenuta per 55 settimane) in seguito alla vittoria all'ultimo colpo del BMW Pga Championship di Virginia Waters a scapito del connazionale Lee Westwood. É inoltre passato alla storia come il primo giocatore di sempre a vincere sia il PGA Tour sia l'European Tour nel corso della stessa stagione. Attualmente occupa la posizione numero 81 della classifica globale. Vita privata: è sposato dal 2007 con Diane Antonopoulos, statunitense di origine greca conosciuta ai tempi della Northwestern University, dalla quale ha avuto due bambine nate rispettivamente nel 2010 e nel 2011. Dal sito ufficiale del giocatore si legge che nonostante la sua sia una ricca carriera internazionale il luogo dove Luke ama di più passare il suo tempo è a casa con Diana e le sue figlie.
Golf all over the world ogni settimana vi porta alla scoperta del golf praticato nei vari Paesi del mondo. Dopo essere sbarcati in India e aver proseguito a nord verso il Nepal, il nostro viaggio continua attraverso il Paese più popoloso del mondo, la Cina. In Cina il golf è uno sport molto discusso. Mao Tse-tung, presidente del partito comunista fino alla sua morte nel 1976, lo aveva addirittura bandito dal partito in quanto "sport dei milionari" e quindi contrario agli ideali comunisti cinesi. Riammesso negli anni Ottanta, il golf è stato nuovamente vietato nell'Aprile del 2015 dal presidente Xi Jinping, per motivi legati alla corruzione di uomini d'affari e alti funzionari pubblici che pare utilizzassero il golf come mezzo per i loro traffici "poco trasparenti". Finalmente nell'Ottobre scorso il golf è stato riammesso - "in fondo, è solo uno sport", scrive il giornale ufficiale dell'anticorruzione cinese - e nessun funzionario pubblico deve più temere il carcere per poter giocare una partita, a patto che la paghi con i propri soldi. Se non siete membri del partito comunista cinese, comunque, non dovreste avere troppi problemi a giocare di tanto in tanto sui campi da golf cinesi: alcuni sono tra i più belli del mondo, come il Mission Hills Shenzhen (tra Shenzhen e Dongguan), considerato anche il più grande golf course a livello globale, o il The Dunes at Shenzhou Peninsula (nell'isola di Hainan), costruito interamente su sabbia naturale (sconsigliato ai "deboli di bunker"). Se questi due non dovessero piacere, poi, in Cina si trovano tra i 600 e i 1000 altri club di golf, la maggior parte dei quali collocati nel Sud, poiché il Nord soffre molto la mancanza cronica di forniture d'acqua e non potrebbe garantirne l'irrigazione (giustamente, diremmo noi). Partite in fretta quindi (prima che il golf venga nuovamente vietato, si potrebbe pensare) alla volta di questo enorme, affollato Paese. Vi aspettano enormi metropoli moderne, come Pechino e Shanghai, affascinanti opere storiche, tra cui la Città Proibita e l'esercito di terracotta, oppure meravigliose riserve naturali come la Valle del Jiuzhaigou, nota per le spettacolari cascate e i tanti laghi, e il Monte Emei, uno dei quattro moni sacri della tradizione cinese. Per la Grande Muraglia, poi, non serve fare grandi corse: è ferma da più di 2000 anni e non sembra essere particolarmente interessata a spostarsi. Nota: se siete interessati a scoprire qualcosa in più riguardo al rapporto tra Cina e Golf, vi consigliamo di leggere “The forbidden game” di Dan Washburn, il più grande esperto mondiale su questo argomento.
Un Match Play, afferma il regolamento ufficiale del golf, è l'incontro golfistico in cui una parte (un giocatore o due o più partner) gioca contro un'altra su un giro convenzionale (tipicamente 18 buche consequenziali) sfidandosi buca per buca. Una buca è vinta dalla parte che imbuca la propria palla col minor numero di colpi. L'incontro finisce quando una parte è in vantaggio sugli avversari per un numero di buche maggiori di quelle rimanenti nel giro. Se alla fine del giro le due parti sono in parità, il comitato di gara (l'autorità che gestisce l'incontro) può estendere il numero di buche da giocare al fine di decretare un vincitore. É possibile che una parte concluda una buca senza imbucare "fisicamente" la palla: per esempio se la parte avversaria decidesse di concedere il colpo successivo (può farlo in qualsiasi momento purché la palla sia ferma; e la concessione non può essere rifiutata né ritirata), dando per scontata la palla in buca, o se incorresse in una penalità dopo aver completato la buca. In questo caso, se alla parte che sta ancora giocando la buca mancasse un colpo per pareggiarla, la buca verrebbe considerata automaticamente pareggiata. Durante un incontro Match Play può capitare (spesso) che sorgano dubbi e contestazioni tra giocatori. Un giocatore che crede di aver subito un danno illecito può presentare un reclamo al comitato di gioco, purché lo faccia in tempo breve e avvisi preventivamente la parte avversaria. In particolare, un reclamo viene considerato valido solo se il giocatore, dal momento in cui viene a conoscenza dei fatti, lo presenta prima che qualsiasi altro giocatore giochi dalla successiva area di partenza o, nel caso dell'ultima buca, prima che tutti i giocatori lascino il putting green (se le circostanze dell'illecito vengono scoperte in seguito, è ancora possibile fare reclamo prima che venga proclamato il risultato dell'incontro). Dopo la pubblicazione del risultato un giocatore può presentare reclamo solo se dimostra di non non aver scoperto prima i fatti a causa di un'errata informazione ricevuta da un avversario. Un giocatore, in ogni caso, può ignorare un'infrazione commessa da un avversario, a condizione che le due parti non si siano messe d'accordo per non applicare una regola. Golf by the rules ogni settimana analizza una regola del Regolamento ufficiale del golf. La settimana scorsa abbiamo trattato la numero 1 - Il Gioco - appuntamento alla prossima per parlare del gioco a colpi, lo Stroke Play.
Poche settimane fa ha conquistato il quarto Omega Dubai Ladies Master della sua carriera, e noi crediamo sia giusto dedicarle un articolo nella rubrica "Campioni di golf". Shanshan Feng campionessa lo è di sicuro, ma non solo: é anche, in parte, la storia stessa del golf. Il primo cinese (uomo o donna) a vincere un titolo Major, l'LPGA Championship conquistato a fatica del 2012. Shanshan Feng è nata a Canton il 5 Agosto del 1989 e fin da giovanissima é stata avvicinata al mondo del golf. Il padre, Xiong Feng, e il coach Gary Gilchrist hanno lanciato la giovane tra i dilettanti all'età di soli 10 anni, e i risultati non si fanno aspettare: la Feng vince il China Junior Championship e il China Junior Open nel 2004, diviene China Women’s Amateur Open Champion nel 2006 e l'anno seguente é già pronta per il golf professionale. Anche tra i professionisti Shanshan raggiunge risultati eccellenti, ma bisogna aspettare il 2012 per assistere alla prima grande vittoria della campionessa cinese: la conquista del Wegmans LPGA Championship, per soli due colpi davanti alla giapponese Mika Miyazato, che la rende la prima cinese della storia a vincere un titolo Major. Una soddisfazione enorme per la Feng (e un grande onore per la Cina), che segna la svolta di una carriera destinata a non rallentare più. Nel 2014 raggiunge il culmine (per ora) del round più basso di carriera: 63 colpi per vincere il Sime Darby LPGA Malaysia e superare quota $5 milioni di career earnings. Nel 2015 vince due volte il Ladies European Tour e diventa il primo giocatore cinese di sempre vincitore del Tour's Ordere of Merit. Nel 2016, infine, partecipa alle Olimpiadi di Rio e ottiene una medaglia di bronzo nella categoria individuale femminile di golf, vince ancora il Sime Darby LPGA Malaysia e conquista anche il primo posto del TOTO Japan Classic tournament. Nel mezzo, molti altri titoli internazionali (tra cui i 4 Omega Dubai Ladies Masters e i due Tour LPGA del 2013, che portano a 6 il numero complessivo di vittorie LPGA) e tante, tante soddisfazioni. Shanshan Feng è considerata un modello da seguire e una fonte d'ispirazione in Cina. É convinta, infatti, che da quando il golf é diventato uno sport olimpico l'interesse tra i cinesi nei suoi confronti sia salito vertiginosamente, e che presto nuove generazioni di golfisti ripeteranno le sue vittorie e supereranno i suoi risultati. Sarà vero? Non lo sappiamo, ma in fondo, niente è impossibile.
Jason Day ha concluso il 2016 occupando la posizione n°1 del world ranking, confermando quanto e per quanto a lungo Tiger Woods abbia troneggiato sul mondo del golf. Sono 8 anni consecutivi che il primo posto della classifica mondiale cambia ogni capodanno: dal 2009 di Woods al 2016 di Day, passando per Lee Westwood, Luke Donald, Rory Mcllory, ancora Tiger Woods e Jordan Spieth. Ma prima di allora? Tornando indietro dal 2009 al 1998, Tiger Woods è salito sul gradino più alto del podio per 11 anni su 12, con una piccola interruzione chiamata "Vijay Singh". Quest'anno occupa la posizione n°652, dovuta a un'interruzione dal gioco durata quasi 15 mesi prima del Hero World Challenge di questo Dicembre. Se non fosse stato per l'infortunio subito questo numero sarebbe potuto essere senz'altro più basso, così come potrebbe, forse, abbassarsi l'anno prossimo. Il dominio golfistico di Tiger Woods sul ranking è stato grande e duraturo; ma è ormai giunto ai titoli di coda? Si potrebbe pensare che sia così, a giudicare dalle quotazioni dei bookmakers. Secondo le previsioni della Snai, per fare un esempio, le probabilità che Tiger vinca il Masters Tournament 2017 sono 25:1, e per lo Us Open il valore della quotazione è anche più elevato, 50:1. Insomma, non esattamente un "in bocca al lupo". Nel frattempo il campione statunitense continua ad allenarsi, sentendosi "fisicamente bene e a posto, ma il gioco è ancora vulnerabile e non a livello a cui dovrebbe essere", secondo le sue parole. Se anche non dovesse mai tornare a tale livello, a 40 anni è un rischio concreto, il mondo del golf difficilmente si dimenticherà della grandezza e della supremazia della "tigre" di Cypress. 12 anni (quasi) di fila in testa al ranking, cosa che dal 2009 a oggi non riesce a nessuno per due anni consecutivi, e ancora tanta voglia di mostrare la propria forza. Chapeau, Tiger.
Golf all over the world ogni settimana vi porta alla scoperta del golf praticato nei vari Paesi del mondo. Dopo aver parlato dell'India, continuiamo il tour dell'Asia spostandoci in Nepal, spina dorsale dell'Himalaya. Il Nepal è uno dei Paesi più affascinanti del mondo e, a differenza di quanto molti pensano, offre numerose possibilità agli amanti del golf. Ci sono sette golf courses in Nepal al momento, tra cui il Gokarna Forest Golf Resort di Gokarna e l'Himalaya Golf Club di Pokhara, considerati tra i courses, rispettivamente a 18 e a 9 buche, più belli di tutta l'Asia. La maggior parte di questi campi, perfettamente serviti, sono collocati in zone centrali e offrono splendidi percorsi con affascinanti scorci sull'Himalaya o sulle valli nepalesi. Quando arriverà il momento di mettere via le scarpe da golf, quindi, potrete indossare gli scarponcini da trekking e partire alla scoperta del mondo attorno a voi, alla ricerca di paesaggi mozzafiato o degli ammalianti stupa buddhisti dislocati qua e là nella regione. La visita del "tempio delle scimmie" di Kathmandu o un giro nella "foresta dei leopardi" di Kelkot, per esempio, potrebbero da soli valere il "prezzo del biglietto". Fino a vent'anni fa il golf in Nepal era considerato per lo più un piacevole passatempo, ma negli ultimi tempi si è sviluppato ad alti livelli di professionalità. Il primo torneo internazionale, il Surya Nepal Masters Open, è stato organizzato nel 1993 e fin da subito ha attratto numerosi golfisti, professionisti e non, da tutto il mondo. Il torneo oggi si svolge al Gokarna Forest Golf Resort ed è gestito dal Nepal Tourism Board, che promuove numerosi eventi sportivi nel Paese, e dalla Surya Tobacco Company. Il montepremi non è paragonabile a quello dei principali tornei internazionali (il primo premio del 2014 valeva circa 4'276€), ma in compenso la bellezza del campo non ha nulla da invidiare ai "big" occidentali. Anche per il Nepal, come per l'India, in internet si possono trovare numerose offerte e pacchetti-viaggio per i turisti del golf, come il tour organizzato da i viaggi dello sciamano: 10 giorni di totale relax tra golf e spa nella splendida foresta di Gokarna, poco distante da Kathmandu, al prezzo (tutto compreso, anche i voli) di 2'190€ a persona. Cosa aspettate allora? Se cercate l'avventura e un'esotica fuga dal mondo, il Nepal è il posto che fa per voi. Bon voyage!
Avete mai sognato di giocare a golf godendovi lo spettacolo paesaggistico delle vette dell'Himalaya? Magari preferite l'avventura del gioco in mezzo alle tigri? In ogni caso, l'India è il posto che fa per voi. In India il golf nasce e si sviluppa grazie al lavoro della Indian Golf Union, che lega tutti i golfisti indiani (un po' come la federgolf italiana) e gestisce 194 golf club sul territorio. Al momento il Paese può vantare un professional golf tour (per soli uomini) di caratura internazionale, il Professional Golf Tour of India. Al suo interno il torneo più importante è senz'altro l'Hero Indian Open, che, in particolare, permette ai giocatori di guadagnare punti per il World ranking, essendo riconosciuto dall'Asian Tour. Il territorio indiano offre incredibili possibilità agli amanti del golf. Con centinaia di campi sparsi in tutto il Paese, è possibile giocare sullo sfondo delle bellissime alture tibetane, di immense città metropolitane o piccoli villaggi esotici. Se sceglieste di provare l'esperienza del viaggio in India per il vostro prossimo "torneo di golf tra amici", potreste decidere di affidarvi a un golf-tour organizzato da agenzie turistiche, come il Golf & Wildlife Holiday Experience, offerto dalla Uday Tours and Travel Pvt.Ltd: dieci giorni di avventura tra le tigri del parco nazionale Ranthambore e a cavallo (o meglio, "a elefante") degli elefanti di Jaipur, sulle splendide colline del Rajasthan. Magari invece potreste preferire un viaggio on-the-road, organizzato da voi stessi. In questo caso, ricordatevi di includere tra le vostre scelte il Presidency golf club di Bombay e il Bangalore Golf Club, due tra i club considerati più belli (e difficili) dell'intero Paese. I prezzi? Tutt'altro che proibitivi. Con circa 2000 rupie al giorno (più o meno 30€) dovreste riuscire a giocare in qualunque club d'India. Che aspettate allora? "Sacca" in spalla e biglietti in mano, la vostra prossima meta golfistica potrebbe proprio essere il subcontinente indiano.
Oggi torniamo alle origini. La prima regola del regolamento ufficiale del golf, Il Gioco, dà una definizione sommaria del gioco stesso del golf, cioè: giocare la palla con un bastone dall'area di partenza fino a mandarla in buca con uno o più colpi eseguiti conformemente alle Regole. Tutto semplice? Beh, quasi.
Un giocatore, scrive il regolamento, non deve cercare di influenzare il movimento della palla in gioco (spostandola o fermandola con i piedi, per esempio) né deve alterare le condizioni materiali del campo. In caso di infrazione grave (quando porta a un significativo vantaggio) alla regola, il giocatore può correre il rischio di essere squalificato dal comitato. Esistono però delle eccezioni: per esempio, un'azione fatta allo scopo di avere cura del campo non costituisce infrazione.
Ai giocatori è vietato accordarsi per non applicare una regola o una penalità, previa squalifica di entrambe le parti (o, in uno Stroke play, dei concorrenti coinvolti)
Se i giocatori incorrono in una situazione di gioco che non è contemplata dalle Regole devono prendere una decisione accordandosi in modo equo e corretto.
Definizioni utili alla prima regola:
Area di partenza: area rettangolare profonda due bastoni, delimitata lateralmente e frontalmente da due indicatori di partenza. ATTENZIONE: una palla è fuori dall'area di partenza quando si trova interamente al di fuori di essa.
Palla in gioco: una palla è "in gioco" non appena il giocatore ha effettuato un colpo dall'area di partenza fino a quando è imbucata, a meno che sia persa, fuori limite, alzata o sostituita.
Siete alla ricerca di uno sport e pensate che il golf possa fare al caso vostro, ma state ancora cercando di capire se sareste in grado di sopportarne i prezzi? Forse é il caso che diate un'occhiata a questo articolo, dove rapidamente cercherò di spiegarvi che, in fondo, il golf non é un passatempo poi così proibitivo come si pensa.
Quindi, la domanda é: quanto costa giocare a golf? Dipende, ovviamente, é la risposta.
Dipende perché non esiste una modalità "standard" per iniziare a giocare a golf, e a seconda della strada che deciderete di intraprendere dovrete affrontare dei costi, sia in termini di moneta sia in termini di tempo ed energie, differenti. Il consiglio principale però é: iniziate dalle basi e lasciate che lo sport vi convinca fino in fondo, prima di investire tutto il vostro capitale nell'acquisto di una nuovissima mazza da golf Honma che farà da arredamento al vostro garage.
Costo per l'apprendimento: ovviamente prima di giocare bisogna imparare a farlo e questo comporta delle lezioni di tecnica, che vanno pagate. Le lezioni possono essere effettuate individualemente (in Italia il prezzo si aggira attorno ai 25€ la mezz'ora, comprensivo di tutto: campo pratica, attrezzatura in affitto...) o collettivamente (i corsi costano circa 115€ l'uno per un totale di 5 lezioni da un'ora, quindi 11,5€ ogni mezz'ora). A questo aggiungete l'allenamento in campo pratica, mediamente al prezzo di 10€ per l'entrata più il costo delle palline.
Costo per l'attrezzatura: prima o poi vorrete averne una vostra e per l'attrezzatura i prezzi possono variare molto. Consiglio di evitare sia set super-lusso (in fondo avete ancora l'Honma in garage) sia set per principianti (vi trovereste a dover rinnovare l'acquisto di attrezzatura a distanza di pochi mesi). Provate con qualcosa di usato (ma in buono stato) unito a qualche pezzo nuovo. Per una sacca, tre ferri, un wedge , un putter e un legno dovreste cavarvela con circa 800€. Non dimenticate il costo delle palline (1€ a pallina se comprate le "lost and found") e delle scarpe da golf (attorno a 80€).
Costo per l'associazione ai circoli: a ogni golfista serve una "base". Un campo di golf in cui sentirsi davvero a casa. I circoli golf si dividono in 3 categorie: circoli a 18 buche ( i più costosi; la quota associativa verte attorno ai 1500€ annui), i circoli a 9 buche (1000€ all'anno circa) e i circoli promozionali (500€ la tassa di quota. Offrono un campo pratica e, di solito, 3 buche a disposizione). La scelta tra questi dipende dalle vostre finanze e dal vostro interesse. Su 18 buche, certamente, ci si diverte di più che su 3.
Costo per il tesseramento FIG: pagamento per l'iscrizione alla Federazione Italiana Golf Consiglio il tesseramento libero: 75€ gli adulti e 22€ i ragazzi per tutto l'anno.
Come vedete i prezzi possono variare molto in relazione al tipo di gioco che volete fare: pensate di aver bisogno di 15 ore di lezioni individuali, o preferite passarne 20 nel campo pratica? Vi farete prestare l'attrezzatura da un amico (magari quello che ha la Honma nel garage e non la usa)? Vi iscriverete subito a un circolo a 18 buche extra-lusso? Ora più o meno sapete quanto dovrete spendere.
Un'ultima osservazione: ricordate che certi prezzi, per quanto possano sembrare inizialmente alti, rappresentano dei costi fissi che probabilmente vi toccherà pagare una volta sola nella vita (escluse le iscrizioni da rinnovare) e nel giro di pochi anni avrete ammortizzato con ore e ore di divertimento e relax (già conoscete i numerosi benefici del golf?). Il gioco vale la carta di credito, provare per credere.
"Gioca la palla come si trova. Gioca il campo come lo trovi. E se non puoi fare l'una o l'altra cosa fai quel che è giusto, ma per fare ciò che è giusto devi conoscere le Regole del Golf."
(Principio fondamentale del golf)
Le regole del golf sono un insieme di norme e procedure da rispettare nei diversi momenti del gioco. Sono scritte dalla United States Golf Association (per gli Stati Uniti e il Messico) e dal Royal & Ancient Golf Club di St. Andrews ( per il resto del mondo), che congiuntamente ogni quattro anni le revisionano e perfezionano, apportando in certi casi modifiche che ne semplificano la comprensione o ne cambiano la penalità. L'ultima edizione è stata pubblicata nel 2016. In Italia il compito di vigilare sul corretto svolgimento delle competizioni spetta alla Federgolf (Federazione italiana Golf) che, inoltre, pubblica sul proprio sito il regolamento nella versione più aggiornata e tradotto in italiano.
Il regolamento comprende 34 regole, ognuna dedicata a una specifica parte del gioco, che spaziano dall'indicazione del tipo di bastone e di palla consentita all'ordine con cui i giocatori devono giocare, fino all' individuazione di chi e come deva risolvere le controversie nate sul campo. Ogni giorno DotGolf.it pubblica un articolo riguardante una particolare norma e le sue applicazioni.
Non ci annoieremo mai di ripetere quanto siano importanti le regole nel Golf. Senza di loro il gioco non potrebbe esistere, almeno non nelle forme con cui lo conosciamo, né sarebbe di alcun interesse giocarci. Un giocatore, che farebbe bene a tenere sempre a portata di mano una copia del regolamento ufficiale, ha il compito di metterle in pratica e il diritto di controllare che gli altri facciano lo stesso, nella tutela dell'interesse comune.
Foto di Buongiornoalghero.
Shanshan Feng non si ferma più. La campionessa cinese conquista per la terza volta consecutiva l'Omega Dubai Ladies Masters, il quarto in cinque anni. La numero 4 del ranking mondiale ha totalizzato 10 colpi 'under' all'Emirates Golf Club di Dubai (206 lo score finale). Merito di un finale di torneo strepitoso che le ha permesso di recuperare i cinque colpi di ritardo che aveva accumulato fino al penultimo turno. "Sapevo che mi sarei dovuta impegnare molto per recuperare" ha detto la Feng appena dopo la vittoria, "e credo che le condizioni meteo siano state davvero d'aiuto. C'era vento oggi, se non fosse stato così non so cosa sarebbe successo. La fortuna era dalla mia parte e finalmente ho potuto tirar fuori il meglio di me" Dietro di lei seguono l'inglese Charley Hull (208 colpi) seconda e l'irlandese Aditi Ashok terza, a pari merito con Florentyna Parker (entrambe a 210).
É uno dei golfisti italiani più famosi di sempre, dal molti considerato il più forte italiano attualmente in attività. Ha costellato la sua carriera con numerosi premi e riconoscimenti internazionali e non sembra intenzionato a fermarsi. Vero gioiello della penisola, Francesco Molinari rappresenta l'orgoglio del "made in Italy" nel mondo del golf. Nato a Torino e proveniente da una famiglia di giocatori, entra a contatto con bastone e pallina all'età di 8 anni, al Circolo Golf Torino. Ventiduenne abbandona il gioco amatoriale per passare al professionismo e due anni più tardi conquista il primo trofeo professionale della sua carriera: l'Open d'Italia del 2006 (primo italiano dal 1980), che poi si riprenderà anche nel 2016. Nel 2009, insieme al fratello Edoardo, vince la coppa del mondo di golf e l'anno seguente la fortunata alchimia familiare si ripete, con la vittoria in terra gallese della Ryder Cup al Celtic Manor Resort. Nel Novembre del 2010 si aggiudica anche l'HSBC Champions (il suo primo torneo WGC), battendo l'allora numero uno del mondo Lee Westwood, grande favorito del torneo. Un'altra Ryder Cup, infine, viene vinta nel 2012 dal team europeo di cui fa parte Molinari; è proprio il campione torinese che ottiene il pareggio finale contro Tiger Woods che permetterà all'Europa di guadagnarsi il titolo. Nel mentre, una laurea in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Torino e un matrimonio con la reporter sportiva free-lance Valentina Platini (che lo rende padre di Tommaso) coronano il quadro di una vita privata, oltre che sportiva, ricca di soddisfazioni. Non servono commenti per elogiare l'operato di questo campione, perché i fatti e i risultati ottenuti parlano da soli: siamo davanti a una vera stella del golf internazionale, destinata a far parlare ancora lungo di sé e delle sue doti. Chapeau
Chi l'ha mai detto che per giocare a golf si possano utilizzare soltanto bastoni e pallina? Sicuramente non i simpaticissimi ragazzi di Dude Perfect (vi ricordate il loro video sugli stereotipi del golf?) , che hanno deciso di sfidarsi nella 'all sports golf battle'. La sfida consiste nel giocare a golf utilizzando come strumenti alcuni attrezzi sportivi derivanti da altri sport: dal pallone da calcio e dalla racchetta da tennis fino alla mazza da baseball. Ogni mezzo è lecito per raggiungere il risultato. Ecco, appunto, il risultato? Forse non un granché dal punto di vista sportivo, ma sicuramente un successo in quanto a divertimento! Condividete l'idea con amici e compagni di gioco e organizzate un' epica battaglia golfistica a colpi di "tutto". Foto di Ytimg.
Il golf è spesso considerato (da coloro che non lo praticano) un' attività statica e rilassante; talvolta non viene neanche riconosciuto come un vero e proprio sport ma piuttosto come un piacevole passatempo all'aria aperta.
Il golfista, che si ricorda delle ore passate a perfezionare i movimenti dello swing o a trasportare sacca e bastoni da una parte all'altra del campo, deve scegliere se rispondere a quest'affermazione con una bella risata o con un colpo di wedge assestato sui denti dell'interlocutore: noi tenderemmo a sconsigliare l'uso della violenza, che poco si addice a un gentleman del Golf e soprattutto rischierebbe di rovinare il ferro.
Il gioco del golf, infatti, si presta a essere un eccellente esercizio fisico per lo sviluppo di coordinazione e concentrazione, in grado di apportare grandi benefici psico-fisici al prezzo di un impegno richiesto generalmente medio-basso (il consumo energetico si aggira attorno alle 5 Kcal/min). Per queste caratteristiche quindi viene indicato anche a chi non ha mai praticato esercizio fisico (no, salire e scendere le scale di casa non conta) o a chi soffre di cardiopatie leggere, come metodo per le riabilitazioni cardiovascolari: le lunghe camminate infatti condizionano positivamente l'apparato cardiorespiratorio, mentre l'esercizio dello swing richiede un'unione di coordinazione, flessibilità e forza che allena i muscoli di tutto il corpo.
Se praticato nel modo corretto il golf è in grado di apportare diversi benefici fisici. Ma ancora più evidenti sono i vantaggi che si ottengono a livello mentale: passare una giornata in mezzo a splendidi scenari naturalistici, alternandosi tra collinette verdi, laghetti azzurri e bunker di sabbia beige non può che migliorare l'umore di chi è abituato allo stress della vita cittadina. Molti giocatori iniziano a coniugare il golf con la disciplina dello Yoga, per ottenere benefici sia nella quotidianità sia nel gioco, dove la capacità di concentrazione e autocontrollo fanno spesso la differenza tra una vittoria e una sconfitta.
Quindi esiste un'età e una forma fisica adatte per giocare a golf? No, o meglio, sì: tutte. Chiunque può godere dei vari benefici fisici e mentali che questo sport offre. Tornate quindi dal vostro interlocutore e spiegategli (in caso, dopo esservi scusati per averlo colpito) perché giocate a golf: perché vi tiene in forma, perché vi distrae dallo stress, perché vi diverte e, in sostanza, perché è golf.
Cosa succede quando il calcio incontra il golf sullo stesso campo? La risposta è il Footgolf, una recentissima disciplina che sta spopolando soprattutto negli Stati Uniti e in Argentina, ma negli ultimi anni anche in Italia. Si tratta di uno sport di precisione in cui si utilizza un regolare pallone da calcio, che il giocatore deve spedire in una buca di 50 centimetri di diametro nel minor numero di tiri possibile. Le regole sono pressappoco identiche a quelle del golf, tanto che il Footgolf può essere giocato in tutti i campi da golf in cui è possibile adattare la buca alle dimensioni della palla. La fusione dei due amatissimi sport dà così origine a un nuovo suggestivo gioco, da praticare singolarmente o a squadre, su percorsi da 9 o 18 buche, destinato a diffondersi soprattutto tra gli amanti di entrambe le discipline da cui prende ispirazione. Basta essere muniti di un paio di scarpe da calcetto, una buona mira e la capacità di calibrare la propria potenza di tiro, per partecipare a uno degli ormai numerosi tornei nazionali o regionali organizzati in tutta Italia a partire dal 2013. Le origini di questa innovativa disciplina sono controverse, ma è nei Paesi Bassi che il Footgolf è divenuto uno sport vero e proprio. In Italia operano diverse associazioni promotrici, la principale è la AIFG (Associazione Italiana FootGolf), associata direttamente alla Federazione Internazionale di FootGolf (FIFG), che ha organizzato le due Coppe del Mondo, nel 2012 e nel 2016, vinte rispettivamente dal giocatore ungherese e da quello argentino, mentre nella gara a squadre, organizzata solo nell’ultima edizione, ha trionfato la compagine statunitense. Com’era prevedibile, numerosi calciatori o ex calciatori sono stati attratti dal fascino della moderna disciplina e hanno provato l’esperienza del Footgolf: tra i tanti citiamo Frank de Boer, Ruud Gullit, Demetrio Albertini, Hernanes e Mattia De Sciglio. Qui sotto, un video di presentazione dello sport prodotto dall’AIFG: https://www.youtube.com/watch?v=3aenRBZ3M5I
Manca ormai poco meno di un mese al Natale, e tutti gli appassionati di golf si staranno chiedendo, come ogni anno, cosa regalare ai propri amici golfisti. Sapendo che non è facile accontentarli, abbiamo deciso di darvi una mano, proponendo una serie di idee regalo tra le quali troverete sicuramente il dono che saprà soddisfare i vostri amici fanatici di golf. Innanzi tutto, se il nostro amico è un tipo permaloso, cerchiamo di evitare i soliti libri e dvd di tecnica che potrebbero essere fraintesi e scambiati per un’arrogante critica velata al suo modo di giocare (lo stesso vale per i coupon per lezioni di golf), e buttiamoci piuttosto su gadget utili e pseudo-professionali, che, al contrario, saranno in grado di “coccolare” il suo ego: copri-sacca impermeabili per giornate di pioggia, visiere o cappellini per quelle soleggiate, porta-scarpe da golf, palline (magari personalizzate), copri-sacca da viaggio, scarpe da golf, carrelli, sacche, e così via. Se vogliamo un regalo meno classico e diffuso, possiamo pensare, ad esempio, ad un tappetino per allenare il putting, da usare in casa o in ufficio sfruttando i momenti morti, o ad una rete da giardino per allenare lo swing senza spedire nell’etere tonnellate di palline al giorno, o ancora ad un conta-colpi portatile (ce ne sono di tutti i tipi, da quelli che si indossano tipo collana a quelli digitali), ad un copri bastone originale (anche qui la scelta è infinitamente vasta), ad un alza-pitch personalizzato (quelle “forchettine” utilizzate per riparare le fossette lasciate sul green dalla pallina dopo un lungo tiro), che potrebbe diventare il primo di una stravagante collezione. Infine, se vi sentite particolarmente simpatici e siete in vena di scherzi, vi suggeriamo le palline da golf Joke: le più diffuse sono quelle di gesso, apparentemente normalissime, che si polverizzano quando vengono colpite, ma esistono anche quelle esplosive (tranquilli, solitamente non sono mortali).
Il Footgolf nasce dall'unione di due sport estremamente diversi: calcio e golf. L'eleganza del golf incontra l'impetuosità del calcio. Lasciate i bastoni a casa quindi, è ora di palleggiare sul green! IL FOOTGOLF E LE SUE REGOLE Si tratta di uno sport di precisione, il cui scopo è mandare la palla da calcio in buca (50 cm di diametro) nel minor numero di colpi. Si gioca individualmente su 9 0 18 buche in un campo da golf. Le buche sono posizionate in modo tale da non danneggiare il green, e permettere così a golfisti e footgolfisti di godere del medesimo campo di gioco. Il primo tiro viene effettuato dal tee e per raggiungere la buca devono essere superati vari ostacoli, quali bunkers, alberi o corsi d'acqua. Questo significa che un tiro potente è utile ma non decisivo. Anche nel Footgolf, come nel Golf, vige un preciso dress code. Le scarpe devono essere da calcetto e l'abbigliamento deve comprendere polo e bermuda. IL FOOTGOLF IN ITALIA In Italia i promotori di questo sport sono: l'Associazione Italiana Footgolf (AIFG) e la Federazione Italiana Footgolf (FIFG). Nel 2013 l' AIFG ha organizzato il primo torneo in Italia e dallo scorso anno gestisce anche i tornei interregionali, oltre al Campionato Nazionale. CURIOSITÁ Nell'aprile del 2015 si è svolto presso il Golf Club dei Laghi di Travedona Monate (VA) un mini derby Milan - Inter organizzato da AIFG. La stracittadina sui generis ha visto sul campo star del calcio di ieri e di oggi: Demetrio Albertini e Mattia De Sciglio per la squadra rossonera e Hernanes e Evaristo Beccalossi per i nerazzurri. Link della foto
Droppare è un termine nato nell'ambiente del golf, mutuato dal verbo inglese "to drop" che significa "lasciar cadere". La regola che prevede di droppare e ridroppare la palla è una delle più infrante, soprattutto dai dilettanti. É bene, quindi, rivedere quando e come applicare tale principio. Droppare è la procedura prevista per rimettere in gioco la palla finita in un luogo non adatto al proseguimento secondo le regole previste, ed è legata a delle specifiche modalità. Innanzitutto la postura deve essere eretta con il braccio che tiene la palla verso l'esterno e all'altezza della spalla. A quel punto si lascia cadere la palla liberamente dalle mani. Nel cadere, però, la palla dovrà toccare per prima cosa il campo. Solo il campo, e non le scarpe del giocatore o il ferro. La palla nel cadere non dovrà avvicinarsi alla buca o allontanarsi più di due bastoni di lunghezza da dove è atterrata; ma deve essere il più possibile vicino a dove era posizionata in origine. Di fronte a una situazione d'interferenza con un'ostruzione inamovibile si può procedere al droppaggio della palla senza penalità. La suddetta interferenza riguarda un'ostruzione fastidiosa per la posizione della palla, dei piedi o per l'area dello swing che si intende effettuare. Inoltre, una palla droppata può essere ridroppata se essa:
- rotola e si ferma in un ostacolo
- rotola e si ferma fuori da un ostacolo
- rotola e si ferma su un putting green
- rotola e si ferma fuori limite
- rotola e si ferma a più di due bastoni di distanza da dove ha colpito per la prima volta una parte del campo
- rotola e si ferma più vicino alla buca
Il golf è uno sport dalle origini ancora oscure. Da sempre considerato uno sport elegante e d'élite, in realtà nasconde moltissimi vantaggi e benefici. Insomma, non solo uno status symbol. Pare sia nato in Scozia nel tardo Medioevo da due contadini che si lanciavano una pietra con due bastoni di legno. Da quel lontano periodo quello strano gioco si è evoluto. I rudimentali bastoni hanno lasciato il posto a sofisticate mazze e il sasso è stato sostituito da una bianca e perfetta pallina. Con gli anni il golf si è guadagnato - con non poca fatica - un posto nell'olimpo degli sport diventando anche una disciplina olimpica. Il grande ritorno del golf alle Olimpiadi di Rio 2016, dopo oltre 100 anni di inspiegabile assenza, ha contribuito ad avvicinare alla disciplina anche i più scettici. É adatto ad ogni età, si può praticare dai 6 ai 99 anni ma è particolarmente consigliato agli overAnta per i suoi benefici a vantaggio del sistema cardiovascolare. Le lunghe camminate di 4 o più ore in meravigliosi percorsi contribuiscono al fascino di questo sport, nato nella verde Scozia. Gli occhi e la mente si riempiono delle bellezze naturali, mentre il corpo viene messo a dura prova dal trasposto della pesante sacca con i ferri. Meglio di tapis roulant e bilanciere in palestra. E poi c'è lo swing, il movimento circolare del tiro che richiede tanto allenamento. Il golf è uno sport tutt'altro che statico, infatti si possono bruciare fino a 200 calorie all'ora, e si possono superare le 1000 calorie in 18 buche. Ovviamente richiede una buona preparazione fisica per eseguire colpi precisi e potenti, e prevenire lesioni e infortuni. Il cattivo tempo non dovrà spaventare gli aspiranti golfisti, dopotutto la stessa Scozia non è di certo famosa per il suo clima mite. E la nomea di sport per ricchi, dove la mettiamo? Certo, l'obiezione non è infondata, ma basta informarsi. Innanzitutto un set per principianti ha un costo che può variare dai 300 ai 2000 euro; una palla professionale costa circa 3 euro, ma in commercio se ne trovano anche usate a meno di 1 euro l'una; un guanto può costare tra i 10 e 20 euro e ottime scarpe da golf variano tra gli 80 e 120 euro. Prezzi tutt'altro che proibitivi insomma. Pronti a impugnare la mazza e a immergervi in verdi prati?
Stewart Cink si prenderà una pausa dalla sua carriera, per prendersi cura della moglie a cui è stato diagnosticato un cancro al seno. Lo statunitense, 42 anni, vincitore di un Open nel 2009, sei tornei del PGA Tour e due tornei dell'European Tour, ha dato l'annuncio sul suo profilo Twitter ufficiale:
"Lisa Cink è la mia più grande tifosa sin da quando avevo 15 anni. Ora è arrivato per me il momento di restituirle il favore"
Nel tweet anche una lettera che spiega le circostanze che lo hanno portato a questa decisione: "La settimana scorsa io e mia moglie , Lisa , abbiamo ricevuto qualche brutta notizia. A Lisa è stato diagnosticato un cancro al seno - una rivelazione sorprendente e inaspettata per tutti nella nostra famiglia. In questa fase, stiamo ancora cercando di capire esattamente contro cosa stia combattendo, e l'incertezza continua a essere molto difficile. Per assistere Lisa in questa sfida , starò lontano dal golf professionistico fino a che per lei non miglioreranno le cose. Speriamo che quel giorno arrivi in fretta" Che dire?! Oltre ad un grande campione, Stewart Cink si conferma un grande uomo.Chi ha detto che il golf non possa essere uno sport di squadra? Ecco una possibile alternativa per velocizzare le pratiche e andare in buca senza troppa fatica grazie al lavoro di gruppo.
In questo video tre squadre, formate da quattro giocatori ciascuna ci mostrano un'alternativa per andare in buca davvero singolare, anzi, plurale: il golf staffetta! I tre pro Sergio Garcia, Raphaël Jacquelin e Thorbjørn Olesen sono i rispettivi capitani dei team di Spagna, Francia e Danimarca. E il testimone non può che essere la pallina. video dal canale Youtube di European TourGiocare a golf in un paesaggio glaciale. Si può fare! A circa 600 km a nord del Circolo Polare Artico, a Uummannaq, in Groenlandia, ovvero il campo da golf più a nord del mondo
Giocare a golf in un paesaggio glaciale, è possibile? Sì, basta recarsi a Uummannaq, in Groenlandia. Se siete abituati a giocare a golf in modo capriccioso, o vi lamentate costantemente, beh, questo posto non fa per voi. Se invece amate l'avventura e siete bramosi di nuove esperienze, qui di certo troverete pane per i vostri denti. Tanto più che qui a Uummannaq si svolgono i Campionati del mondo di golf tra i ghiacci, che si tengono ogni anno dal 1997 nel mese di marzo. La località Uummannaq si trova a 600 km a nord del Circolo Polare Artico, cosa che rende questo campo da golf il più settentrionale al mondo. Il percorso viene riprogettato ogni anno, e il motivo è evidente: i ghiacci non sono stabili, si spostano, si riformano, si ridisegnano. Iceberg, ghiacciai, tutto qui è in movimento; anche se lentamente, tutto si sposta e quindi il campo da golf va ricreato tutti gli anni. Questo spettacolare torneo attira visitatori e appassionati di golf di tutto il mondo, e non è difficile capirne il motivo: il sole splende ma non ci si scotta, il paesaggio è mozzafiato (forse anche per l'aria diversa!) e il bianco regna ovunque, tanto da doversi chiedere se ci si trovi in un sogno. Nessun altro luogo è in grado di produrre un ambiente tanto spettacolare, estremo e bello allo stesso tempo, per un campionato mondiale di golf. Eppure, Icegolfer Kasper Hermansen e Mr. Niemann, i fondatori del Campionato, la pensano così, avendo creduto che l'iniziativa potesse avere un seguito che in effetti c'è stato, probabilmente dovuto alla tendenza crescente di cercare luoghi per esperienze particolari. Tutto ciò, anche se qui il percorso è un po' più breve, le buche (per motivi evidenti) sono un po' più grandi, la pallina (anche qui per motivi evidenti) è arancione e il verde del green in realtà è bianco. A parte queste differenze, il golf che si gioca è normale! Chi ha un handicap inferiore a 36 può partecipare al torneo di 36 buche della durata di due giorni. Per ovvi motivi potranno partecipare solo 36 giocatori. Il course è a nove buche, composto idealmente da 5 par 4, 2 par 3 e 2 par 5. Le difficoltà riguardano principalmente il ghiaccio e lo strato di neve che naturalmente non sono uniformi, tuttavia i giocatori dopo aver testato il terreno con un paio di colpi potranno farsi un'idea abbastanza precisa sul giusto tatto da usare per il loro gioco. Nel mese di marzo, quando si svolge il campionato, la temperatura media è -14, e può scendere fino a -25. Ma il clima è secco e il sole splende, dunque il freddo è più sopportabile. Insomma, per provare un'esperienza di golf estremo tra i ghiacci non serve altro che vestirsi bene e prendere con sé la propria sacca da golf!
Foto: Google