Jordan Spieth vince e domina nell' AT&T Pebble Beach Pro-Am, torneo del PGA Tour conclusosi ieri nella penisola di Monterey. Il 23 enne americano si è reso protagonista di una strabiliante prova, concludendo con uno splendido birdie alla buca 18 che gli ha permesso di chiudere con 19 colpi sotto il par e di staccare di 4 lunghezze Kelly Kraft, e di 5 colpi Dustin Johnson, terzo classificato. Ai piedi del podio troviamo ancora uno statunitense, Brandt Snedeker che conclude con 13 colpi sotto il par. Alle sue spalle, a quota -12, si piazzano Gary Woodland, Jon Rahm e Jason Day, reduce da un lungo infortunio. Grande delusione per il veterano Phil Mickelson - vincitore per ben quattro volte dell' AT&T Pebble Beach Pro-Am - autore di una pessima performance che lo ha condannato alla 65° posizione con lo score complessivo di + 1. CHI è JORDAN SPIETH Nato in Texas nel 1993, a sedici anni Spieth era già stato premiato come miglior golfista junior del mondo e come miglior giocatore del 2009 nel circuito dilettantistico. La sua carriera da professionista inizia nel 2012 e il primo grande successo arriva nel 2013 al John Deere Classic con una spettacolare ultima buca direttamente da un bunker. Dopo diversi successi personali e svariati tornei, il giovane americano riesce a raggiungere la Top 10 della Money List del PGA Tour prima dell’inizio del 2014, anno in cui fallisce per un soffio la vittoria al Masters Tournament. Grazie ai punti guadagnati al Masters raggiunge la decima posizione del World Golf Ranking e firma altre due importanti vittorie all’Emirates Australian Open e all’ Hero World Challenge, durante il quale sancisce il record terminando con 26 colpi al di sotto del par. Spieth inizia l’anno 2016 vincendo il Hyundai Tournament Champions (oggi SBS Tournament of Champions) con lo strabiliante punteggio di -30 che segna un prezioso record personale. È la seconda volta che un giocatore raggiunge tale risultato nelle 72 buche in un evento PGA dopo Ernie Els nel 2003, proprio nel medesimo torneo. Dopo il terribile crollo durante il Masters nel mese di aprile, Spieth ritorna in gran forma con la vittoria al Dean&DeLuca Invitational. Nonostante la rinuncia alle Olimpiadi di Rio de Janiero, la stella del golf americano non smette di brillare. A novembre ottiene la sua undicesima vittoria professionale all’Emirates Australian Open di Sidney. foto
É ancora Hideki Matsuyama il vincitore della Waste Management Phoenix Open, torneo del PGA Tour 2017 sul percorso par 71 del TPC Scottsdale. UNA VITTORIA SOFFERTA L'ultimo round del giapponese si è concluso con lo score di -5 dopo un eagle alla buca 3 e tre birdie alle buche 5, 13, 15, concludendo a 17 colpi sotto il par. Tuttavia ha dovuto giocarsi il podio ai playoff con lo statunitense Webb Simpson, sempre più pericoloso dopo l'ultimo giro a -7. Dopo tre hole di spareggio in parità, alla quarta buca Matsuyama trionfa con un birdie decisivo, relegando così Simpson alla seconda posizione. Terza posizione per Louis Oosthuizen, che chiude il torneo a una sola lunghezza di distanza dai primi due. DELUDONO I BIG Il coreano Byeong Hun An nella seconda metà dell’ultimo giro ha piazzato 4 bogey tra la buca 10 e la 18, chiudendo il round con 2 colpi sopra il par e il torneo al sesto posto con lo score complessivo di -14. Jordan Spieth chiude invece in 9° posizione, dopo una sensazionale rimonta dal 21° posto in classifica. Delusione per lo spagnolo Jon Rahm - reduce dal successo del Farmers Insurace Open - che conclude al 16° posto con un punteggio di -10. foto
Si è aperta ieri l'edizione 2017 del Waste Management Phoenix Open, torneo targato PGA Tour sul percorso par 71 del TPC Scottsdale, Arizona. Il campione in carica è Matsuyama, che lo scorso anno vinse alla 4° buca di playoffs contro Rickie Fowler. Il giapponese è stato fin da subito segnalato tra i favoriti per un altro successo, in un tracciato dove in passato ha segnato anche un T2 e un T4. LA PRIMA GIORNATA A SCOTTSDALE Questa stagione del PGA Tour si sta confermando ricca di colpi di scena e vittorie inattese. La settimana scorsa un semi- sconosciuto Jon Rahm ha vinto - contro ogni pronostico- il suo primo titolo PGA grazie al successo al Farmers Insurance; e ieri svetta al comando della classifica del Waste Management Phoenix Open- dopo il primo giro - lo statunitense Matt Kuchar con cinque birdie alle buche 1,2,11,15 e 17 e un eagle alla 13, chiudendo la prova con 64 colpi, 7 sotto il par. Alle sue spalle Brendan Steele e Hideki Matsuyama. A quota -5 troviamo John Peterson, Robert Garrius, Scott Brown, Chris Kirk e il sudcoreano Byeong Hun An. Brutto inizio invece per Justin Thomas, solo 28° con due colpi sotto il par. Dietro di lui Jon Rahm e Jordan Spieth, che torna su questo tracciato dopo il T7 del debutto nel 2015. Foto
Recentemente Forbes ha pubblicato la classifica degli sportivi più pagati del 2016, e tra questi troviamo due nomi molto conosciuti nel mondo del golf. Dalla 10° alla 1° posizione, ecco chi sono gli atleti più pagati del momento. 10. Kobe Bryant - 44.1 milioni Nonostante il recente ritiro, Bryant è tuttora considerato uno dei migliori marcatori nella storia dell'NBA, terzo solo dopo Kareen Abdul-Jabbar e Karl Malone 9. Jordan Spieth - 46.4 milioni A soli 23 anni Spieth - due volte campione FedEx Cup - è tra gli sportivi più ricchi del mondo e secondo il Time è anche tra le 100 persone più influenti del pianeta. 8. Phil Mickelson - 46.5 milioni Ancora golf nella classifica Forbes: il 46 enne Phil Mickelson non è solo nella Top 10 degli atleti più pagati, ma figura anche nella classifica dei Vip americani più ricchi al 18° posto con un patrimonio netto stimato di 375 milioni di dollari. 7. Cam Newton - 46.7 milioni Campione di football, Cam Newton ha appena firmato un nuovo contratto di cinque anni con i Carolina Panthers del valore di 103.8 milioni di dollari. 6. Novak Djokovic - 49.1 milioni Dei quattro grandi del tennis, Djokovic è il secondo più ricco dopo Federer. 5. Kevin Durant - 49.4 milioni Il cestista dei Golden State Warriors ritorna nella classifica Forbes guadagnando ben due posizioni rispetto allo scorso anno, merito anche della sua neonata linea di biancheria intima in collaborazione con Neff e Foot Locker. 4. Roger Federer - 59.6 milioni Federer rimane il tennista più ricco del mondo con quasi 60 milioni di guadagni ricavati da accordi con aziende come Nike, Rolex, Mercedes-Benz e Credit Suisse. 3. Lebron James - 67.9 milioni Stella dei Cleveland Cavaliers, Lebron James ha stipulato svariati contratti di sponsorship con diversi brand tra cui Nike, Sprite, McDonald's e Audemars Piguet. 2. Lionel Messi - 71.6 milioni Quattro volte pallone d'oro FIFA, Messi si aggiudica il secondo posto in classifica, riconfermandosi uno dei giocatori più pagati di sempre. 1. Cristiano Ronaldo - 77.4 milioni Ronaldo, con un patrimonio stimato di circa 210 milioni di euro, è ancora il Re Mida del calcio; e per il secondo anno consecutivo si è aggiudicato il trono nella Goal Rich List. Fonte
Justin Thomas protagonista assoluto al Sony Open in Hawaii, il tradizionale torneo PGA del Waialae CC (par 70) di Honolulu. LA GIORNATA Dopo aver battuto con 123 (-17) colpi il primato PGA Tour su 36 buche, Justin Thomas ha subito realizzato un nuovo record: con un parziale 65 (-5) e il totale di 188 ha eguagliato il miglior score sui tre giri. Davvero pazzesco lo score finale -27 su un tracciato particolarmente ostico e che difficilmente si presta a punteggi così bassi. Alle sue spalle l'inglese Justin Rose a ben 7 colpi di distanza dall'americano. Bravo Jordan Spieth (-19) che è riuscito a recuperare ben sei posizioni nelle ultime 18 buche, concludendo il torneo in 3° posizione. Quarto posto (-18) per i due americani Kevin Kisner e Jamie Lovermark. Delusione per il giapponese Hideki Matsuyama soltanto 27° a -11, e l'americano Jimmy Walker che non era nemmeno riuscito a superare il taglio. IL RECORDMAN THOMAS Originario della città di Louisville, Thomas è nato e cresciuto in mezzo al golf. Il nonno Paul Thomas, membro da quasi mezzo secolo del PGA of America, ha giocato per molti anni in campionati importanti del PGA Tour e nel Senior PGA Tour. Il padre di Justin, Mike, è stato nel settore del golf per 32 anni ed è un membro della PGA of America da 25 anni. Ovviamente Justin inizia a giocare molto presto, già a due anni prende le prime lezioni e a 8 inizia a partecipare ai tornei. Frequenta il liceo St. Xavier High School vincendo il campionato individuale e a squadre. Nel 2009, quando ha soli 16 anni, viene nominato Mr Golf del Kentucky. Il 2013 è l’anno della svolta per Thomas, perché segna il suo ingresso nel regno del professionismo. L’anno dopo vince il suo primo torneo da professionista contro il sudafricano Richard Sterne nel Web. Com Tour, e nel novembre del 2015 il CIMB Classic con lo score complessivo di -26. foto
Secondo i parametri ufficiali dell’Official World Golf Ranking, l’attuale giocatore di golf migliore del mondo è l’australiano Jason Day, classe 1987. LA CARRIERA La sua carriera da amatore inizia nel 2000 quando Jason ha 13 anni. Raggiunge il suo primo risultato importante nel 2004 con la vittoria del Calloway World Junior Championship e l'ingresso nel team nazionale australiano. Il 2006 segna il passaggio al golf professionistico. Day cerca di ottenere - senza successo - la carta per la stagione 2007 del PGA Tour ed è costretto ad accontentarsi del Nationwide Tour. Al termine del suo primo tour professionistico è quinto nella Money List del Naionwide Tour, ottenendo finalmente la tanto agognata carta per l'accesso al circuito PGA. Le prime stagioni registrano una timida partecipazione del golfista australiano, fino alla svolta del 2010 con la vittoria del HP Byron Nelson Championship. Le stagioni 2011, 2012 e 2013 non riportano grandi vittorie o successi, tuttavia riesce a farsi conoscere e apprezzare, tanto che viene inserito nella Top 10 dell'Official World Golf Ranking, in nona posizione. Ma nel febbraio 2014 con il successo al WGC-Accenture Match Play Championship, Day è già al quarto posto nella graduatoria dei migliori al mondo. LE ULTIME STAGIONI Il 2015 è la stagione d'oro per Day: trionfa al Farmers Insurace Open, al RBC Canadian Open, al The Barclays e al BMW Championship. A fine anno raggiunge la vetta della classifica del World Golf Ranking, che gli viene presto sottratta dall'americano Jordan Spieth. La stagione 2016 si apre con le vittorie all'Arnold Palmer Invitational e al WGC-Dell Match Play. A maggio, con la vittoria del Players Championship, diventa - ufficialmente - il golfista migliore al mondo. Foto
Jordan Spieth ha 23 anni ed è considerato uno dei golfisti migliori al mondo. Il Time lo ha inserito tra le 100 persone più influenti e attualmente è il numero 5 del World Golf Ranking. Spieth non è solo il più influente ma anche il più pagato, visto che lo scorso anno ha guadagnato 53.030.465 dollari (quasi 50 milioni di euro) tra coppe alzate e sponsor. LA VITA E LA CARRIERA Nato in Texas nel 1993, a sedici anni Spieth era già stato premiato come miglior golfista junior del mondo e come miglior giocatore del 2009 nel circuito dilettantistico. La sua carriera da professionista inizia nel 2012 e il primo grande successo arriva nel 2013 al John Deere Classic con una spettacolare ultima buca direttamente da un bunker. Dopo diversi successi personali e svariati tornei, il giovane americano riesce a raggiungere la Top 10 della Money List del PGA Tour prima dell’inizio del 2014, anno in cui fallisce per un soffio la vittoria al Masters Tournament. Grazie ai punti guadagnati al Masters raggiunge la decima posizione del World Golf Ranking e firma altre due importanti vittorie all’Emirates Australian Open e all’ Hero World Challenge, durante il quale sancisce il record terminando con 26 colpi al di sotto del par. L’UOMO DEI RECORD Il nome di Spieth è legato al record 72 buche stabilito da Tiger Woods nel 1997, diventando il più giovane golfista a vincere il Masters dopo Tiger. Nel 2015 vince l’US Open con lo score complessivo di -5 ed è ancora il golfista più giovane a partecipare al torneo dopo Bobby Jones nel 1923. L’ANNO 2016 Spieth ha iniziato l’anno vincendo il Hyundai Tournament Champions (oggi SBS Tournament of Champions) con lo strabiliante punteggio di -30 che segna un prezioso record personale. È la seconda volta che un giocatore raggiunge tale risultato nelle 72 buche in un evento PGA dopo Ernie Els nel 2003, proprio nel medesimo torneo. Dopo il terribile crollo durante il Masters nel mese di aprile, Spieth ritorna in gran forma con la vittoria al Dean&DeLuca Invitational. Nonostante la rinuncia alle Olimpiadi di Rio de Janiero, la stella del golf americano non ha mai smesso di brillare. A novembre ottiene la sua undicesima vittoria professionale all’Emirates Australian Open di Sidney. A gennaio lo rivedremo di nuovo sul green per il SBS Tournament Champions Foto
La classifica dei golfisti più pagati del 2015 ha incoronato un nuovo re: Jordan Spieth. Il texano ha spodestato dal trono Tiger Woods, leader incontrastato per quasi 13 anni e attualmente non al massimo della sua forma per i passati problemi alla schiena. JORDAN SPIETH Il nuovo fenomeno del golf, classe 1993, lo scorso anno ha guadagnato 53.030.465 dollari (quasi 50 milioni di euro) tra coppe alzate e sponsor. L'anno 2015 è stato particolarmente redditizio visto che Spieth ha vinto ben due Major come il Masters e l'US Open. Dal 2013 Jordan impiega parte dei suoi guadagni nella Jordan Spieth Family Foundation, una fondazione che si occupa di fornire assistenza alle famiglie in difficoltà e organizza corsi per giovani golfisti. IL RESTO DELLA CLASSIFICA Con un milione di dollari in meno rispetto a Spieth troviamo Phil Mickelson, 46 anni, considerato uno dei migliori giocatori della sua generazione. Ha vinto cinque volte uno dei grandi tornei Major: tre volte il Masters (nel 2004, 2006 e 2010), il PGA Championship nel 2005 e una volta The Open Championship nell'edizione del 2013. Tiger Woods rimane comunque sul podio con 45 milioni di dollari in un anno, nonostante risultati sportivi praticamente assenti. Subito dopo troviamo Rory Mcllory con 42,6 milioni di dollari di cui 7,6 guadagnati in premi e il rimanente in sponsorizzazioni (oltre a Nike anche Omega, Bose, Upper Deck e il colosso di videogiochi EA Sports). Tra i primi 10 golfisti più pagati troviamo anche Jason Day (vincitore PGA 2015), Rickie Fowler, Justin Rose e Gary Player. Nelle prime 50 posizioni ci sono tutti i professionisti più forti del PGA e European Tour ma nessun italiano, sebbene un anno fa Matteo Manassero fosse proprio al 50° posto di questa speciale classifica, anche grazie alla strepitosa vittoria al BMW PGA nel 2013. Non pensiate però che i guadagni dei golfisti italiani siano bassi, infatti si aggirano sempre nell'ordine minimo del milione di euro tra premi e sponsor, come nel caso dei fratelli Molinari. Foto
Il 2017 si apre con il SBS Tournament of Champions, il tradizionale torneo di gennaio (dal 5 all'8) a Kapalua, Hawaii. Il torneo inaugura la stagione PGA Tour 2017 con una carrellata di stelle, a partire dal campione in carica Jordan Spieth e dal redivivo Tiger Woods. LA STORIA DEL TORNEO The Tournament of Champions è nato nel 1953 e attualmente è limitato solo ai giocatori che hanno vinto un torneo nel tour nelle passate edizioni. Il torneo si è sempre svolto nella prima settimana di gennaio ma al contrario di molto eventi PGA, il Tournament of Champions utilizza un percorso di 73 par. Nel corso della sua storia, il torneo ha cambiato numerose sedi a causa dei continui cambi di sponsor. Il Desert Inn Country Club di Las Vegas ha ospitato l'evento fino al 1966, mentre al Stardust Country Club - sempre di Las Vegas - si è organizzato l'evento dal '67 al '68. Per i successivi trent'anni la location è stata la Costa Resort and Spa di Carlsbad in California. Dal 1999 è il Kapalua Resort a far da cornice al primo torneo PGA Tour. CURIOSITÁ PER TIGER WOODS Tiger Woods avrà certamente gli occhi della stampa puntati addosso, specialmente dopo l'esordio infelice di dicembre. La 15° posizione all'Hero World Challenge ha rivelato un Tiger sottotono dopo la pausa di un anno che lo ha tenuto lontano dal green. Reduce da tre interventi alla schiena, l'ex numero uno proverà a risalire la classifica mondiale a cominciare da gennaio. Un buon proposito per il nuovo anno. Foto
Avendo già conosciuto il sesto golfista migliore del mondo quando era ancora decimo in classifica (I fantastici 10: Hideki Matsuyama), dopo la settima posizione della settimana scorsa (I fantastici 10: Adam Scott) affrontiamo oggi il numero 5 del World Golf Ranking: Jordan Spieth. Nato in Texas nel 1993, a sedici anni Spieth era già stato premiato come miglior golfista junior del mondo e come miglior giocatore del 2009 nel circuito dilettantistico. La sua carriera da professionista, che inizia nel 2012, è costellata di importanti trofei, il primo dei quali arriva al John Deere Classic del 2013, con una spettacolare ultima buca direttamente da un bunker. Dopo uno straordinario anno d’esordio, con ottimi posizionamenti in diversi tornei di spessore, il campione riesce a raggiungere la top 10 della Money List del PGA Tour prima dell’inizio del 2014, anno in cui fallisce per un soffio la vittoria del Masters Tournament in seguito ad un accattivante duello con Bubba Watson. Grazie ai punti guadagnati al Masters raggiunge la decima posizione del World Golf Ranking, che sugella con due importanti vittorie: l’Emirates Australian Open e l’Hero World Challenge (in cui sancisce il record terminando con 26 colpi al di sotto del par). Il 2015 si apre con la vittoria del Valspar Championship, e prosegue con uno storico successo al Masters Tournament in cui infrange ogni record precedente, tra cui il maggior numero di birdies (28) nella storia dei Masters. A giugno, Spieth batte Dustin Johnson aggiudicandosi l’U.S. Open, e dopo il trionfo nel John Deere Classic e il secondo posto al PGA Championship è già primo nel Ranking mondiale. Il meritato posto d’onore è confermato con la vittoria del Tour Championship, che gli vale anche l’assegnazione del titolo di PGA Player of the Year, ma dura soltanto tre settimane, in seguito alle quali piombano ai primi posti Jason Day e Rory McIlroy. Non bastano la vittoria allo Hyundai Tournament of Champions e il secondo posto al Masters con cui apre la stagione 2016 per recuperare la posizione di migliore golfista del mondo. I successi continuano con il Dean & DeLuca Invitational e con la partecipazione alle olimpiadi di Rio nella squadra statunitense. L’undicesima vittoria professionale del talento americano è di pochi giorni fa, quando Spieth si è nuovamente imposto all’Emirates Australian Open di Sidney.
Non cambia chi guida la gara: ancora Mickelson a metà gara. - Phil Mickelson a metà gara mantiene la prima posizione. Rallenta il campione americano che colleziona 4 birdie e i primi due bogey della sua gara. Per Mickelson 69 colpi (-2) che, sommati ai colpi della prima giornata, lo portano a 132 colpi totali (-10). A metà gara Mickelson si candida sempre di più per il titolo, anche se le prossime due giornate saranno combattute: la concorrenza è a sola una distanza dal campione americano. Gli inseguitori, Stenson col piede sull'acceleratore. - Al secondo posto Henrik Stenson (68, 65) con 133 colpi (-9). 7 birdie e 1 bogey gli hanno fatto guadagnare ben 12 posizioni. Dietro a lui Soren Kjeldsen e Keegan Bradley con 135 colpi (-7). Zach Johnson, il campione uscente, segue con 137 colpi (-5). Al sesto posto troviamo con 138 colpi (-4) Bill Haas, Sergio Garcia, Tony Finau, Charl Schwartzel e Andrew Johnston. Kevin Na, Matt Kuchar, Martin Kaymer e Rafa Cabrera Bello sono 11.i. Molinari e i campioni in difficoltà. -Buona la gara fin qui di Francesco Molinari (69, 71) con 140 colpi (-2). Alla pari con lui, al 15° posto, Dustin Johnson, Patrick Reed e Rory McIlroy. Rickie Fowler con 141 colpi (-1) è 22°, Adam Scott 27° con 142 colpi. Jason Day rimane in difficoltà, al 41° posto con 143 colpi (+1). Più in difficoltà ancora Charley Hoffman 51° con Jordan Spieth (+2), Justin Rose al 59° posto, Danny Willett al 71° posto con Kevin Chappell e Bubba Watson 80°, salvo al pelo dal taglio. I tagli al British Open. - Seconda giornata, tanti i tagli, purtroppo il taglio arriva pure per Matteo Manassero e Stefano Mazzoli. Con loro anche Ernie Els, Justin Leonard, Fabian Gomez, Jimmy Walker, Louis Oosthuizen e Jamie Lovemark. Il torneo su SKY. - L’Open Championship va in onda in diretta, in esclusiva e in alta definizione su Sky, canale Sky Sport 2 HD, con collegamenti ai seguenti orari: sabato 16 luglio, dalle ore 11 alle ore 20,30; domenica 17, dalle ore 10 alle ore 20. Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Donato Di Ponziano, Massimo Scarpa, Roberto Zappa e Alessandro Lupi. La foto è tratta da You Tube.
Domenica 19 giugno si è concluso lo U.S.Open 2016 con la prima vittoria nel torneo di Dustin Johnson. L'atleta americano ha conquistato così il secondo Master della stagione, 600 punti validi per la FedEx Cup, un ricco montepremi di 1. 800. 000 dollari ed innanzi tutto un enorme successo sportivo. Come Danny Willet col Masters di Augusta è seguito nell'albo dei campioni a Jordan Spieth, così anche Dustin Johnson ha sottratto lo scettro al campione uscente Jordan Spieth. Con questa prestigiosa vittoria Dustin Johnson ottiene il 3° posto nella classifica dell' Official Wolrd Golf Ranking, soffiandolo a Rory McIlroy e mettendosi all'inseguimento di Jordan Spieth, 2° e non più lontano in classifica come qualche tempo fa. L'australiano Jason Day mantiene saldo il suo primato ottenuto quest'anno, nonostante non sia riuscito a mettersi in mostra nei primi due Major della stagione che non ha vinto e dove non è riuscito nemmeno a salire sul podio: 10° al Masters e 8° allo U.S.Open. Dustin Johnson era già arrivato vicino allo U.S.Open l'anno scorso, dove non era riuscito ad avere la meglio su Jordan Spieth che vinse con una sola distanza su Johnson; vittoria solo rimandata a quest'anno. Già prima di questo successo non si dubitava delle doti di questo atleta nato proprio il 22 giugno di 32 anni fa in Columbia (South Carolina) ora 3° golfista al mondo e 3° nella classifica della FedEx Cup. Si è fatto un regalo coi fiocchi questo campione americano che ha fatto l'ingresso tra i professionisti nel 2007. Per lui 10 successi nei tornei del PGA Tour con una media di una vittoria all'anno, 7 secondi posti e 5 terzi posti. Meno fortunato allo Web.com dove ha partecipando 2 anni superando il taglio. Per celebrare la vittoria di Dustin Johnson allo U.S. Open il giorno del suo compleanno, proponiamo un video che ripercorre la scalata di Johnson all'ultima giornata: i suoi colpi, quelli di Shane Lowry, le interviste, la festa. Per approfondire: Dustin Johnson conquista lo U.S.Open Danny Willet soffia la giacca verde a Spieth Gli ultimi 10 vincitori dello U.S.Open La foto è tratta da you tube.
Chi è il nuovo campione U.S.Open? DJ - Dustin Johnson conquista 1. 800. 000 dollari, 600 punti validi per la FedEx Cup, ma innanzitutto conquista il secondo Major della stagione, è suo lo U.S.Open 2016. All'Oakmont CC in quattro giorni è successo di tutto, con 3 diversi leader per tre diverse giornate (Landry, Johnson, Lowry), ma, alla quarta giornata, trionfa Dustin Johnson che si dimostra più freddo e determinato dei suoi avversari. L'atleta americano trionfa con 276 colpi (67, 69, 71, 69), con una prestazione complessiva costante: 3 birdie e 1 bogey bastano per portarsi a casa uno dei titoli più importanti e prestigiosi dell'anno con 3 distanze sulla concorrenza. Le prove generali dello U.S.Open erano già state fatte l'anno scorso, quando Johnson si piazzò secondo ad una sola distanza da Jordan Spieth. Nessun problema, quest'anno ha provato di nuovo e centrato il bersaglio; anche Dustin Johnson è ora annoverato tra i campioni U.S.Open (Clicca per visionare l'articolo sugli ultimi dieci vincitori dello U.S.Open). U.S.Open, big e taglio - Tra i pretendenti storici al titolo c'è Phil Mickelson, secondo nel 2006, 2009 e 2013, che non è ancora riuscito ad aggiudicarsi il titolo. Anche quest'anno è andata male a Mickelson che addirittura si ferma alla seconda giornata, esce al taglio: prestazione non da lui in questo Major. Lo U.S.Open di quest'anno verrà ricordato anche per le difficoltà dei big. Con Mickelson hanno salutato al taglio atleti del calibro di Rickie Fowler, Rory McIlroy, Patrick Reed ed addirittura tra i ritirati appare Henrik Stenson. La corsa al titolo senza big e il torneo di Manassero - Oltre ai tagliati tante sono state le false partenze: Kevin Na (75) Brooks Koepka (75), Jason Day (76), Louis Oosthuizen (75), Charl Schwartzel (76), Matteo Manassero (76), tutti a ridosso della 100° posizione. Chi più chi meno di questi atleti si è ripreso disputando un buon U.S.Open, ma non hanno partecipato alla lotta per il titolo, anche questa con pochi big. Kevin Na ha ottenuto la 7° posizione (281), per Jason Day la conquista dell'8° posto (282) è un gran risultato dopo la prima giornata, ma un'occasione persa per il numero 1 al mondo di consolidare il suo primato conquistando il secondo Major della stagione. Louis Oosthuizen è giunto 23° (287) con Charl Schwartzel dietro ad Adam Scott 18° (286) che non ha approfittato delle difficoltà dei colleghi. Jordan Spieth, il campione uscente, è autore di una prestazione insipida considerate le sue qualità, conclude 37° (289) con qualche rimpianto probabilmente insieme a Daniel Berger, Danny Willett e Charley Hoffman. Matteo Manassero (76, 70, 71, 73) conquista la 46° posizione con 290 colpi (+10), arrivando alla pari con Matt Kuchar, davanti a Bill Haas e Bubba Watson 50.i (292). Il podio e i dintorni - Al secondo posto con 279 colpi il trio Jim Furyk, Scott Piercy e Shane Lowry che, primo alla fine della terza giornata, non regge la pressione e scivola nel suo peggiore score del torneo: 76 colpi (+6) nell'ultima frazione. Il podio è completato da Sergio Garcia e Brendan Grace al 5° posto pari merito con 280 colpi. Dietro di loro, dopo Na (7°) al 8° posto con Jason Day, Zach Johnson, Jason Dufner e Daniel Summerhays. La foto è tratta da You Tube.
Seconda sospensione al secondo giro - Siamo a metà U.S.Open, o meglio quasi a metà. Quasi perché all'Oakmont CC non tutti hanno concluso il secondo giro a causa della seconda sospensione del torneo. Il mal tempo sta martoriando il secondo Major della stagione, portando uno spiacevole rallentamento al gioco e sorprese ai giocatori. Dopo il record di Andrew Landry e le partenze shock di diversi campioni alla prima giornata (Clicca per l'articolo dedicato), anche la seconda porta nuove sorprese in una classifica che non può che essere relativa. Scivola il recordman Landry - Dopo il primo posto e il record, Andrew Landry appare in difficoltà: le buche 6, 7 e 9 sono state un vero blackout per lui portando in consegna in ordine 2 bogey e un double-bogey; il birdie alla buca 13 gli consegna il 5° posto relativo in attesa di concludere le ultime 3 buche rimanenti. Le prime posizioni e un "quasi" nuovo leader - Il francese Gregory Bourdy sembra la sorpresa della seconda giornata. Quasi certo il primo posto per lui se continua con lo stesso ritmo le 4 buche che gli rimangono: 5 biedie, 1 bogey e 1 eagle per lui. Secondo Dustin Johnson (67, 69) con 136 colpi, Terzi Sergio Garcia e Scott Piercy con 138 colpi per ora. Lee Westwood scende al 5° posto con Landry e con Zach Johnson che invece migliora la sua classifica fino a questo momento. La risposta dei big - All'11° posto Louis Oosthuizen (75, 65) con 140 colpi, che dopo la faticosa partenza della prima giornata conclude una seconda giornata sontuosa; con lui Adam Scott (71, 69) e Bubba Watson con 7 buche ancora da giocare. Jordan Spieth è 24° a pari col par in questo secondo giro con più di metà buche ancora da giocare. Rory Mcilroy, dopo il 119° posto della prima giornata è 28° con metà buche ancora da giocare, per ora 4 birdie puliti. Charl Schwartzel (76, 68) è 39° con 144 colpi. Jason Day (76, 69), il numero uno al mondo, è 48° con 145 colpi. Rischio taglio e clamoroso ritiro - Con il ritiro Henrik Stenson lo U.S.Open perde un campione impostante, ed altri lasceranno al taglio. Per ora rischiano Angel Cabrera, Tony Finau, Paul Casey, Charley Hoffman, Rickie Fowler, Jimmy Walker, Justin Rose e Matteo Manassero, attualmente 72° a +7 dopo 3 bogey e 2 birdie al suo secondo giro, al quale mancano ancora 6 buche. Lo U.S.Open: diretta Sky - Lo US Open viene teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky, sul canale Sky Sport 2 HD, con collegamenti ai seguenti orari: sabato 18 giugno, dalle ore 18 alle ore 1; domenica 19, dalle ore 18 alle ore 1,30. Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa, Nicola Pomponi, Alessandro Lupi, Donato Di Ponziano e di Massimo Scarpa. La foto è tratta da Wikipedia.
Inizio torneo e sospensione - La prima giornata dello U.S.Open porta in consegna un record di Andrew Landry e una sospensione. Il clima non è stato clemente all'Oakmont CC (par 70) della Pennsylvania, in pochi hanno concluso il primo giro (9) e la classifica è relativa. Da poco, oggi (ndr 17 giugno) hanno tutti concluso il primo giro. Andrew Landry sorprende tutti - Nonostante le difficoltà climatiche Andrew Landry sorprende tutti: fermato alla 17° buca, alla fine conclude con uno score record per il primo giro all'Oakmont CC, con 66 colpi (-4) firma il primo giro con meno colpi di sempre. 6 birdie e 2 bogey per Landry. Battuto il record precedente (67, -3) detenuto da Ben Hogan (1953) e Gary Player (1973). L'atleta statunitense 624° nell'Official World Golf Ranking e 203° nella classifica della FedEx Cup sorprende tutti con una prestazione da campione consumato. Seppure le premesse legate al clima per lo U.S.Open non fossero buone, le prestazioni degli atleti invece appaiono buone e sorprendenti. La classifica shock dei campioni - In classifica si segnala un Lee Westwood è 2° con 67 colpi insieme a Dustin Johnson. Dietro, al 4° posto, Shane Lawry con 68 colpi e Sergio Garcia. Bubba Watson è 6° con 69 colpi, con Henrik Stenson. Daniel Berger è 12° con 70 colpi. Adam Scott 18°, Jordan Spieth 34°, Phil Mickelson 64°. Ernie Els con Louis Oosthuizen è 76°. Matteo Manassero è attualmente 97°, con 76 colpi (+6) insieme a Rickie Fowler, Charl Schwartzel e Jason Day. Rory McIlroy 119°. U.S.Open: diretta Sky – L’US Open viene teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky, sul canale Sky Sport 2 HD, con collegamenti ai seguenti orari: venerdì 17 giugno, dalle ore 19 alle ore 2; sabato 18, dalle ore 18 alle ore 1; domenica 19, dalle ore 18 alle ore 1,30. Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa, Nicola Pomponi, Alessandro Lupi, Donato Di Ponziano e di Massimo Scarpa. La foto è tratta da You Tube.
Lo U.S.Open è alle porte, il secondo Major della stagione aprirà a breve, tanti grandi atleti accorreranno a cercare gloria all' Oakmont CC in Pennsylvenia. Quali gli ultimi 10 campioni che hanno inciso il loro nome nella storia della competizione inaugurata nel 1895, quando per primo nella storia, trionfò Horace Rawlins? Ecco la lista degli ultimi vincitori del famoso Major:
- 2006: Geoff Ogilvy, che trionfò con 285 colpi davanti a Jim Furyk, Phil Mickelson e Colin Montgomerie ad una distanza.
- 2007: Angel Cabrera, vincitore ancora con 285 colpi ancora davanti a Jim Furik e Tiger Woods a 286 colpi.
- 2008: Tiger Woods, 283 colpi che valgono i playoff con Rocco Mediate, poi vinti da Woods.
- 2009: Lucas Glover, con 276 colpi ha la meglio su Ricky Barnes, Phil Mickelson e David Duval.
- 2010: Graeme MacDowell, che diventa campione con 284 colpi davanti a Gregory Havret.
- 2011: Rory McIlroy, con uno spaventoso puntaggio di 268 colpi davanti a Jason Day (276).
- 2012: Webb Simpson, vinse con 281 colpi davanti a Graeme MacDowell e Michael Thompson con 282 colpi.
- 2013: Justin Rose, anche lui campione con 281 colpi, secondi Jason Day e Phil Mickelson con 283 colpi.
- 2014: Martin Kaymer, che trionfò con 271 colpi davanti a Erik Compton e Rickie Fowler con 279 colpi.
- 2015: Jordan Spieth, ultimo vincitore del torneo con 275 colpi davanti a Louis Oosthuizen e Dustin Johnson a una distanza.
Jordan Spieth nasce nel 1993 e cresce giocando a golf sin da subito, grazie alla sua famiglia. Grazie all'influenza di suo padre Shawn, il baseball fu la prima passione di Jordan. Dai 12 anni in poi Jordan si concentra solo sul golf e diviene uno dei junior più premiati della sua generazione. Vinse due U.S. Junior Amateur Championships, e fu per tre volte nella prima squadra All-American dell'American Junior Golf Association (AJGA). A 16 anni venne invitato a partecipare al suo primo evento PGA Tour, il HP Byron Nelson Championship, e guadagnò molta visibilità finendo 16esimo in classifica. L'anno successivo Jordan venne selezionato per la squadra che ebbe la vittoria nella Walker Cup 2011, dove segnò un insuperabile record. Nel 2013 Jordan Spieth decise di diventare professionista e giocò per un altro PGA Tour con buoni risultati. Nello stesso anno, egli vinse il suo primo torneo da professionista, il John Deere Classic, divenendo il più giovane vincitore PGA Tour degli ultimi 82 anni. Alla fine di quell'anno Jordan venne nominato Capitano della squadra United States Presidents Cup, divenendo il più giovane giocatore di quell'evento. Compiuti i 20 anni, Spieth seguì con costanza e grande prestazione il suo primo anno al PGA Tour. Entrò otto volte nella top 10, e due volte finì secondo. Ottenne inoltre un posto nella squadra United States Ryder Cup. Concluse quell'anno con un'impressionante serie di vittorie consecutive, divenendo tra l'altro il più giovane giocatore a vincere il Emirates Australian Open negli ultimi 20 anni. Il 2015 di Jordan Spieth fu probabilmente una delle migliori stagioni mai giocate da lui grazie a cinque vittorie e 15 top ten totali. In quell'anno egli segnò un record con la sua prima vittoria major al Masters Tournament del 2015. Spieth è di fatto il secondo giocatore più giovane a vincere la giacca verde dei Masters insieme a Tiger Woods. In seguito segnò un altro record vincendo l'U.S. Open Championship a Chambers Bay. Nello stesso anno vinse nuovamente il John Deere Classic, e si guadagnò la quinta vittoria del 2015 al TOUR Championship. Jordan chiuse la stagione 2015 come numero uno dell'Official World Golf Rankings e fu nominato giocatore dell'anno. Spieth inizò il 2016 con la vittoria del Hyundai Tournament of Champions. Il suo punteggio di −30 fu uno dei migliori mai ottenuti in questo tipo di torneo. Nell'aprile 2016, al Masters, Spieth durante il giro finale ebbe uno dei collassi nella storia dei Masters, finendo secondo contro Danny Willett. A maggio di quest'anno Jordan tornò tra i vincitori grazie alla vittoria del Dean & DeLuca Invitational.
Il nuovo campione - Si è concluso il Dean&Deluca Invitational in Texas con la vittoria di Jordan Spieth dopo una prova di forza esemplare all'ultimo giro. Spieth, una prova di forza - Come pronosticato ieri (Clicca per l'articolo dedicato) il numero 2 al mondo era il favorito per la vittoria finale: primo (-12), pochi inseguitori pericolosi. Bastava mantenere il vantaggio su Simpson e Palmer, ma Spieth (67, 66, 65, 65) non si è accontentato: ripete lo score della 3° giornata (-5), aumenta il proprio vantaggio e conclude con 263 colpi (-17). Costante e precisa la sua gara, sempre sotto il par, con gli ultimi due round spietati. Poco da fare per gli inseguitori che si inchinano al nuovo campione del Dean&Deluca Invitational. Grande risposta di Jordan Spieth alle critiche ricevute la scorsa settimana dopo qualche gara disputata non al suo abituale livello. Suoi il montepremi di 1. 206. 000 dollari e 500 punti FedEx Cup. Spieth, con questo titolo, risulta inoltre il 2° golfista under-23 per numero di PGA Tour vinti (8) dietro a Smith (14) e davanti a Tiger woods (7) Il podio e le prime posizioni - Harris English (67, 69, 64, 66) si deve accontentare del secondo posto, ma può essere orgoglioso della sua gara: 266 colpi (-14). Prova a competere con Jordan Spieth, ma è difficile in questi giorni. English conclude comunque un'ottima gara, con il 2° premio pari a 723. 600 dollari che non sono male. Webb Simpson e Ryan Palmer concludono terzi a pari merito, con 267 colpi (-13). 4° giro fotocopia per loro: entrambi concludono l'ultimo parziale a 68 colpi, perdendo 3 distanze da Spieth. Identico anche il 4° round di Kyle Reifers (68) che arriva 5° totalizzando 268 colpi (-12). Al 6° posto con 271 colpi (-9) Matt Kuchar, Martin Piller, Jason Dufner e Anirban Lahiri. I delusi e le delusioni - Patrick Reed conclude 15° con il campione uscente Chris Kirk (-6). Zach Johnson arriva 17° (-5) finendo la sua gara migliorando sempre il suo score. Charl Schwartzel è solo 25° (-3) e Tony Finau scende al 34° posto (-1). Gara da dimenticare anche per Charley Hoffman 42° a pari con il par. Bill Haas (47°, +1) e Adam Scott (55°, +2) non danno certo prove all'altezza della loro fama. La foto è tratta da you tube.
Pronti alla volata finale
Finito il 3° giro al Dean&Deluca Invitational ed è già tempo di pensare all'ultima giornata, alla volata finale. La domenica conclude la settimana e i tornei, la domenica è un giorno di fuoco per il professionista, è il momento di dare tutto. Chi sono i favoriti? Il favorito - Alla fine del 3° giro al comando c'è Jordan Spieth (67, 66, 65), autore di una gara costante fin qui, e di una terza giornata da applausi: con 6 birdie e 1 solo bogey conquista la prima piazza con 198 colpi (-12). Il numero 2 al mondo si presenta nelle migliori condizioni alla volata finale, è lui il favorito per la vittoria. Gli sfidanti - Dietro di lui Webb Simpson (65, 67, 67) e Ryan Palmer (66, 67, 66) con 199 colpi (-11), ad una sola distanza da Spieth. Ottimo torneo per loro fin qui, ma probabilmente dovranno dare qualcosa in più in questa volata per superare il capolista. Harris English, Kyle Reifers e Martin Piller sono al 4° posto con 200 colpi (-10). Anche loro sono pienamente in gara per il titolo, sarà più difficile per Jason Dufner 7° (-9) e Chris Stroud 8°(-8) che invece iniziano ad avere una distanza maggiore da Spieth, più difficile da recuperare. Chi perde terreno - Improbabile il successo per Bryce Molder, Anirban Lahiri e Patrick Reed 9.i con 203 tocchi (-7). Molder (64, 69, 70) perde il vantaggio e il primo posto che si era conquistato nelle giornate precedenti. Patrick Reed fa una gara opposta a Spieth: mentre il numero 2 al mondo conquista il comando, Reed (65, 69, 69) scivola e perde posizioni. Senza infamia e senza lode - Tra altri giocatori probabilmente fuori dalla corsa per il titolo, che non prenderanno parte alla volata finale, Charl Schwartzel (71, 69, 65) e Brendt Snedeker (68, 68, 69) 15.i (-5). L'atleta sudafricano si sveglia forse troppo tardi, ma conclude un grande 3° giro, Snedeker continua una gara senza infamia e senza lode. Con loro anche Chris Kirk campione in carica. Charley Hoffman, Zach Johnson e Tony Finau iniziano l'ultimo round 31.i (-2). Classifica migliorata per Hoffman e Johnson, lo stesso non si può dire per Finau (+4 al 3° giro). I delusi - Poco potranno dire all'ultimo giro di questo Dean&Deluca Invitational Aaron Baddeley 45° a pari con il par, Kevin Na e Bill Haas 56.i (+1) e un deludente Adam Scott, 63° (+2). Ricordiamo tra gli eliminati al taglio Louis Oosthuizen, Kevin Chappel, Bryson DeChambeau, Freddie Jacobson, Keegan Bradley, Chesson Hadley e Ian Poulter. La foto è tratta da You Tube.Secondo giro? Rinviato - Anche questa seconda giornata, anche il Dean & Deluca Invitational non evita una sospensione. Tutto fermo al Colonia CC in Texas. Il tempo atmosferico non perdona ed è tutto rinviato alle 7.30 ore locali (da noi alle h.14.30). Chi guida? - Ieri (ndr 27 maggio) guidava la classifica Bryce Molder (Clicca per l'articolo dedicato alla prima giornata.), ed è ancora al comando, in attesa che finisca la 2° giornata. Bloccato alla buca 15, si è portato 9 tocchi sotto al par (3 nella seconda giornata rinviata) grazie ai 5 birdie e 1 double-bogey alla buca 12 di ieri. Guida ancora la classifica, con le ultime 3 buche per allungare sugli avversari o dar loro maggiori chances. La parte alta della classifica - Al secondo posto Webb Simpson (65, 67), concluso il secondo giro 3 tocchi sotto al par, con 132 tocchi totali (-8). Al suo inseguimento Jordan Spieth (67, 66), terzo, con 133 colpi (-7), grazie a 6 birdie e 2 bogey. Con Spieth c'è Patrick Reed al terzo posto, ma Reed ha ancora 9 buche da giocarsi. poco più indietro, al 5° posto Anirban Lahiri e Jason Dufner (-6) in attesa di concludere il secondo round. Chi scende, chi sale, chi aspetta - Al 7° posto sale Tony Finau (68, 67; 135), 5 tocchi sotto al par, Bill Haas (67, 70) scivola in classifica al 17° posto con 137 colpi (-3). In risalita Charley Hoffman (71, 69) e Charl Schwartzel (71, 69), entrambi con 140 tocchi, a pari col par, al 19° posto. Louis Oosthuizen invece va giù: oceano profondo per lui che scende al 96° posto con 144 tocchi a +4, in attesa che molti concludano il secondo giro, con un taglio che diventa uno spettro sempre più concreto. Adam Scott, fermato alla buca 9, viaggia a pari con il par; ciò gli consente di migliorare lievemente la sua classifica: 74° (+2) per ora. Le prossime 9 buche potranno dare una svolta alla sua gara? il torneo su Sky –La diretta del torneo sarà sul canale Sky Sport 4 HD, venerdì 27 alle h. 21.00, sabato 28 alle 18.00 e domenica 29 alle h. 18.00. La foto è tratta da You Tube.
Si riaprono le danze al PGA Tour e tutto è pronto per il ballo al Colonial CC di Forth Worth, in Texas, per il Dean & Deluca Invitational (26-29 maggio). In ballo per il primo classificato 500 punti validi per la FedEx Cup e 1. 206. 000 dollari; montepremi totale: 6. 700. 000 dollari. Chi si aggiudica il primo ballo? - Al primo giro è Bryce Molder a mettersi in mostra con i suoi 6 birdie puliti, di cui 4 di fila alle ultime buche. Primo posto in solitaria per lui con 64 tocchi (-6). L'atleta di 37 anni dell'Arkansass è 116° al mondo ed ha all'attivo un torneo PGA Tour; ieri (ndr 26 maggio) ha sfoggiato uno dei suoi abiti migliori. Le zone alte della classifica - Al secondo posto il trio Anirban Lahiri, Patrick Reed e Webb Simpson con 65 tocchi (-5). Anche per loro buono il primo giro sulla pista da ballo. Al 5° posto con 66 colpi (-4) troviamo Jason Dufner, Ryan Palmer, Kyle Reifers e Martin Pillers. al 9°, con 67 colpi (-3), diversi atleti tra cui Jim Herman, Bill Haas e Jordan Spieth. Il campione americano parte peggio della scorsa settimana all'AT&T Byron Nelson (64): 4 birdie e 1 bogey per lui. Chi si attarda? - Tony Finau, Brendt Snedeker e Kevin Chappel sono al 18° posto (-2), seguiti al 27° (-1) da Chad Collins e Derek Fathauer. Kevin Na, Bryson DeChambeau sono alla pari col par al 45° posto. Charley Hoffman e Charl Schwartzel sono solo 60.i (+1), in particolare il sudafricano continua un periodo poco in forma dopo le fatiche di settimana scorsa. 74° Adam Scott (+2); il campiona australiano incappa in 4 bogey e 1 double-bogey, poco servono 4 birdie: giunto al ballo, sbaglia passi che non sbaglia quasi mai. Con lui Zach Johnson e Keegan Bradley. Giù, sempre più giù - Camilo Villegas e Louis Oosthuizen sono solo 91.i (+3) con Angel Cabrera, Chesson Hadley e Ian Poulter. Rischiano la loro gara Wil Wilcox e Steve Marino (112°), così come Freddie Jacobson e Jonatthan Vegas (116°). Quasi certo dell'eliminazione Ken Duke, ultimo (+8). il torneo su Sky - La diretta del torneo sarà sul canale Sky Sport 4 HD, venerdì 27 alle h. 21.00, sabato 28 alle 18.00 e domenica 29 alle h. 18.00. La foto è tratta da You Tube.