Luke Campbell Donald è nato ad Hemel Hempstead nell'Hertfordshire, Inghilterra, il 7 dicembre 1977. Si auto-definisce "mezzo scozzese" in onore del padre, Colin Donald, originario di Stranraer, città nel Sud della Scozia. Primi anni: Luke inizia a giocare a golf molto giovane e all'età di soli 15 anni comincia a vincere i primi tornei amatoriali. Presto abbandona l'Inghilterra verso l'America per completare gli studi universitari, prima al College Prospects of America e in seguito alla Northwestern University di Evanston, nell'Illinois, dove studia arte e raffina il suo golf sotto la guida del coach Pat Goss. Nel 1999 vince il titolo singolo della NCAA Division battendo il record precedentemente appartenuto a Tiger Woods. Tra i professionisti: nel 2001, all'età di 24 anni, entra nel circuito del golf professionale. Come professionista ottiene una serie di successi e soddisfazioni che culmineranno, nel 2011, con il raggiungimento della prima posizione del ranking mondiale (mantenuta per 55 settimane) in seguito alla vittoria all'ultimo colpo del BMW Pga Championship di Virginia Waters a scapito del connazionale Lee Westwood. É inoltre passato alla storia come il primo giocatore di sempre a vincere sia il PGA Tour sia l'European Tour nel corso della stessa stagione. Attualmente occupa la posizione numero 81 della classifica globale. Vita privata: è sposato dal 2007 con Diane Antonopoulos, statunitense di origine greca conosciuta ai tempi della Northwestern University, dalla quale ha avuto due bambine nate rispettivamente nel 2010 e nel 2011. Dal sito ufficiale del giocatore si legge che nonostante la sua sia una ricca carriera internazionale il luogo dove Luke ama di più passare il suo tempo è a casa con Diana e le sue figlie.
L' RBC Heritage va a Branden Grace: l'atleta sudafricano, 14° golfista al mondo, riesce a spuntarla su tutti gli altri concorrenti dopo che nella 2° giornata era un po' uscito dai radar. All'attivo per lui 7 European Tour, suo terreno di caccia preferito, da oggi può vantare un titolo, il primo, PGA Tour. "Dopo il 74 nel secondo giro non mi sono demoralizzato anche se in quel momento tutto appariva più difficile. Il mio gioco era buono, sebbene il putter non mi stesse assistendo completamente. Poi nel weekend è cambiato tutto. Sono molto eccitato per questo titolo e ora non vedo l’ora che arrivi l’US Open". Per Branden Grace (66, 74, 69, 66) 275 colpi valgono la vittoria, fondamentali le prestazioni della prima e dell'ultima giornata dove ha ottenuto lo stesso score (-5) e dove ha segnato la differenza dalla concorrenza. Ultimo giro con la grinta dei grandi giocatori per Grace che ha messo insieme la bellezza di 7 birdie e soli 2 bogey. -9 infine, a 2 distanze da Luke Donald (66, 71, 69, 71) e Russell Knox (72, 65, 73, 67), secondi con 277 tocchi (-7). Sull'ultimo gradino del podio all'Harbour Town Golf Club di Hilton Head c'è un sorprendente Bryson DeChambeau ( 70, 69, 72, 68) che, dopo essere stato il vincitore dell’US Amateur 2015 e il miglior dilettante al Masters di quest'anno (21°), ha esordito tra i professionisti del PGA Tour con una prestazione di spessore rimontando dalla 25° posizione fino alla quarta piazza a pari merito con Kevin Na (73, 71, 66, 69) concludendo con 279 tocchi (-5). I grandi nomi presenti si segnalano come grandi assenti al RBC Heritage. Il numero 1 al mondo Jason Day conclude 23° con 283 tocchi (-1), Bill Haas, Graham DeLaet e Charley Hoffman, insieme a Ernie Els finiscono 14° con 282 tocchi (-2). Kevin Chappell con Aaron Baddeley non va oltre al 9° posto con 282 colpi (-3). Francesco Molinari ( 69, 74, 73, 72) porta a casa un 45° posto e un po' di amarezza dopo la bella partenza; 288 tocchi (+4) per lui. La foto appartiene a SkySport.
Prima piazza per Luke Donald e Branden Grace all'RBC Heritage. Jason Day 3° con Tony Finau. Buon Inizio per Francesco Molinari 10°
Il Masters e la giacca verde di Danny Willett hanno riempito le pagine dei giornali (Clicca per leggere l'articolo dedicato), ma ora è già tempo di PGA Tour, è tempo del RBC Heritage di Hilton Head in South Carolina. Il tracciato prescelto è L'Harbour Town Golf Club (par 71). Il montepremi totale è di 5.900.000 dollari con prima moneta di 1.062.000 dollari. Ieri (14 aprile) si è conclusa la prima giornata del torneo. Al comando manco a farlo apposta un altro atleta inglese come Willett, Luke Donald insieme al sudafricano Branden Grace, con 66 colpi a -5. Donald ex numero uno mondiale con quattro successi nel PGA Tour, sei nell’Europan Tour, due nel Japan Tour e uno in un WGC (Accenture Match Play, 2011), si è imposto con sei birdie e un bogey. Grace, con all'attivo sette successi nell’European Tour e tre nel Sunshine Tour, ha ottenuto lo stesso score dell'atleta inglese. Ad una sola distanza, al terzo posto ecco il numero 1 al mondo Jason Day che non si da pause nemmeno dopo il Masters, Tony Finau, Matt Kuchar e David Lingmerth con 67 tocchi a -4. Al settimo posto pari merito un drappello di ben 8 concorrenti , tra cui Charley Hoffman e Johnson Wagner, con 68 tocchi a -3. Fa un'ottima partenza Francesco Molinari, il nostro atleta ha completato il 1° giro con 70 tocchi a -1, piazzandosi al 10 posto pari merito con il canadese Graham DeLaet. A T25 al primo giro da professionista di Bryson DeChambeau,vincitore dell’ultimo U.S. Amateur e miglior dilettante ad Augusta (21°). Il sudafricano Ernie Els e gli inglesi Ian Poulter e Matthew Fitzpatrick risultano 58° con 72 (+1). Tra i più sottotono Brandt Snedeker, 86° con 73 (+2), il nordirlandese Graeme McDowell, 104° con 74 (+3), e l’inglese Paul Casey, 114° con 75 (+4). la foto appartiene ad AskaNews.Luke Donald, un gioco tra precisione e gentilezza. Luke Donald, conosciuto per la precisione del tiro e per il gioco da vero gentleman
Luke Donald, da vero gentleman inglese, è conosciuto per la sua correttezza, per il rispetto delle regole di etichetta ma anche per la precisione di tiro con i ferri. Infatti è conosciuto tra i migliori giocatori nel gioco corto, in tutto il mondo. Nonostante il padre fosse scozzese, Luke Donald è nato ad Hemel Hempstead, nell'Hertfordshire il 7 dicembre del 1977, ed egli stesso si definisce scozzese a metà. Cominciò a giocare a golf insieme al fratello, che divenne in seguito suo caddie. La carriera di Luke Donald è cominciata molto presto, in quanto già all'età di 15 anni ha cominciato a vincere i suoi primi tornei. Terminati gli studi alla Royal Grammar School si trasferì in America per studiare al College Prospects of America, dove raffinò anche il suo golf sotto la guida di Martin Laird. Luke Donald si fece un nome in ambito golfistico molto presto, tanto che i maggiori college americani se lo contesero in squadra, in cambio di una borsa di studio. Fu accettato anche a Stanford, ma non vi entrò proprio per problemi di golf, dunque scelse la Northwestern University nel 1997, dove studiò arte. Sotto la guida del coach Pat Goss vinse il titolo singolo della NCAA Division nel 1999, battendo il record che apparteneva nientemeno che a Tiger Woods. Luke Donald è diventato professionista nel 2001 e attualmente occupa la posizione numero 87 della classifica OWGR. Ma è stata nel 2011 la sua ascesa ai vertici della classifica, raggiungendo la prima posizione; una conquista mantenuta per ben 55 settimane. Ma non è il solo record conquistato da Luke Donald: è infatti entrato nella storia come il primo giocatore di sempre a raggiungere il primo posto sia nel PGA Tour che nell'European Tour con riferimento alla money list, nella stessa stagione, e anche ad essere riconosciuto come miglior giocatore dell'anno in entrambi i Tour. Ma nonostante si trovi così a suo agio durante i Tour, come lo stesso Luke ha detto in varie occasioni, il luogo che preferisce è la sua casa con la moglie Diane e le figlie.
Foto: Lukedonald
Nel DP World Tour Championship inizio in sordina per Francesco Molinari, 42esimo con 72 (par), e per Matteo Manassero, 49esimo con 73 (+1). Per il momento, al comando con 65 (-7) è l'inglese Luke Donald - fresco vincitore del Dunlop Phoenix in Giappone che lo ha riportato al secondo posto nella graduatoria mondiale davanti a Tiger Woods. Il torneo si sta svolgendo sul percorso Hearth (par 72) nel complesso del Jumeirah Golf Estates, a Dubai, ed è l'ultimo torneo stagionale dell'European Tour. Ad un colpo di distanza troviamo il nordirlandese Rory McIlroy, leader del ranking mondiale, lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castano e lo scozzese Marc Warren (66, -6). In quinta posizione con 67 (-5) l'inglese Lee Westwood, il sudafricano Louis Oosthuizen, il tedesco Martin Kaymer, l'irlandese Padraig Harrington, lo svedese Fredrik Andersson Hed e lo scozzese Richie Ramsay e in 11a con 68 (-4) altri favoriti alla vittoria finale, oltre ai giocatori gia' citati, quali il sudafricano Charl Schwartzel, il belga Nicolas Colsaerts, il thailandese Thongchai Jaidee, l'inglese Justin Rose e lo svedese Henrik Stenson, che dopo 4 anni di astinenza si è imposto domenica scorsa nel SA Open. Sono oltre meta' graduatoria l'iberico Miguel Angel Jimenez, il terzo dei tre concorrenti arrivati a Dubai avendo trionfato recentemente in un torneo (Hong Kong Open), e l'indiano Jeev Milkha Singh, 34.i con 71 (-1), il nordirlandese Graeme McDowell e l'inglese Ian Poulter, stesso score di Molinari, e lo spagnolo Sergio Garcia, che e' alla pari con Manassero.
Sul percorso di Lytham St Annes, in Inghilterra, da giovedì 19 a domenica 22 luglio si disputerà l’attesissima 141esima edizione del torneo di golf più antico al mondo (la prima nel 1860), l’ Open Championship. Si tratta del terzo Major della stagione ed è l’unico che si gioca in Europa (gli altri tre negli Stati Uniti). L’Open Championship è uno degli eventi di golf più attesi e importanti al mondo, nobilitato dalla presenza del migliori giocatori, tutti in lizza per la Claret Jug, la brocca d’argento che viene assegnata al vincitore, e per il ricco montepremi in palio, 7.760.000 euro complessivi (circa 1 milione e 400 mila al vincitore). Reduce dal secondo posto allo Scottish Open, Francesco Molinari, sarà unico italiano in gara e proverà ad insidiare i più grandi golfisti del mondo. Fra I 157 giocatori al via, da segnalare la presenza, tra gli altri, degli inglesi Luke Donald e Lee Westwood (numero 1 e 3 del ranking mondiale), del nordirlandese Rory McIlroy (numero 2), degli americani Tiger Woods (4), Webb Simpson (5) e Bubba Watson (6), dei sudafricani Louis Oosthuizen e Charl Schwartzel, del tedesco Martin Kaymer, dell’altro inglese Justin Rose, dello spagnolo Sergio Garcia e dell’australiano Adam Scott. Difende il titolo il nordirlandese Darren Clarke, trionfatore nell’edizione del 2011. Programmazione in diretta esclusiva e in Alta Definizione su Sky Sport dell’“Open Championship” 2012 di golf: Giovedì 19 luglio Prima giornata dalle 10.00 alle 20.45 (replica ore 23.00 Sky Sport 3 HD) Studio Golf dalle 20.45 alle 21.00 Venerdì 20 luglio Seconda giornata dalle 10.00 alle 21.00 (replica ore 22.45 Sky Sport 3 HD) Studio Golf dalle 21.00 alle 21.30 Sabato 21 luglio Terza giornata dalle 11.00 alle 20.30 (replica ore 21.30 Sky Sport 3 HD) Studio Golf dalle 20.30 alle 21.00 Domenica 22 luglio Quarta giornata dalle 12.00 alle 19.45 (replica ore 21.30 Sky Sport 3 HD) Studio Golf dalle 19.45 alle 20.15
Sembra un Tiger Woods d'altri tempi, quello che con un parziale di 69 (-3) colpi e lo score di 139 (70 69), è salito dall'11° al secondo posto nel Memorial Tournament (PGA Tour) che si sta svolgendo sul difficile percorso del Muirfield Village GC (par 72), a Dublin nell'Ohio. Non a caso l'ex numero uno del mondo ha già vinto questo torneo per ben quattro volte. Alla pari in seconda posizione troviamo Spencer Levin e Scott Stallings, superati di un solo colpo dal 36enne sudafricano Rory Sabbatini (138 - 69 69, -6). In quinta posizione troviamo, con 140 (-4), Jim Furyk e Daniel Summerhays. Luke Donald, uno dei più attesi, si trova in 27° posizione con 144 (par). Non certo una prova brillante finora per il talento inglese, ma poco male, perché potrà allungare di qualche punto la sua leadership mondiale visto che il principale avversario, Rory McIlroy (secondo), è nuovamente uscito al taglio denunciando una condizione di forma decisamente negativa.
In un mondo dove ormai Facebook è diventato il social network per eccellenza, quello più usato, più odiato e più amato, avere molti "mi piace" sulla propria pagina, è considerato sinonimo di "essere alla moda", quasi uno status sociale per tutti i social media eddicted. Chi poteva essere il golfista più "seguito"? Ovviamente Tiger Woods. L'ex numero uno del mondo può contare su oltre due milioni e mezzo di fedelissimi (2.555.668 per la precisione) lasciando dietro di se praticamente il vuoto. Infatti in seconda piazza troviamo il giovane e nuovo leader della classifica mondiale, Rory Mcilory con poco più di 230mila "mi piace" (231.128). Tutti gli altri sono sotto le 100 mila "preferenze". Rickie Flower di ferma a 95 mila (95.683), Phil Mickelson sta per superare quota 50 mila fans (49.732) e Luke Donald poco sopra i 30 mila (32.937). Nel campo femminile, praticamente senza rivali la numero uno al mondo Yani Tseng con oltre 64 mila fans (64.616), la avversarie praticamente non pervenute. In Italia invece, al comando troviamo Matteo Manassero con oltre 13 mila "mi piace (13.018) davanti ai fratelli Molinari, con Francesco che supera i 7 mila "seguaci" (7.445) ed Edoardo a quota 5 mila (5.417).
Giovedì 31 maggio sul suggestivo e molto difficile tracciato del Muirfield Village GC, a Dublin nell'Ohio, inizierà uno dei tornei più prestigiosi ed attesi dell'anno, il Memorial Tournament, PGA Tour. Il field di partenza è composto da praticamente tutti i golfisti più forti ed importanti del circuito. Occhi puntati sul ritorno in campo di Tiger Woods, che qui ha trionfato per bene due volte, e sopratutto sull'ormai eterna sfida in vetta alla classifica mondiale tra Luke Donald e il nordirlandese Rory McIlroy. L'inglese dopo la bella vittoria nel BMW PGA Championship è tornato prepotentemente al primo posto della classifica, ed ora l'attenzione è focalizzata sulla "risposta" da parte di un McIlroy, decisamente non al meglio. Moltissimi gli altri "big" ai nastri di partenza: Phil Mickelson, Jim Furyk, Bubba Watson, Rickie Fowler e Steve Stricker, campione uscente. Il montepremi e' di 6,2 milioni di dollari
273 colpi, quindici sotto il par, 68, 68, 69, 68, ben quattro colpi lasciati ai secondi classificati. Questi gli impressionanti numeri di Luke Donald, trionfatore del prestigioso BMW PGA Championship. Bellissima la prova dell'inglese, con una media di 27,5 put a giro. Nonostante il forte vento che per tre giorni ha dominato il torneo rendendo ancora più difficile il percorso. Seconda piazza con 277 colpi, undici sotto il par, per Paul Lawrie e Justin Rose. Francesco Molinari, con 283 colpi, si è classificato in un'ottima settima piazza, appaiato a Marcel Siem ed Ernie Els. L'italiano ha giocato un torneo interessante, concluso con ben cinque colpi sotto il par, dimostrando la sua ottima condizione. Più indietro gli altri italiani: Matteo Manassero, si è piazzato in 43esima con 291 colpi, tre sopra il par, mentre Edoardo Molinari ha concluso in 49esima posizione con 292 colpi, quattro sopra il par. Buona la prestazione di Federico Colombo, ottimi i primi giorni del torneo che facevano sperare in un ottimo piazzamento, ma purtroppo, nell'ultimo giro ha marcato 74 colpi che lo hanno fatto scendere di molte posizioni. Chiudendo con 288 colpi, 69, 74, 71, 74, al 27esimo posto in classifica. Usciti al taglio molti dei campioni più attesi come Rory McIlroy, Nicolas Colsaerts, e Peter Hanson. Grazie alla vittoria, Donald si è portato a casa 750.000 euro su un montepremi di 4.500.000 euro.
Sullo splendido e difficile percorso dell TPC Sawgrass (par 72), a Ponte Vedra Beach in Florida, dopo la prima giornata del The Players Championship (PGA Tour) in testa, a sorpresa, troviamo l'inglese Ian Poulter (foto) e lo scozzese Martin Laird, leaders con 65 (-7). L'unico italiano in gara, Francesco Molinari si e' mantenuto nel 72 del par e si è posizionato al 55° posto. Stessa posizione per due tra i protagonisti più attesi, Rory McIlroy e Luke Donald, in compagnia anche di Jim Furyk e del sudafricano Retief Goosen. Punteggi non esaltanti per tutti i più quotati, al 37° posto con 71 (-1) troviamo Phil Mickelson e l'inglese Lee Westwood, mentre Tiger Woods, ha offerto un'altra prova decisamente negativa, trovandosi in 100° posizione con 74 (+2) alla pari con il nordirlandese Graeme McDowell e con il sudafricano Ernie Els.
Da giovedì 10 a domenica 13 maggio, tutto il mondo del Golf si sposterà in Florida, più precisamente sullo splendido e "avveniristico" percorso del TPC Sawgrass a Ponte Vedra Beach. Per uno degli appuntamenti più attesi, il "The Players Championship 2012" torneo del Pga Tour riservato ai migliori golfisti del mondo con un montepremi di 9,5 milioni di dollari, che lo scorso anno vide trionfare K.J. Choi (70-68-67-70). Saranno presenti tutti i più grandi giocatori, e molto interessante sarà vedere lo stato di forma di Francesco Molinari dopo la bella vittoria all'Open di Spagna, quello di Tiger Woods dopo l'uscita anticipata la settimana scorsa, e l'entusiasmante duello in vetta alla classica mondiale, tra Luke Donald e Rory McIlroy, tornato al primo posto dopo la seconda posizione conquistata nella classifica del Wells Fargo Championship lo scorso 6 maggio. In campo anche Lee Westwood n.3,Hunter Mahan n.5, Steve Stricker n.6, Tiger Woods n.7, Martin Kaymer n.8, Webb Simpson n.9, Phil Mickelson n.10.
Rickie Fowler, un po' a sorpresa, ha ottenuto il primo titolo in carriera nel circuito, vincendo il prestigioso Wells Fargo Championship (PGA Tour). Ma la notizia della sua vittoria, sarà un po' offuscata dal fatto che Rory McIlroy è tornato in vetta al world ranking, superando nuovamente, in un appassionato duello che ormai va avanti da qualche mese, l'inglese Luke Donald. Il prestigioso torneo si è svolto sullo splendido percorso del Quail Hollow Club (par 72) di Charlotte, nel North Carolina, e Flower ha trionfato con (274 - 66 72 67 69, -14) dopo uno spareggio a tre con lo stesso McIlroy (274 - 70 68 66 70) e con D.A. Points (274 - 66 68 69 71). Primo errore nel finale di McIlroy, con un bogey alla 17, e successivamente Points, con lo stesso errore alla 18, hanno permesso a Rickie Fowler di recuperare. Seguendo con la classifica, troviamo al quinto posto con 277 (-11) Ben Curtis, Ryan Moore e l'inglese Lee Westwood. Da ricordare l'uscita al taglio Tiger Woods, 75° con 144 (71 73, par). Fowler ha ricevuto in premio 1.170.000 dollari sui 6,5 milioni in palio.
Luke Donald è tornato numero uno dei giocatori di golf al mondo. Dopo aver conquistato un ottimo 3/o posto al torneo di New Orleans, PGA, l'inglese ha scalzato il nordirlandese Rory McIlroy, che scende così al secondo posto, davanti a Lee Westwood. Queste le prime dieci posizioni: 1 - Luke Donald (Ing) 9,55; 2 - Rory McIlroy (Nir) 9,33; 3 - Lee Westwood (Ing) 8,27; 4 - Bubba Watson (Usa) 6,40; 5 - Hunter Mahan (Usa) 5,70;6 - Steve Stricker (Usa) 5,60; 7 - Tiger Woods (Usa) 5,35; 8 - Martin Kaymer (Ger) 5,35; 9 - Justin Rose (Ing) 5,19; 10 - Phil Mickelson (Usa) 5,18.
Tiger Woods contro Rory McIlroy. Secondo i bookmaker inglesi, saranno i due campioni a contendersi i prossimi Open Championship di golf. L'edizione del più prestigioso e più antico dei ’Major’ si disputerà a luglio e subito dopo la coppia più quotata, 7,00 Tiger Woods e 9,00 McIlroy, troviamo Lee Westwood (13,00) e Luke Donald (15,00). Dopo oltre sei anni, i telefoni cellulari saranno riammessi al torneo, e gli scommettitori quotano a 34 volte la posta la possibilità che il primo lancio della competizione venga disturbato dallo squillo di un telefono.
Sul percorso dell'Harbour Town Golf Links (par 71), a Hilton Head nel South Carolina, Colt Knost (133 - 67 66, -9) e' il leader a sorpresa del RBC Heritage (PGA Tour). Il 27enne ha due colpi di vantaggio sullo svedese Carl Pettersson (135, -7) e tre sul Boo Weekley e Harris English (136, -6). Molto indietro il numero uno mondiale, solo al 56° con 144 (+2) l'inglese Luke Donald (75 69). Debacle di Jim Furyk, da quarto a 51° con 143 (+1), mentre si e' ritirato il colombiano Camilo Villegas. Il montepremi e' di 5.700.000 dollari, al vincitore 1.026.000 dollari.
Dopo la deludente prova nel Masters, l’inglese Luke Donald torna subito in campo nel RBC Heritage (12-15 aprile), gara in calendario nel PGA Tour che si disputa sul tracciato dell’Harbour Town Golf Links, a Hilton Head nel South Carolina. Vi partecipano, tra gli altri, Matt Kuchar, Jim Furyk, Zach Johnson, Jason Dufner, Mark Wilson, Rickie Fowler, il sudafricano Ernie Els, l’irlandese Padraig Harrington e il colombiano Camilo Villegas. Il montepremi è di 5.700.000 dollari: il vincitore percepirà 1.026.000 dollari.
E’ uno degli eventi più attesi l'Augusta Master, Georgia, giunto alla 75esima edizione, presenti tutti i migliori: Luke Donald che si sta giocando la leadership contro l'irlandese Rory McIlroy, Hunter Mahan, Steve Stricker e Phil Mickelson. Ma il nome tanto atteso è sicuramente quello di Tiger Woods, a digiuno di vittorie, e pronto prendersi la sua rivincita, dopo un periodo buio; così commenta ai giornali: “Sta andando tutto per il meglio e al momento giusto. Sto una meraviglia e il mio gioco sta funzionando alla perfezione. Non vedo l’ora di giocare. Penso che il mio gioco con i ferri sia molto migliorato e che tutto stia andando nella direzione giusta. Questo però è un percorso difficile, impegnativo. Puoi avere la sensazione di giocare bene e poi vanificare tutto con un solo colpo. Ma io sono qui per vincere”. A rappresentare l'Italia ci saranno i fratelli Molinari, grande assente Matteo Manassero che per questioni di punteggio in classifica, non ha ottenuto l'invito.
Prendi il via sul bellissimo percorso dell’Augusta National, ad Augusta in Georgia, la 76ª edizione del Masters Tournament (5-8 aprile).
Questo torneo è probabilmente il major più fascinoso, ricco di storie, a volte divenute quasi leggende, scritte dai più grandi campioni. A suo modo l’Augusta National è un tempio del golf dove entreranno Edoardo e Francesco Molinari, da tre anni ospiti fissi nel primo major stagionale, ma con il primo che vi era stato anche nel 2006, quando ancora era dilettante. I due azzurri proveranno a ritagliarsi un ruolo da protagonisti, perché ne hanno le possibilità e le qualità. Edoardo lo scorso anno ha già dato saggio della sua bravura chiudendo all’11° posto, un risultato che gli ha permesso di entrare nel field anche in questa stagione, e ora che sembra aver ritrovato l’efficienza del suo gioco, dopo le traversie invernali e lo scarso allenamento dovuto a problemi fisici, ha le carte in regola quanto meno per ripetersi. Francesco ha avuto un buon guizzo ad Abu Dhabi (8), poi si è distratto in Qatar (69°), quindi è rimasto tra i 13° e il 17° posto nelle altre quattro occasioni in cui è sceso in campo. Resta il fatto che sa ben recitare la sua parte quando la posta è alta, tanto che nel suo palmares figura un torneo del WGC (Hsbc Champions, 2010).
Aspettative lecite di una bella prestazione da parte degli azzurri, che avranno anche il vantaggio di non essere nel ristretto novero dei grandi favoriti e quindi di potersi esprimere con relativa pressione e con la serenità di chi non ha nulla da perdere. Il quartetto su cui si focalizzano le previsioni della vigilia è quello formato dall’inglese Luke Donald, numero uno mondiale e a caccia del suo primo titolo major, dal nordirlandese Rory McIlroy, numero 2, da Phil Mickelson, fuori dai top ten (14°) ma in gran forma, e da Tiger Woods, numero 7, e atteso alla controprova dopo l’ottima prova con ritorno al successo nell’Arnold Palmer Invitational. “Il campo - ha detto Woods - è piuttosto bagnato: ho tirato sette palline con il drive e lo ho ritrovate infangate, Mi mi auguro che il percorso si asciugi un po’, ma sembra debba arrivare altra pioggia. I green comunque sono perfetti, molto veloci, ma abbastanza morbidi e ricettivi. Ho la sensazione di andare incontro a una grande settimana. Il processo di crescita del mio gioco va avanti come nei programmi. In particolare mi sostengono i ferri e quindi la palla segue la giusta direzione. Sono stato competitivo prima per due giri, poi per tre e ora per tutti e quattro. E’ stato in lungo cammino che ho saputo gestire in maniera adeguata. Quanto ad Augusta, bisogna giocare bene in linea generale, ma l’errore da evitare sono i tre putt, sempre dietro l’angolo. Chi ha vinto qui di solito è stato impeccabile sui green. E’ possibile rimediare a un green mancato con un chip e un putt, ma se vai sulla parte sbagliata del green non hai scampo. Sono diciotto anni che partecipo al Masters e ho fatto esperienza anche giocando con gente come Ray Floyd, Fred Couples, José Maria Olazabal e Nick Price e ho carpito anche da loro i segreti per affrontare il campo. Certo, negli anni è cambiato, pero alcuni punti dove puoi perdere il torneo sono rimasti gli stessi. Vedere al Masters spesso giocatori avanti con gli anni in ottima classifica è fatto di classe, ma soprattutto d’esperienza maturata giocando e rigiocando su questi green e fairway”. Ha affermato McIlroy: “Ricevere l’invito per il Masters è sempre una grande emozione. Ritengo un privilegio poter partecipare a un evento così ricco di storia e di tradizione. Ci si sente eccitati solo guardandosi intorno. Certo, personalmente mi è affiorato anche il brutto ricordo del giro finale dello scorso anno, ricordo di cui avrei fatto volentieri a meno. Però ho imparato molto da quella domenica. Non ero pronto a vincere il Masters, ma mi sono convinto che lo ero per conquistare un titolo importante e poco dopo è accaduto nell’US Open. Ora mi sento pronto anche per il Masters”. Ovviamente indicare questi quatto giocatori quali grandi favoriti non significa che sia disco rosso per gli altri, perché al Masters nulla è mai scontato. Ad esempio, Hunter Mahan, quarto nella classifica mondiale, con due vittorie in stagione, di cui una nel WGC Accenture March Play, è tra i più indicati per recitare il ruolo dell’ospite indesiderato in cima al leaderboard. Ammesso che sappia infischiarsene della tradizione più che negativa che generalmente esclude dai candidati alla giacca verde coloro si impongono nel torneo della settimana precedente. E lui ha vinto lo Houston Open. Nel 2006 Phil Mickelson esorcizzò il tabù (Bellshout Classic e Masters in sequenza), ma lo scorso anno, anche lui fresco di titolo in Texas, non ha potuto nulla contro la cabala sfavorevole. Naturalmente tutto ciò è più colore che sostanza, perché Mahan, pur se non è uno che trascina le folle, però è quanto mai solido e può dire la sua senza nemmeno ricorrere agli scongiuri. Oltre a Mickelson e a Mahan, ci sono altri statunitensi agguerriti quali Steve Stricker, quinto nel World Ranking, Nick Watney, Bubba Watson, Zach Johnson, Matt Kuchar e va tenuto in conto anche l’inglese Lee Westwood che, alla soglia dei 40 anni, comincia a sentire il peso di quel major che manca nel suo palmares. Il nome è sempre buono, ma la forma un po’ meno e questo renderà più complicata la vita per il sudafricano Charl Schwartzel, campione uscente, per lo spagnolo Sergio Garcia, per gli australiani Adam Scott e Jason Day, per il nordirlandese Graeme McDowell, per il tedesco Martin Kaymer, sesto nel world ranking, e per il sudafricano Louis Oosthuizen. Tra gli emergenti da tenere in considerazione Keegan Bradley e il coreano Sang-Moon Bae. Sembrano invece accusare il peso della lunga carriera Jim Furyk, l’argentino Angel Cabrera, l’irlandese Padraig Harrington e il fijano Vijay Singh, mentre non sarà presente Ernie Els, bocciato dalla graduatoria mondiale. Il montepremi è di otto milioni di dollari.