Ci eravamo lasciati con l’inizio della quinta tappa dell’European Tour negli Emirati Arabi Uniti, e al termine del secondo giro troviamo in vetta il tedesco Martin Kaymer che con un doppio 66 ha totalizzato un punteggio lordo di 132 colpi (12 sotto il par), solo uno in meno del principale inseguitore, lo spagnolo Rafael Cabrera Bello. Appena dietro di loro l’inglese Tommy Fleetwood (-10) e il trio Paul Dunne - Kiradech Aphibarnrat - Henrik Stenson (-9). Niente da fare per gli italiani Renato Paratore e Nino Bertasio, rispettivamente in 74a e 115a posizione, eliminati al taglio. “Sopravvive” invece l’altro italiano in gara, Matteo Manassero (Orgoglio italiano: Matteo Manassero), balzato dal 95° al 38° posto dopo una partenza indecisa (73 colpi al primo giro, poi rimediati da un ottimo 67 al secondo, per un totale di 140), che tiene vive le speranze degli italiani, anche se il gruppo di testa sembra ormai irraggiungibile. Marciano lenti gli altri giocatori indicati come favoriti nei pronostici insieme a Kaymer, Cabrera Bello e Stenson: lo svedese Alex Noren è 20° con 138 colpi, 38° accanto a Manassero gli statunitensi Dustin Johnson e Rickie Fowler, fuori al taglio l’inglese Danny Willett, addirittura 100°. Negli splendidi campi dell’Abu Dhabi Golf Club di Abu Dhabi (Abu DHabi GC: il maestoso falco del deserto) sta proseguendo proprio in queste ore e termina domani (per adesso il terzo giro ha visto una clamorosa impennata di Dustin Johnson ed un leggero rallentamento per Rafael Cabrera Bello), mentre in California è iniziato il CareerBuilder Challenge del PGA Tour, in cui è impegnato il nostro top player Francesco Molinari alla sua prima gara stagionale, che dopo un giro si trova 34° con 69 colpi (cinque birdie e due bogey).
Prosegue l’European Tour con la tappa in programma all’Abu Dhabi Golf Club negli Emirati Arabi Uniti da domani a domenica 22 gennaio 2017. L’Abu Dhabi HSBC Championship quest’anno si prospetta più emozionante che mai, con un battaglione di atleti pronti a darsi battaglia a colpi di birdie per aggiudicarsi la quinta tappa stagionale del Tour europeo ed il ricco montepremi dedicato al vincitore, che ammonta a più di 420mila euro (su un totale di oltre 2 milioni e mezzo di euro). L’eccezionale field di golfisti del torneo può vantare la presenza di ben 5 giocatori tra i primi 14 del World Golf Ranking (il numero 3 al mondo Dustin Johnson, il numero 4 Henrik Stenson, il n°10 Alex Noren, il n°12 Danny Willett ed il n° 14 Rickie Fowler), ma anche la partecipazione di altri golfisti di spessore come il tedesco Martin Kaymer, gli inglesi Ian Poulter, Matthew Fitzpatrick e Lee Westwood, gli spagnoli Rafael Cabrera Bello e Pablo Larrazabal, il belga Thomas Pieters, i thailandesi Thongchai Jaidee e Kiradech Aphibarnrat e i sudafricani Branden Grace, Jaco Van Zyl, Dean Burmester e Trevor Immelman. Per l’Italia in campo ad Abu Dhabi il ventenne romano Renato Paratore (Orgoglio italiano: Renato Paratore), il ventottenne Nino Bertasio ed il ventitreenne veronese Matteo Manassero (Orgoglio italiano: Matteo Manassero), al debutto stagionale dopo il 73° piazzamento nell’Eurotour 2016, che tenteranno di apporre la loro firma in cima alla classifica del torneo, scalzando la schiera di pluricampioni ampiamente favoriti, in cui manca solo il nome di Rory McIlroy, numero 2 al mondo uscente da una convincente prova al BMW South African Open (2° dopo l’inglese Graeme Storm), che ha dovuto rinunciare all’Abu Dhabi HSBC Championship per un doloroso infortunio ad una costola.
Dopo aver conosciuto il secondo golfista italiano per merito, Renato Paratore, affrontiamo oggi la terza eccellenza azzurra del momento, Matteo Manassero, in ascesa nella classifica dell’Official World Golf Ranking, attualmente in posizione 353. Il giovane talento veronese, classe 1993, nasce praticamente sui campi da golf: comincia a praticare prima di compiere 4 anni, e all’età di soli 16 anni diventa il primo italiano a vincere uno dei due major internazionali per dilettanti, il British Amateur Championship, sancendo il record di più giovane vincitore della competizione. Grazie a questo risultato, l’anno seguente partecipa a due major professionistici: il Masters, che conclude al 36° posto battendo il record di più giovane giocatore a passare il taglio del torneo, e l’Open Championship, in cui si classifica 13° a pari merito con Francesco Molinari, guadagnandosi il premio di miglior dilettante in gara. Il primo anno da professionista per il nostro “uomo dei record” è il 2010, in cui giunge 30° all’Open d’Italia e 17° al BMW PGA Championship, ma soprattutto segna un altro record storico come più giovane vincitore (17 anni) di un evento dell’European Tour, trionfando nel Castelló Masters spagnolo. Il Malaysian Open del 2011 rappresenta il suo secondo successo dell’European Tour, e un anno dopo Matteo si impone nel Barclays Singapore Open, diventando così il primo teenager a vincere 3 tornei dell’European Tour. L’ultimo record del nostro campione risale al 2014, quando diventa il più giovane vincitore nella storia del torneo BMW PGA Championship. Manassero ha concluso al 73° posto la scorsa stagione del Tour europeo, dimostrando un enorme progresso rispetto all’anno precedente, in cui era terminato 167°. Di recente, è stato ospite nella trasmissione Rai “Che tempo che fa”, in cui ha espresso i suoi valori sportivi in chiave ironica e giocosa: trovate il filmato della simpatica intervista cliccando sul link che compare in questo articolo. Appuntamento a settimana prossima con i migliori italiani del golf presente e passato.
La classifica dei golfisti più pagati del 2015 ha incoronato un nuovo re: Jordan Spieth. Il texano ha spodestato dal trono Tiger Woods, leader incontrastato per quasi 13 anni e attualmente non al massimo della sua forma per i passati problemi alla schiena. JORDAN SPIETH Il nuovo fenomeno del golf, classe 1993, lo scorso anno ha guadagnato 53.030.465 dollari (quasi 50 milioni di euro) tra coppe alzate e sponsor. L'anno 2015 è stato particolarmente redditizio visto che Spieth ha vinto ben due Major come il Masters e l'US Open. Dal 2013 Jordan impiega parte dei suoi guadagni nella Jordan Spieth Family Foundation, una fondazione che si occupa di fornire assistenza alle famiglie in difficoltà e organizza corsi per giovani golfisti. IL RESTO DELLA CLASSIFICA Con un milione di dollari in meno rispetto a Spieth troviamo Phil Mickelson, 46 anni, considerato uno dei migliori giocatori della sua generazione. Ha vinto cinque volte uno dei grandi tornei Major: tre volte il Masters (nel 2004, 2006 e 2010), il PGA Championship nel 2005 e una volta The Open Championship nell'edizione del 2013. Tiger Woods rimane comunque sul podio con 45 milioni di dollari in un anno, nonostante risultati sportivi praticamente assenti. Subito dopo troviamo Rory Mcllory con 42,6 milioni di dollari di cui 7,6 guadagnati in premi e il rimanente in sponsorizzazioni (oltre a Nike anche Omega, Bose, Upper Deck e il colosso di videogiochi EA Sports). Tra i primi 10 golfisti più pagati troviamo anche Jason Day (vincitore PGA 2015), Rickie Fowler, Justin Rose e Gary Player. Nelle prime 50 posizioni ci sono tutti i professionisti più forti del PGA e European Tour ma nessun italiano, sebbene un anno fa Matteo Manassero fosse proprio al 50° posto di questa speciale classifica, anche grazie alla strepitosa vittoria al BMW PGA nel 2013. Non pensiate però che i guadagni dei golfisti italiani siano bassi, infatti si aggirano sempre nell'ordine minimo del milione di euro tra premi e sponsor, come nel caso dei fratelli Molinari. Foto
Penultima giornata della ISPS Handa World Cup of Golf 2016 di Melbourne, i giochi sono quasi fatti e la coppia danese composta da Soren Kjeldsen e Thorbjorn Olesen aumenta il vantaggio sugli inseguitori con un punteggio odierno di 70 (due colpi sotto il par), portandosi così a 202 colpi totali (-14). A 4 punti di distanza gli Stati Uniti, che con Rickie Fowler e Jimmy Walker cercano la venticinquesima World Cup da inserire nell’albo storico, seguiti dal duo cinese Ashun Wu e Haotong Li, a +5 dalla testa della classifica. Ai piedi del podio con lo stesso punteggio (-7) si accalcano il Giappone, la Francia e la Spagna, che sperano in una rimonta nel giro finale di domani. Subito dopo gli azzurri, Francesco Molinari e Matteo Manassero, che perdono posizioni rispetto alle prime due giornate ma non si scoraggiano: con 210 colpi (-6) e quattro di distanza dalla seconda posizione è ancora possibile sperare in un recupero in extremis nell’ultima giornata. Il terzo giro, giocato nella formula “foursome” (i compagni di squadra si alternano nel giocare una stessa pallina durante ciascuna buca), ha presentato più difficoltà del previsto per gli italiani, che nelle prime buche hanno effettuato quattro bogey e un solo birdie, per poi ridurre il danno con due birdie nelle ultime buche, chiudendo con un +1 di giornata che lascia un po’ di amaro in bocca se si considera l’ottima partenza degli azzurri durante i primi due giri del torneo. I danesi nel frattempo si godono la vetta della classifica, che potrebbe assicurare alla nazione la prima World Cup dell’albo, ma non si fanno illusioni: “Dobbiamo continuare con la nostra condotta aggressiva, ma anche stare molto accorti. Non dovremo pensare a difendere il vantaggio ma mantenere la stessa mentalità dei primi tre giri e andare a caccia di birdie. Sono certo che domani qualcuno potrà ripetere il nostro 60 o andarci vicino”, ha commentato Kjeldsen.
Francesco Molinari sfrutta il periodo di forma e non si dà tregua. Dopo il sensazionale quarto posto nel DP World Tour Championship, gareggerà al fianco di Matteo Manassero nella 58a edizione della ISPS Handa World Cup of Golf. I campioni rappresenteranno l’Italia dal 24 al 27 novembre al Kingston Heath Golf Club di Melbourne in Australia, nel torneo a coppie in cui Molinari ha già trionfato nel 2009, insieme al fratello Edoardo. La struttura della competizione prevede che nella prima e terza giornata si giochi secondo la formula “foursome” (i compagni di squadra si alternano nel giocare una stessa pallina durante ciascuna buca), mentre nella seconda e quarta giornata si utilizzerà la formula “fourballs” (ognuno dei due golfisti della coppia gioca normalmente la sua buca, e il miglior punteggio tra i due sarà quello conteggiato ai fini della graduatoria). La scorsa edizione, giocata nel 2013, fu vinta dal duo australiano Adam Scott - Jason Day, ma quest’anno Scott non potrà contare sulla collaborazione del numero uno al mondo, assente per infortunio, e sarà affiancato da Marc Leishman nel tentativo di difendere il titolo dalle numerose coppie pericolose, nonostante le tante assenze dei giocatori importanti. Per gli Stati Uniti ci saranno Rickie Fowler e Jimmy Walker, per la Svezia Alex Noren e David Lingmerth, il Giappone schiera Hideki Matsuyama e Ryo Ishikawa, il Belgio Thomas Pieters e Nicolas Colsaerts; Rafael Cabrera Bello e Jon Rahm giocheranno per la Spagna e Chris Wood e Andy Sullivan per l’Inghilterra. Gli Stati Uniti dominano l’albo d’oro, essendosi aggiudicati 24 edizioni; Australia e Sudafrica seguono con 5 successi a testa. Difficile dire quale sia la nazione favorita di questa edizione, il che rende l’attesa del torneo ancora più avvincente, ma l’accoppiata azzurra ha ottime possibilità di risaltare nel panorama del golf internazionale.
Il duello che decide il 3° Major stagionale.- Si è concluso il British Open. Il nuovo campione è Henrik Stenson che si aggiudica il 3° Major di stagione. Il campione svedese vince con una prestazione da record, al termine di un bellissimo duello con Phil Mickelson. Quarta giornata a dir poco entusiasmante al British Open 2016. Henrik Stenson inarrivabile: colleziona record. - Come avevamo accennato al termine della terza giornata, il torneo si è risolto in un duello tra due campioni. Staccati i concorrenti dopo tre giri si sono dati battaglia senza esclusione di colpi, hanno dato spettacolo. Henrik Stenson (68, 65, 68, 63) ha concluso con 264 colpi (-20) segnando il record assoluto del British Open. Fenomenale la quarta frazione in cui Stenson mette a segno 10 birdie e 2 bogey: 63 colpi (-8). Inarrivabile. Con il British Open Henrik Stenson diventa il primo atleta svedese a conquistare un Major. A 40 anni, dopo 9 European Tour, 3 PGA Tour, 1 WGC Tour e 1 Sunshine Tour, impreziosisce la sua bacheca personale anche con un Major. Phil Mickelson dà battaglia con colpi da campione. - Non è stato da meno Phil Mickelson che ha disputato un grande Major e non ha lasciato facile vittoria a Stenson. Mickelson (63, 69, 70, 65), dopo due giornate davanti, e sorpassato a una sola distanza da Stenson al terzo giro, ha dato fondo alla sua esperienza e capacità: 1 eagle, 4 birdie, nessun bogey. 267 colpi (-17) totali non sono bastati però al campione americano a conquistare il 6° Major di una carriera comunque stellare: 42 titoli totali per lui. Nei primi 10 posti. - La terza piazza è per J.B.Holmes che conclude con 278 colpi (-6) seguito da Steve Stricker, quarto con 279 colpi (-5). Quinti Sergio Garcia, Rory McIlroy e Tyrrell Hatton con 280 colpi. Bill Haas e Dustin Johnson si fermano al nono posto con 282 colpi. Il resto della classifica e Molinari. - Zach Johnson e Patrick Reed si fermano alla 12° posizione, Tony Finau e Charl Schwartzel calano fino al 18° posto. Jason Day compare solo al 22° posto con 285 colpi. Insieme a Day, Kevin Na, Brendt Snedeker e Justin Rose. Jordan Spieth conclude 30° con 286 colpi. Francesco Molinari (69, 71, 73, 74) termina il suo British Open al 36° posto con 287 colpi. Matteo Manassero e Stefano Mazzoli erano usciti al taglio. La foto è tratta da You Tube.
Non cambia chi guida la gara: ancora Mickelson a metà gara. - Phil Mickelson a metà gara mantiene la prima posizione. Rallenta il campione americano che colleziona 4 birdie e i primi due bogey della sua gara. Per Mickelson 69 colpi (-2) che, sommati ai colpi della prima giornata, lo portano a 132 colpi totali (-10). A metà gara Mickelson si candida sempre di più per il titolo, anche se le prossime due giornate saranno combattute: la concorrenza è a sola una distanza dal campione americano. Gli inseguitori, Stenson col piede sull'acceleratore. - Al secondo posto Henrik Stenson (68, 65) con 133 colpi (-9). 7 birdie e 1 bogey gli hanno fatto guadagnare ben 12 posizioni. Dietro a lui Soren Kjeldsen e Keegan Bradley con 135 colpi (-7). Zach Johnson, il campione uscente, segue con 137 colpi (-5). Al sesto posto troviamo con 138 colpi (-4) Bill Haas, Sergio Garcia, Tony Finau, Charl Schwartzel e Andrew Johnston. Kevin Na, Matt Kuchar, Martin Kaymer e Rafa Cabrera Bello sono 11.i. Molinari e i campioni in difficoltà. -Buona la gara fin qui di Francesco Molinari (69, 71) con 140 colpi (-2). Alla pari con lui, al 15° posto, Dustin Johnson, Patrick Reed e Rory McIlroy. Rickie Fowler con 141 colpi (-1) è 22°, Adam Scott 27° con 142 colpi. Jason Day rimane in difficoltà, al 41° posto con 143 colpi (+1). Più in difficoltà ancora Charley Hoffman 51° con Jordan Spieth (+2), Justin Rose al 59° posto, Danny Willett al 71° posto con Kevin Chappell e Bubba Watson 80°, salvo al pelo dal taglio. I tagli al British Open. - Seconda giornata, tanti i tagli, purtroppo il taglio arriva pure per Matteo Manassero e Stefano Mazzoli. Con loro anche Ernie Els, Justin Leonard, Fabian Gomez, Jimmy Walker, Louis Oosthuizen e Jamie Lovemark. Il torneo su SKY. - L’Open Championship va in onda in diretta, in esclusiva e in alta definizione su Sky, canale Sky Sport 2 HD, con collegamenti ai seguenti orari: sabato 16 luglio, dalle ore 11 alle ore 20,30; domenica 17, dalle ore 10 alle ore 20. Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Donato Di Ponziano, Massimo Scarpa, Roberto Zappa e Alessandro Lupi. La foto è tratta da You Tube.
Chi è il nuovo campione U.S.Open? DJ - Dustin Johnson conquista 1. 800. 000 dollari, 600 punti validi per la FedEx Cup, ma innanzitutto conquista il secondo Major della stagione, è suo lo U.S.Open 2016. All'Oakmont CC in quattro giorni è successo di tutto, con 3 diversi leader per tre diverse giornate (Landry, Johnson, Lowry), ma, alla quarta giornata, trionfa Dustin Johnson che si dimostra più freddo e determinato dei suoi avversari. L'atleta americano trionfa con 276 colpi (67, 69, 71, 69), con una prestazione complessiva costante: 3 birdie e 1 bogey bastano per portarsi a casa uno dei titoli più importanti e prestigiosi dell'anno con 3 distanze sulla concorrenza. Le prove generali dello U.S.Open erano già state fatte l'anno scorso, quando Johnson si piazzò secondo ad una sola distanza da Jordan Spieth. Nessun problema, quest'anno ha provato di nuovo e centrato il bersaglio; anche Dustin Johnson è ora annoverato tra i campioni U.S.Open (Clicca per visionare l'articolo sugli ultimi dieci vincitori dello U.S.Open). U.S.Open, big e taglio - Tra i pretendenti storici al titolo c'è Phil Mickelson, secondo nel 2006, 2009 e 2013, che non è ancora riuscito ad aggiudicarsi il titolo. Anche quest'anno è andata male a Mickelson che addirittura si ferma alla seconda giornata, esce al taglio: prestazione non da lui in questo Major. Lo U.S.Open di quest'anno verrà ricordato anche per le difficoltà dei big. Con Mickelson hanno salutato al taglio atleti del calibro di Rickie Fowler, Rory McIlroy, Patrick Reed ed addirittura tra i ritirati appare Henrik Stenson. La corsa al titolo senza big e il torneo di Manassero - Oltre ai tagliati tante sono state le false partenze: Kevin Na (75) Brooks Koepka (75), Jason Day (76), Louis Oosthuizen (75), Charl Schwartzel (76), Matteo Manassero (76), tutti a ridosso della 100° posizione. Chi più chi meno di questi atleti si è ripreso disputando un buon U.S.Open, ma non hanno partecipato alla lotta per il titolo, anche questa con pochi big. Kevin Na ha ottenuto la 7° posizione (281), per Jason Day la conquista dell'8° posto (282) è un gran risultato dopo la prima giornata, ma un'occasione persa per il numero 1 al mondo di consolidare il suo primato conquistando il secondo Major della stagione. Louis Oosthuizen è giunto 23° (287) con Charl Schwartzel dietro ad Adam Scott 18° (286) che non ha approfittato delle difficoltà dei colleghi. Jordan Spieth, il campione uscente, è autore di una prestazione insipida considerate le sue qualità, conclude 37° (289) con qualche rimpianto probabilmente insieme a Daniel Berger, Danny Willett e Charley Hoffman. Matteo Manassero (76, 70, 71, 73) conquista la 46° posizione con 290 colpi (+10), arrivando alla pari con Matt Kuchar, davanti a Bill Haas e Bubba Watson 50.i (292). Il podio e i dintorni - Al secondo posto con 279 colpi il trio Jim Furyk, Scott Piercy e Shane Lowry che, primo alla fine della terza giornata, non regge la pressione e scivola nel suo peggiore score del torneo: 76 colpi (+6) nell'ultima frazione. Il podio è completato da Sergio Garcia e Brendan Grace al 5° posto pari merito con 280 colpi. Dietro di loro, dopo Na (7°) al 8° posto con Jason Day, Zach Johnson, Jason Dufner e Daniel Summerhays. La foto è tratta da You Tube.
Seconda sospensione al secondo giro - Siamo a metà U.S.Open, o meglio quasi a metà. Quasi perché all'Oakmont CC non tutti hanno concluso il secondo giro a causa della seconda sospensione del torneo. Il mal tempo sta martoriando il secondo Major della stagione, portando uno spiacevole rallentamento al gioco e sorprese ai giocatori. Dopo il record di Andrew Landry e le partenze shock di diversi campioni alla prima giornata (Clicca per l'articolo dedicato), anche la seconda porta nuove sorprese in una classifica che non può che essere relativa. Scivola il recordman Landry - Dopo il primo posto e il record, Andrew Landry appare in difficoltà: le buche 6, 7 e 9 sono state un vero blackout per lui portando in consegna in ordine 2 bogey e un double-bogey; il birdie alla buca 13 gli consegna il 5° posto relativo in attesa di concludere le ultime 3 buche rimanenti. Le prime posizioni e un "quasi" nuovo leader - Il francese Gregory Bourdy sembra la sorpresa della seconda giornata. Quasi certo il primo posto per lui se continua con lo stesso ritmo le 4 buche che gli rimangono: 5 biedie, 1 bogey e 1 eagle per lui. Secondo Dustin Johnson (67, 69) con 136 colpi, Terzi Sergio Garcia e Scott Piercy con 138 colpi per ora. Lee Westwood scende al 5° posto con Landry e con Zach Johnson che invece migliora la sua classifica fino a questo momento. La risposta dei big - All'11° posto Louis Oosthuizen (75, 65) con 140 colpi, che dopo la faticosa partenza della prima giornata conclude una seconda giornata sontuosa; con lui Adam Scott (71, 69) e Bubba Watson con 7 buche ancora da giocare. Jordan Spieth è 24° a pari col par in questo secondo giro con più di metà buche ancora da giocare. Rory Mcilroy, dopo il 119° posto della prima giornata è 28° con metà buche ancora da giocare, per ora 4 birdie puliti. Charl Schwartzel (76, 68) è 39° con 144 colpi. Jason Day (76, 69), il numero uno al mondo, è 48° con 145 colpi. Rischio taglio e clamoroso ritiro - Con il ritiro Henrik Stenson lo U.S.Open perde un campione impostante, ed altri lasceranno al taglio. Per ora rischiano Angel Cabrera, Tony Finau, Paul Casey, Charley Hoffman, Rickie Fowler, Jimmy Walker, Justin Rose e Matteo Manassero, attualmente 72° a +7 dopo 3 bogey e 2 birdie al suo secondo giro, al quale mancano ancora 6 buche. Lo U.S.Open: diretta Sky - Lo US Open viene teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky, sul canale Sky Sport 2 HD, con collegamenti ai seguenti orari: sabato 18 giugno, dalle ore 18 alle ore 1; domenica 19, dalle ore 18 alle ore 1,30. Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa, Nicola Pomponi, Alessandro Lupi, Donato Di Ponziano e di Massimo Scarpa. La foto è tratta da Wikipedia.
Inizio torneo e sospensione - La prima giornata dello U.S.Open porta in consegna un record di Andrew Landry e una sospensione. Il clima non è stato clemente all'Oakmont CC (par 70) della Pennsylvania, in pochi hanno concluso il primo giro (9) e la classifica è relativa. Da poco, oggi (ndr 17 giugno) hanno tutti concluso il primo giro. Andrew Landry sorprende tutti - Nonostante le difficoltà climatiche Andrew Landry sorprende tutti: fermato alla 17° buca, alla fine conclude con uno score record per il primo giro all'Oakmont CC, con 66 colpi (-4) firma il primo giro con meno colpi di sempre. 6 birdie e 2 bogey per Landry. Battuto il record precedente (67, -3) detenuto da Ben Hogan (1953) e Gary Player (1973). L'atleta statunitense 624° nell'Official World Golf Ranking e 203° nella classifica della FedEx Cup sorprende tutti con una prestazione da campione consumato. Seppure le premesse legate al clima per lo U.S.Open non fossero buone, le prestazioni degli atleti invece appaiono buone e sorprendenti. La classifica shock dei campioni - In classifica si segnala un Lee Westwood è 2° con 67 colpi insieme a Dustin Johnson. Dietro, al 4° posto, Shane Lawry con 68 colpi e Sergio Garcia. Bubba Watson è 6° con 69 colpi, con Henrik Stenson. Daniel Berger è 12° con 70 colpi. Adam Scott 18°, Jordan Spieth 34°, Phil Mickelson 64°. Ernie Els con Louis Oosthuizen è 76°. Matteo Manassero è attualmente 97°, con 76 colpi (+6) insieme a Rickie Fowler, Charl Schwartzel e Jason Day. Rory McIlroy 119°. U.S.Open: diretta Sky – L’US Open viene teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky, sul canale Sky Sport 2 HD, con collegamenti ai seguenti orari: venerdì 17 giugno, dalle ore 19 alle ore 2; sabato 18, dalle ore 18 alle ore 1; domenica 19, dalle ore 18 alle ore 1,30. Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa, Nicola Pomponi, Alessandro Lupi, Donato Di Ponziano e di Massimo Scarpa. La foto è tratta da You Tube.
E' di ieri la notizia che dopo il primo incontro di match play sono usciti tutti e quattro gli italiani che avevano superato la qualificazione su 36 buche medal nel 121° Amateur Championship che si sta disputando in Galles. I nostri azzurri, accompagnati dal direttore tecnico Alberto Binaghi e dagli allenatori Gianluca Baruffaldi e Marco Soffietti, hanno ceduto contro tre inglesi, Stefano Mazzoli (5/4 da Enefer William), Luca Cianchetti (4/3 da Harry Hall) e Francesco Donaggio (3/2 da Adam Chapman), mentre il tedesco Alexander Matlari ha messo fuori gioco Giulio Castagnara (2/1). Francesco Donaggio è terminato 23° con 144 (73 71, +2) e con uno score di 145 (+1) Luca Cianchetti (74 71) ha chiuso al 43° posto, Stefano Mazzoli (73 72) al 44° e Giulio Castagnara (70 75) al 46°. La fase match play del torneo, alla quale sono stati ammessi 79 concorrenti, si sta svolgendo sul percorso del Royal Porthcawl Golf Club (par 71), a Porthcawl, mentre i 288 giocatori che hanno preso il via si sono alternati nella qualifica anche sul tracciato del Pyle & Kenfig Golf Club (par 71), a Bridgend. Nelle 36 buche medal si sono posti per il momento in evidenza due scozzesi, Connor Syme, leader con 136 colpi (68 68, -6), e Alasdair McDougall, secondo con 138 (-4). In terza posizione con 140 (-2) troviamo invece il francese Antoine Rozner e l’inglese Harry Hall e in quinta con 141 (-1) l’altro inglese Andrew Wilson. Non hanno superato il taglio, caduto a 147 (+5) i seguenti giocatori: Andrea Saracino 81° con 148 (75 73, +6), Philip Geerts 92° con 149 (73 76, +7), Michele Cea (72 78), Gianmaria Rean Trinchero (70 80), Edoardo Raffaele Lipparelli (74 76) e Federico Zucchetti (75 75) 111.i con 150 (+8), Lorenzo Scalise 135° con 151 (73 78, +9), Filippo Campigli 150° con 152 (74 78, +10), Takayuki Matsui 170° con 153 (77 76, +11), Guido Migliozzi (76 78) e Jacopo Vecchi Fossa (80 74) 190.i con 154 (+12), Tomaso Zannin 220° con 156 (76 80, +14) e Giacomo Fortini 269° con 162 (77 85, +20). Si è ritirato Federico Zuckermann. L'Amateur Championship è una gara considerata a tutti gli effetti un major per dilettanti. Nel 2009 era stata vinta da Matteo Manassero.
Matteo Manassero, professionista che si è recentemente distinto alla gara Shenzhen International dell'European Tour, insieme a Renato Paratore, ci spiega in questo breve video le tecniche per eseguire un buon putt, a prova di principiante. Come afferma Manassero, il putt sembra un gesto facile, intuitivo e manualmente gestibile, ma in realtà richiede molta più concentrazione rispetto a tanti altri colpi. Prima regola quindi: posizione semplice e comoda, in modo da poter esprimere il giusto feeling per imbucare la palla. Allo stesso tempo gli occhi devono essere puntati sulla palla, mentre si impugna il bastone in modo compatto, per permettere alle mani di rimanere stabili. Infine, regola più importante di tutte, è la scelta della quantità di forza da utilizzare del colpo, che sarà determinante nell'esito del putt. Video dal canale Youtube di Federazione Golf
Il secondo giro del Campionato Nazionale Open si è concluso questa mattina, e già si possono emettere i primi verdetti. Sul percorso bolognese del Golf Club Le Fonti (par 72) a Castel San Pietro Terme, la gara è ormai contesa tra Cristiano Terragni, rigorosamente al comando con 132 colpi (66 66, - 12), e Francesco Laporta, che segue Cristiano a ruota in seconda posizione con 133 (64 69, -11). Vediamo invece terzi con 134 colpi (-10) Nino Bertasio (68 66) e il giocatore dilettante Guido Migliozzi (67 67). Intanto Matteo Manassero, uno dei protagonisti più attesi di questa edizione, è salito al 20° posto con 139 (-5). Il fuoriclasse veronese ha recuperato 12 posizioni e nei due giri finali si farà forza per guadagnare ulteriore terreno e dunque risalire la classifica. Per quanto riguarda invece il campione in carica Alessandro Tadini, 50esimo con 145 (+1), egli è riuscito ad evitare il taglio (caduto a +2) ed ora avrà la possibilità di affrontare le prossime 36 buche con meno pressione. Fra i giocatori eliminati, invece, sembra opportuno citare Nunzio Lombardi, 61° con 147 (+3) e Marco Bernardini (vincitore del Campionato Nazionale Open 2008), 83° con 151 (+7). La formula di gioco prevede ancora due giri da 18 buche prima di poter decretare il vincitore della 77esima edizione di quello che è il torneo più longevo della Federazione Italiana Golf. Il montepremi è di 50.000 euro con prima moneta di 7,250 euro. L’ingresso è gratuito per tutta la durata della manifestazione, primo evento italiano nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2022. Immagine presa dal sito Quotidiano.net
L'Italian Pro Tour si avvicina. “Far crescere il golf con la spinta trainante dell’assegnazione della Ryder Cup 2022.” Parola di Franco Chimenti.
L'Italian Pro Tour, i primi lavori verso la Rider Cup 2022
Il 23 marzo è stato svelato il programma dell’Italian Pro Tour 2016 al Castel San Pietro Terme, al Palazzo di Varignana Resort & Spa. Alla presentazione del calendario erano sono stati presenti: Franco Chimenti (nella foto), Presidente di Coni Servizi e della Federazione Italiana Golf, Ivano Serrantoni, Presidente del Golf Club Le Fonti, Fausto Tinti, Sindaco di Castel San Pietro Terme. Alessandro Rogato e Barbara Zonchello, rispettivamente Presidente e Direttore del Comitato Organizzatore Open professionistici di golf della FIG hanno presentato i principali eventi organizzati per l’Italian Pro Tour. Presente anche Gian Paolo Montali, da poco nominato Direttore Generale del “Progetto Ryder Cup 2022” (Clicca l'articolo dedicato). Proprio dal Golf Club Le Fonti, in Emilia Romagna, alle porte di Bologna partiranno i lavori per la promozione del golf in Italia in vista della Ryder Cup del 2022. Questa infatti sarà la sede del Campionato Nazionale Open (6 - 8 aprile) primo evento dell’Italian Pro Tour. In questo senso riportiamo le parole di Franco Chimenti: “L’Italian Pro Tour 2016, con un calendario di eventi di alto prestigio, segna la svolta per la nostra attività agonistica e sono certo che queste manifestazioni contribuiranno alla diffusione del golf.” "La nostra partita si gioca nella crescita del numero di golfisti: un traguardo che mi trasmette grandi stimoli." Le parole invece di Montali.La formula e i protagonisti
In totale parteciperanno 120 giocatori (107 professionisti) alla prima gara ufficiale. Si giocherà sulla distanza di 72 buche, suddivise in 4 giornate da 18. Dopo i primi due round resteranno in gara i primi 40 classificati e i pari merito. Fra i professionisti più titolati che prenderanno parte all’evento, Marco Crespi, Alessandro Tadini, Matteo Manassero, Matteo Delpodio Lorenzo Gagli e Nino Bertasio, che rappresentano sei dei primi dieci dell'ordine di merito italiano. Vi sarà anche Renato Paratore.Il calendario dell'Italian Pro Tour
Il calendario dell’Italian Pro Tour sarà il seguente:- 6 – 8 aprile Campionato Nazionale Open, Golf Club Le Fonti
- 12 – 15 maggio, Italian Challenge Tour, Golf della Montecchia
- 19 – 21 maggio, Alps Tour, Golf Vigevano
- 15 - 17 giugno, Alps Tour, La Pinetina Golf Club
- 30 giugno – 2 luglio, Alps Tour, Golf Club Frassinelle
- 24 – 26 agosto, Alps Tour, Castello Tolcinasco
- 15 – 18 settembre, 73° Open d’Italia, Golf Club Milano
- 6 – 9 ottobre, Italian Challenge Tour, Terre dei Consoliv
- 14 – 16 ottobre, Alps Tour, Miglianico Golf & CC
- 21 – 23 ottobre, Senior Italian Open, Golf Club Udine
Renato Paratore, simpaticissimo nell'intervista della Federazione Italiana Golf. Domani inizierà il True Thailand Classic , in cui gareggerà Renato Paratore. Di questo atleta nostrano si è rapidamente trattato nell'articolo del 8 marzo (ndr ieri), Renato Paratore al True Thailand Classic. Di lui possiamo aggiungere che è nato il 14 dicembre del 1994, fa parte del Golf Club Parco di Roma G&CC, ed attualmente è 399° nel Official World Golf Ranking. In quest'anno ha disputato 7 tornei in cui 4 volte ha vinto premi in moneta. Attualmente 87°all'European Tour con l'obiettivo di entrare nei primi 60, nell'ordine di merito. Ma conosciamo meglio questa giovane promessa dello sport italiano in un'intervista rilasciata ormai qualche anno, a 16 anni, alla Federazione Italiana Golf. In questa intervista Roberto risponde in modo disponibile e molto simpatico alle domande dell'intervistatore indicando pregi e difetti del suo stile, abitudini sportive e non, e ripercorrendo i suoi primi successi in carriera. Intenzionato a raggiungere la categoria pro, confessa di preferire Tiger Woods a Rory McIlrroy. Ci informa su quanto si allena a settimana sotto la guida di Alessandro Bandini e il suo idolo, Matteo Manassero, oltre a tante altre curiosità. Video di Federazione Italiana Golf.
Purtroppo, quest'anno il nostro azzurro Matteo Manassero, non sta affrontando una delle sua stagioni migliori. Per ricordarci e ricordare a tutti, come questo giovane talento sia diventato uno dei migliori giocatori di golf al mondo, vi proponiamo un video che ci mostra tutte le sue qualità. Con questo gli auguriamo di ritornare il primo possibile al vertice di tutte le classifiche più importanti.
La serie dei quattro major stagionali si conclude sul percorso del Valhalla GC, a Louisville nel Kentucky, dove si disputa il PGA Championship (7-10 agosto). Al via quasi tutti i migliori giocatori del mondo tra i quali vi saranno anche Francesco Molinari, Edoardo Molinari e Matteo Manassero, decisi a ben figurare in una delle ultime vetrine di prestigio. Nelle previsioni della vigilia il nordirlandese Rory McIlroy, tornato numero uno mondiale dopo il successo nel WGC Bridgestone Invitational, è l’indiscusso favorito e una compattezza di pareri simile non si aveva dai tempi d’oro di Tiger Woods. Il 25enne di Holywood piace per il suo modo di giocare, di proporsi e ha un certo carisma tale da poter far crescere interesse e audience televisiva, anche se ci saranno sempre debite proporzioni di cui tener conto. Intanto Rory c’è e lui non si nasconde davvero, tanto che con assoluta naturalezza ha dichiarato: “Se continuo a giocare così posso vincere sempre”. E in realtà il nordirlandese è anche agevolato da una concorrenza che un po’ manca. Lo si è visto domenica scorsa ad Akron, dove nel turno finale si sono sbriciolati Sergio Garcia, che era partito per il rush finale con tre colpi di vantaggio, e Adam Scott, che gli ha ceduto lo scettro mondiale andando in caduta libera nel finale. A leggere la medaglia dall’altra faccia, però, bisogna domandarsi quanto queste debacle siano frutto della forza del nordirlandese. Il Valhalla, che ospita per la terza volta il major, potrà dare una prima risposta, ma le altre sicuramente arriveranno a breve. Tiene banco alla vigilia anche Tiger Woods, che è tra gli iscritti, ma ancora non ha sciolto le riserve circa la sua presenza. Il suo caddie Joe La Cava, comunque, nella giornata di lunedì ha preso diligentemente appunti, percorrendo tutto il campo, come se tutto fosse nella normalità. Nel frattempo Tom Watson, capitano della squadra americana di Ryder Cup, ha detto che la sua compagine non può prescindere dall’ex numero uno mondiale, ma a condizione che stia bene. In sostanza se anche Tiger gioca il torneo dovrà dimostrare di essere un buona efficienza per partecipare alla sfida di Gleneagles. Tornando al major difende il titolo Jason Dufner, 37enne di Cleveland (Ohio) che francamente dopo quel successo ha fatto ben poco per farsi notare. Difficile dunque rivederlo tra i protagonisti, mentre è più probabile che si ripetano coloro che hanno condotto la danza nel Bridgestone Invitational. Forse con qualche dubbio su Sergio Garcia, che potrebbe aver accusato la botta sul piano psicologico dopo aver perso un torneo dove sembrava aver costruito un bel pezzo di vittoria dopo tre turni. Nel golf, però, ci sono corsi e ricorsi, e lo spagnolo è uno che quando inizia il giro finale con tre colpi di vantaggio non vince mai. Altro giocatore sotto osservazione sarà Adam Scott, anch’egli soggetto a improvvise sparizioni dal campo che paga spesso care. Ad Akron si è assentato per tre buche ed è volata via la leadership mondiale. Naturalmente ha l’immediata opportunità di riconquistarla, ma ora il compito è più difficile che difenderla perché, in primis, dipenderà dal suo interlocutore. Lui dovrà solo attaccare, un atteggiamento che non sembra essere tra le sue doti migliori. Proveranno ad andare a caccia del titolo anche Keegan Bradley, il sudafricano Charl Schwartzel, l’inglese Justin Rose, Ricke Fowler e il nordirlandese Graeme McDowell, tutti in prima fila la scorsa settimana. Indecifrabile Phil Mickleson, che ha brillato solamente per 18 buche, troppo poco per volare, ma soprattutto è la sua incostanza negli score a negargli una fetta di chances. Lo stesso discorso vale per lo svedese Henrik Stenson, sebbene il suo cammino sia apparso più lineare. Chiamati a una prova d’orgoglio Bubba Watson, Webb Simpson, il tedesco Martin Kaymer, gli inglesi Luke Donald e Ian Poulter e il sudafricano Louis Oosthuizen, tutti poco tonici. Da seguire comunque, anche se non saranno ai vertici, l’argentino Angel Cabrera, il sudafricano Ernie Els, il fijano Vijay Singh e l’irlandese Padraig Harrington, incostanti nel rendimento, ma capaci di offrire sprazzi di gran classe. Il torneo riveste massima importanza per Matteo Manassero, che dopo aver accettato la “Special Temporary Membership” ora ha poche gare a disposizione per conquistare la ‘carta’ e giocare nel PGA Tour 2015. Lo scorso anno in questo evento si è classificato 72°, mentre è andato meglio Francesco Molinari (33°). Dopo la singolare prova della scorsa settimana con un giro concluso con 18 par e un altro con 17 par e un birdie, il torinese ha ora necessità di dare una scossa al finale di stagione, evitando soprattutto quelle piccole amnesie che gli procurano poi danni gravi al tirar delle somme. Edoardo Molinari, apparso in gran forma nell’Open Championship, cerca la conferma, o meglio dire la certezza, di essere tornato altamente competitivo. Montepremi alle stelle con 10.000.000 di dollari in palio, come nel Players Championship, la cifra più alta per gli eventi del PGA Tour. Il torneo su Sky - L’US PGA Championship andrà in onda in diretta e in esclusiva sulla TV Satellitare Sky con i seguenti orari: giovedì 7 agosto e venerdì 8, dalle ore 19 alle ore 1 (Sky Sport 3 e 3 HD); sabato 9 e domenica 10, dalle ore 20 alle ore 1 (Sky Sport 2 e 2 HD). Repliche: prima giornata, venerdì 8 agosto alle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD) e dalle ore 10 (Sky Sport 3 e 3 HD); seconda giornata, sabato 9 agosto alle ore 10 e alle ore 14,45 (Sky Sport 3 e 3 HD); terza giornata, domenica 10, alle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD), alle ore 10 e alle ore 14,45 (Sky Sport 3 e 3 HD); quarta giornata, lunedì 11 agosto alle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD), alle ore 10 e alle ore 21 (Sky Sport 3 e 3 HD). Commento di Silvio Grappasonni e di Nicola Pomponi
L'Augusta Master, il torneo più magico e importante della stagione è al via questo 10 Aprile, ma dovrà fare i conti con l'assenza di Tiger Woods, operato alla schiena e fuori per almeno un altro mese, perdendo quindi uno dei protagonisti annunciati. Il parterre non rimarrà però sgombro di superstar visto che l'australiano Adam Scott, il vincitore dell'ultima edizione, Phil Mickelson, Jason Day, e Rory McLlory sono tutti pronti a darsi battaglia per conquistare l'ambitissima giacca verde. Il favorito sembra essere il nordirlandese che in ottima forma punta a migliorare il suo 15esimo posto ottenuto ormai 3 anni fa, un piazzamento deludente per lui visto che si trovava con la vittoria in mano fino ad un soffio dalla fine. A sostenere la candidatura di Rory ci si mettono anche le condizioni fisiche non certo perfette degli altri sfidanti, come Mickelson alle prese con uno stiramento alla schiena e di Adam Scott e le statistiche che vedono un suo compatriota dell'isola di smeraldo vincitore in ogni Master in cui non è stato presente Tiger. Finora infatti la tigre americana ha saltato solamente 4 Major dal 1997: British Open e Pga Championship nel 2008 andati a Padraig Harrington, U.S. Open e British Open del 2011 vinti da Darren Clarke e proprio da McIlroy, una statistica che non lascia quindi scampo a dubbi o incertezze. McLleroy sembra essere il futuro erede di Tiger, anche se la Tigre non ha certo intenzione di abdicare nel breve termine, per qualità e costanza di risultati ed una vittoria all'Augusta potrebbe definitivamente consacrarlo come tale. A fare la figura dell'outsider ci potrebbero però pensare gli azzurri con Francesco Molinari alla quinta partecipazione, record italiano, in buonissima forma e accompagnato dalla stella sempre più in crescita del giovane Matteo Manassero anche se ancora penalizzato in quanto ad esperienza, e soprattutto continuità di risultati, dalla tenera età, ricordiamoci che è ancora 21enne.