Non tutti i golfisti, perfino coloro i quali giocano da diverso tempo, conoscono realmente le differenze tra ostacoli d’acqua e ostacoli d’acqua laterali e le relative opzioni per ovviare nelle varie circostanze. Riprendiamo velocemente la definizione istituzionale di ostacolo d’acqua laterale: “un ostacolo d’acqua laterale è un ostacolo d’acqua o quella parte di ostacolo d’acqua situato in modo che non sia possibile, o sia ritenuto impraticabile da parte del Comitato, droppare una palla dietro l’ostacolo d’acqua”. Ma perché esistono due tipi di ostacoli d’acqua? Secondo David Rickman, Direttore esecutivo delle Regole e degli Standard dell’Equipaggiamento del R&A, l’uso dei segni di identificazione rossi e gialli e l’esistenza nel gioco di due tipi di ostacoli d’acqua è una questione che è stata oggetto di ampie discussioni nel corso degli anni. In sostanza, solitamente l’ostacolo di colore giallo si utilizza per le buche nelle quali attraversare un ostacolo d’acqua ha un significato strategico per il gioco di quella buca. Come esempi famosi a questo proposito è opportuno citare in primo luogo la prima buca del campo di St. Andrews, dove il giocatore ha necessità di superare lo Swilcan Burn di fronte al green, e in secondo luogo la dodicesima buca del campo di Augusta, dove il giocatore ha da attraversare il Rae’s Creek. In entrambi i casi si può dire che la sfida principale della buca è quella di superare quell’ostacolo d’acqua di fronte al green e, pertanto, qualsiasi opzione che consentirebbe al giocatore in certe circostanze di droppare sul lato green dell’ostacolo deve essere evitata. Stando a quanto emerge, ci sono dunque buone ragioni per mantenere questi due tipi di ostacoli d’acqua. In modo particolare, nel gioco d’elite, l’uso di ostacoli gialli è altamente appropriato, ma accetterei certamente che a livello ricreativo e a livelli di competizione inferiori del gioco un uso più generale di ostacoli rossi sia più comune e più sensato, in quanto può aiutare i giocatori a giocare più velocemente in tali circostanze.
Non tutti i golfisti, perfino coloro i quali giocano da diverso tempo, conoscono realmente le differenze tra ostacoli d'acqua e ostacoli d'acqua laterali e le relative opzioni per ovviare nelle varie circostanze. Riprendiamo velocemente la definizione istituzionale di ostacolo d'acqua laterale: "un ostacolo d’acqua laterale è un ostacolo d’acqua o quella parte di ostacolo d’acqua situato in modo che non sia possibile, o sia ritenuto impraticabile da parte del Comitato, droppare una palla dietro l’ostacolo d’acqua". Ma perché esistono due tipi di ostacoli d’acqua? Secondo David Rickman, Direttore esecutivo delle Regole e degli Standard dell’Equipaggiamento del R&A, l’uso dei segni di identificazione rossi e gialli e l’esistenza nel gioco di due tipi di ostacoli d’acqua è una questione che è stata oggetto di ampie discussioni nel corso degli anni. In sostanza, solitamente l’ostacolo di colore giallo si utilizza per le buche nelle quali attraversare un ostacolo d’acqua ha un significato strategico per il gioco di quella buca. Come esempi famosi a questo proposito è opportuno citare in primo luogo la prima buca del campo di St. Andrews, dove il giocatore ha necessità di superare lo Swilcan Burn di fronte al green, e in secondo luogo la dodicesima buca del campo di Augusta, dove il giocatore ha da attraversare il Rae’s Creek. In entrambi i casi si può dire che la sfida principale della buca è quella di superare quell’ostacolo d’acqua di fronte al green e, pertanto, qualsiasi opzione che consentirebbe al giocatore in certe circostanze di droppare sul lato green dell’ostacolo deve essere evitata. Stando a quanto emerge, ci sono dunque buone ragioni per mantenere questi due tipi di ostacoli d’acqua. In modo particolare, nel gioco d’elite, l’uso di ostacoli gialli è altamente appropriato, ma accetterei certamente che a livello ricreativo e a livelli di competizione inferiori del gioco un uso più generale di ostacoli rossi sia più comune e più sensato, in quanto può aiutare i giocatori a giocare più velocemente in tali circostanze.
Tra gli ostacoli, il bunker di sabbia. Nel fairway sono presenti diversi ostacoli, e i bunker di sabbia sono tra questi. Colline, alberi, cespugli sono considerati tra i più rilevanti, ma non sono considerati tali dalle regole, che li definisce soltanto parte del percorso. Gli unici ostacoli riconosciuti sono i bunker e gli specchi d'acqua. Il bunker è una depressione del terreno fatta con l'asportazione della superficie erbosa, sostituita con sabbia o materiale simile. Possono avere varie forme e dimensioni, e si trovano solitamente dove il giocatore con più facilità fa atterrare la palla al primo tiro o nelle immediate vicinanze del green, per rendere più difficile l'approccio ad esso. Al loro interno possono trovarsi zone inerbite, che non sono considerate bunker. La tecnica per far uscire la palla dal bunker si chiama "explosion", in quanto il giocatore dovrà tirare piuttosto forte per far uscire la palla da esso, e soprattutto dovrà mirare non alla palla ma alla sabbia, di qualche centimetro prima da essa, in modo che sia la sabbia a portare la palla. Il colpo in sé è abbastanza scenico, con la sabbia che vola, ma non è per niente un colpo facile e ci vuole molto allenamento per eseguirlo bene. Ci sono inoltre delle prescrizioni per eseguirlo. Intanto, non è permesso sondare le condizioni dell'ostacolo toccando la sabbia, né con le mani, né con il bastone. Non si possono toccare o muovere gli impedimenti sciolti quali foglie, ramoscelli, sassi (insetti compresi). Si possono invece rimuovere oggetti artificiali quali lattine o pezzi di carta (anche se la civiltà dovrebbe insegnare a gettare i rifiuti negli appositi cestini). Se la rimozione di tali oggetti dovesse causare lo spostamento della palla, questa potrà essere ripiazzata senza penalità. Infrangendo una di queste prescrizioni, il giocatore avrà due colpi di penalità. Potrebbe succedere, dopo un temporale, che il bunker sia allagato (acqua occasionale). In questo caso si può droppare senza penalità in una zona asciutta del bunker, il più vicino possibile alla palla, ma senza avvicinarsi alla buca. Viene anche ipotizzato il caso in cui il bunker fosse totalmente allagato (difficile data la pendenza, ma può accadere). In questo caso il giocatore dovrà accontentarsi di giocare la palla dove l'acqua è più bassa, oppure può decidere di droppare la palla fuori dal bunker, accollandosi un colpo di penalità. Foto: Golfpuglia