Lee Crombleholme: la routine mentale durante il gioco [Video]

Oltre a tecnica è regole, come ogni buon golfista sa, quando si tratta di giocare a golf è importante anche conoscere bene gli step di routine psicologici e mentali da effettuare nel corso della partita. In questo video l'istruttore e mental coach inglese Lee Crombleholme, che è l'European Tour Mind Coach ufficiale, spiega l'importanza della routine, dell'autostima, della fiducia nelle nostre capacità e della nostra concentrazione nel gioco del golf. Lee analizza la routine mentale durante i t-shot, il post tiro, il gioco corto e il putting. Il tutto soffermandosi su ogni singolo step e illustrando il mental training corretto. Il video è preso da canale Youtube di Legagolf.it

Giugno 12, 2016 / Commenti disabilitati su Lee Crombleholme: la routine mentale durante il gioco [Video]by / Tag:, , , ,
Mike Malaska: come fare degli ottimi colpi stando sotto pressione

Tutti i golfisti, professionisti o dilettanti, sanno cosa significa trovarsi sotto pressione prima di un performance golfistica. Solo alcuni sanno che quest'agitazione può essere sfruttata e ribaltata a proprio favore, per permetterci di mantenere la concentrazione ancora più ferma e portarci a giocare bene. In questo video il grande coach Mike Malaska, uno dei migliori istruttori di golf del momento, ci insegna come dominare la pressione pre-partita e come giocarla a proprio favore. In particolare si sofferma sul controllo del corpo e dei suoi movimenti e su come collegarli alla giusta impostazione mentale. Lo scopo non è solo fare una buona performance, ma imparare a gestire le proprie emozioni e, soprattutto, a divertirsi. Il video viene dal canale Youtube di Malaska Golf

Maggio 22, 2016 / Commenti disabilitati su Mike Malaska: come fare degli ottimi colpi stando sotto pressioneby / Tag:, , , , , ,
La paura del giudizio altrui nel mental training

La paura del giudizio altrui nel mental training. La paura del giudizio altrui, spunti di riflessione e un racconto utile per superarla

La paura del giudizio altrui nel mental training. Quando siete troppo sensibili alle critiche esterne potreste anche correre il rischio di trarre la vostra spinta motivazionale dal punto di vista estrinseco, ovvero esterno (cosa che accade se state troppo attenti al risultato, dimenticando il motivo intrinseco, ovvero il vostro fuoco interiore). Attenzione, dunque: i giocatori motivati solo estrinsecamente sono atleti più fragili, troppo dipendenti dal giudizio altrui e meno inclini al miglioramento e al sacrificio. Per dare un esempio e far riflettere un po' sull'argomento, riporto un breve racconto di Charlie Chaplin sulla paura del giudizio altrui. "C'era una volta una coppia con un figlio dodicenne. La famiglia possedeva un asino. Un giorno decisero di viaggiare, e tutti e tre partirono con l'asino. Arrivati al primo paese, la gente cominciò a commentare: "Che ragazzo maleducato, lui sull'asino e i poveri genitori, già anziani, che lo tirano". Per tacitare i commenti, fecero scendere il ragazzo dall'asino e ci salì il padre. Arrivati al secondo paese, la gente di nuovo cominciò a mormorare: "Guardate che svergognato quell'uomo, comodo sull'asino mentre la povera moglie e il ragazzo lo tirano". Allora decisero di far salire lei sull'asino, mentre il padre e il ragazzo lo tiravano. Arrivati al terzo paese, di nuovo la gente si mise a commentare: "Pover'uomo! Dopo aver lavorato tutto il giorno, gli tocca tirare l'asino con sopra sua moglie. E povero figlio, chissà quante ne passa, con una madre del genere". Allora decisero, con qualche riserva, di salire tutti e tre sull'asino. Arrivati al paese successivo, si sentirono dare delle bestie perché il loro peso avrebbe spaccato la schiena al povero asino. Dunque scesero tutti e cominciarono a camminare insieme all'asino. Passando poi per il paese seguente, si sentirono dare degli idioti in quanto possedevano un asino, ma nonostante ciò camminavano tutti, invece di essere comodamente portati. Morale: Ti criticheranno sempre, sarà difficile incontrare qualcuno a cui andrai bene esattamente come sei. Quindi, vivi seguendo ciò che ti dice il cuore. La vita è un'opera di teatro che non ha prove iniziali. Dunque canta, ridi, balla, vivi intensamente ogni istante prima che cali il sipario. Quando qualcuno vi criticherà senza motivo o ingiustamente, ripensate a questo racconto, rievocate nella mente i vostri punti di forza, e ignoratelo.

Foto: Dotgolf

Maggio 7, 2016 / Commenti disabilitati su La paura del giudizio altrui nel mental trainingby / Tag:, ,
Rilassamento distensivo progressivo

Rilassamento distensivo progressivo nel mental training. Esercizi di rilassamento e tecniche di meditazione da praticare in sede di allenamento o in sessione di mental training

Rilassamento distensivo progressivo nel mental training. Esistono diverse tecniche per rilassarsi. Abbiamo visto, nell'ultimo articolo, la respirazione diaframmatica o rilassante, un esercizio semplice e immediato che può essere praticato anche durante le competizioni. Ma esistono anche tecniche più incisive che vanno praticate in sessione di allenamento o di mental training, come quelle di rilassamento distensivo progressivo. Si avvicinano a questa tipologia il training autogeno, la meditazione trascendentale e lo yoga, ma il rilassamento distensivo progressivo è molto più semplice. Inoltre la tecnica è stata adattata per essere affiancata alla pratica delle altre discipline sportive, e nel tempo si è dimostrata particolarmente utile in ambito golfistico. Questo tipo di rilassamento va praticato in un luogo tranquillo (almeno in fase di apprendimento), tenendo gli occhi chiusi e assumendo una posizione comoda. Una voce guida audio registrata (i più esperti potranno utilizzare la propria voce interiore), con il supporto di un sottofondo musicale rilassante (possono essere anche suoni dell'ambiente, come le onde del mare o l'acqua di un ruscello che scorre; l'ausilio del sottofondo è facoltativo, dipende dalle preferenze di ciascuno), vi indicherà le immagini mentali da evocare, con lo scopo di distendere tutti i muscoli del corpo. Il golf ha delle caratteristiche vantaggiose rispetto altri sport; il percorso immerso nella natura offre gli stimoli giusti a praticare il rilassamento distensivo progressivo, concentrandosi sul paesaggio, sul cielo, sulle piante. Si può praticare anche camminando, facendo attenzione a non rivolgere lo sguardo verso il basso, ma sugli stimoli ambientali distensivi di cui il paesaggio abbonda. Tutto ciò va svolto sempre respirando lentamente e profondamente. Per godere appieno dei benefici del rilassamento distensivo progressivo (tecnica che amplieremo nei prossimi appuntamenti) tenete sempre presente un particolare importantissimo: state giocando a golf, divertitevi! Il vostro fuoco interiore lo desidera ardentemente. Questo significa che non dovete mai pensare in modo ossessivo al risultato, ma dovete concentrare la vostra attenzione sul gioco e sulla vostra prestazione. Il vostro modo di giocare ne gioverà!

Foto: Dotgolf

 

Marzo 26, 2016 / Commenti disabilitati su Rilassamento distensivo progressivoby / Tag:,
La crisi: la PNL ci viene in soccorso!

La crisi: la PNL ci viene in soccorso! Vediamo come fare quando ci troviamo a dover gestire una situazione di crisi, con l'utilizzo della PNL

La crisi: come fare quando si presenta una situazione del genere? Quando ci si rapporta a delle situazioni difficoltose, la PNL ci viene in soccorso con le "convinzioni potenzianti". Si tratta di alcune piccole ma efficaci locuzioni che serviranno a rimettere in discussione le possibilità che pensavamo chiuse.

  • Le percezioni della mappa, ovvero il vostro mondo, sono flessibili e possono essere cambiate. Cambiare le percezioni e quindi il modo di vedere il mondo, servirà ad orientare il vostro allenamento al risultato voluto e quindi a superare la crisi.
  • Le persone funzionano alla perfezione. Tutto ciò che si possiede esiste perché si è già molto abili nell'ottenere dei risultati. Se allo stato attuale non riuscite a perseguire un obiettivo, non è perché vi mancano le capacità per farlo. Il più delle volte si realizzano delle condizioni esterne che vi fanno capire che il modo in cui agite non è quello funzionale. Cambiate le istruzioni; le vostre risorse vi permetteranno di realizzare un gioco migliore, e quindi raggiungere l'obiettivo. Non esistono persone prive di risorse, ma solo condizioni prive di risorse, in cui non si sfruttano le proprie potenzialità; ecco perché per migliorare il proprio gioco bisogna imparare a comunicare con la mente inconscia, per fare emergere le potenzialità e potervi accedere.
  • Non si può fare a meno di comunicare, con se stessi e con gli altri. Ogni comunicazione prevede un feedback, una risposta e talvolta un giudizio. Temere il giudizio degli altri è uno dei blocchi più comuni, per chi si espone in pubblico. Ricordate che più si è disponibili alla flessibilità, nel rapportarsi con chi ha un modo di pensare diverso dal vostro, più saranno le probabilità di rendere il vostro pensiero o comportamento influente. Non si tratta di cambiare opinioni o di comportarsi "secondo il vento", bensì della capacità di comprendere anche l'altro punto di vista e di venirsi incontro. I feedback negativi del vostro allenatore, del pubblico, della critica, non devono infastidirvi. Fate un esame e vedrete che vi possono essere d'aiuto.

Nella PNL è fondamentale supporre che ci siano sempre delle altre possibilità di scelta. Se ci si fossilizza su un unico modo d'azione si limitano le scelte e la flessibilità, ed è controproducente ai fini dell'obiettivo finale. Siate sempre disponibili all'apertura, alla messa in discussione; migliorerete il vostro gioco e i risultati arriveranno!

Foto: Dotgolf

Febbraio 21, 2016 / Commenti disabilitati su La crisi: la PNL ci viene in soccorso!by / Tag:, ,
L’ancoraggio delle emozioni

L'ancoraggio delle emozioni. Un punto fondamentale per la rappresentazione di uno schema funzionale al raggiungimento degli obiettivi è la gestione emozionale, di cui abbiamo già parlato in quanto si tratta di uno dei primi punti fondamentali del mental training. Si può cambiare il proprio stato emotivo modificando l'oggetto dei vostri pensieri. Bisogna trasformare le immagini interne costruite, per cambiare la fisiologia e il comportamento; è infatti il comportamento a modificare i risultati che si possono ottenere. Una delle tecniche più efficaci si chiama ancoraggio. Come dice il nome, si tratta di ancorare le sensazioni emotive ad un punto del corpo a vostra scelta, e di richiamare in seguito queste sensazioni facendo pressione sul punto scelto. Ad esempio: pensando alla situazione spiacevole che crea disagio, toccate un punto del corpo a vostra scelta. Fissatelo per alcuni secondi. Poi ricordate un episodio che vi ha lasciato un ricordo piacevole, che vi ha fatto sentire apprezzati, amati o orgogliosi di voi stessi; ancoratelo ad un altro punto del corpo. Se premete entrambe le parti scelte contemporaneamente, noterete che la sensazione spiacevole sarà svanita, assorbita dal ricordo positivo e gratificante. L'ancoraggio vi permette di richiamare alla mente una sensazione di benessere attraverso la semplice pressione di un punto del corpo a vostra scelta. Per cambiare lo stato emotivo è importante anche modificare la postura del corpo. Sarà un collegamento automatico, tanto da ottenere la fisiologia appropriata allo stato mentale che volete sperimentare. Non potete sentirvi euforici se avete il corpo ripiegato in una posizione triste e depressa. Come non potete essere tristi se saltellate qua e là con le braccia aperte e la schiena dritta. Al contrario, proverete felicità ed euforia. Allo stesso modo, valutare una situazione sarà possibile dallo stato associato o dissociato che vi procura l'esperienza. Sarà associato se si viene completamente assorbiti dall'esperienza, tanto da non accorgersi del tempo che trascorre. Trovarsi in tale stato vi permette di provare emozioni e stati d'animo come fossero sulla vostra pelle. Uno stato dissociato invece comporta di pensare all'evento ma non di comportarvi come se lo steste vivendo. Sarà un comportamento distaccato, e non vi permetterà di farne vostre le emozioni. Non è un male, talvolta, trovarsi in uno stato distaccato, soprattutto se durante una competizione doveste trovarvi a risolvere il problema causato da un colpo finito male. A volte è necessario rimanere esterni e lucidi alle situazioni, per comportarsi in modo oggettivo e consapevole delle proprie capacità, anche se toccano in modo diretto. Queste strutture di riferimento servono per valutare le situazioni e "catalogarle", in modo da tenere l'atteggiamento più consono e produttivo in ogni contesto. Fatene buon uso sul campo!

Dicembre 26, 2015 / Commenti disabilitati su L’ancoraggio delle emozioniby / Tag:, ,